Capitolo Quindici
Andrew e Tyler erano tornati a scuola la settimana seguente.
Entrambi avevano addosso qualche cicatrice che testimoniava l'accaduto, ma a parte quello stavano bene e si erano ripresi completamente. E quella era l'unica buona notizia.
Appena rientrati al castello, la preside aveva chiesto a entrambi di raggiungerla nel suo ufficio ed erano rimasti a parlare per oltre due ore, suscitando la curiosità degli altri studenti e insegnanti.
Draco, durante una delle sue visite in ospedale, aveva cercato di chiedere a Tyler cosa fosse successo ma lui non era mai sceso nei dettagli.
Si era sempre limitato a dire che avevano discusso ed era scappato qualche incantesimo di troppo.
Aveva detto che Andrew gli aveva scagliato contro un Sectumsempra, lui si era difeso con un Incantesimo Scudo e l'incantesimo di Andrew gli era rimbalzato contro. Andrew si era accasciato a terra con qualche ferita sanguinante sul corpo, fortunatamente non troppo gravi visto che l'incantesimo si era indebolito infrangendosi contro lo scudo di Tyler, ma era rimasto accecato dalla rabbia - forse addirittura lo era più di prima - e così aveva ripetuto l'incantesimo.
Tyler era stato colto di sorpresa e non aveva avuto modo di difendersi.
Andrew aveva raccontato la stessa versione a sua sorella - la quale l'aveva ripetuta a Hermione - ma nessuno dei due aveva spiegato i motivi che li avevano spinti fino a quel punto.
Ed era di quello che probabilmente stavano parlando con la McGranitt.
"Cosa credi che sia successo?" chiese Draco quel pomeriggio, mentre lui ed Hermione passeggiavano sulla riva del lago.
Era una giornata insolitamente tiepida per essere marzo ed entrambi aveva concordato sul fatto che sarebbe stato utile uscire e schiarirsi un po' le idee.
Hermione sospirò. "Onestamente non ne ho idea. Qualcosa di grave, presumo. Altrimenti non capisco come mai la discussione sia sfociata in un eccesso di rabbia simile."
"Quando ho visto Tyler in ospedale, ho ripensato a quando è successo a me" disse Draco, ed Hermione capì che si riferiva alla volta in cui lui stesso era stato vittima di quell'incantesimo. "A me era andata decisamente meglio, però. Forse devo ringraziare il fatto che Potter non avesse idea di che incantesimo stesse lanciando. Le intenzioni a volte influiscono sulle conseguenze."
"Stai dicendo che Andrew era consapevole degli effetti di quell'incantesimo e lo ha usato volutamente per fare del male a Tyler?"
"Non tutti sono così ingenui da provare un incantesimo perché lo trovano scritto sul bordo di una pagina di un libro usato. Nella maggior parte dei casi, chi usa un incantesimo sa bene cosa sta facendo" replicò Draco.
Hermione non rispose e continuò a camminare in silenzio. La prospettiva che due studenti si fossero feriti in quel modo volontariamente la preoccupava più di quanto volesse ammettere.
"Senti" iniziò a dire Draco fermandosi di colpo e costringendo lei a fare lo stesso. "lo non dico che Andrew sia una cattiva persona e nemmeno che Tyler sia un santo. Dico che se sono arrivati a questo punto ci deve essere qualcosa di grosso dietro."
"Lo penso anch'io, ma non riesco a capire cosa."
"Non lo so, ma ho intenzione di scoprirlo."
"Credi abbia a che fare con Gwendolyn?" chiese Hermione, mentre si avviavano verso il castello.
Draco sospirò.
Ogni cosa successa in quei mesi sembrava avere a che fare con quella ragazza. Tutto ciò che era accaduto tra quelle mura sembrava ruotare attorno a quella vicenda.
"Forse. Insomma, sono entrambi abbastanza vicini a lei, erano nella lista di persone che lei frequenta di più. Ma se fosse così, se il loro litigio fosse legato a quella storia, vorrebbe dire che sanno più di quello che dicono. Altrimenti, per ciò che sappiamo noi, non avrebbero avuto motivo di ridursi cosi" disse Draco.
"Magari la McGranitt..." iniziò Hermione, cercando di dire che forse la preside avrebbe scoperto qualcosa in più parlando direttamente con loro. Ma non riuscì a finire la frase perché Draco le fece segno di restare in silenzio.
Solo dopo qualche secondo Hermione si accorse che poco distante da loro, sedute sotto un albero al limitare della foresta, c'erano Gwendolyn e Julia.
