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Autore: Mirwen    23/08/2009    4 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 15

Safely for the last time.

 

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Capitolo 16: Ritornare

Quella mattina il panorama che vedeva fuori dalla finestra era tutt’altro che familiare. Le montagne si susseguivano innevate sotto il cielo carico di neve, lì erano davvero fuori dal mondo. La dimora degli Icecrow era un vero e proprio piccolo villaggio posto sulle pendici più alte dello Snowdon, o Wyddfa, come chiamavano i gallesi la più alta montagna a sud delle Highlands.

Enif sospirò, nonostante da generazioni il ramo principale della famiglia si fosse stabilito nell’Essex ogni erede conosceva il gallese e le proprie origini, perché lì, nascosti agli occhi dei Babbani i rami cadetti della famiglia continuavano a vivere.

“Caput intel nubila condit…” sussurrò recitando il motto di famiglia, nasconde il capo tra le nuvole, ed in effetti la famiglia Icecrow arroccata lassù era pressoché introvabile.

“Enif… tuo padre mi ha mandato a dirti che il tuo ragazzo è arrivato…” disse un bambino di 10 anni aprendo distrattamente la porta.

“Grazie Taliesin.” Sorrise Enif. Sirius era venuto a prenderla per accompagnarla a Londra o almeno al di fuori delle protezioni lanciate sul Picco del Corvo o Brân Bannau in gallese.

Il bambino sorrise offrendosi galantemente di portarle il baule. Enif rise guardandolo.

Avevano passato una settimana al Picco, ma già si era affezionata a quei parenti, un po’ alla lontana, che aveva ritrovato, soprattutto a Taliesin, l’erede del ramo cadetto e unico maschio della loro generazione, e a Rhodelia, l’unica prozia di suo padre ancora in vita, che nonostante i suoi 94 anni continuava a “saltare da un sasso all’altro come una capra di montagna”, o almeno così diceva lei.

Rhodelia era un po’ la memoria storica della famiglia. Lei aveva visto il fratello Virgil impazzire d’amore tanto da lasciare la montagna per andare in Inghilterra, eppure conservava un dolce ricordo delle estati passate a Faulkbourne e della cognata Arianna.

Quando raggiunsero il cortile interno, Sirius stava venendo squadrato dalla ultranovantenne.

“Sir!” lo salutò Enif, mentre Taliesin lasciava il baule incantato dalla moto da cui era appena sceso Sirius.

“Ehi, piccola!” la salutò il ragazzo un po’ intimorito dallo sguardo acuto della vecchia, avvicinandosi e prendendo il baule per caricarlo sul Sidecar, montato per l’occasione.

“Cos’è questa cosa???” chiese Taliesin con gli occhi sgranati fissando la moto.

“Emh… è una moto…” disse Sirius un po’ in imbarazzo.

“A cosa serve?”

“I Babbani la usano per spostarsi…”

“Quindi anche loro sanno volare!” esclamò sorpreso il bambino

“Non con queste almeno… ho messo io un incantesimo per farla volare…” Enif rise alle sue spalle

“Devi scusare Taliesin… gli Icecrow di quassù non hanno molti contatti con i Babbani…” Sirius la guardò sorridendo

“Ed è anche un bene… i babbani non devono conoscere il nostro mondo…” borbottò la vecchia Rhodelia, guardando critica Sirius.

“Ma questo non vuol dire che noi dobbiamo essere ignoranti…” disse Sirius “ma non mi stupisco, anche la mia famiglia la pensa in questo modo…”

La vecchia guardò ancora più intensamente il ragazzo…

“Hai un’aria familiare… non sei mai venuto quassù ragazzo?”

“No, è la prima volta signora…”

“Zia Rhodelia… lui è Sirius Orion Black… Sir, lei è Rhodelia Icecrow, la sorella di mio bisnonno…” li presentò Enif ridendo.

“Incantantato signora…” disse facendo un mezzo inchino Sirius.

“Non ha dimenticato la buona educazione pur essendo un rinnegato…” constatò Rhodelia guardandolo tagliente.

