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Autore: la_pazza_di_fantasy    15/12/2020    1 recensioni
Riwan si trova catapultato da un giorno all'altro in un altro regno perchè deve sposare il principe di quel regno. Ma al suo arrivo le cose non vanno come sperava e si ritrova ad essere trattato malissimo per colpe non sue. Riwan si chiuderà completamente in se stesso sperando che la sua vita in quel palazzo finisca presto.
Ma qualcosa cambierà nel giro di qualche mese.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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-cazzo- sussurrò Riwan osservando il paesaggio che gli si parava davanti con gli occhi sgranati.
Si, non era propriamente corretto nel suo caso usare quel termine ma la sua mente in quel momento non riusciva minimamente a trovare un termine più corretto.
Cosa lo aveva sconvolto?
Le grandi mura che erano apparse all’orizzonte. Quando le aveva viste aveva pensato di essere quasi arrivato, ma mai idea era stata più errate. Le mura erano enormi. E ci avevano messo quattro ore intere prima di riuscire ad arrivare all’ingresso. Riwan si stava sentendo in trappola. Quelle mura non solo servavano a non far entrare nessuno, ma erano anche un modo per non fa uscire nessuno. E lui era una di quelle persone che non sarebbero mai andate via da Aleppo.
-si, quelle mura fanno sentire davvero piccoli- disse Hecarim osservando il suo principe e notando tranquillamente tutta la tensione che il ragazzo cercava malamente di nascondere.
Riwan annuì senza aggiungere altro. Non aveva parole per descrivere quello che in quel momento stava provando ed era anche grato del fatto che Hecarim non avesse detto niente riguardo alla parola che gli era scappata dalla bocca.
La carrozza si bloccò di colpo e Riwan si sporse un po’ di più dalla finestra per capire cosa fosse successo e notò che si trovavano ancora al di fuori delle grandi mura. Due soldati stavano parlando con il cocchiere e poi uno di loro si avvicinò alla finestra della carrozza e guardò al suo interno.
-la lettera prego. Senza quella non potete entrare- disse la guardia senza mostrare un bricio di rispetto per quello che comunque era un principe. Anche se non di quel regno.
Riwan sospirò capendo che non era minimamente ben accetto come invece aveva voluto far intendere Elise.
Prese quindi la lettera che aveva tenuto piegata nella tasca interna della giacca che indossava e la porse alla guardia. Quella lettera gliela aveva data Elise, o meglio quasi lanciata, pregandolo di non perderla altrimenti non lo avrebbe riammesso in città.
Il soldato aprì la lettera e iniziò a leggerla prima di richiuderla e porgerla nuovamente a Riwan.
-dovete scendere-
-come?- chiese Riwan non capendo il perché di quella richiesta.
-dovete scendere. L’uomo che è con voi non può entrare e nemmeno questa carrozza. Voi scenderete e a breve arriverà un'altra carrozza che vi condurrà a palazzo. Ah e se vi siete portato qualcosa a presso dovete lasciarlo ovviamente qui. Non ammettiamo oggetti non identificati nel nostro territorio- e così dicendo si allontanò dalla finestra facendo capire a Riwan che quell’antipatico non l’avrebbe minimamente aiutato.
Guardò Hecarim spaventato. E si mostrò volontariamente così perché aveva paura. Non voleva rimanere da solo, non davanti alle porte di un regno che non conosceva.
-tranquillo, sei un principe e non possono toccarti-
-possono inventarsi mille motivi per farmi fuori io…-
-no, perché io farò in modo di far chiedere a tuo padre una lettera scritta di tuo pungo. Non potranno ucciderti- cercò di tranquillizzarlo Hecarim. Riwan sospirò.
-augurami buona fortuna- disse Riwan stringendo forte la maniglia della carrozza.
-buona fortuna vostra altezza e non fatevi mettere i piedi in testa da nessuno- disse Hecarim mentre Riwan annuiva e apriva finalmente la portiera della sua carrozza per poi scendere.
Guardò un’ultima volta negli occhi della sua guardia prima di chiudere definitivamente la portiera e camminarsi abbastanza lentamente verso i due soldati che si erano messe a chiacchierare continuando comunque a bloccare la strada alla carrozza.
-finalmente volevate rimanere li per sempre?- chiese la stessa guardia di prima con un ghigno sulle labbra.
-posso prendermi tutto il tempo che voglio per salutare una persona che non rivedrò mai più, soprattutto se poi deve ancora arrivare la carrozza che mi porterà a palazzo- disse Riwan mostrando un coraggio che in realtà non possedeva.
-si ma fai aspettare noi- disse la guardia passando subito al tu cosa che Riwan non gradì ma preferì non dire niente per non inimicarsi subito le persone li presenti.
La carrozza nel mentre della loro conversazione se ne era andata lasciando quindi completamente da solo in quel territorio che non conosceva minimamente.
-allora mi fate entrare o devo aspettare qui fuori?- chiese Riwan lanciando una veloce occhiata al muro altissimo per poi distogliere velocemente gli occhi visto che gli stavano venendo le vertigini anche se si trovava saldamente ancorato a terra.
-pretendi pure di entrare?- chiese l’altra guardia guardandolo come se avesse detto qualcosa di assurdo e impossibile.
-di certo per sposare il vostro principe devo entrare nel vostro regno no?- chiese Riwan incrociando le braccia al petto. Davvero volevano farlo rimanere li fuori fino a quando non sarebbe arrivata una carrozza? Stava anche iniziando a far freddo per via del fatto che il sole stava tramontando iniziando a lasciare lo spazio alla notte.
Riwan era anche stanco visto che era in viaggio da giorni su quella scomodissima carrozza.
-che poi non è che sia tanto buono che un uomo sposi il nostro principe ma noi non siamo nessuno per poter criticare i nostri re- disse l’altra guardia dimostrando come molto probabilmente nessuno dei cittadini di Aleppo accettava quel matrimonio.
-a questo punto era meglio una principessa no?- Riwan sgranò gli occhi. Quindi non sapevano fosse un Iswa, o un’altra possibilità era che solo i regnanti sapessero della sua natura.
-non so se la cosa vi possa rassicurare ma nemmeno a me va tanto a genio di sposarmi con una persona sconosciuta- disse Riwan che si sentiva leggermente accusato di quella situazione, come se fosse stato lui a decidere di sposarsi con il principe di Aleppo.
-ci avete ricattati certo che ti va a genio la cosa-
Riwan stava per ribattere perché non aveva minimamente immaginato che Elise avesse ricattato i sovrani di Aleppo per quel matrimonio ma le sue parole furono bloccate dall’arrivo di una carrozza.
-ehi gente potevate avvisare subito- disse un ragazzo rosso scendendo quasi saltando dalla carrozza e raggiungendo subito le due guardie non lanciando nemmeno uno sguardo a Riwan.
-Charlez perché sei venuto tu?- chiese la guardia che aveva parlato di più con Riwan.
-perché così ha voluto Garen. Vostra altezza venite con me, non è buono rimanere fuori da Aleppo per troppo tempo- disse Charlez rivolgendosi finalmente a Riwan.
 

 
   
 
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