Si sentiva a disagio ad origliare la conversazione di due studentesse, ma stavano accadendo troppe cose assurde a Hogwarts e avevano bisogno di capire cosa ci fosse dietro, quindi si lasciò trascinare da Draco dietro a un albero sufficientemente grande da nasconderli e cercò di concentrarsi sulle parole delle due ragazze.
"Sai cos'hanno risposto i miei quando li ho avvertiti? Che se dovessero stare dietro a ogni casino che combina mio fratello, loro non potrebbero mai farsi i fatti propri. Come se un viaggio all'estero fosse più importante della salute del proprio figlio" disse Julia, ed Hermione capì che si riferiva al fatto che i suoi genitori non si fossero presentati in ospedale la sera in cui Andrew era stato ricoverato.
Gwendolyn l'attirò a sé e la abbracciò sussurrando: "Mi dispiace, Julia."
"Ci sono abituata" replicò lei. Poi si scostò e aggiunse: "Quello che mi dà fastidio è che dicono che non hanno voglia di stare dietro ai casini di Andrew, come se il loro allontanamento fosse causato dal suo carattere difficile, ma in realtà con me farebbero lo stesso."
"Quindi i tuoi non sanno che Andrew stava solo cercando di difenderti?" disse Gwendolyn.
Hermione e Draco si scambiarono un'occhiata confusa.
Che significava che Andrew stava difendendo Julia? Lei non era nemmeno nella sua stessa casa.
Julia scosse la testa. "Tanto non sarebbe cambiato niente."
Le due ragazze rimasero in silenzio per un po', poi Julia disse: "E tu hai parlato con Tyler?"
Gwendolyn abbassò lo sguardo dicendo: "Non ancora. Non da quando mi ha raccontato quello che è successo, almeno. So che non pensava davvero le cose che ha detto, ma le ha dette ed è ovvio che Andrew abbia reagito. Cosa dovrei dirgli? Che per un attimo ho pensato che si meritasse ogni ferita?"
Un attimo dopo scoppiò a piangere mentre Julia cercava di consolarla, e Draco decise che avevano sentito fin troppo.
Afferrò la mano di Hermione e la condusse sul sentiero che li avrebbe riportati al castello, cercando di non fare rumore.
Rimasero in silenzio fino a quando giunsero alla Sala Comune, poi Hermione si lasciò scappare un sospiro e Draco intuì che voleva parlare di ciò che avevano appena sentito. Quindi aprì la porta della sua camera e le fece cenno di entrare.
Hermione entrò in quella stanza, che ormai le era familiare, mantenendo la fronte corrucciata e lo sguardo perso nel vuoto, segno che stava riflettendo
"A cosa stai pensando?" le chiese Draco dopo aver chiuso la porta.
"A quello che abbiamo sentito. Che significa che Andrew stava difendendo Julia? Non sono nemmeno nella stessa casa."
Draco scosse la testa. "Non ne ho la minima idea, ma voglio parlare con Tyler."
"Ci hai già provato e non ti ha detto niente."
"Questa volta lo farà."
Effettivamente Draco aveva avuto ragione. Tyler aveva parlato. Ma di certo non perché Draco lo avesse preso con le buone, anzi.
Era iniziato tutto quella sera, dopo la cena.
Draco aveva fermato Tyler all'uscita della Sala Grande, lo aveva obbligato a seguirlo in un'aula vuota e poi aveva detto: "Cos'è questa storia che hai litigato con Andrew per via di sua sorella?"
Di fronte alla consapevolezza che Draco sapesse più di quanto lui stesso aveva raccontato, Tyler aveva sospirato e poi aveva detto tutta la verità.
"Non volevo che finisse così, non era mia intenzione arrivare a tanto. La situazione è sfuggita di mano" aveva detto Tyler.
E poi aveva iniziato a raccontare nel dettaglio ciò che era successo.
La Sala Comune era quasi deserta, fatta eccezione per due studenti del terzo anno che giocavano a scacchi magici e un paio di ragazze del quinto che ripassavano per il test di Incantesimi.
Tyler si sedette sul divano, appoggiando l'enorme tomo che aveva preso dalla biblioteca quel pomeriggio sul tavolino in mogano davanti a sé.
Lo aprì velocemente a pagina 247 - la pagina che si era appuntato quando aveva preso in prestito il libro qualche ora prima - e sospirò leggendo il titolo del capitolo scritto in grassetto.
Filtri d'amore.