“Zia…” cominciò Enif, non sopportava come tutti i purosangue trattavano Sirius

“Lascia stare, non importa…” la fermò lui.

La vecchia lo guardò ancora.

“Non ti importa di non far parte della tua famiglia?”

“Per come mi hanno sempre trattato non erano la mia famiglia, la mia sarà quella che avrò in futuro…”

Il volto di Rhodelia si aprì in un sorriso, gli occhi castani scintillarono.

“Non avevo visto male allora, hai gli stessi occhi di Arianna…” disse felice rientrando in casa.

Enif e Taliesin risero, Sirius li guardò allibiti.

“E questo che significa?”

“Che gli stai simpatico…” rise Enif “Comunque lui è Taliesin Icecrow…”

“Non sapevo avessi un cugino…” la guardò sorpreso Sirius

“Alla lontana…” cominciò Enif ma il bambino la interruppe, continuando però a guardare la moto di Sirius.

“Mio bisnonno e suo bisnonno erano fratelli…” specificò “Ma suo bisnonno lasciò Bannau e andò in Inghilterra per Arianna Black e qui sono rimasti la zia Rhodelia, mio bisnonno Garnoc e la zia Hafwen fino a quando si è sposata, lei è suo marito sono tornati qui quando ero piccolo… lei è morta lo scorso anno, e lo zio Desmond tre mesi fa…”

Sirius lo guardò stranito, fissando Enif

“Siete proprio presi voi per gli affari di famiglia…” Lei rise. Taliesin lo guardò

“A te non piacciono queste cose?” chiese

“Non c’era motivo perché mi piacessero… nessuno dei miei familiari ha fatto qualcosa di buono… Andromeda e Alphard a parte…” disse soprapensiero.

“Io non so se i miei parenti hanno fatto qualcosa di buono o no… ma mi piace sapere chi fossero, almeno i loro i nomi… mi fa sentire parte della famiglia…” sorrise il bambino

“Zia Rhodelia l’ha cresciuto a pane e genealogia…” rise Enif “Andiamo dai miei, forza.”

“Come sta tua madre?”  chiese mentre superavano l’ingresso del maniero.

“Fisicamente come prima… gli occhi non hanno ancora ripreso a vedere, ma si sente meglio. Nonostante sia un posto fuori dal mondo ci sono tante persone qui e tutte le stanno danno una mano, primi fra tutti  mio padre e la madre di Taliesin…”

Sirius si guardò attorno, le mura grigie illuminate da lanterne.

“Quante gente c’è quassù?” chiese.

“Non lo so di preciso…” Enif guardò il bambino accanto a loro “Tu lo sai?”

“Beh, il castello è una fortezza… c’è una casa principale dove siamo noi, e qui non siamo in molti… ci sono i miei genitori, i miei nonni, la zia Rhodelia e ora Enif e i suoi… è per il ramo principale… quello di Lleufer Icecrow…” si guardò un’attimo attorno “Vieni a vedere Sirius!” Sirius si avvicinò al bambino che era corso ad una finestra.

“Questa è la cittadella…” disse indicando lo spazio al di fuori: attorno ad una piazza si apriva un vero e proprio villaggio medievale, arroccato tra le mura e il monte che chiudevano la fortezza.

“Qui abita la mia prozia Meredith e la sua famiglia: i Nutcombe e poi ci sono tante famiglie di maghi… molti portano il cognome Rhewbran o solo Bran… sono parenti ancora più addietro di Lleufer, fu lui a tradurre in inglese il cognome della famiglia nel 1865, la nostra famiglia è molto antica… ma solo io ed Enif siamo gli eredi del ramo principale. Solo noi siamo gli Icecrow” Disse orgoglioso.

Sirius lo guardò non parlava con disprezzo delle altre famiglie era solo orgoglioso della propria, come ogni bambino dovrebbe essere, era quella la differenza. Walburga Black non gli aveva mai insegnato ad apprezzare la loro famiglia, lei aveva solo preteso che disprezzasse quelle degli altri.

“È antico questo posto…” sussurrò Sirius

“Oh sì!” esclamò sorridente il bambino “Vuoi che ti racconto la sua storia???” chiese entusiasta, Sirius non riuscì a dire di no.

