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Autore: Zomi    19/12/2020    2 recensioni
Avere un inquilino è un’ottima cosa.
Si dividono le spese in due.
Si dividono le fatiche in due.
Si dividono anche gli spazi certo, basta una buona organizzazione e una dose inesauribile di pazienza ed avere un inquilino diventa una vera risorsa.
Basta davvero poco.
E possibilmente nessun lockdown nazionale per pandemia mondiale.
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❀FanFiction partecipante al "Christmas Lockdown" indetto dal forum FairyPiece – Fanfiction & Images❀
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La storia partecipa al Christmas Lockdown indetto dal FairyPieceForum
Giorno: 19 dicembre
Stanza: Camera da letto
Prompt: A è rimasto chiuso dentro la stanza, B prova a liberarlo ma...







Quando Nojiko si era sposata e aveva lasciato la casa familiare, i genitori avevano convenuto che anche per loro fosse tempo di cercare una nuovo nido d’amore adatto al nuovo nucleo familiare ridotto.
Perchè da quel calcolo matematico, Nami ne fosse stata esclusa, non era stata una domanda da porsi per la rossa quando si era ritrovata unica proprietaria della casa.
La casa era solamente sua ora!
I lavori erano iniziati subito: sfratto del mobilio della camera padronale e trasferimento rapido dei suoi averi dalla ex camera da letto ora adibita a stanza da affittare a Roronoa, abbattimento della parete che divideva la camera parentale con quella della sorella maggiore e creazione della tanto agognata cabina armadio che era stata rimpinzata di scarpe, vestiti e uno specchio a figura intera, tinteggiamento interni e sostituzione della vecchia caldaia tossicchiante.
Tutto era ottimale, funzionale, a risparmio energetico e perfetto.
O quasi.
Se non fosse stato per quelle serrature arrugginite e che spesso si inceppavano grazie al solo aiuto dell’aria e che…
-Roronoa fa qualcosa!-
… chiudevano Nami nelle sua camera da letto bloccandosi testardamente.
-Ci sto lavorando- replicò atono Zoro dall’altra parte della porta, agitando la maniglia della camera da letto della rossa  -Perchè non hai ancora cambiato le serrature?-
-Siamo in lockdown!- ringhiò quella esasperata -Il ferramenta non poteva uscire e… e poi è un ladro! Mi ha chiesto un capitale per quattro serrature!-
-Tsk, la solita tirchia-
-Roronoa te lo ripeto: fa qualcosa!- urlò.
Non era possibile, non poteva esserlo!
Chiusa in casa per lockdown poteva accettarlo, ma chiusa in camera da letto come una quattordicenne in punizione no!
Si gettò sul letto gemendo, scalciando nell’aria rabbiosa.
-Potrei sfondare la porta- propose il suo inquilino ma il ringhio di Nami lo persuase.
-La ripaghi tu se la sfondi!- lo minacciò, raggomitolandosi tra le coperte -Cerca qualcosa con cui sbloccarla: un cacciavite, un piede di porco… una spada!-
-Una chiave?-
-Quello che ti pare, ma fallo!- lanciò un cuscino contro la porta chiusa, tornando a raggomitolarsi tra le coperte.
Stupido lockdown, stupida serratura, stupida camera da letto con porta difettosa.
Stupido Zoro!
Lo sentì allontanarsi senza avvertirla o dirle se andava in cerca di una soluzione, o almeno  Nami sperava che quella fosse il suo intento.
Mugugnò contro la coperta, nervosa e coi muscoli tesi, e non si stupì di cedere lentamente a una lieve sonnolenza sempre maggiore.
Riaprì gli occhi che il buio del tardo pomeriggio oscurava totalmente la camera da letto.
Barcollante e al buio, si avvicinò alla porta, trovandola ancora chiusa.
-Zoro?- chiamò rauca -Zoro?-
Dov’era finito ora? Possibile che si fosse perso in casa?
Si passò il dorso di una mano sugli occhi, tastando al buio la parete in cerca dell’interruttore.
Urtò così la maniglia, che cigolante fece scattare la serratura bloccata che aprì, beffarda, la porta.
Libera, era libera!
E senza l’aiuto di quel fannullone di Zoro che… che… dov’era finito?
-Zoro!!!- chiamò avventurandosi nel corridoio del piano superiore, mirando alla sua ex camera e rifugio segreto del ragazzo.
Lo trovò lì: addormentato sul suo letto, russante e del tutto ignaro della sua liberazione.
No, peggio: del tutto dimentico della sua prigionia.
-Ehi!- gli lanciò contro una scarpa da ginnastica -Grazie tanto per esserti ricordato di me!-
-Prego- mugugnò quello, non fingendo nemmeno di alzarsi a incrociare il suo sguardo furente.
-Hai almeno cercato un modo per sbloccare la porta?- si avvicinò al letto, zampettando tra scarpe, maglioni, pesi mal riposti e un cacciavite.
Alcuna risposta le giunge dall’ammasso di coperte e respiro profondo che occupava il letto, nemmeno quando scostò una coperta dal volto rilassato e dormiente di Zoro
-Sai- si sistemò sul materasso morbido accanto a lui -Ho come l'impressione che tu- lo punzecchiò con un dito su un fianco -Abbia primo sbloccato la serratura, e poi vedendomi addormentata, ne abbia approfittato per dormire anche tu-
Nessun mugugnò di protesta o risposta le fu concesso ma un lieve ghigno derisorio solcò per un breve attimo le labbra del verde, e la tentazione di prendere un cuscino e soffocarlo palpitò violenta sul volto della rossa.
Ma per quella volta si trattenne.
Prese si un cuscino, ma lo sistemò sul lembo di materasso libero, accucciandosi accanto alla mole del coinquilino.
-Credo che ne approfitterò anch’io allora- sussurrò piano Nami, chiudendo gli occhi e occupando la camera da letto del coinquilino.
Quando li riaprì una calda coperta la scaldava con il russare roco di Zoro.



 
   
 
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