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Autore: _Misaki_    26/12/2020    5 recensioni
Tra i grattacieli della moderna Seoul si nasconde l'associazione segreta per cui lavorano Iris, May, Wendy e Lizzy, quattro agenti oberate di lavoro. Al rientro dall'ennesima missione viene subito assegnato loro un nuovo, urgente incarico: recuperare una micro SD che contiene preziose informazioni sulle attività estere di una nota organizzazione mafiosa. All'inizio sembra un gioco da ragazze, ma la situazione si complica quando il nemico, ex collaboratore della loro stessa agenzia, ordina ai propri sottoposti di ucciderle.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 DANGEROUS
 
- Cap. 17 -
  




 
   Cancún, 10:44 PM.
 
   Il taxi di Wendy era arrivato in fretta e la ragazza era salita con tanto di peluche gigante a forma di panda e di buste piene di premi vinti al tiro al bersaglio. Arrivata in ospedale, era riuscita a corrompere i medici grazie alla solita scusa di essere la ragazza di Dawon ed era entrata senza problemi nella camera in cui era ricoverato il ragazzo.
   «Buonasera!» esclamò esultante, varcando la soglia e appoggiando le buste sul tavolo della stanza.
   «Shhh…» Daeju si portò l’indice davanti alle labbra, avvisando Wendy di non fare rumore. Il letto affianco a quello di Dawon era stato occupato da un nuovo paziente, che in quel momento stava dormendo.
   «Ciao!» la salutò Dawon, cercando di mostrare il proprio entusiasmo senza alzare troppo la voce. Non si aspettava una visita proprio da lei «Come mai qui a quest’ora?»
   «Stasera c’era il tiro al bersaglio e ho vinto questo!» Wendy gli mostrò il panda di peluche e lo appoggiò sul letto del ragazzo. Tutta contenta in quel modo per una cosa così semplice sembrava una bambina. «Pensavo ti servisse compagnia la sera, e poi ti somiglia!»
   «Wooo!» esclamò sorpreso lui «È per me? Davvero?»
   «E io?» chiese Daeju, che era rimasto tutto il giorno a fare assistenza all’amico e non si era visto portare nessun regalo.
   «Tu non sei malato.» lo snobbò Wendy.
   «Uffa…»
   «Allora, come è andata oggi?» chiese la ragazza a Dawon.
   «Bene, mi sto riprendendo in fretta. Però stavo meglio quando mi facevi assistenza tu… Daeju non è abbastanza premuroso!» scherzò lui, divertendosi a punzecchiare il collega.
   «Anche tu mi escludi!?» protestò Daeju, sentendosi offeso.
   «Nessuno è più bravo di me a prendersi cura degli altri!» esclamò Wendy, in un improvviso picco d’autostima. Si rese conto solo in quel momento che Dawon le era mancato per tutto il giorno e che le sue parole la stavano rendendo più felice del dovuto. Era solo una battuta scherzosa, ma non poteva fare a meno di interpretarla come un piccolo complimento.
   «Sei venuta da sola?» continuò il ragazzo infortunato.
   «Sì, perché?»
   «Niente, è solo che di notte è una zona un po’ brutta questa. Vuoi che ti riaccompagni a casa Daeju?» Da quel che gli aveva riferito Taeoh qualche ora prima, Buffy e James si stavano comportando in maniera estremamente sospetta negli ultimi giorni e sicuramente erano ancora sulle tracce delle agenti. Era certo che il collega si stesse occupando di tenerli d’occhio, ma sapere Wendy in giro da sola lo preoccupava ugualmente. Se le avessero fatto del male non se lo sarebbe mai perdonato.