Era un argomento a cui non si era mai interessato, ma dopo ciò che era successo a Gwendolyn aveva deciso di informarsi. Magari leggendo qualcosa sull'argomento avrebbe capito chi poteva essere il responsabile.
"Che stai facendo?" chiese Andrew dietro di lui, appoggiandosi con i gomiti alla spalliera del divano e sbirciando il libro che Tyler stava leggendo. "Filtri d'amore? A chi vuoi rifilarlo?"
"A nessuno. Cerco di capire cos'è successo a Gwen."
"E se lo scopri che fai? Non prenderla male, Zabini, ma ormai è roba passata. Non puoi farci niente."
Tyler si volto di scatto. "Quindi è questa la tua soluzione? Lasciar perdere perché tanto ormai è roba passata? È la mia fidanzata, non posso lasciar perdere."
"Beh, magari avresti dovuto pensarci prima" replicò Andrew avviandosi verso l'uscita della Sala Comune.
Tyler si alzò di scatto e lo raggiunse. Quando fu a meno di un metro di distanza da lui disse: "Che diavolo vorresti direi?"
Andrew si fermò, ma non si voltò. Continuò a dargli la schiena mentre diceva: "Voglio dire che forse dovevi pensarci prima al fatto che fosse la tua ragazza e provare a difenderla meglio. Non sei un granché come fidanzato."
Tyler sentì la rabbia scorrere nelle vene e, cercando di mantenere la calma, rispose: "Mi pare che tua sorella passi parecchio tempo con Gwen. Allora nemmeno lei è un granché come amica se ha permesso che accadesse una cosa simile."
"Non osare!" esclamò Andrew voltandosi e puntandogli la bacchetta contro.
Poteva sopportare qualsiasi provocazione, ma non se veniva messa in mezzo sua sorella.
"Hai cominciato tu" disse Tyler prima di tirare fuori la sua bacchetta e fare qualche passo indietro. "Ma se vuoi risolvere le cose a duello, almeno facciamolo bene."
Per i primi cinque minuti erano stati entrambi estremamente corretti. Avevano usato incantesimi non troppo pericolosi e si erano accertati di non fare del male all'altro. Ma poi le cose erano degenerate.
"Zabini, non ti stai impegnando molto per difendere il tuo onore."
E Tyler sapeva benissimo che quella non era altro che l'ennesima provocazione che non avrebbe dovuto cogliere - visto che era proprio per aver colto una provocazione che ora stavano duellando nel mezzo della Sala Comune di Serpeverde - ma non riuscì a trattenersi e a tenere a freno la lingua.
"Nemmeno tu ti stai impegnando molto per difendere l'onore di tua sorella."
Accadde tutto in un attimo.
Andrew puntò la bacchetta contro di lui dicendo: "Sectumsempra!"
Tyler fece appena in tempo a rendersi conto della situazione e, appena un attimo prima che l'incantesimo di Andrew lo colpisse, puntò la bacchetta contro l'avversario. "Protego!"
L'incantesimo rimbalzò sullo scudo di Tyler e tornò indietro colpendo lo stesso Andrew.
Quando Tyler vide il ragazzo crollare a terra pieno di tagli e ferite sanguinanti, abbassò la bacchetta e rimase a fissarlo pietrificato.
Solo in quel momento, con Andrew quasi agonizzante davanti a lui, si rese conto di cosa avevano combinato, del casino in cui si erano messi e delle condizioni in cui era il suo compagno di casa.
Ma così preso dalla realizzazione della situazione disastrosa in cui si erano cacciati, non ti accorse che Andrew, con le poche forze rimaste, aveva puntato nuovamente la bacchetta verso di lui e aveva ripetuto l'incantesimo.
Draco sospirò al termine del racconto di Tyler.
A volte credeva che sarebbe stato più semplice gestire un asilo, piuttosto che quel gruppo di adolescenti.
"Puoi chiedere alla preside se non mi credi" disse Tyler.
Draco aggrottò la fronte e il ragazzo aggiunse che la preside quel pomeriggio aveva obbligato sia lui che Andrew a mettere i propri ricordi nel pensatoio, in modo da verificare come fossero andate davvero le cose.
"Non è necessario, ti credo. È solo che non capisco come siate potuti arrivare a tanto" disse Draco.
Si fidava di Tyler, non era quello il problema.
Sapeva che non aveva fatto intenzionalmente del male a Andrew, così come sapeva che in fondo Andrew non era una persona cattiva e che avrebbe reagito in quel modo solo se provocato.
Ma ultimamente non riusciva a più a riconoscere i suoi studenti. Tyler in particolare.