“Tutto comincia nel 1300. Sai all’epoca il nostro antenato  Eiros Brân viveva tra i Babbani, lui aveva lasciato la sua famiglia per aiutare i Babbani e viveva con loro. Loro non sospettavano che Eiros fosse un mago ma un giorno il suo migliore amico, Dafydd Coch, Coch significa Rosso, un Babbano scoprì che era un mago… Eiros avrebbe voluto cancellargli la memoria ma l’amico gli promise che non l’avrebbe mai tradito e allora si fidò di lui …” in quell’istante Enif aprì una porta e Taliesin si fermò.

“Sirius…” Algol accolse il ragazzo con una pacca sulla spalla mentre Vontell Icecrow, il padre di Taliesin, lo squadrava.

“Signore…”

“Zia Rhodelia ha detto che sei arrivato su con un trabiccolo babbano…” disse dubbioso

“L’ho modificato signore…”

“È una cosa sicura?” chiese guardandolo serio

“Si certamente… mi ha portato da Mersea a qui…”

“Sarai infreddolito, perché non ti riscaldi…” intervenne Felicia alzandosi e facendo un paio di passi verso di loro. Una donna dai capelli color miele la sorresse guidandola.

“Mamma, sai stavo raccontando a Sirius la storia del castello!” Esclamò contento  Taliesin alla donna.

“Bravo annwyl*…” disse lei dolcemente

Sirius guardò Algol Icecrow.

“Signore, credo noi dovremmo andare… o il treno lo perdiamo… comunque useremo la moto solo per lasciare i confini del Picco del Corvo e poi ci smaterializzeremo a King’s Cross…”

“Si, capisco…” disse Algol, pensieroso… “comunque loro sono Vontell Icecrow e sua moglie Lilith i genitori di Taliesin…” li presentò

“Sirius Black…” disse con un cenno del capo e un sorriso.

Felicia raggiunse Sirius abbracciandolo e facendo lo stesso con la figlia.

“State attenti… non combinate guai a scuola… spero di rivedervi per le vacanze pasquali…” sorrise.

“Anche io mamma… sicura che…”

“Enif tesoro, c’è tanta gente qui che mi da una mano… non preoccuparti saremo al sicuro.”

I quattro adulti e Taliesin li riaccompagnarono nel cortile.

“Sirius, la prossima volta finisco di raccontarti la storia!” disse sicuro il bambino nel suo accento gallese.

“Certamente!” disse Sirius montando in sella alla moto e aiutando Enif a fare lo stesso.

“A presto!” sorrise la ragazza, certa che da qualche finestra anche Rhodelia la stesse osservando. La moto di Sirius partì borbottando per il freddo, ma in men che non si dica si lasciarono alle spalle la montagna.

“Temo di sapere la fine della storia di Taliesin… il Babbano l’ha tradito e per salvare la famiglia dalla caccia alle streghe ha fondato il castello…” disse Sirius memore delle storie sui Babbani che la nobiltà raccontava…

“Ci sei andato vicino… ma Dafydd il Rosso non ha mai tradito il Corvo…” sorrise tristemente lei.

“Il corvo?”

“Brân significa corvo… perché aveva i capelli neri ed era svelto d’intelletto”

 

♦♦♦

 

“Sei sicura di voler andare da sola?” Daisy Evans guardava di sottecchi la figlia.

“Mamma…” Lily sbuffò chiudendo il baule

“Va bene, va bene… ma non capisco perché non possiamo….”

“Perché è meglio di no… e così farò prima…” la voce di Lily era più alterata di ciò che sembrava

“Tesoro è da Capodanno che sei strana, è successo qualcosa?” chiese la madre dolcemente.

“No, mamma, non succede nulla…” rispose forse fin troppo in fretta Lily.

“Tesoro, se c’è qualcosa che non va con me puoi parlare lo sai… non è che quel James…”

“Mamma…” l’ammonì la figlia con lo sguardo.