   «Beh? Mi cacci già via?» protestò la ragazza. Sotto sotto sperava di riuscire a passare almeno qualche ora con lui.
   «No, no! Anzi, vorrei che restassi, ma è già buio e non vorrei che facessi brutti incontri sulla via del ritorno.»
Wendy non capì bene come interpretare le parole di Dawon. La stava cacciando o era sinceramente preoccupato per lei?
   «So badare a me stessa! Ti ricordo che ho una pistola.» non riuscì a nascondere un tono leggermente offeso. Dopotutto era sempre stata piuttosto permalosa. «Ma se proprio non mi vuoi me ne torno a casa.» così dicendo, afferrò le buste coi premi e fece per andarsene.
   «Aspetta, Wendy.» la fermò lui. «Lo sai che non è quello che intendevo.»
   «Bene, se non è quello che intendevi allora domani vengo io a farti compagnia tutto il giorno.» disse per testare come avrebbe reagito.
   «Volentieri! Allora ti aspetto!»
   Dawon le sembrò inaspettatamente entusiasta della proposta, ma Wendy non aveva intenzione di cedere. Le aveva detto di andarsene e quindi se ne sarebbe andata, così lui avrebbe capito il peso delle proprie parole.
    «Tieni.» continuò Dawon, porgendole un bigliettino, che lei prese tra le mani. C’era scritto un numero di telefono. «Mandami un messaggio quando arrivi in hotel, altrimenti resto in pensiero!»
   «Oh, ok.» a quel punto Wendy si sentì sciocca. Non sapeva nemmeno lei perché si fosse arrabbiata per una cosa così stupida e se ne stava vergognando. «Allora buonanotte. Ci vediamo domani.» disse tutto d’un fiato, per poi lasciare frettolosamente la stanza. Non sarebbe riuscita a sostenere un secondo di più lo sguardo di Dawon dopo quella mezza scenata di gelosia.
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
   Iris e Taeoh avevano salutato Wendy e avevano deciso di fare ancora due passi tra le bancarelle prima di rientrare in hotel. Dopotutto era ancora presto e nessuno dei due aveva voglia di andare a dormire o passare il resto della serata chiuso in camera.
   «Stasera ho incontrato Lizzy.» disse tutto a un tratto Taeoh. «Ma davvero non ne sapeva niente di Dawon?»
   «Sì, pensa che l’ho rivista anch’io stasera dopo giorni che non si faceva trovare!»
   «Ah, io pensavo foste in vacanza insieme.»
   «Più o meno… diciamo che sono qui per lavoro, ma prevedendo molto tempo libero le amiche sono venute con me.» cercò di giustificare Iris, memore del fatto che Wendy il giorno precedente avesse detto a Dawon di essere un’agente di polizia in vacanza, mentre a inizio missione lei aveva detto a Taeoh di essere a Cancún per lavoro. Mai come in questo incarico era emersa una scoordinazione del genere tra le colleghe ed era sicuramente colpa del malcontento per i ritmi assurdi imposti da L. In ogni caso ormai la bugia stava diventando troppo grande e troppo incasinata per reggere. Prima o poi si sarebbero dovute rassegnare a dire ai ragazzi la verità.
   «Oh.» Taeoh sembrò sorpreso. Si aspettava che le ragazze fossero più complici tra di loro e non poté fare a meno di chiedersi se stesse succedendo qualcosa all’interno del gruppo. «E quindi Lizzy va un po’ per conto suo e ora pure Wendy sembra più presa da Dawon che da tutto il resto. Certo che siete proprio un gruppo di vacanze bizzarro!» la buttò sul ridere.
