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Autore: LadyOfMischief    21/11/2020    9 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Ben aveva seguito Poe al centro di comando, un luogo decisamente più appropriato per affrontare la questione, dove ad attenderli c'erano anche Finn, il Tenente Connix e il padre di quest'ultima. Tutti e tre erano in piedi riuniti intorno ad un olo-mappa raffigurante le Regioni Ignote generata da un proiettore posto su un tavolo.
“Adesso ci siamo tutti” esordì Poe “Tinian le presento il figlio del Generale Organa” disse rivolto all'uomo dai capelli castani che stava accanto alla ragazza, adesso che li vedeva più da vicino Ben colse qualche somiglianza tra i due, come l'altezza ed il colore degli occhi.
“Mi dispiace per la tua perdita, tua madre parlava spesso di te” gli disse il diplomatico lasciandolo senza parole, era la prima persona -a parte Rey- a ricordare che tra le tante cose era un figlio che aveva da poco perso la madre.
“La ringrazio” biascicò lui.
“Bene, direi che possiamo cominciare” annunciò Finn “Siamo già a conoscenza delle poche strutture del Primo Ordine rimaste nell'Orlo Centrale e nei Mondi del Nucleo, ma se vogliamo fermarli dobbiamo colpire nel loro vero territorio” detto ciò fece un cenno a Poe per passare la parola a lui.
“Riteniamo che la mossa migliore sia individuare i cantieri navali situati nelle Regioni Ignote, non possiamo permettere al nemico di formare una nuova flotta come quella che abbiamo fermato su Exegol” spiegò il pilota.
“Non possiamo rischiare un attacco diretto senza sapere a cosa andiamo incontro” intervenne il Tenente Connix.
“È il motivo per cui siamo tutti qui” replicò Poe “Solo può aiutarci dati i suoi trascorsi con il nemico” fu strano sentire l'altro riferirsi al lui con il suo vero nome, considerato che quando gli aveva chiesto aiuto non lo aveva fatto, ma suppose che in presenza di una figura politica fosse più che opportuno mettere da parte ogni forma di divergenza. Soprattutto se la persona in questione conosceva Leia personalmente e aveva trattato Ben con gentilezza nonostante sapesse chi era davvero e cos'aveva fatto.
“Resta comunque un problema” replicò la giovane “Le Regioni Ignote sono pericolose da attraversare, il puntatore Sith indica soltanto una rotta sicura per Exegol
“Sono d'accordo” intervenne Ben “Ma è proprio per questo che il Primo Ordine ha scelto di stabilirsi nei settori più accessibili” quell'affermazione bastò a riportare l'attenzione sul motivo della sua presenza.
Ben si avvicinò all'olo-mappa e passò in rassegna i vari pianeti, ne riconobbe soltanto alcuni di cui aveva letto nei rapporti compilati dagli ufficiali a cui soltanto Snoke aveva accesso. Perciò quando ne aveva preso il posto una delle prime cose che Ben aveva fatto era stata proprio esaminare tutti i file riservati e così aveva scoperto molti dei segreti del Primo Ordine. Allora non aveva immaginato che avrebbe rivelato personalmente tali informazioni alla Resistenza e che avrebbero fatto la differenza in un conflitto che sembrava non finire mai.
Individuò subito due pianeti che gli erano familiari, Rakata Prime [1] -conosciuto anche come Lehon- e Parnassos [2], il primo fungeva semplicemente da deposito per armi e razioni che un tempo venivano regolarmente consegnate all'intera flotta, ma che sicuramente era ancora in uso. Il secondo invece era un luogo abbastanza pericoloso, ma il Primo Ordine vi aveva comunque costruito un centro di ricerca e sviluppo delle armi prendendo le dovute misure di sicurezza, Ben segnalò al resto del gruppo la loro posizione.
“Cosa c'è lì?” chiese il Tenente indicando Parnassos.
“Un centro di ricerca, studiano nuove tecnologie per le armi e le sviluppano” spiegò brevemente.
“Che tipo di armi?” chiese Poe.
“Mi dispiace ma non lo so, conosco soltanto i nomi di alcuni progetti”
“Una cosa per volta” intervenne Tinian Connix “Ci occuperemo di ogni cosa, ma dobbiamo procedere con ordine”
Un terzo pianeta catturò la sua attenzione, Demir uno dei principali siti da cui provenivano il ferro e altri minerali estratti per la costruzione delle navi. La maggior parte degli Star Destroyer standard, trasporti e i caccia TIE venivano prodotti dal cantiere navale su Corellia [3]. Tuttavia il cantiere principale, in cui venivano costruite le navi più grandi ed equipaggiate di sistemi ogni genere, si trovava su Vondoru [4].
