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Autore: tessa99_    01/01/2021    0 recensioni
18 anni non si fanno tutti i giorni, nonostante Zoe Frazier creda di festeggiare normalmente, allo spegnimento delle candeline tutti gli invitati e la festeggiata si ritrovano avvolti da una luce gialla, dopo il boato: il niente. Quando si risvegliano si renderanno conto di non essere più nel mondo che conoscevano. Iniziati al mondo delle Ombre, si ritroveranno a non essere più semplici mondani, ma Shadowhunters. Dovranno sopravvivere a quella che sarà una delle più grandi guerre, e con il mondo nascosto in fermento per il ritorno di Valentine, si ritroveranno a combattere quello che nemmeno credevano esistesse. Affiancati a quelli che sono i migliori Cacciatori della loro generazione Jace Wayland, Alec e Isabelle Lightwood, dal Sommo Stregone di Brooklyn Magnus Bane, e dalla figlia di Valentine Morgenstern, l'uomo più ricercato nel mondo degli Shadowhunter e dei Nascosti: Clary Fray, anche lei appena iniziata al mondo dei Nephilim, per fermare Valentine prima che riesca a sterminare i Nascosti.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando mi sveglio tutta indolenzita mi ritrovo in un letto, mi guardo bene intorno e noto di essere in una stanza che ha tutta l’aria di essere una infermeria, non so ancora bene dove mi trovi. Noto che nei letti accanto ai miei ci sono Dav, Theo, Gabriel e Joey. Stanno ancora riposando. La testa mi duole tantissimo però osservando bene il mio corpo non ho lividi, le calze che avevo messo sono bucate probabilmente a causa della caduta però il vestito senza ancora integro. Quando mi guardo il braccio noto di avere una specie di tatuaggio nero, decido di tirarmi su. Mi guardo allo specchio vicino al letto, i miei tatuaggi non ci sono più: né la rosa sulla spalla e né il tatuaggio fatto con mia mamma. Non posso fare a meno di chiedermi dove si trovino tutti gli altri, se stiano bene e soprattutto se siano vivi. Non so cosa sia accaduto ma di sicuro questo non è un ospedale.

Mi avvicino alla porta e decido di aprirla leggermente per guardare nel corridoio, dal soffitto e dalle pareti sembra di essere in una specie di chiesa, la richiudo subito quando sento dei passi avvicinarsi. Mi avvicino al letto dove sta riposando Dav, lo scuoto leggermente ma sembra non volersi ancora riprendere. Gli tocco il braccio e noto che anche lui ha il mio stesso simbolo tatuato. Controllo anche Theo, Gabriel e Joey, anche loro hanno lo stesso tatuaggio. Tento di svegliare Gab, con piacere ci riesco. Per lo meno non sono la sola sveglia in questa situazione che inizia a preoccuparmi. Dove saranno tutti gli altri?

:”Gab, tutto bene? Non ho idea di cosa sia successo né di dove siamo.”

:”Che mal di testa” dice cercando di tirarsi su a sedere e si tocca le tempie. Dopo essersi guardato intorno, mi osserva stranito.

:”Zoe ma dove siamo e dove sono gli altri che erano alla festa?”

:”Gab, non lo so, mi sto preoccupando. Guardati il braccio, anche tu hai un tatuaggio come il mio, ho controllato anche Dav, Joey e Theo e hanno lo stesso simbolo.”

Si osserva il braccio, tocca questo marchio a noi sconosciuto e decide di alzarsi, anche lui nota subito di non avere più i suoi tatuaggi. Il maori sull’avambraccio è sparito. Decide di svegliare gli altri, barcolla verso Theo e Joey e dopo averli scrollati per un po’ riesce nell’intento.

La porta si apre ed entrano due ragazzi, hanno gli stessi simboli sul corpo che ho visto prima di svenire nel cortile. Ci guardano e il ragazzo biondo con gli occhi dorati decide di parlare per primo.

:” Vi abbiamo trovato svenuti nel cortile, vi abbiamo portato dentro, da quale Istituto venite?”

Io e gli altri ci guardiamo, “da quale istituto veniamo?” ma che domanda è. Gab decide di rispondere.

:” Veramente noi veniamo da San Francisco, non che ci sia quello che voi chiamate istituto, almeno che io sappia. Comunque, dove ci troviamo? E cosa è successo?”

I due ragazzi si guardano perplessi. Il ragazzo più alto dai capelli neri corvino e gli occhi blu luminoso si avvicina.

:” Siete all’Istituto di New York, non sappiamo cosa vi sia successo in realtà speravamo ce lo diceste voi. Come vi chiamate?”