   «Non posso darti torto su questo! Invece tu, Dawon e Daeju mi sembrate molto uniti!» Improvvisamente, Iris ebbe di nuovo un capogiro e si appoggiò per un attimo al palo di una bancarella, cercando di non dare a vedere il proprio disagio. Taeoh, però sembrò accorgersene lo stesso.
   «Di nuovo?»
   «Uhm?» chiese sorpresa Iris.
   «Ti gira la testa?»
   «Ah, solo un po’, non è niente.»
   «È già la seconda volta stasera, non è meglio se andiamo a sederci?»
   «Sì, forse è meglio.» Iris diede ascolto a Taeoh, che in quel momento le suonò molto come la voce della propria coscienza. Dopo la scoperta dell’isola abbandonata, le era venuto il sospetto che il magazzino del magnate potesse essere nascosto proprio lì e l’indomani aveva intenzione di andare a fare un giro di perlustrazione per accertarsene, perciò doveva evitare di strafare e assicurarsi di essere in forma per la missione.
   I due cercarono un bar con dei posti liberi e ne trovarono uno a pochi passi dalla spiaggia. Rispetto ai giorni precedenti, la zona era incredibilmente affollata e di conseguenza anche i tempi di attesa per il servizio al tavolo risultavano estremamente rallentati. Seduti al loro faticosamente conquistato tavolino, Iris e Taeoh aspettavano la loro ordinazione godendosi la vista notturna del mare.
   «Va meglio seduta?» le chiese il ragazzo.
   «Un po’ meglio, grazie. Sai, è la cervicale che mi dà le vertigini ogni tanto.»
   «La cervicale?»
   «Già, ho avuto un infortunio alla schiena ormai sei mesi fa e, non so bene come, mi è rimasto questo strascico. Il medico mi ha detto che è una questione di tensione muscolare e che devo avere pazienza che prima o poi se ne andrà.»
   «Non dev’essere molto piacevole conviverci…»
   «A volte mi fa proprio perdere la pazienza! Tipo oggi. Ma è migliorato molto dall’inizio, ci sono periodi in cui scompare completamente.»
   «Beh, spero sparisca presto! Comunque, hai programmi per domani?» le chiese Taeoh.
   «Ho un impegno di lavoro, perché?» restò sul vago Iris.
   «Non ho niente da fare… posso venire con te?»
   Alla ragazza per poco non venne un colpo per la bizzarra richiesta. Non gli era bastato rischiare di saltare in aria al magazzino, finire narcotizzato e vedere Dawon ricoverato in ospedale?
   Proprio in quel momento arrivarono le ordinazioni e Iris sfruttò l’occasione per mettersi a sorseggiare il suo tè alla pesca e cambiare discorso.
   «Ah, ci voleva proprio qualcosa di fresco!»
   «Quindi posso venire?»
   Piano miseramente fallito. Taeoh se n’era accorto e non aveva intenzione di demordere.
   «Sarebbe meglio di no…»
   «Perché? Cosa devi fare di così segreto?»
   «Niente di ché, devo fare dei controlli su un’isola.»
   «Quale? Isla Mujeres? O… non dirmi che vai a Holbox e non mi porti con te!» Tirò a indovinare Taeoh, citando due delle più famose isole vicine a Cancún. In cuor suo sperava che Iris volesse andare a controllare qualche luogo turistico, ma qualcosa gli suggeriva che era meglio insistere per saperne di più e poterla tenere d’occhio. Dopotutto Iris era sulle tracce di questo losco magnate, ma non sapeva che Buffy e James stavano cercando il momento buono per far fuori lei e le altre.
   «In quel caso ti avrei portato, ma non devo andare su un’isola turistica, quindi dubito che sarà un bel posto. Anche se probabilmente sarà più incontaminata dell’isola di Holbox
   «Umm, e che isola sarebbe?»
   «Mi hanno detto che è vicina alla costa…»
