Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Potteriana_V    26/11/2020    1 recensioni
Sono passati quattro anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Hermione torna in Inghilterra dopo avere iniziato la sua vita in Francia. Tante cose sono cambiate ed è proprio il suo ritorno che le aprirà gli occhi su tanti aspetti della sua vita: nuove attrazioni, vecchie storie e tanto altro sono pronti a coinvolgere i nostri protagonisti. Gli anni di terrore sembrano ormai storia passata... ma se così non fosse?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aveva fin da piccola avuto la fissazione di dover dormire completamente al buio la notte e per questo ogni sera, prima di andare a dormire, si prodigava a chiudere le persiane e le tende in modo tale che neanche un minimo fascio di luce potesse attraversare la stanza e disturbare il suo sonno. Aveva sempre voluto evitare il disturbo di un risveglio dovuto non ad un suono squillante della sveglia, bensì alla luce che attraversa le palpebre non lasciandoti alcuna via di scampo. Quando aprì gli occhi maledisse le tende e la leggera apertura lasciata poi, dopo aver realizzato che la stoffa grigio cenere non era la stessa color crema di casa si Harry, maledisse se stessa serrando nuovamente gli occhi e ricordando purtroppo ogni singolo istante della notte appena trascorsa. Rimase immobile anche se il suo volere era quello di prendersi a schiaffi: possibile che la sua “relazione” con Malfoy dovesse essere scandita da suoi momenti brilli che finivano con lo scoprire la sua vena più erotica e molesta? Non che volesse fare la figura della santarellina, dopotutto non lo era, ma non voleva nemmeno sembrare così disperata da buttarglisi addosso ogni qualvolta un po’ di alcol le scorresse nelle vene! Scacciò momentaneamente quei pensieri per concentrarsi sull’ambiente che a circondava; non aveva ancora riaperto gli occhi, ma il suo udito percepiva un lieve respiro vicino a lei, lento e regolare. Aprì gli occhi e, dopo essersi voltata trovò davanti a se un Draco Malfoy che dormiva beato sul lato, con un braccio a reggere la testa e l’altro che cadeva sul letto in sua direzione. Si prese un po’ di tempo per studiarlo e per rendersi nuovamente conto di quanto fosse affascinante. Sentì le guance imporporarsi al ricordo della notte appena trascorsa e sorrise pensando che sì, forse poteva sembrare un’assatanata ma niente di quello che era successo la notte prima non era stato voluto… le era servita solo una spinta in più.

-Ti godi la vista Granger?- la voce impastata del biondo la ridestò, facendola sobbalzare ed in un attimo si ritrovò a guardare dritto nel grigio dei suoi occhi.

-Scusa, non pensavo fossi sveglio.- disse lei non sapendo bene come comportarsi.

-Buongiorno Granger.-

-Buongiorno.- titubò un attimo per poi continuare -Senti… scusa per ieri, non dovevo piombare qui senza invito e ubriaca fradicia per farti domande personali. Dopotutto non siamo niente, non ci siamo dati l’esclusiva e non devo pretendere niente da te.- disse con una velocità che non aveva programmato prima di mettersi a sedere. Si sarebbe alzata se lui non l’avesse strattonata per farla ristendere, questa volta bloccata dalle sue braccia in modo tale che la sua schiena combaciasse col petto di lui.

-Granger smettila di far lavorare quel tuo cervello. Sono – fece una pausa per controllare l’orario della sveglia del comodino -le 6 e mezzo del mattino e non ha senso fare questi discorsi inutili. Non me la faccio con la Abbott alle tue spalle e non ci penso lontanamente, hai il diritto di venire qui perché anche se non lo abbiamo detto per me abbiamo l’esclusiva, quindi smettila di farti complessi inutili per cercare di boicottare la tua stessa felicità e dormi. Fine della discussione.- soffiò nei capelli di lei inspirando il profumo del suo shampoo.

Hermione non rispose e si fece cullare dal respiro di lui e dalla sicurezza delle parole appena sentite.

 

 

Quando la piccola sveglia digitale squillò il biondo la fece smettere con un semplice movimento di mano. Hermione nel sonno si era girata verso di lui e si era raggomitolata come una bimba.

-Granger dobbiamo alzarci se non vuoi fare tardi.- disse con un filo di voce scuotendola leggermente per una spalla.

L’unica risposta della riccia fu un grugnito di protesta, per poi allungare il braccio e posare la mano sulla schiena di lui. Il biondo quasi rabbrividì a sentire il contrasto della piccola mano calda contro la sua schiena fredda.

-Non mi va.- borbottò lei stringendosi a lui.

-Dov’è finita la stakanovista di cui tutti parlano?- domandò lui con tono scherzoso, dopotutto quella ragazza non smetteva di stupirlo.

-Sh.- lo zittì lei aprendo finalmente gli occhi e puntarli su di lui.

-Lo sai anche tu che dobbiamo andare.- ma Hermione la sua filippica poggiando le labbra sulle sue.

-Ti ho convinto?- soffiò sulle sua labbra.

-Dovevano smistarti a Serpeverde.- disse afferrandola per i fianchi per portarla su di se e riprendere a baciarla.