:” Io sono Zoe Frazier, loro sono Gabriel Keefe, Theodore Shaw, David Lenox e Joey Fulton.”

Il ragazzo dai capelli biondi ancora più perplesso si presenta.

:” Io sono Jace Wayland, lui è Alec Lightwood. Vi abbiamo portati dentro all’Istituto perché avete la runa angelica ma non sembrate avere cognomi da Shadowhunters.”

Scoppio a ridere:” Cognomi da cosa? E soprattutto cosa è questo tatuaggio che ci avete fatto?”

:” Tatuaggio? È la runa angelica e non ve la abbiamo fatta noi. Alec, credo sia meglio se chiamiamo i Fratelli Silenti.”

:” Si, hai ragione, sembrano non sapere niente.”

Fanno per andarsene ma decido di fermarli :” Dove state andando e soprattutto dove sono i nostri amici? Eravamo a festeggiare il mio compleanno in un locale e poi deve essere accaduto qualcosa, eravamo in 12 e qui siamo solo in 5.”

:” Quando vi abbiamo trovati eravate solo voi 5, non ho idea di dove siano i vostri amici, in ogni caso dopo aver incontrato i fratelli silenti capirete sicuramente meglio.”

Mi assale il panico nello scoprire che gli altri sembrano dispersi, dove sarà il mio Trav? Staranno tutti bene? Guardo gli altri e dalle loro facce capiscono che iniziano a preoccuparsi come me.

.” Jace ha ragione, intanto vi porto nelle vostre camere, lì troverete qualche cambio di vestiti e poi potrete venire a pranzo.” 

Dopo che il ragazzo di nome Alec ci porta nelle nostre camere, fortunatamente tutte nello stesso corridoio, decidiamo di riunirci un attimo tra noi per fare il punto della situazione.

:”Okey ragazzi, non ho capito una parola di quello che hanno detto, runa angelica, Fratelli Silenti, inizio a preoccuparmi … non saremo mica stati rapiti da una setta.” Chiede Dav visibilmente scosso.

Gli metto una mano sulla spalla in segno di conforto, non ho idea di cosa succeda ma di sicuro ho voglia di scoprirlo e sapere dove sono tutti gli altri.

:” Beh, ci porteranno da questi Fratelli Silenti che dovrebbero aiutarci, magari sapranno dirci qualcosa.” Dice Theo sospirando, probabilmente ha ragione, l’importante è non separarci.

:” Allora ragazzi direi di entrare nelle camere, farci una doccia e andare a pranzare come ci hanno detto.” Dico per smuovere la situazione, guardarci in faccia e rimanere in cerchio sicuramente non migliorerà le cose.

Dopo una doccia calda mi sento meglio, mi vesto con i vestiti che son poggiati sul letto di una camera molto minimalista: un letto, un armadio, un comodino e una scrivania. Metto quelli che sono i pantaloni di una tuta e una canotta, entrambi ovviamente neri, sembra che qua il nero vada davvero di moda.

Quando anche tutti gli altri hanno finito ci avviamo verso la sala da pranzo, nessuno di noi sa dove sia, inevitabilmente ci perdiamo, tutti quelli che incontriamo nei corridoi hanno i simboli strani che abbiamo visto sugli altri due ragazzi ma nessuno di loro sembra notarci o interessarsi a noi. Ci troviamo in quella che sembra una sala di comando, ci sono tante persone, su alcune pareti ci sono delle armi con sopra gli stessi simboli che troviamo sui corpi delle persone che ci circondano. Tutti sembrano così impegnati che nessuno nota 5 ragazzi sbalorditi che osservano i movimenti delle persone attorno come fossero in una bolla. Una ragazza con i capelli corvini non ci viene incontro. Dall’espressione dei miei amici capisco che il suo aspetto viene apprezzato, è proprio una bella ragazza che sicuramente sa come mettersi in mostra.

:” Ciao, io sono Isabelle Lightwood, potete chiamarmi Izzy. Voi dovete essere quelli che abbiamo trovato nel cortile. Dalle facce che avete direi che vi siete persi, esattamente dove volevate andare?”

:” Si piacere, io sono Theo Shaw” le dice porgendole la mano in avanti per presentarsi, mossa che anche lei ricambia:” volevamo andare in sala da pranzo, almeno così ci ha detto quello che credo sia tuo fratello.”

:” Allora seguitemi, tanto avevo anche io da pranzare”.

Dopo che Isabelle ci porta in sala pranzo, mangiamo riuniti in un unico tavolo, siamo tutti affamati considerato che non sappiamo da eravamo svenuti dopo il mio compleanno.