   Taeoh per poco non si strozzò con il cuba libre che stava bevendo.
   «Ma sei impazzita?!» esclamò. Ne era quasi certo, Iris voleva andare sull’isola di cui le aveva parlato la veggente. Ecco a che le servivano tutte quelle chiacchiere sui medium che aiutano la polizia, stava indagando sullo spacciatore trovato morto a riva. «Vuoi tornare anche tu con un buco in fronte?»
   «Di che stai parlando? Devo solo controllare un magazzino!» cercò di scamparsela Iris.
   «Certo, come no. L’ho capito benissimo che vuoi andare all’sola disabitata!»
   «Shhh!» Iris gli intimò di abbassare la voce. Era rischioso parlare di certe informazioni. Spie del magnate potevano essere in giro e riferirglielo. «Senti, è inutile che ti menta. Devo andarci, ma ho un buon motivo, non ti sto parlando da turista sprovveduta.»
   «Non se ne parla neanche! Non ti lascio andare da sola in un posto del genere! Se proprio non puoi farne a meno vengo anch’io! E poi non stai neanche bene. Se ti succede qualcosa mentre sei là?»
   «Taeoh, ascoltami,» cercò di rassicurarlo lei «ci sono alcune cose che al momento non posso rivelarti che darebbero un senso alle mie azioni.  Ho intenzione di raccontarti tutto quando la faccenda di cui mi sto occupando sarà conclusa, puoi aspettarmi ancora per un po’?»
   «Iris, io…» Taeoh avrebbe tanto voluto dirle che sapeva che lei era un’agente, che anche lui non era una persona qualsiasi e avrebbe benissimo potuto accompagnarla e darle una mano, ma così facendo avrebbe dovuto raccontarle tutta la verità e di sicuro non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione, farle perdere la concentrazione sul lavoro e allontanarla definitivamente, perciò si trattenne. «Lì hanno freddato un uomo senza pietà! Non si faranno scrupoli a far fuori un’altra persona. Come posso lasciarti andare da sola e starmene qua tranquillo?»
   «Non sarò da sola, ci saranno anche alcune mie colleghe a darmi una mano, ma è proprio perché è pericoloso che non voglio che tu venga. Non mi perdonerei mai se ti succedesse qualcosa a causa mia.»
   «Ma-»
   «Niente ma. Tornerò sana e salva, è una promessa.»
   Questa volta Iris era estremamente determinata. Non ci sarebbe stato modo di farle cambiare idea, perciò Taeoh si arrese. Almeno gli aveva confermato che ci sarebbero state anche le colleghe e la cosa lo faceva stare più tranquillo.
   «E va bene. Allora finiamo in fretta e torniamo in hotel. Devi essere riposata per domani.»
   «Grazie per la comprensione. E scusami se ti faccio stare in pensiero.»
   Taeoh scosse la testa in senso negativo.
   «Il lavoro è lavoro.» Per quanto fosse preoccupato non poteva biasimarla, dopotutto anche il suo lavoro non era da meno in quanto a rischi.
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
   Una volta tornata in hotel, Iris passò a bussare alla camera di Wendy. La collega le aprì la porta con tutti i capelli scompigliati e l’aria di chi si stava disperando.
   «Ciao Iris, come va?»
   «Ci sono novità. Ma, che è successo?»
   «Ho fatto una figuraccia con Dawonny!»
   «Dawonny?» Iris trattenne a stento una risata per il nomignolo che l’amica aveva affibbiato a Dawon.
   «Sì, Dawonny! Pensavo che mi stesse cacciando via perché non mi voleva vedere e ho fatto una mezza scenata.»
   «Oh, oh… e come l’ha presa?»