La strategia migliore sarebbe stata occuparsi prima del deposito su Rakata Prime, era un obiettivo semplice, a basso rischio e sarebbero bastate poche persone per una missione simile. Ma Ben tenne quel pensiero per sé, non era nella posizione di proporre una cosa del genere ed era lì solamente per condividere le proprie informazioni. Si limitò ad indicare le posizioni e i nomi dei due pianeti, di cui non aveva le coordinate in quanto si trovavano nei file che aveva letto, ma in un modo o nell'altro avrebbero dovuto recuperarle.
“Come ha detto prima il Tenente abbiamo un problema ” disse ai presenti.
“Come sempre” sbuffò Finn.
“E sarebbe?”chiese Poe.
“Le coordinate per i pianeti che vi ho indicato si trovano soltanto nei file presenti negli archivi del Primo Ordine” quella notizia scoraggiò tutti e per un breve istante calò il silenzio.
“Non è così” disse improvvisamente il Tenente “Una dei nostri è stata su Rakata Prime mesi fa ed è stata quasi catturata dal Primo Ordine” Ben rammentava vagamente qualcosa circa quell'episodio, gli avevano riferito qualcosa su un caccia solitario della Resistenza in quel settore ma lui aveva lasciato correre e dato l'ordine di ignorare la faccenda perché non era rilevante.
“Ti stai riferendo alla missione di Doza [5]?” chiese Poe.
“Proprio a quella” rispose la ragazza.
“Direi che è un buon punto di partenza” intervenne Finn “Puoi occupartene tu? Cerca un rapporto o contattala per saperne di più”
“Mi metto subito al lavoro” annunciò il Tenente prima di lasciare il centro di comando.
Anche senza la proposta di Ben erano giunti alla conclusione che colpire il deposito sarebbe stata una buona mossa, anche se questo avrebbe soltanto destabilizzato temporaneamente il nemico. C'erano ancora altri depositi sparsi nella galassia, ma molti erano situati su pianeti che si erano apertamente schierati con il Primo Ordine e che di conseguenza erano notevolmente difesi.
“Per adesso è tutto” dichiarò Poe “E grazie per il tuo aiuto Solo” gli disse prima di andar via in compagnia di Finn, che non disse nulla e si limitò a rivolgergli uno sguardo dubbioso.
Rimasero soltanto Ben e Tinian Connix, che stava contemplando la mappa che aveva di fronte.
“Il tuo aiuto farà la differenza” gli disse l'uomo.
“È il minimo che possa fare, avrei dovuto farlo prima”
“Chiunque può smarrire la via, ciò che conta è riuscire a ritrovarla e non è una cosa da tutti” tutta quella gentilezza lo fece sentire leggermente a disagio, era del tutto inaspettata.
“Crede che darmi una seconda occasione sia stata la scelta giusta?” chiese.
“Sì, e credo anche che il passato non debba definirci” disse l'uomo poco prima di spegnere il proiettore e lasciare il centro di comando.
Quelle parole fecero riflettere Ben, era stato esattamente ciò che aveva fatto per buona parte della sua vita da quando aveva scoperto che il vero padre di Leia e Luke fosse Darth Vader. L'aveva scoperto nel peggiore dei modi, insieme al resto della galassia mentre era in viaggio con suo zio alla ricerca di artefatti appartenenti ai Jedi. E quando qualche giorno dopo si era risvegliato davanti al tempio in fiamme, che era sicuro di aver disutrutto personalmente, aveva creduto che fosse destinato a seguire la stessa strada di suo nonno. Aveva permesso al passato della sua famiglia di definirlo e portarlo a fare scelte sbagliate, facendo esattamente il gioco di Snoke.
Questa volta Ben non l'avrebbe fatto, doveva fare i conti con i suoi errori senza lasciare che lo definissero o non sarebbe mai riuscito a guardare al futuro. Inoltre, come lui stesso aveva suggerito a Rey tempo prima, doveva lasciar andare il passato e non restarvi aggrappato. Lasciar andare però non significava dimenticare o fingere che nulla fosse accaduto, non ci sarebbe riuscito neppure volendo, ma al contrario avrebbe imparato dagli errori commessi -anche quelli da parte della sua famiglia- al fine di non commetterli di nuovo.
Uscì dalla tenda e andò a cercare Chewbecca e Rey, anche se con molta probabilità avevano lasciato la mensa per dedicarsi ad altro. Prima di fare colazione Rey gli aveva accennato di doversi occupare del problema dell'acqua fredda a bordo del Falcon, Chewbecca invece poteva essere ovunque ad aiutare a sgomberare la base. Contrariamente a quanto chiunque potesse aspettarsi da lui, a Ben non piaceva starsene a guardare mentre gli altri si sobbarcavano di lavoro. Perciò decise di andare a cercare il wookie, qualunque cosa stesse facendo avrebbe potuto dargli una mano e rendersi utile.