-Sono troppo Grifona per essere una Serpe.- disse tra un bacio e l’altro, cercando di non pensare all’erezione mattutina del biondo a contatto col suo corpo. Mentre la grandi mani del biondo le accarezzavano i fianchi.

Si fece sfuggire un sospiro quando la maglia del biondo salì sul suo seno.

Proprio quando l’atmosfera si stava per scaldare, suonò il campanello.

-Ignoralo.- disse il biondo sentendo come lei si era subito irrigidita.

-Draco apri questa maledetta porta.- squillò la voce di Pansy.

Dopo aver assestato un pugno pieno di nervosismo al materasso, il biondo si alzò ed andò ad aprire.

-Si può sapere cosa vuoi?- Hermione sentì la voce leggermente ovattata dalla camera da letto.

-Sempre buongiorno a te caro.- disse la mora entrando e facendo sbattere i tacchi contro il marmo del pavimento.

-Sei tu quella che stava per abbattere la porta di casa mia.- constatò lui ironico.

-Sono qui per Potter, mi ha buttato dal letto perché stamattina Hermione non era in casa.- iniziò a spiegare lei sedendosi su uno dei divani -E io sono sicura che sia qui.- disse maliziosa.

-Potter ti ha buttato dal letto? Il SUO letto?- domandò ancora più malizioso lui, facendo tornare seria l’amica.

-Ma come? Io vi avevo lasciato sul divano.- disse Hermione facendo la sua entrata in scena.

-Ci siamo spostati lì per il terzo round.- rispose lei sospirando completamente soddisfatta ed appoggiandosi allo schienale.

-Terzo?- trillò la riccia mezza scioccata.

-Il bimbo che è sopravvissuto ci sa fare.- gongolò la Serpeverde.

-Beh penso sia arrivato il momento di dileguarmi, vado a fare una doccia.- disse dirigendosi verso il bagno.

-Spegni i bollenti spiriti?- chiese Pansy ironica.

-Se solo tu non avessi rotto le palle.- si congedò lui acido.

-Ho interrotto qualcosa?- domandò un po’ colpevole.

-Beh…- fu l’unica risposta di Hermione che alzò le spalle.

-Scusa, ma Harry era impanicatissimo.- disse triste per poi continuare -Vabbe ci avrete dato dentro stanotte no?- chiese con un ghigno che ad Hermione somigliò molto a quello di Draco.

Nessuna risposta.

-Hermione?- insistette.

-No, ero troppo ubriaca e l’ho fermato.- ammise.

-Perché? Pensavo ti piacesse.- ora Pansy era veramente confusa.

-Ed è così, ma voglio che la nostra prima volta sia diversa da come sarebbe stata stanotte. Però questa notte abbiamo fatto dei preliminari.- disse chiudendo un attimo gli occhi per ricordare quello che era successo -e se il sesso è solo un po’ più intenso di quello che c’è stato nessuna delle mie precedenti esperienze potrebbe reggere il confronto.- constatò alzando le sopracciglia.

-Il mio Draco non delude mai.- gongolò Pansy.

Le bloccò il biondo che tornò in scena vestito di tutto punto, guadagnandosi lo sguardo di entrambe le ragazze che si mutarono.

-Potevate almeno fare finta di non stare parlando di me.- ammise a metà tra il divertito e l’infastidito mentre avviava la macchina del caffè.

-Caffè?- domandò poi girandosi verso le due che annuirono ancora leggermente a disagio per essere state trovate con le mani nel sacco.

Fece arrivare le tazze direttamente in mano alle ragazze, facendole levitare con la magia.

-Beh penso sia ora di andare a casa a prepararmi.- disse la riccia alzandosi dopo aver bevuto il caffè.

-Granger guarda che puoi benissimo prepararti qui, per me non è un problema ovviamente.- furono le parole tranquille di Draco.

-Ma…- Hermione, che si era già alzata, rimase scioccata dalla proposta e dalla tranquillità con cui il biondo l’aveva avanzata, con una normalità che aveva stupito anche un po’ Pansy, che si era voltata verso l’amico con un sorriso raggiante -non ho il cambio e non vorrei disturbarti.- concluse la riccia balbettando un po’.

-Penso che ormai sia risaputo che non mi disturbi affatto.- rispose lui alzando le spalle.

-Ed il cambio te l’ho portato io, avevo immaginato ti servisse e che magari saremmo stati in ritardo.- si intromise Pansy porgendole la busta che aveva in mano fin da quando era entrata.

-Bene.- disse Hermione afferrandola e dirigendosi nel bagno titubante.

-Sotto il lavandino c’è uno spazzolino nuovo e gli asciugamano puliti.- ed Hermione si dileguò.

-Me la fai morire d’infarto così.- disse Pansy ancora guardando il punto in cui la riccia era scomparsa.

-E’ divertente no?- domandò Draco alzando mentre continuava a sorseggiare il suo caffè.

-Troppo.- risero entrambi.

 

Alexis e Pansy usarono la metropolvere per arrivare nell’ufficio di Delacour; dopotutto la loro indagine era tutta di tipo confidenziale, quindi arrivare nella hall del Ministero francese avrebbe destato sospetti.