   «Mi ha lasciato il suo numero di telefono e mi ha detto che sarebbe molto contento se passassi la giornata con lui domani! Ho frainteso tutto! Sono un’idiota!»
   «Non ti rimproverare! Se ti ha chiesto di tornare avrà capito che era un malinteso.»
   «Facile dirlo da fuori! Non hai idea di come mi senta in imbarazzo! Come minimo starà pensando che sono follemente innamorata di lui e che gli ho fatto una scenata di gelosia!»
   «Beh, ma non è vero che ti piace almeno un pochino? Dopotutto sei voluta andare da lui anche stasera…»
   «Che!? Non mi piace per niente! E poi che ne sai tu di come funzionano queste cose? Non ti sei mai innamorata di nessuno, hai il cuore di ghiaccio!»
   «Ora non esageriamo…»
   «Zitta! Piuttosto, cosa sono queste novità?»
   «Forse ho scoperto dove è stato ucciso lo spacciatore ed è molto probabile che sia lo stesso posto in cui si trova il vero magazzino di Kang TaeYoo.»
   «Tutto questo mentre ero a trovare Dawon?»
   «Mentre giocavi al tiro al bersaglio.»
   «Ops, stavolta mi sa che ho seguito le orme di Lizzy…»
   «L’ho scoperto per caso, a dire il vero.»
   «Comunque, dove si trova?»
   «Su un piccolo isolotto disabitato vicino alla costa, per di più protetto da una leggenda funesta.»
   «Furbo il nostro magnate, sembra il posto perfetto per nasconderci della droga. Ma hai intenzione di andarci domani?»
   «Sì, prima lo scoviamo meglio è. Se gli viene il sospetto di essere stato scoperto non ci mette niente a trasferirlo.»
   «In effetti ha l’esplosivo facile… Ahhh che disastro!» Wendy si scompigliò di nuovo i capelli e si lasciò cadere sul letto «Se andiamo domani mi toccherà dare buca a Dawon e dopo la scenata che ho fatto penserà che ce l’ho con lui e che gli sto tenendo il muso!»
   «Non c’è bisogno che venga anche tu, posso chiedere a Lizzy.»
   «Lizzy? Perché tu credi che non sia già ubriaca fradicia per la città in cerca di qualche uomo facile?»
   «Togliamoci il dubbio…» Iris provò a chiamare la collega, ma il telefono risultava spento.
   «Visto?» le rinfacciò Wendy in un misto di ansia e ripensamenti.
   «Ok, ok, allora andrò io. Uff, non vedo l’ora che sia tutto finito.»
   «Da sola?»
   «Vedi altre alternative?»
   «Sei sicura? Sai che serve un supporto…»
   «Non è che io voglia andare da sola a tutti i costi, ma, pensandoci bene, siamo le uniche a sapere tutto. Se dovesse succedere qualcosa a entrambe sarebbe un disastro. Lizzy è irreperibile, non verrebbe mai a cercarci, magari neanche si accorgerebbe che siamo sparite! Mi sentirei più sicura sapendo di avere le spalle coperte.»
   «Questo è vero… allora tieniti sempre in contatto con me. Un piccolo movimento sospetto e sarò lì, intesi?»
   Iris fece cenno di sì con la testa.
   «Mi porterò via gli orecchini GPS che ci ha dato L.»
   «Ottimo. Allora a domani, buonanotte!» la salutò Wendy, facendole strada verso la porta. Il giorno seguente avrebbe dovuto alzarsi presto per andare da Dawon, ormai stava pensando sempre di più a lui, come se stesse cominciando a piacerle, ma era convinta che fosse solo un’impressione. Dopotutto stava passando molto tempo in sua compagnia ed era il tipo che legava facilmente con le persone. Non poteva avere ragione Iris, nessuno poteva conoscerla meglio di quanto si conoscesse lei stessa e ovviamente ci voleva ben altro per farla innamorare.
 