Era come se fossero cambiati, forse cresciuti, ma in certo senso mutati e non in meglio.
"È la faccenda di Gwen, partono tutti da lì i problemi. E non solo i miei" disse Tyler a un certo punto.
E in effetti era proprio così. Ogni problema successo tra quelle mura negli ultimi mesi, era legato a ciò che era successo in Sala Grande quella mattina di ottobre. E L'unico modo per mettere a posto le cose era capire chi aveva dato inizio a quella terribile catena di eventi.
Quando Draco arrivò nella Sala Comune degli insegnanti, pochi minuti dopo aver parlato con Tyler, Hermione lo stava aspettando seduta davanti al camino.
Si sedette accanto a lei sospirando e abbandonò la testa contro lo schienale del divano, chiudendo gli occhi per un attimo.
"Com'è andata?" chiese Hermione alzando lo sguardo dal libro che stava leggendo.
"È andata. E pare che alla fine la McGranitt non li espellerà, visto che in realtà nessuno dei due voleva che andasse a finire in questo modo. Sono entrambi in punizione però."
"Beh, mi sembra il minimo."
"Già. Ma la punizione è da scontare nei weekend, quando ci sono le partite di Quidditch. E questo vuol dire che la squadra di Serpeverde rimarrà senza portiere" disse Draco riferendosi a Andrew, che giocava nella squadra dal suo secondo anno.
"La riserva sarà contenta di scendere finalmente in campo" scherzò Hermione, infilando un pezzo di pergamena tra le pagine del libro per tenere il segno.
Draco annuì, concentrato però sui movimenti della ragazza. Vedendola chiudere il libro disse: "Quello cos'è?"
"Ehm, un libro" disse lei con ovvietà.
Draco alzò gli occhi al cielo prima di dire: "Intendevo il pezzo di carta con cui tieni il segno."
Si era accorto subito che non era un pezzo di carta qualsiasi. Appena Hermione l'aveva messo tra le pagine del libro, aveva notato la scrittura elegante che sapeva perfettamente non essere la calligrafia della sua ragazza. Quindi non si trattava di un foglio su cui aveva scarabocchiato qualche appunto, ed era diventato improvvisamente curioso di sapere cosa fosse.
"Oh, quello" disse Hermione abbassando lo sguardo e arrossendo leggermente. "Ecco, volevo parlartene ma non sembrava mai il momento adatto."
Draco aggrottò la fronte ancora più incuriosito ed Hermione aggiunse: "È l'invito al matrimonio di Harry e Ginny."
"Era ora che si sposassero quei due! Quando sarà il grande evento?"
"Tra un mese, più o meno. E mi chiedevo se ti andasse di venire con me."
Draco la guardò sorpreso per un attimo. Andare a un matrimonio insieme - per di più se quello di Harry Potter, che sicuramente sarebbe stato un evento mediatico - era una cosa importante.
Significava che la loro storia stava diventando seria.
La cosa non avrebbe dovuto stupirlo, in fondo anche se tra loro non ci fosse stato niente probabilmente avrebbe dovuto accompagnarla comunque a quel matrimonio per mantenere la loro copertura. Ma ora non era più solo una copertura, c'era qualcosa di reale.
E Draco non avrebbe proprio voluto ammetterlo ad anima viva, ma era felice di andare con Hermione al matrimonio di Harry Potter e Ginny Weasley.
Quindi sorrise e rispose: "Certo, ti accompagnerò molto volentieri."
Spazio autrice:
Buongiorno!
Spero che abbiate passato un felice Natale, nonostante il periodo. Per me è stato un po' noioso, senza i mille parenti intorno come ogni anno... ma la noia mi ha fatto venire voglia di scrivere e quindi vi anticipo che forse questa storia avrà un seguito.
Non so quanto lo scriverò e di conseguenza quando lo pubblicherò. Considerate che questa storia ho iniziato a scriverla a marzo e la sto pubblicando ora, quindi anche iniziando a scrivere il seguito adesso probabilmente ci vorrà un po' di tempo prima di leggerlo.
Però diciamo che l'idea c'è, deve solo essere sviluppata.
Ma veniamo a noi... finalmente si è scoperto come mai Andrew e Tyler hanno litigato ed Hermione ha chiesto a Draco di accompagnarla al matrimonio di Harry.
Mancano quattro capitoli alla fine, quindi succederanno ancora molte cose, ma diciamo che ci stiamo avvicinando al momento della verità. E ovviamente io inizio a sperare di non deludervi con la grande rivelazione di chi è il colpevole.
Al prossimo capitolo :)