-Buongiorno ragazze.- le salutò professionale come sempre l’uomo -E’ bello riavere almeno uno dei miei migliori elementi qui, anche se solo per una mattinata.- disse indirizzando un sorriso a Pansy che ricambiò la sua stretta di mano.

-Capo è bello anche per me tornare.- ammise sincera -Questa è Alexis, un grande elemento della squadra inglese.-

-Non ne dubito affatto.- disse lui guardando la ragazza -un piacere averla con noi.-

-Piacere mio.- rispose lei accettando la sua mano.

-Bene, Potter mi aveva accennato della vostra visita ma non del motivo.- disse Francois prendendo posto sulla sua poltrona di pelle marrone -come posso aiutarvi?-

-Dovremmo interrogare Gabrielle capo.- disse schietta Pansy, dopotutto non avrebbe avuto senso allungare il brodo.

-Prima che parli signore.- incalzò Alexis interrompendo qualsiasi domanda dell’uomo -Non possiamo ancora divulgare nessuna informazione, ma sarò io ad interrogarla perché lei non deve sapere che Pansy sta collaborando col Ministero Inglese.-

-Avete già pensato a tutto.- constatò tranquillo -Potter è sempre un passo avanti a me.- scherzò -Beh Parkinson, sai come arrivare alla sala nascosta per visionare l’interrogatorio. Io porterò la signorina nella sala interrogatori.-

Entrambe annuirono.

 

 

Quando alla riunione di quella mattina avevano diviso i compiti e lei si era proposta alla ricerca del testo riguardante il pugnale aveva visto una scintilla sadica attraversare gli occhi di Harry.

-Bene allora tu andrai al Manor.- aveva detto il Grifondoro tranquillo.

-Sola?- aveva domandato Pansy scioccata. Non che Malfoy Manor fosse pericolosa e non che Hermione avesse bisogno di una mano, ma era comunque una lunga ricerca da fare in una delle biblioteche più grandi del Regno Unito e non sarebbe stato male avere compagnia. Poi sì, Hermione aveva fatto pace con i suoi demoni all’interno di quel maniero, però era un posto che conteneva brutti ricordi a discapito dei pochi nuovi belli.

-Sì, siamo già tutti impegnati e Draco può abbassare gli incantesimi di protezione solo per lei, così sarà comunque al sicuro. Vero?- aveva chiesto poi guardando tranquillo il padrone di casa.

-Certo, ma- la frase venne interrotte da Harry prima che potesse concluderla.

-Bene allora siamo organizzati, ci vediamo questa sera qui alle 7 e mezzo. Buon lavoro.- disse congedando tutti.

-Scusa mamma se non ti ho avvisato che dormivo fuori.- aveva sussurrato Hermione quando gli era passata accanto senza aspettare risposta.

-Dra…Malfoy.- lo aveva chiamato appena fuori dalla sala riunioni il ragazzo che stava parlando con Dean dei loro compiti.

-Dimmi.- aveva risposto cortese avvicinandosi a lei.

-Come devo fare con gli incantesimi difensivi?-

-Non preoccuparti, li avevo lasciati abbassati dal matrimonio per gli altri e per te.- aveva detto semplicemente, senza pensare alla festa scatenata all’interno della ragazza di fronte a lui.

-Oh, va bene, allora vado.-

-Se riusciamo a sbrigarci passo, la biblioteca può essere alquanto disorientante.-

-Me la saprò cavare.-

-Non l’ho mai messo in dubbio.- avevano sorriso entrambi.

-Ok allora ti aspetto, ci conto.-

-Certo.- e mentre lei stava per smaterializzarsi la fermò -Granger.-

-Sì?- aveva chiesto lei.

-Puoi chiamarmi Draco, lo adoro detto da te.- aveva ammesso per poi tornare da Dean ed incamminarsi.

Ed ora eccola lì, di fronte al Manor che incombeva in tutta la sua bellezza di fronte a lei.

 

 

Quando Alexis entrò in una delle stante per interrogatorio del Ministero trovò già Gabrielle seduta in sua attesa.

-Buongiorno.- disse semplicemente chiudendo la porta alle sue spalle ed avvicinandosi.

-Buongiorno.- rispose in inglese sei però con un accento francese ovviamente molto marcato.

-Sono Alexis, un Auror inglese.- si presentò.

-Io sono Gabrielle, un Auror francese, ma se siamo qui questo dovrebbe già saperlo.- scherzò lei, torturandosi le mani in un gesto che Pansy, dall’altro lato di un vetro oscurato, notò come modo per sfogare l’ansia. Essere per la prima volta dal lato sbagliato doveva essere emotivamente stancante.

-Allora arriverò diretta al punto con lei.- disse Alexis marcando inconsciamente l’accento tedesco -Cosa mi può dire riguardo suo padre?-

Tutto quella mattina in sala riunioni avevano deciso che sarebbe stato inutile trattare la ragazza come un qualsiasi indiziato, dopotutto anche Gabrielle teneva interrogatori, sapeva come funzionava, perciò non aveva senso usare su di lei trucchetti che lei stessa metteva in atto.