“Dicevo che è stato gentile ad accompagnarti a casa…” Lily sospirò, James era stato fin troppo gentile, dopo l’attacco a casa degli Icecrow l’aveva accompagnata a casa come se dovesse scortare la regina in persona.

“Lily…”

“Che c’è, mamma?” chiese forse un po’ troppo nervosa.

“Sicura di non nascondermi nulla?” la madre era preoccupata era chiaro che stava succedendo qualcosa e lei si sentiva inutile, stava divenendo un’estranea nel mondo di sua figlia, e questo le faceva male.

“Davvero mamma, non c’è alcun problema.” Sorrise appena Lily.

“Principessa…” la voce di suo padre la fece voltare verso la porta.

“Si, papà?”

“Sta attenta ok?”

“Non preoccuparti apparirò direttamente sul binario 9 ¾ , non c’è nulla da…” Lily non riuscì a finire la frase, suo padre e sua madre la guardavano seri…

“Cosa sta succedendo, Lily?” suo padre era serio, dannatamente serio. Lily si morse un labbro.

“Non ve lo posso dire…”

“Lily!”

“Daisy, lasciala parlare… perché non puoi?”

“Voglio proteggervi…”

“Da cosa?” Harry Evans la guardò serio ma dubbioso.

“Dalla guerra…” sussurrò Lily fissandoli seria.

Sua madre si portò una mano alla bocca incredula, suo padre continuò a guardarla.

“Più resto con voi… più loro capiranno dove siete… io… io voglio proteggervi…” ripeté Lily.

“Chi sono loro?” chiese ancora il padre.

“Maghi oscuri, gente che non si pone scrupoli su chi uccide, infondo bastano solo due parole…”

“Le strane sparizioni, le morti inspiegabili…” Lily annuì.

“Perché non ce l’hai detto?” la voce di Daisy era stridula

“Mi avresti permesso di vivere nel mio mondo, sapendo che quelli come me vengono uccisi?” chiese seria. Sua madre la guardò un po’ shockata.

Lily si caricò il baule e fece per uscire dalla stanza, suo padre la bloccò. La ragazza alzò lo sguardo verso l’uomo, leggeva preoccupazione ma anche orgoglio nei suoi occhi.

“Ti accompagno lontano da qui, così puoi sparire senza che si capisca che sei partita da qui… è questo il tuo problema vero…” Lily annuì.

“Ma Harold…”

“Daisy, è quello il suo mondo… solo non fare l’eroina, va bene principessa?” gli sorrise l’uomo prendendole di mano il baule.

 

♦♦♦

 

“Mamma, noi andiamo…” I Malandrini avevano passato gli ultimi giorni di vacanza a casa Potter ed ora James ne stava coordinando la partenza per King’s Cross.

“State attenti…” disse dando ai tre ragazzi un bacio sulle guance “Salutatemi anche Sirius e la sua ragazza…”

“Va bene…” disse sbrigativo James controllando a vista di aver preso tutto.

“Jamie?”

“Si mamma?”

“Non combinate disastri…”

“Mamma, non siamo più dei ragazzini…” Remus e Peter guardarono James, quella frase nascondeva altri significati, lo sapevano avevano ascoltato James parlare per ore della conversazione che aveva sentito al San Mungo.

“Lo so… ma state attenti lo stesso…”

“Mamma…”

“Si caro?”

“Cos’è l’Ordine?” chiese James riuscendo finalmente a fare quella domanda che da giorni voleva uscire.

“Tu cosa sai…”

“Ti ho sentita parlare con i Prewett e con Malocchio…”

“Non deve interessarti!” disse alterata la donna

“Ma…”

“James…” il tono della donna non ammetteva repliche.

“Mamma... tu e papà… facevate parte di questo Ordine…”

“James, non chiedermi nulla… meno ne sai meglio è…”

“Non crederai che starò ad aspettare che i Mangiamorte uccidano anche te, mamma…” James era serio.

“Quello che preoccupa me e che possano fare del male a te, James… ora andate o perderete il treno…” disse agitata

“Mamma…” Dorea Potter si aggrappò al braccio del figlio, gli occhi lucidi.