 

 

 

 

Rey e Chewbecca rimasero ancora un po' in mensa dopo che Ben e Poe si erano allontanati, una scena che aveva lasciato entrambi sorpresi. Ma erano tempi difficili e qualunque forma di ostilità all'interno del gruppo andava messa da parte, dovevano restare uniti e collaborare. Tuttavia ciò non impedì al wookie di scherzarci su dicendo che a Poe doveva essere costato molto chiedere aiuto a Ben.
Per quella mattina Rey si era già prefissata di controllare quale fosse del Falcon e di occuparsi dei vestiti da lavare, all'accampamento l'unico modo per avere sempre qualcosa di pulito da indossare era recarsi al torrente più vicino. Ma la prima cosa di cui voleva occuparsi era il Falcon.
“Chewbe ci sono mai stati problemi con la temperatura dell'acqua a bordo?” il wookie scosse la testa e le disse che era la prima volta in tanti anni che capitava, quella nave era così vecchia e ne aveva passate così tante che non c'era da stupirsi del fatto che ci fossero nuovi guasti.
“Beh, direi che c'è una prima volta per tutto” commentò Rey “Sarà meglio che mi metta al lavoro”aggiunse alzandosi, Chewbecca fece altrettanto spiegandole che aveva già preso l'impegno di aiutare a sgomberare la base, la forza di un wookie avrebbe fatto comodo per spostare le apparecchiature e casse più pesanti.
Rey uscì dalla mensa e si diresse alla zona d'atterraggio, strada facendo s'imbatté in Rose che stava andando nella stessa direzione, forse avrebbe potuto aiutarla.
“Ciao Rose”
“Ciao Rey” la salutò a sua volta l'amica “Ti senti meglio? Ieri sera sembravi davvero stanca”
“Mi serviva soltanto qualche ora di sonno” rispose “Posso chiederti un favore?”
“Qualunque cosa”
“C'è un problema a bordo del Falcon e mi chiedevo se potessi aiutarmi”
“Certo” disse Rose “E nel frattempo tu puoi raccontarmi cos'è successo mentre eri via” la curiosità era sempre stata tipica della sua amica, inoltre a Rey faceva piacere confidarsi con lei.
Le due ragazze raggiunsero la zona d'atterraggio e salirono a bordo del mercantile.
“Allora, qual è il problema?” chiese Rose.
“La temperatura dell'acqua, è sempre fredda” l'unica causa che Rey riusciva ad attribuire al problema era un malfunzionamento nel serbatoio. Per quanto se ne intedesse di riparazioni non era molto pratica quando si trattava di problemi idraulici, Rose invece sapeva riparare ogni cosa.
“Credo di aver già capito di cosa si tratta” disse l'amica con aria soddisfatta.
Si diressero alla sala macchine, accessibile da entrambi i lati del corridoio principale e accanto alla stiva più grande. Rey e Chewbecca erano soliti a lasciare lì tutti gli attrezzi, per essere sempre preparati all'eventualità di effettuare riparazioni.