-Mio padre?- domandò lei inarcando le sopracciglia -Cos’ha fatto?-

-Io le ho fatto una domanda alla quale deve rispondere.- constatò la tedesca autoritaria.

-Penso di sapere quello che già sapete voi. Mio padre è un povero arricchito e sinceramente non so come si sia arricchito.- una pausa prima di notare che la ragazza di fronte a lei non era in procinto di parlare -Non abbiamo mai avuto un buon rapporto, fino a qualche anno fa non lo avevamo proprio veramente. Non ha mai fatto niente per farsi volere bene.- ammise alzando le spalle per alleggerire la pesantezza delle sue affermazioni.

-Sa se frequenta qualche donna? Amicizie forti?-

-Nessuna donna che io sappia. Per quando riguarda le amicizie è molto richiesto ai vari Gala e tutti questi eventi mondani, ma penso venga invitato più che altro per qualche donazione che fa più che per la sua persona.-

-Sa dove abita?-

-Qui ha un appartamento nella parte babbana della città, vicino i quartieri latini, però non so quale sia il suo domicilio effettivo in Inghilterra.- disse mentre scriveva su un foglio l’indirizzo dell’appartamento.

-L’ultima volta che lo ha sentito?-

-Mi aveva chiamato il 15 sera per prenderci un caffè a Londra visto che sapeva fossi lì per il matrimonio di Daphne Greengrass, mi è sembrato strano questo suo slancio di affetto e normalità ad essere sincera.- disse riflettendoci su -Comunque dovevamo vederci il giorno dopo del matrimonio ma non si è presentato ed io sono tornata qui.- terminò leggera.

-Quindi il 17?- domandò quasi indifferente Alexis, ma Pansy sapeva cosa le passasse per la testa. Il 17 era il giorno in cui avevano trovato il corpo di Antoine in quell’Hotel.

-Sì, il matrimonio è stato il 16, quindi sì.- annuì la francese.

-Non ha la più pallida idea del perché non si è presentato?-

-No, non l’ho richiamato.- ammise tranquilla -Però il giorno dopo mi ha mandato una messaggio via gufo per scusarsi.- e con un colpo di bacchetta materializzò il biglietto di fronte ad Alexis che lo afferrò.

-“Scusa per ieri, ho avuto un inconveniente. Peter”- lesse -Non si è firmato neanche “Papà”?-

- Come ho già detto non abbiamo quel tipo di rapporto padre/figlia.- disse facendo spallucce.

-Ok, questo lo tengo.- disse sventolando leggermente il biglietto -Qui abbiamo finito, ma rimanga reperibile nel caso ci servissero altre informazioni.-

-Certamente, buona giornata.- salutò Gabrielle uscendo. Appena la porta si chiuse Alexis guardò il vetro dietro il quale stava Pansy, il fatto che avesse saltato un appuntamento con la figlia proprio il giorno dell’omicidio non era una cosa positiva.

 

 

Malfoy aveva detto che la biblioteca poteva essere disorientante, ma per lei lo era tutto il Manor. Dopo qualche minuto era entrata e si era trovata nell’enorme ingresso che poteva essere grande quanto un solo piano di Grimmould Place. Non sapeva se prendere le scale per il piano superiore o se imboccare uno dei corridoi, dopotutto non ricordava quel posto per le letture rilassanti!

Sobbalzò quando sentì un “puff” e comparve davanti a lei un elfo domestico vestito con un buffo vestito da maggiordomo bianco e nero.

-Buongiorno signorina Granger.- squittì l’esserino sbattendo le palpebre.

-Ciao.- disse in difficoltà Hermione -tu sei..?- non ricordava di aver visto elfi domestici al matrimonio.

-Blinky signorina, oggi Blinky è qui per servirla. Padron Draco mi ha detto che sarebbe arrivata.-

-Ah.- fu l’unico suonò che uscì dalla bocca della riccia.

-Cosa può fare Blinky per lei?- domandò con la sua vocetta.

-Mi servirebbe la biblioteca Blinky per favore.-

-Signorina Granger segue Blinky. Blinky porta la signorina in biblioteca.- disse quasi canticchiando salendo la rampa di scale in marmo che troneggiava all’ingresso.

 

Appena entrata nella biblioteca si era sentita come Belle de “La bella e la Bestia”. Quella biblioteca era una cosa spettacolare, elegante e fornitissima allo stesso tempo. Non sapeva quantificare quanti libri potevano esserci, ma la stanza oltre ed essere lunghissima si diramava in una decina di corridoi, tutti pieni di scaffali colmi di tomi più o meno antichi.

-Ora Blinky lascia sola la signorina, per qualsiasi cosa basta chiamare Blinky.- disse smaterializzandosi e deconcentrando Hermione dalla sua analisi della camera.

Iniziò ad avanzare per la stanza, studiando le scritte all’inizio degli scaffali che distinguevano i generi dei vari libri che contenevano.

Quando trovò uno corridoio con la targa che diceva “Armi antiche” svoltò ed iniziò la sua ricerca.

Dopo quasi mezz’ora era tornata ad uno dei lunghi tavoli in legno che si trovavano vicino l’entrata della biblioteca con in mano sei tomi dall’aspetto molto antico e prezioso ed altre due pile di libri che levitavano al suo fianco seguendola.

