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Autore: Zomi    20/12/2020    3 recensioni
Avere un inquilino è un’ottima cosa.
Si dividono le spese in due.
Si dividono le fatiche in due.
Si dividono anche gli spazi certo, basta una buona organizzazione e una dose inesauribile di pazienza ed avere un inquilino diventa una vera risorsa.
Basta davvero poco.
E possibilmente nessun lockdown nazionale per pandemia mondiale.
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❀FanFiction partecipante al "Christmas Lockdown" indetto dal forum FairyPiece – Fanfiction & Images❀
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La storia partecipa al Christmas Lockdown indetto dal FairyPieceForum
Giorno: 20 dicembre
Stanza: Bagno
Prompt: “Una candela di Natale è una bella cosa: non fa rumore ma dolcemente offre se stessa" [Eva Logue]






Il lockdown era stato confermato anche per le festività: Natale e Capodanno si sarebbero festeggiati in modo privato e sobrio, senza cenoni o grandi feste.
A Zoro andava più che bene.
Era un amante dell’alcol e della compagnia vero, ma non disprezzava la calma di una giornata passata a casa a poltrire.
O a radersi in bagno.
Schiuma, lametta, dopobarba e Nami seduta sul water.
-Non potevi aspettare che finissi?- lo richiamò la rossa per l’ennesima volta durante i cinque minuti di fissaggio della schiuma da barba.
-Non potevi andare a farla da un’altra parte?- si passò un pò di schiuma sotto il mento.
-Oh si hai ragione!- si battè il palmo sulla fronte, volgendo il capo al cielo -Da domani mi armo di badile e vado a farla in giardino-
Si voltò a guardarla: seduta sul water, mutandine calate alle caviglie con i pantaloncini, calzettoni sopra il ginocchio e maglioncino a collo alto ed esageratamente grande.
-Sei seria?- inarcò un sopracciglio.
Nami lo studiò per un lungo momento, occhi ridotte a due fessure scure.
-Tu non puoi essere così di natura: succhiavi le pile da piccolo o direttamente il plutonio radiattivo?-
Zoro tornò a fissare il suo riflesso allo specchio del lavandino, armandosi di lametta.
Quella mocciosa l’avrebbe mandato al manicomio prima o poi.
O in carcere per omicidio.
Sempre se avessero trovato il cadavere.
Era così sardonica, saccente, puntigliosa e parlava anche se lui non l’ascoltava, prendendolo in contropiede.
Come in quell’esatto momento.
-... candele-
-Come?- sollevò un sopracciglio, iniziando a passare la lametta sul contorno del viso, risiacquandola nel lavandino colmo d’acqua.
-Candele- ripetè Nami, battendo i talloni tra loro nella posa storica sulla tazza -Ne abbiamo una qui in bagno ma dovremmo metterne altre per la casa-
-Per darle fuoco più facilmente?- inclinò il capo facendo passare il rasoio sulla mascella.
-Per l’atmosfera- si strinse nelle spalle Nami, tracciando il contorno della candela a fusto alto, che svettava tra la carta igienica e un flacone di shampoo addormentati sul ripiano della finestra.
-Tra un pò è Natale e… sarebbe carino-
Zoro non commentò.
Non capiva molto l’euforia per le celebrità natalizie, nè il desiderio di farsi regali o impegnarsi ad essere maggiormente più buoni.
-Fa come vuoi- si ripassò la lama sul contorno delle labbra, guardando di sottecchi la coinquilina ammirare la candela solitaria, dondolandosi sulla punta dei piedi.
-Mamma diceva spesso che regalare una candela a Natale non è banale, anzi- raccontò a uno Zoro distratto -Lei mi diceva sempre che Una candela di Natale è una bella cosa: non fa rumore ma dolcemente offre se stessa- sorrise al vetro colorato di condensa -Penso sia un bel pensiero. Tu no?-
Zoro la studiò per un lungo attimo, metà volto rasato e l’altra metà ancora da fare, mentre la schiuma da barba gocciolava sulla maglia a maniche corte che indossava.
Ripose il rasoio sulla mensola dello specchio e, rovistato nelle tasche dei pantaloni, si avvicinò alla rossa.
-Zoro?- lo squadrò lei, pronta ad urlargli di rispettare i suoi spazi almeno nell’esecuzione dei bisogni elementari fisici.
Ma quando lo vide sporgersi su di lei con la mano armata di un accendino rubato a chissà chi -o semplicemente a quel suo amico Sanji che sempre faceva lo scemo con lei-, tacque curiosa.
L’accendino schioccò un crepitio caldo, che durò un solo attimo, e che al suo finire permise a Zoro di tornare a radersi al lavandino.
Non ci mise molto, come nei suoi programmi.
Ma per tutta la durata che occupò il lavandino, Nami rimase seduta sul water con gli occhi fissi alla finestra.
E alla candela che le aveva acceso.







 
   
 
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