Il serbatoio del'acqua collegato alle tubature era proprio in fondo alla sala, per raggiungerlo Rey e Rose dovettero passare una alla volta tra il quadro elettrico e un pannello di controllo.
“È la prima volta che capita?” chiese l'amica mentre cominciava ad esaminare l'impianto piuttosto datato.
“Sì, e fino al mio ritorno funzionava” commentò Rey “E come stavo per dirti ieri in realtà per me sono stati tre giorni, non dieci ore” aggiunse per riprendere la conversazione interrotta.
“Tre giorni?” dal tono con cui Rose aveva formulato la domanda traspariva tanta incredulità, la ragazza le dava le spalle e stava controllando i tubi e le rispettive valvole che regolavano la pressione dell'acqua.
“Il tempo su Ahch-To scorre diversamente”
“Ci sono!” esclamò Rose palesemente riferendosi al problema idraulico “Scusa, non volevo cambiare discorso ma è come pensavo” aggiunse la ragazza voltandosi verso di lei.
“E puoi aggiustarlo vero?”
“Mi dispiace Rey ma non posso, serve un nuovo termostato al serbatoio” le disse incrociando le braccia “Forse su Oshira qualcuno può aiutarci a procuracene uno”
“Ti ringrazio per l'aiuto” disse Rey abbozzando un sorriso “Beh, direi che adesso abbiamo il tempo per parlare”
Rey e Rose uscirono dalla sala macchine, si recarono nell'area comune e si sedettero entrambe sul divanetto. Rey cominciò a fare un riassunto di quanto accaduto in quei giorni, a partire dal modo in cui aveva riportato indietro Ben fino al momento in cui si era risvegliata due giorni dopo. Le raccontò di come Ben si fosse preso cura di lei, di come si fossero chiariti su alcune questioni in sospeso e del modo in cui avevano scherzato.
Rose ascoltava tutto con estremo interesse e curiosità senza mai interromperla, anche se più volte aveva cambiato espressione passando dallo stupore alla curiosità.
“È tutto così romantico” commentò l'amica
“Credo che la pioggia incessante abbia contribuito all'atmosfera” disse Rey sorridendo ripensando a quei momenti in cui il resto della galassia sembrava sparito “E avevi ragione sai?” aggiunse scherzando.
“Riguardo a cosa?”
“Riguardo al secondo bacio meglio del primo” replicò Rey arrossendo, ricordava la sensazione che aveva provato quando Ben l'aveva colta alla sprovvista e baciata, in quel momento Rey quasi non aveva voluto smettere.
“Oh quindi c'è stato” commentò l'amica.
“Ce n'è stato più di uno” ammise Rey, visto che ne stavano parlando forse Rose avrebbe potuto aiutarla a capire le sensazioni che provava ogni volta che baciava Ben “Rose posso chiederti una cosa personale?”
“Certo”
“Tu hai mai avuto un ragazzo?” nonostante lei e Rose si conoscessero da un anno non avevano avuto modo di parlare molto della propria vita privata e Rey non voleva sembrare un'impicciona chiedendole una cosa tanto privata.