Si immerse così tanto nella lettura che non si rese conto nemmeno di quando il grande orologio sopra il camino in pietra scoccò a mezzogiorno, così presa dalle informazioni che stava leggendo.

-Blinky ha portato il pranzo alla signorina Granger.- per la seconda volta l’elfo fece perdere alla riccia dieci anni di vita. Non era abituata agli elfi domestici perciò sobbalzava sempre, perché la sua mente non era preparata a quei servigi, anche quando avevano avuto a che fare con Dobby e Kreacher le era capitato.

-Blinky grazie, non dovevi disturbarti.- disse Hermione guardando con gli occhi a cuoricino il vassoio stracolmo di roba che le aveva servito l’elfo.

-Dovere di Blinky signorina. Padron Draco ha ordinato di portare il pranzo alla signorina all’una e di cucinare le cose che il padrone aveva ordinato.- spiegò veloce ed impacciato l’elfo.

-Ok grazie Blinky, puoi andare.- lo congedò Hermione, sorridendo; Malfoy aveva ordinato a Blinky di cucinarle i piatti che più le erano piaciuti la sera del loro appuntamento al San Carlo Cicchetti, compresa una fetta di tiramisù.

Mangiò tutto velocemente e si rimise a lavoro. Durante la mattinata aveva sfogliato molti tomi ma nessuno parlava nello specifico del loro pugnale.

 

Come deciso si trovarono alle sette e mezzo nella sala riunioni del Quartiere Generale Auror.

-Dov’è Hermione?- domandò Harry dopo che tutti ebbero preso posto e la sedia della riccia risultò essere vuota.

-Blinky mi ha detto che è ancora sui libri.- disse Draco -Quando ho ospiti in casa voglio che si sentano a casa Potter, perciò ho detto a Blinky di tenerla d’occhio e di fare qualsiasi cosa le servisse.- spiegò dopo aver visto lo sguardo ammiccante del suo capo.

-Okok non innervosirti.- disse ridacchiando -Bene, allora lasciamola lavorare, al massimo ci raggiungerà più tardi.-

-Allora cosa abbiamo?- domandò il biondo cercando di distogliere l’attenzione della discussione su qualsiasi cosa non fosse lui.

-Noi siamo andate a Parigi.- disse Alexis venendo in aiuto al biondo -Charlotte non vede da molto il padre, ci ha dato un indirizzo di un appartamento di proprietà a Parigi che però non dovrebbe essere la sua casa principale e ci ha detto che si sarebbero dovuti vedere nel tardi pomeriggio del 17.-

-La sera dell’omicidio.- aggiunse Pansy seria.

-Però lui non si è presentato e le ha mandato il giorno dopo questo biglietto di scuse.- continuò la tedesca facendo svolazzare il bigliettino di fronte agli altri.

-Come vi è sembrata?-

-Ad entrambe puramente onesta.- affermò Alexis per entrambe, accompagnata da Pansy che annuì sicura.

-Bene, allora Dean, domani ti occuperai di prendere delle possibili impronte dal biglietto e vedi se magari si trova qualche residuo strano.-

-Perfetto Harry.- rispose il Grifondoro imbustando la prova.

 

Da dopo pranzo si era così immersa nello studio di quei tomi da non notare nemmeno il sole calare e le torce della biblioteca accendersi per compensare all’oscurità della sera. Stava iniziando a perdere la pazienza, aveva sfogliato almeno una cinquantina di tomi, alcuni con le pagine così sottili da sfogliarli con la magia per paura di non sapere calibrare la forza con le mani, altri così impolverati da farle colare il naso. Quando ormai aveva perso la pazienza aveva aggiunto l’ultimo libro letto alla pila di tutti i tomi scartati, ormai ne rimanevano solo 3 da leggere.

Afferrò con gli occhi ormai asciutti e sfiniti “Folletti e forgiatura bellica” e iniziò a studiarne le pagine. Era un libro che ad occhio e croce doveva essere stato rilegato almeno cinque secoli prima di quel moment, con spesse pagine ingiallite e copertina in cuoio consumato.

Si aggiustò una ciocca sfuggita alla crocchia improvvisata con una matita che aveva fatto e le venne da piangere e ridere allo stesso momento quando vide un’illustrazione che rappresentava il loro pugnale e che la pagina dove troneggiava il titolo “La morte brillante” fosse la 394! Chiuse gli occhi e sospirò, sembrava quasi che Piton li accompagnasse anche ora dopo anni dalla sua morte.

 Si ridestò dal flusso di coscienza che aveva come protagonista il loro ex professore e prese un foglio sul quale appuntare tutte le informazioni che potevano tornare utili all’indagine. Il pugnale ricopriva 3 pagine di quel libro, non era molto ma potevano partire da qualcosa almeno.

Appena finì di scrivere sentì un “puff” dietro di sé.

-Blinky ho finito, poso questi e vado alla riunione con gli altri.- disse mentre metteva in ordine le pile di libri che aveva accatastato.