“Non combattere… non farti uccidere…” lo supplicò

“Voglio un mondo migliore, mamma…” la donna abbassò gli occhi

“Tuo padre sarebbe orgoglioso di te…” sussurrò lasciando il braccio del figlio.

“Prongs…” cominciò timidamente Peter

“Si, si… andiamo….” Disse sbrigativo “Ci vediamo presto, mamma…” sorrise poi prima di smateriallizzarsi. Una volta che i ragazzi furono scomparsi, Dorea si lasciò scivolare a terra, lacrime le rigavano il volto…

“Charlus… veglia su di lui, ti prego…” singhiozzò.

 

♦♦♦

 

“Ehi ma siete già tutti qui…” sorrise Lily vedendo Enif sulla banchina mentre parlava con i Malandrini.

“Lily!” Enif l’abbracciò

“Si, sono viva” scherzò la rossa. “Saliamo?” chiese rivolta ai ragazzi.

“Vieni con noi Evans?” chiese James stupito

“Di certo non lascio da sola Enif e poi… non siete così male…” sorrise precedendoli e salendo sul treno.

 

Era passata un’ora dalla partenza quando James si alzò, controllò che nessuno fosse in corridoio e lanciò un muffiato sulla cabina, facendo scattare poi la serratura.

“Potter cosa?”

“Sicurezza…” disse sbrigativo sedendosi. “Enif, Silente era venuto a parlare con i tuoi genitori vero? Sai di cosa hanno parlato?” chiese guadando la ragazza.

“So che papà era arrabbiato. Credo Silente gli abbia chiesto di combattere i Mangiamorte o qualcosa di simile…”

“Come pensavo… sono anni che gira la voce che Silente stia combattendo Tu-Sai-Chi da solo… io credo non sia da solo…” prese respiro “credo abbia fondato una sorta di società segreta chiamata l’Ordine, o qualcosa di simile, che abbia arruolato vari maghi e stia combattendo i Mangiamorte…”

“Perché dovrebbe, c’è il ministero, no?” chiese ingenuamente Peter

“Metà di quelli che sono lì dentro sono invischiati…” sospirò Enif “soprattutto perché stanno agli ordini dell’Oscuro molte famiglie della nobiltà purosangue…”

“Al San Mungo ho sentito mia madre parlarne a Moody e ai fratelli Prewett… credo ne facciano parte tutti… hanno detto di tener gli occhi aperti perché non si fidavano del San Mungo… credo Moody pensi che mio padre non abbia avuto una ricaduta…”

“La fama di Malocchio Moody la conosciamo tutti, vede complotti ovunque…” disse Remus non del tutto convinto delle sue stesse parole.

“Ma sul treno ci ha azzeccato…” cominciò Sirius “qualcuno ha fatto sparire il corpo del macchinista così da non far sospettare di qualche studente…”

“Cosa ha detto esattamente Moody a tua madre?” chiese Lily guardando James.

“In primo momento litigavano, Moody diceva che Silente ce lo avrebbe chiesto…”

“Cosa?” chiese Peter

“Di far parte dell’Ordine presumo... e poi beh le ha detto di stare attenta e di tenere gli occhi aperti… a nominato altri maghi, probabilmente membri dell’Ordine che dovevano controllare che ai tuoi non succedesse niente…” concluse guardando Enif.

“Sai qualche nome?” chiese la bruna.

“Ha detto Sturgis che si sarebbe ustionato la mano apposta per essere al San Mungo, Emmeline e Dedalus…”

“Dedalus?” chiese sorpresa Enif

“Si, lo conosci?”

“Se parlava di Dedalus Lux è mio zio… lui e mia zia Micea sono in effetti venuti a vedere come stavano i miei…”

“Sai se fanno parte dell’Ordine?”

“No, li ho sempre visti poco perché Dedalus è figlio di Babbani…” Enif arrossì “…e prima di sposare mia zia aveva litigato con mio padre e mio nonno… ma so che è amico di Silente…”

“Credo mio padre fosse in missione per l’Ordine quando è stato attaccato…”  disse un po’ a se stesso James.