 
 
 

 
***



 
   Nel frattempo, anche Taeoh era tornato in hotel. Nonostante avesse promesso che non avrebbe seguito Iris sull’isola, non riusciva a stare tranquillo. Se davvero Lizzy continuava a sparire era improbabile che sarebbe stata pronta per partire l’indomani mattina. Forse sarebbe andata solo con Wendy? Era già una persona in meno e non potevano prevedere quanti uomini presumibilmente armati avrebbero trovato una volta arrivate sull’isola.
   Una volta raggiunta la propria camera, dovette distrarsi dai propri pensieri: Buffy e James lo stavano aspettando a braccia conserte di fronte alla porta.
   «Vedo che qui qualcuno si preoccupa un po’ troppo per il nemico…» disse il primo dei due con aria di superiorità.
   «Ancora qui? Dovreste essere già a letto.» rispose Taeoh, alquanto infastidito dalla loro presenza. Cercò di spostarli di mezzo per aprire la porta, ma loro non si mossero.
   «Eravamo nel tuo stesso bar, abbiamo sentito tutto.»
   «Levatevi dai piedi.» ribadì Taeoh in tono intimidatorio.
   «Calma, amico… sappiamo anche che domani le ragazze andranno sull’isola, abbiamo intenzione di seguirle e farle fuori, finalmente! Se vuoi puoi unirti a noi, diremo a Ray di graziarti.» cercò di convincerlo James. Un alleato in più non sarebbe guastato.
   «Sentite, fatevi gli affari vostri. Non vi deve interessare come agisco io nelle mie missioni e soprattutto, lasciatele stare per il momento. Ordini del leader
   «Tzk, e se il leader è un coglione tu lo segui senza batter ciglio? Perché non ti unisci a noi e non diamo inizio a questa fottuta missione? L’attesa sta durando troppo per i miei gusti!»
   «Sentite, non sono interessato alle vostre stronzate. Toglietevi di mezzo.»
   «Oh, ma non mi dire che invece quello col cuore tenero sei tu! Dai, si vede lontano un miglio che Iris ti sta raccontando un sacco di balle! È come tutte le altre troie, appena se ne va da Cancún sparisce e tanti saluti! E tu la vuoi anche graziare e finire nella merda per lei? Ma smettila!»
   Taeoh non riuscì a sopportare oltre. Prese per il collo James e lo spinse contro il muro con un braccio, stringendo con tutte le sue forze, fino quasi a soffocarlo.
   «Ho detto che non dovete interferire! Se la toccate, il prossimo cadavere che arriverà sulla spiaggia sarà il vostro! Chiaro!?»
   «E-ehi…» James prese il braccio di Taeoh con entrambe le mani, cercando di fargli allentare la presa, ma dovette intervenire anche Buffy per aiutarlo a liberarsi.
   «Ora simpatizzi con quella zoccola? Ma fammi il favore…» disse Buffy, mentre James tossiva e cercava di riprendere fiato «Piuttosto vedi di non interferire coi nostri piani domani, altrimenti non solo ci divertiremo un po’ con lei, visto che ci tieni tanto alla sua incolumità, ma facciamo fuori anche te! Sei uno contro due…»
   Senza nemmeno rispondere, Taeoh tirò un pugno in pieno volto a Buffy, buttandolo a terra.
   «Vedete di non farmi arrabbiare sul serio. Seguite gli ordini e statevene al vostro posto.»
   Buffy si rialzò e si asciugò il sangue che gli colava dal naso con la manica della camicia.
   «Tzk… facciamo quello che ci pare!» così dicendo, sia lui sia il suo compare rientrarono nella propria stanza, lasciando finalmente in pace Taeoh.
 
   Rientrato in camera, Taeoh notò che Daeju non era tornato. In quel momento si ricordò che spettava all’amico fare il turno in ospedale quella notte. Si sdraiò stancamente sul letto e controllò il cellulare. Dawon gli aveva mandato un messaggio per sapere se avesse scoperto qualcosa. Gli rispose riassumendo tutto quello che aveva scoperto sull’isola e dicendogli anche che James e Buffy avevano intenzione di uccidere le ragazze il giorno seguente. Non sapeva se fossero seri o meno, ma stavano guadagnando troppa autonomia mettendosi contro di loro. Il leader non sembrò particolarmente stupito di sentire che i due novellini stavano cercando di rimpiazzarli, probabilmente si erano montati la testa. In ogni caso ricordò a Taeoh che per il momento, essendo da solo, era meglio non fare mosse azzardate e di limitarsi a tenere sotto controllo la situazione senza mettersi in pericolo.



Fine cap. 17
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   Ed eccoci alla fine anche di questo capitolo! Che dire, è tutto pronto per portare finalmente a termine questa missione! E così Iris partirà da sola per l'isola, ma Buffy e James sono già sulle sue trecce. Chi avrà la meglio?
   Buone feste a tutti! Alla prossima~

   Misa
  
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