-Peccato che siano le nove e la riunione sia già terminata.- disse sensuale la voce di Draco Malfoy vicino la sua nuca per poi posarvi un bacio, mentre poggiava i due palmi delle mani sui braccioli della sedia che aveva ospitato la ragazza per tutta la giornata.

-Come le nove?- disse Hermione dopo aver placato i brividi che quella piacevole quanto inaspettata visita le aveva recato.

-Non ti sei neanche resa conto di che ora fosse? Abbiamo deciso di farti continuare senza disturbare, ma non pensavo fossi uscita completamente dalla dimensione temporale.- ridacchiò lui con la bocca ancora vicinissima alla sua nuca.

-Non me ne sono proprio resa conto.- rispose lei sovrappensiero.

-Hai trovato qualcosa?- domandò il biondo posando le mani sulle spalle della ragazza per iniziare a massaggiarle, poteva sentire quanto la ragazza fosse tesa dopo un’intera giornata china sui libri. Un sospiro di Hermione confermo la sua tesi.

-Sì, su questo.- disse Hermione tamburellando l’indice sul libro che aveva appena chiuso -Ho trovato un bel po’ di informazioni, pensavo di parlarvene alla riunione.- riprese imbronciata.

-Non preoccuparti, domani potrai pavoneggiarti con tutti.- scherzò lui continuando a massaggiarle le spalle.

-Grazie, era da un po’ che non passavo così tanto tempo seduta a leggere… ed il mio collo ne risente.- sospirò Hermione -Vuoi che ti legga cosa ho trovato?- squittì come una bimba orgogliosa del suo lavoro.

-Prima ceniamo però Granger- disse prendendole una mano per farla alzare.

-Ma devo posare questi.- si oppose lei indicando le pile di libri.

-Se ne occuperà Blinky.- e, prima che Hermione potesse protestare, la tirò a se per baciarla -Non lamentarti Granger, è un elfo libero come avrai notato dalla sua divisa, si diverte a tenere cura del Manor, non vorrai farlo stare male togliendogli lavoro?- soffiò a pochi millimetri dalla sua bocca per poi ribaciarla.

-Sei perfido.- disse lei mordicchiandogli il labbro -andiamo a mangiare allora-

 

Se qualcuno le avesse detto che Draco Malfoy fosse un buon cuoco si sarebbe messa a ridere a crepapelle, dopotutto perché il bimbo viziato che conosceva doveva abbassarsi a queste mansioni da servitù? Invece il biondo le aveva cucinato una pasta alla carbonara fenomenale.

-Dove hai imparato a cucinare?- domandò mentre toglieva dal tavolo i piatti sporchi e posarli nel lavandino che li lavava da sé. Stavano cenando nella cucina “è più accogliente delle sale da pranzo” aveva detto il biondo e lei non aveva potuto che confermare.

-Mi è sempre piaciuto, fin da bambino mi incuriosiva.- disse lui mentre stava tagliando delle fragole per abbozzare una piccola macedonia -Mia madre se la cavava, ma la pasticceria era il suo vero campo, invece a me è sempre piaciuto cucinare portate e Blinky mi ha insegnato le basi. Poi ho seguito anche un corso in America e sono andato diverse estati da Blaise in Italia e la madre è una maestra fenomenale.- terminò portandole una piccola coppa con dentro le fragole.

-Chi lo avrebbe mai detto, Draco Malfoy a cucinare come un qualsiasi proletario.- scherzò lei.

-Ti sto facendo ricredere su molte cose in quest’ultimo periodo.- disse lui sicuro di sé.

-Hai ragione.- e subito sentì l’atmosfera nella stanza farsi più intensa, più afrodisiaca -Allora mi racconti della riunione?- cercò di virare quelle sensazioni, il suo stakanovismo la obbligava ad informarsi.

-Io, Potter e Thomas siamo stati impegnatissimi a cercare informazioni su questo benedetto Stuart, ma nessuno sembra conoscere il suo indirizzo di residenza e sembra non avere nessun lavoro col Ministero.- quasi sorrise quando vide la concentrazione della riccia tutta su quelle informazioni che le stava descrivendo -Per quanto riguarda lo scambio niente di niente, il nostro Ministero non aveva dato il lasciapassare per niente di ciò, perciò abbiamo un buon contraffattore.- disse con nota acida -l’incantesimo che avevo visto su quell’accordo di scambio è un Obscurum Incendio, parlandone ieri con Theo mi ha ricordato che lo avevamo anche studiato quando ci volevano addestrare per la Grande Guerra, perciò un qualsiasi Purosangue potrebbe averlo fatto.- terminò riflessivo.

-E per quanto riguarda Stuart?- domandò lei posando anche le coppe vuote nel lavandino e poggiandosi al bancone.

-Abbiamo un indirizzo di una seconda casa a Parigi ed un biglietto che Thomas deve studiare per trovare tracce ed impronte. Alexis ha interrogato la vostra collega ma sembra sinceramente non legata col padre, fai conto che dovevano incontrarsi il 17, il padre le ha dato buca e lei non si è minimamente preoccupata.- disse facendo spallucce.

-Potresti chiamarla per nome dopo che te la sei portata a letto.- disse acida Hermione squadrandolo.