“Il problema non c’è in realtà… se quello che Moody ha detto è vero, sarà proprio Silente a spiegarci tutto…” disse Lily seria “…io mi fido di Silente…” concluse.

“Che farete se Silente ci chiederà di unirci a lui?” chiese Peter agitato, lui non aveva pensato minimamente al futuro, lui voleva solo che la gente smettesse di trattarlo come un fallito…

“Io lo farò…” disse James sicuro “…spedirò ad Azkaban quella feccia…”

Sirius sorrise “Non abbandonerò James, non la passeranno liscia per ciò che hanno fatto a Charlus Potter…”

“Voglio proteggere la mia famiglia…” disse semplicemente Enif. Lily la guardò, con un mezzo sorriso sulle labbra.

“Io combatterò…” disse seria, non aggiunse altro, sapeva che avrebbe combattuto per tutti i mezzosangue, perché non ci fossero altre Bonnie Olsen.

Remus ci pensò su, quali aspettative per il futuro aveva? Fenrir Grayback aveva distrutto la sua vita, Fenrir Greyback spalleggiava i Mangiamorte, lo dimostrava l’attacco di Natale.

“Io ci sto!” disse serio.

Peter restò in silenzio torcendosi le mani, di certo non era un uomo d’azione. James voleva portare giustizia, Sirius doveva dimostrare al mondo di essere migliore, Remus doveva conquistare quella vita che gli era stata negata, Lily voleva combattere per tutti i mezzosangue come loro, Enif voleva proteggere le persone che amava. E lui? Lui era semplicemente Peter, il pasticcione, il fallito, perfino agli occhi di suo padre… avrebbe voluto essere come il figlio perfetto che suo padre si era inventato: Paul, ecco avrebbe combattuto per essere come Paul.

“Va bene anche per me…” disse leggermente, ciò che Peter non capiva era che Paul erano semplicemente i suoi pregi.

 

♦♦♦

 

Quando rientrarono al castello James fu certo veder Silente fissarli più del solito. Era certo di averlo visto sorridere.

“Non vedo l’ora di gettarmi sul mio letto…” sospirò Enif stiracchiandosi mentre salivano tutti assieme le scale.

“E io che pensavo che saresti venuta a farmi compagnia nel mio…” disse malizioso Sirius, Enif in tutta risposta arrossì fino alla punta dei capelli.

“SIRIUS!” gridò imbarazzata facendolo ridere.

Lily scosse la testa aprendo il passaggio della Signora Grassa.

“E’ bello essere di nuovo a casa…” sussurrò osservando la Sala Comune ancora deserta.

 

* significa "caro figlio" in gallese

 

Tadan!!!! Sono tornata! Cosa posso dire intanto vi do una foto dello Snowdon (Bran Bannau è sotto le nubi ;P)

Wyddfa, Galles, UK

 Allora intanto volevo ringraziare chi ha indetto il concorso dei Never Ending Story Awards, ringrazio la giuria!!!! E chi mi ha consigliato di iscrivermi (grazie Alohomora ^^)

     

 

hermy101: Come vedi i ragazzi cominciano già a pensare seriamente a questa guerra.

Alohomora: Lo sai che penso proprio che ci fosse Bellatrix dietro l'attacco a casa Icecrow?

lyrapotter: Sono contenta di aver incontrato un'altra nuova lettrice e spero che continuerai a seguirmi.

PrincessMarauders: Niente bacio sotto il vischio, peccato... ma diciamo che Lily sta cominciando a non poter vivere senza i malandrini volente o nolente ;P

Dafny: Più scrivo e più guardo le immagini dei panorami e dei posti inglesi e irlandesi più ho voglia di andarci... uff... magari il prossimo anno....

Lady Lily: Tadan eccomi qui Algol ha trovato un genero un po' particolare ma per fortuna gli Icecrow sono più aperti della media dei Purosangue

princes_of_the_univers: Ti ringrazio  tantissimo sia per il risultato del concorso che per lo splendido commento che mi hai lasciato. Da la forza per scrivere ^^ Anche se ero impallata su un capitolo abbastanza duro ;P

 

Grazie a tutti e alla prossima!!!!!

 

   
 
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