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Autore: _tuseitu    10/12/2020    1 recensioni
Alba 24 anni passati a sentirsi sbagliata.
Riccardo 24 anni a sentirsi dire dagli altri quanto lo fosse.
Una famiglia apparentemente perfetta quella di Alba.
Una famiglia distrutta quella di Riccardo.
Sono passati circa cinque anni dall'ultima volta che Riccardo ha visto Alba. Allora di anni ne avevano 19 e avevano mille progetti, che Riccardo per paura di innamorarsi davvero, ha mandato all'aria. Se n'è andato da un giorno all'altro, lasciando Alba a pezzi.
Adesso il destino ha deciso di dargli una nuova occasione, ma non è tutto così semplice: in cinque anni ne sono successe di cose.
Solo una cosa non è mai cambiata: ciò che sentono l'una per l'altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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RICCARDO
Stanotte ho sognato che eravamo a Perugia all' Eurochocolate, che passeggiavamo mano nella mano.
Ho ripensato subito ad una delle nostre gite scolastiche. La prima di me e Alba da fidanzati.
Nessuno sapeva di noi, avevamo combinato un casino non da poco, innamorandoci l’uno dell'altra.
All’epoca io frequentavo diverse ragazze, tra cui anche una sua amica, Lisa.
Alba non l'avevo mai notata, nonostante la conoscessi da sempre. Lei era sempre timida, chiusa, non dava confidenza a nessuno.
Mi sono accorto di lei quando ci siamo trovati un pomeriggio a casa di Lisa tutti e tre insieme. Quando arrivai Alba stava mostrando una coreografia a Lisa. Rimasi completamente folgorato dalla sua grazia, dalla sua spontaneità.
Dovevamo fare una ricerca sulle origini della tragedia nella letteratura greca, ma io non riuscivo a pensare a nulla perché guardavo solo lei e mi chiedevo come non mi fossi accorto prima che in tanta semplicità potesse nascondersi così tanta bellezza. Sulla via del ritorno, quando eravamo da soli le chiesi di uscire, lei mi disse di no. E quello fu l'inizio della fine, perché no. Nessuna ragazza mi aveva mai detto di no. Questo mi spinse ancora di più a fare qualsiasi cosa per farle cambiare idea.
Più Alba mi chiedeva di lasciarla in pace, più io cercavo di inventarmi qualcosa.
“Mi dici come devo fare a convincerti ad uscire con me?”
“No”
“Sei bellissima e sei anche molto intelligente, ma sai, più mi rifiuti, più non riesco a lasciarti in pace”
“Esci con una mia amica, devi lasciarmi stare”
Ne avremmo avute a centinaia di conversazioni come questa, perché Alba non si lasciava convincere, perché lei è sempre stata una tosta, una di principio, anche se allora aveva appena 17 anni.
Ci pensò il caso a darmi una mano, con il senno di poi, forse dovrei dire il destino.
A scuola ci venne assegnato lo svolgimento di una nuova ricerca e la nostra professoressa divise la classe in coppie: io e Alba eravamo insieme e, mentre lei voleva a tutti i costi cambiare coppia, io ero entusiasta.
Alla fine mi chiese:
“Dove ci vediamo per fare la ricerca?”
“Ci vediamo da me. Mia madre non c’è mai” - le risposi.
Ci mettemmo d'accordo per l'indomani alle due del pomeriggio. Era una domenica mattina quando all’una, andai ad aprire la porta di casa e me la ritrovai davanti con lo zaino in spalla e in un mano una teglia di lasagne.
“Mi hai detto che tua madre non c’è mai. Ho pensato che non avessi voglia di cucinare da solo”
Era la cosa più dolce e spontanea che qualcuno avesse mai fatto per me. Le sorrisi e l’abbracciai. Apparecchiammo insieme la tavola e pranzammo insieme, come se fosse la cosa più normale del mondo, come se l’avessimo sempre fatto.
“Adesso dobbiamo studiare”
“Sai che ti dico? Che queste ricerche di letteratura greca stanno iniziando a piacermi”le dissi , mentre mi sedevo alla scrivania accanto a lei.
“Amore invincibile che chi ti ha dentro è pazzo” . Ci aveva colpito questa frase dell’ Antigone di Sofocle.
“Sai che se vedono un pazzo per strada in Grecia dicono che è innamorato?”
“Dici che l'amore ha a che fare con la follia?”
“Ovvio. E tu che follia saresti disposta a fare?”
“Io non sono una che fa follie”
“Io invece sì”
Fu così che baciai Alba la prima volta. Il nostro primo bacio così dolce, ma anche così intenso, così passionale, così unico, che in quel momento non pensai nemmeno al fatto che fosse il primo bacio in assoluto per lei.
Iniziammo a vederci sempre più spesso da quel momento. Lo facevamo di nascosto da tutti, da Lisa, dai nostri compagni di classe, dai nostri genitori.
Fummo scoperti durante la gita a scolastica a Perugia. Mi ricordo che era sera, che eravamo in pullman e stavamo per arrivare in albergo. Eravamo seduti vicini, Lisa aveva pensato bene di sedersi accanto a qualcun altro. Così io ne avevo subito approfittato. Alba se ne stava con la testa con sul mio petto e ogni tanto mi chinavo per darle un bacio, avvolti com’ eravamo dal buio della sera e coperti dai nostri giubbini. Un nostro compagno, pensando di fare uno scherzo innocente, tiró via i giubbotti che ci coprivano e immediatamente ci ritrovammo addosso gli sguardi di 30 ragazzi e annessi professori. In un attimo tutti seppero tutto.
Ricordo ancora i loro sguardi, il suo terrorizzato e le parole di Lisa:
“Lo immaginavo, ma adesso ne ho la certezza, sei solo una puttana”
“Lasciala in pace!”
Le mie parole, le lacrime di Alba.

   
 
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