-Davvero di tutto quello che ho detto ti stai concentrando su quello?- domandò lui stralunato -Sei impossibile Granger.- disse ridacchiando ed alzandosi.

-Non sono impossibile.- rispose lei acuta mentre lui le si avvicinava.

-Hai ragione, non sei impossibile.- disse posando le mani sul bancone bloccandole il passaggio e portando i loro volti alla stessa altezza -Sei semplicemente gelosa.- sputò orgoglioso.

-Non sono gelosa Malfoy.- disse lei spintonando per farlo spostare senza alcun risultato.

-Siamo tornati al Malfoy?- domandò lui alzando il sopracciglio destro -Come mai?- scherzò.

-Perché sei uno stronzo.- borbottò lei incrociando le braccia al petto.

-E’ vero.- disse lui avvicinandosi ulteriormente -Come è vero che tu sei gelosa.- e, prima che lei potesse contestare, si fiondò sulle labbra di lei.

Le aveva cucinato un bel piatto di pasta, avevano chiacchierato e parlato di lavoro, per lui era arrivato il momento di dedicarsi a loro adesso… ed anche per lei.

-Non lo sono.- sospirò continuando a baciarlo e portandogli le mani tra i capelli per avvicinarlo ulteriormente a lei.

-Lo sei.- disse lui tra un bacio e l’altro -come lo sono io dopotutto.- ammise afferrandole i fianchi per farla salire a sedere sul bancone della cucina. Ad Hermione quella sua affermazione dovette andarle bene, perché non si oppose e non disse niente, anzi iniziò ad esplorare la sua schiena con una mano.

Mordicchiò il labbro inferiore del biondo e lui non riuscì a non farsi sfuggire un gemito.

-Granger se vuoi fermarti dimmelo ora.- disse lui deglutendo, per paura di un rifiuto, ma pure sempre rispettoso nei suoi confronti.

-Taci.- disse lei semplicemente riprendendo a baciarlo come conferma che anche lei voleva quello che stava per succedere. Nell’ultimo di lucidità il biondo li fece smaterializzare in una camera da letto che la riccia era troppo distratta da altro per studiare. Dovette sostenerla afferrandole i fianchi per non farla cadere, non aveva previsto una smaterializzazione, quindi l’aveva trovata impreparata. Sfruttò l’occasione per premerla su di sé, per far aderire i loro corpi e la ragazza sobbalzò a sentire l’eccitazione di lui premere su di lei già pronta. Si sentì potente ed amata.

-Senti che mi fai Granger?- domandò lui col fiatone dovuto all’eccitazione -Solo con te.- e quella frase basto alla ragazza per riprendere a baciarlo ed iniziare a sbottonargli la camicia che indossava.

Il biondo le mise una mano tra i capelli e la avvicinò ulteriormente a sé, mentre con l’altra mano le accarezzava leggermente il collo, causandole brividi. Staccò le mani da lei solo per fare cadere a terra la camicia e, mentre ciò avveniva, Hermione lo guardava negli occhi con uno sguardo che avrebbe ricordato per tutta la sua vita, pieno di sensualità, eccitazione ma anche sentimento ed emozione, mentre faceva uscire il bottone dei suoi pantaloni a palazzo che, appena aperti, calarono giù soli, senza alcun tipo di aiuto. La ragazza scalciò le scarpe ed i pantaloni in un solo colpo, con foga, per poi riprendere il baco da dove lo avevano lasciato.

Quello fu il turno del biondo di sbottonarle la camicia, mentre le sue mani piccole e curiose esploravano il suo petto con le unghie, facendo guizzare i muscoli sotto il loro tocco. Quando anche quell’indumento andò a fare compagnia agli altri ai loro piedi si prese un attimo per guardare la ragazza che aveva di fronte. Hermione lo guardava con addosso un completo verde smeraldo che accentuava le sue forme e si maledisse per non avere notare prima che creatura fantastica fosse.

-Sei bellissima.- disse in un sussurrò afferrandola nuovamente per i fianchi e lei, in un gesto puramente passionale, saltò per allacciargli le gambe alla vita.

-Sciogliamo questi.- disse lui tirando la matita dalla crocchia e così i suoi capelli potevano ricaderle sulla schiena in un modo che la rendeva ancora più selvaggia ed affascinante.

Il biondo fece un paio di passi per stenderla poi sulle lenzuola in seta verde del letto, gustandosi anche l’abbinamento fenomenale con l’intimo ed il contrasto con la pelle di porcellana di Hermione. Dopo questo attimo si fiondò nuovamente ad unire le loro labbra, mentre la ragazza in un gesto pieno di urgenza gli slacciava la cintura e sbottonava i pantaloni.

-Hai fretta Granger?- ridacchiò lui mentre con le labbra scendeva a torturarle il collo.

-Sei… oh- bloccò tutte le repliche della riccia facendo scivolare una mano sotto una coppa del reggiseno per stuzzicarle il capezzolo che reattivo si rizzò al tocco. Hermione dovette trovare il reggiseno un indumento ormai superfluo e, consapevole che il biondo voleva farla impazzire, decise di sbottonarlo da sola e farlo volare nella penombra della camera. Draco dopo aver notato il gesto rise sulla pelle del suo collo, per poi scendere a raggiungere l’altro capezzolo che saliva e scendeva a ritmo col respiro affannato di lei che stropicciava le lenzuola con le mani per provare a domare l’eccitazione.