“Qualche anno fa ne ho avuto uno” rispose lei “Ma poi ci siamo lasciati, perché me lo chiedi?”
“Perché c'è una cosa di cui vorrei parlare...”
“Cosa stai cercando di dirmi? Rey per caso siete andati oltre qualche bacio?” quella domanda la confuse parecchio, non capiva cosa intendesse l'amica.
Rey era consapevole di risultare parecchio ingenua riguardo all'amore, ma se c'era qualcuno che non l'avrebbe giudicata per questo era proprio Rose.
“Qualunque cosa tu intenda no” rispose “Abbiamo solo dormito insieme” confessò.
“Oh...credo che sia arrivato il momento di parlare di una cosa seria” disse Rose posandole le mani sulle spalle “Solitamente è una madre o una sorella a fare questo discorso, ma anche un'amica va bene. Non so come dirtelo...ma ci sarà un momento in cui tu o Ben sentirete un'esigenza diversa” Rey ascoltò in silenzio le parole dell'amica, più confusa di prima.
“Ed è un male?” chiese.
“Assolutamente no, è una cosa naturale e quando quel momento arriverà lo capirai, sarà il tuo corpo a dirtelo. Ma potrebbero esserci delle conseguenze inaspettate”
“Hai detto che non è un male”
“Non mi riferisco a questo e non voglio girarci intorno, ma se non starete attenti potreste diventare genitori prima di quanto pensiate” disse Rose tutto d'un fiato, Rey non era sicura di aver capito bene, aveva seriamente pronunciato la parola “genitori” o aveva frainteso? Era un'affermazione assurda, lei e Ben stavano insieme da poco e non avevano neppure mai parlato seriamente del futuro che avrebbero voluto. Avevano soltanto messo in chiaro che ne volevano uno insieme, ma non avevano mai parlato dell'evenutalità di avere una famiglia perché era troppo prematuro.
“Come prego?” chiese per esserne sicura.
“Scusa, non volevo spaventarti” replicò l'amica mollando la presa su di lei “Ma ci sono modi per evitare che accada in maniera improvvisa” quella frase le confermò che non si fosse sbagliata.
Con la mente Rey tornò al giorno in cui era arrivata alla base della Resistenza, lei era ancora scossa per la morte di Han così come Chewbecca e Leia. Ma una delle prime cose che Leia si era premurata di fare era stato chiedere alla dottoressa Kalonia di sottoporre ad una visita tutti coloro che erano tornati dalla missione. Rey ricordava che la donna le aveva detto qualcosa che già sapeva, ossia che fosse malnutrita e che avrebbe dovuto seguire un'alimentazione corretta. Ma la dottoressa le aveva anche detto che proprio a causa della scarsa e inadeguata alimentazione il suo organismo non funzionava come doveva per l'età che aveva. Perciò le aveva dato dei ricostituenti da prendere regolarmente due volte al giorno fino alla sua partenza, quello in aggiunta un'alimentazione giusta avrebbe cominciato a far adeguare il suo organismo a funzioni normali.
Era stato soltanto dopo Crait che Rey aveva effettivamente cominciato quel trattamento visto che non ce n'era stata l'occassione di farlo prima, e adesso a distanza di un anno il suo corpo funzionava esattamente come quello di qualsiasi altra donna adulta. Adesso che Rose aveva tirato fuori l'argomento le tornò in mente qualcos'altro, quel trattamento le aveva garantito anche la possibilità di diventare madre in futuro.
“Rey va tutto bene?” la voce di Rose la riportò al presente riscuotendola dai propri pensieri.
“Credo di sì” rispose.
“Forse ho esagerato un po' “ disse l'amica mordendosi il labbro.
“No, è solo che per me è tutto così strano”
“Non dire così, ci siamo passati tutti e se ne avrai ancora bisogno puoi parlarmi di queste cose” la rassicurò Rose, era la cosa più vicina ad una sorella che avesse e si sentiva sollevata nel sapere di poter contare su di lei.

 





Spazio Autrice:

Potrei scrivere un papiro in questo spazio, ma mi limiterò a dire che per equilibrare il capitolo a Ben è toccato un discorso militare, mentre a Rey un discorso tra ragazze perché nel deserto nessuno ti spiega certe cose (o almeno credo, in Star Wars tutto è possibile).

 

Note

 

[1] Rakata Prime è uno tra i mondi facilmente accessibili nelle Regioni Ignote, per raggiungerlo basta compiere vari salti nell'iperspazio come fa Poe in The Rise of Skywalker.
[2] Parnassos è il pianeta natale del Capitano Phasma, un tempo era un pianeta verde e rigoglioso ma in seguito a un incidente nucleare è diventato desolato. Tuttavia alcune tribù sono rimaste a vivere là.
[3] In Resistance Reborn una buona parte del libro è ambientata su Corellia, ormai sotto il dominio del Primo Ordine che ha un cantiere navale lì.
[4] Vondoru un tempo faceva parte dell'Impero dei Sith.
[5] Ven
isa Doza è un personaggio che appare nella serie animata Star Wars: Resistance e come spiegato nel capitolo la donna era stata quasi catturata dal Primo Ordine.

 

   
 
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