In un attimo di lucidità il biondo pensò che avrebbe potuto vivere tutta la vita sentendo la musica che i sospiri e i gemiti della ragazza componevano.

Si lasciò scappare anche lui un gemito, più forte di quanto avrebbe voluto, quando Hermione infilò una delle sue piccole e delicate mani dentro i suoi boxer ed iniziò a masturbarlo per poi strattonargli leggermente i capelli con la mano libera per riprendere a baciarlo a con passione.

Voleva fare le cose piano, farla arrivare al culmine in modo lento e passionale, ma ora anche lui sentiva l’urgenza che aveva visto nei gesti della riccia che lo stava portando quasi al limite. Fu così che le prese entrambe le mani per portargliele sulla testa. Si alzò un attimo giusto per sfilarsi i pantaloni ed i boxer, lasciando libero il suo pene svettante e notando lo sguardo di Hermione accendersi a quella vista. Ricordò in un attimo di maturità di sussurrare l’incantesimo anticoncezionale.

Ritornò su di lei che alzò il bacino per invitarlo a toglierle le mutandine, invito colto subito. Ritornò a baciarla mentre sfregava le loro intimità nude e crude con lei che si inarcava in protesta a quella dolce tortura.

-Draco ti prego.- sospirando quando anche una mano del biondo era scesa a lasciare carezze lascive in prossimità della sua femminilità. Sentendo quelle parole, quel richiamo pieno di passione entrò in lei con una spinta decisa, trovandola già pronta ad accoglierlo.

La bocca di Hermione andò a formare una O mentre lui aveva ripreso a torturarle i seni con le mani e la bocca. Si sentì uomo quando, dopo l’ennesima spinta dolorosamente appagante quanto lenta, lei conficcò le unghie sulla sua schiena, come ad invitarlo ad aumentare il ritmo, a volere di più.

Anche questo invito venne colto subito e senza remore e, sostenendosi con una mano piantata nel materasso, aumentò il ritmo, godendosi le mille sfumature che il volto della ragazza assumeva, orgoglioso di esserne lui la causa.

Una mano di Hermione scese a stringergli una natica e, come se fosse possibile, a spingerlo ad entrare ancora di più in lei, mentre con l’altra continuava a sostenersi alla sua schiena.

Ogni spinta era un gemito di lui e di lei con Hermione che aveva riallacciato le gambe al suo bacino per avvicinarlo a se.

-Così. Sì.- disse lei con voce acuta, vicina al suo limite, mentre Draco aumentava il ritmo trattenendosi per assicurarsi che anche lei avesse raggiungesse il suo apice prima che si lasciasse andare.

Quando sentì Hermione contrarsi intorno a lui e rilasciare un urletto acuto e trattenuto, forse per non dargli la soddisfazione di fargli sapere che le aveva causato l’orgasmo più intenso della sua vita, anche lui venne, per poi crollarle addosso, cercando di non pesarle.

Dopo aver ripreso un ritmo di respiro regolare Hermione iniziò ad accarezzargli i capelli e lui uscì da lei per stendersi accanto.

-Wow.- dissero entrambi guardando il soffitto. Poi si guardarono e risero.

-Vieni qui.- disse aprendo leggermente le braccia. Lei non se lo fece ripetere due volte si intrufolò in quell’abbraccio, posando una mano sul petto di lui.

Dopo qualche secondo entrambi caddero in un sonno profondo ed appagato.

 

 

Angolo autrice:

MI SCUSO TERRIBILMENTE PER IL RITARDO. Scusatemi davvero, ma questo mese è stato un mese brutto sia a livello universitario che di salute. Ho avuto paurissima di aver contratto il COVID-19 ma per fortuna non è stato così ma è stata solo una brutta influenza. Gli esami sono stati pesantissimi e, ad uno dalla laurea, sono stata bocciata ahahahahahahh ora ci rido su ma è stato un colpo pesante, perciò non sono stata così ispirata da poter scrivere un capitolo e non ne ho avuto neanche il tempo… spero possiate perdonarmi!

Allora, tornando al capitolo: dopo uno strano risveglio le indagini vanno avanti. Ho due possibili vie per quanto riguarda il colpevole, ma devo ancora scegliere quale seguire! Pansy è rimasta appagatissima dalla notte di passione con Harry e, finalmente, anche i nostri protagonisti sono riusciti (da sobri e senza nessuna interruzione) ad amarsi a 360 gradi! Ditemi che ne pensate, mi aspetto recensioni ed opinioni su questo capitolo tanto atteso!

Ringrazio tutti voi che mi supportate e sopportate i miei ritardi! Ora sto bene e dovrei riuscire a pubblicare un capitolo a settimana! Ma mai dire mai ahahahahhhahahah

Ringrazio anche voi che seguite, ricordate, preferite e recensite la mia storia, spero che stia continuando a piacervi ed appassionarvi!

Attendo il vostro feedback su questo capitolo… un abbraccio!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Potteriana_V