Tornati alle nostre camere mi stendo sul letto e guardo il soffitto, un turbinio di pensieri mi fluttuano in testa, credo di scoppiare: non mi capacito di come possiamo essere arrivati a New York, dove possano essere gli altri e se stiano bene, soprattutto non capisco di cosa ragionassero Alec e Jace. Quando sento bussare alla porta mi riprendo un attimo, entra Dav e senza parlare si stende sul letto accanto a me. Non ci vogliono parole, mi guarda e sorride, poi continua a fissare il soffitto perso nei suoi pensieri che sicuramente saranno angoscianti come i miei. A volte tra noi basta rimanere in silenzio vicini per rimettere a posto quello che non va, è sempre stato così. Quando finalmente, dopo una mezz’ora, Alec e Jace bussano alle nostre porte ci avviamo per andare dai Fratelli Silenti. I due ragazzi ci chiedono se sappiamo chi siano, ovviamente la nostra risposta è no, quindi ci avvertono subito che sono leggermente diversi dagli altri Shadowhunters e che grazie alle loro rune erano in grado di poterci aiutare, questo perché le loro rune non le potevano avere tutti i Cacciatori, un ulteriore loro accorgimento fu che non dovevamo spaventarci di loro.

Entrati in quella che chiamano la Città di Ossa, e ora capisco perchè - ossa dei defunti ad ogni angolo - ci scortano insieme ad un fratello silente in una stanza. Dire che fossero diversi era un eufemismo, occhi e bocche cucite, quando parlavano era come averli in testa. Tentarono di calmarci parlandoci nella testa, dicendoci che avrebbero solo fatto alcuni test su di noi e che avrebbero tentato di capire cosa fosse successo guardandoci la memoria.

Alla fine di questi lunghissimi test decisero di guardare nella nostra testa per avere più informazioni, le loro facce non celavano emozioni, rimanevano impassibili. Jace e Alec ci dissero che sarebbero tornati dopo una ronda per sapere cosa avessero scoperto i Fratelli Silenti. Il procedimento per guardare nella nostra testa fu doloroso ed estenuante, alla conclusione ricordavo cosa fosse successo. In realtà non aveva comunque senso per me, spegnere le proprie candeline e poi praticamente esplodere per ritrovarsi a New York. Mi ritrovai seduta ed esausta a terra vicino a Joey che mi fece un sorriso di sbieco, capii che anche lui doveva essere sfinito.

:” Anche per te è andata così male?” chiesi per finire questo silenzio.

:” Non me ne parlare, non ho capito niente di quello che mi hanno fatto. Almeno ricordo cosa è successo prima di risvegliarmi in quel letto.” Rispose sconsolato.

:” Sì, anche io ora ricordo, ma non so darne un senso.”

:” Probabilmente non ha senso, come tutto questo” fece una risatina per smorzare la tensione, fece sorridere anche me.

Ci riunirono tutti insieme e quando arrivarono Alec e Jace si decisero a parlare, sempre che si possa dire così.
:” Sono senza dubbio degli Shadowhunters, come dimostrato dalla runa angelica che hanno sul braccio, ma non hanno ricordi appartenenti a questo mondo. Si sono ritrovati qua dopo quella che non crediamo fosse una esplosione bensì un portale che si è aperto dopo lo spegnimento delle candeline. Ha portato qui tutti i presenti al festeggiamento. Dai ricordi che abbiamo visionato del loro mondo non hanno idea di cosa sia il mondo delle Ombre, tanto meno di cosa siano e siete. Abbiamo effettuato il rituale di protezione posto di solito su tutti i neonati Shadowhunters, in questo modo non potranno essere vulnerabili al possesso e all'influenza dei demoni. “

:“Grazie per il vostro aiuto, li riporteremo all’Istituto.”

Il fratello Silente davanti annuisce e se ne va, noi increduli per quello che abbiamo sentito vorremmo avere delle risposte. Jace e Alec si guardano perplessi.

Quando ci portano fuori dalla Città di Ossa si è fatto sera, Alec e Jace continuano a parlare tra loro ignorando il fatto che probabilmente dovrebbero darci delle spiegazioni.

:” Io continuo a non aver capito di cosa hanno parlato questi Fratelli Silenti, quindi se cortesemente anziché ignorarci ci date delle informazioni, ve ne saremmo grati.” Dico rimanendo ferma senza camminare, capisco che i miei compagni hanno apprezzato in quanto sono rimasti anche loro fermi in attesa di risposte.

Alla fine, Alec guardando Jace annuisce, mette le mani incontriate e si decide a spiegarci.

:” Siete Shadowhunters come noi, metà umani  metà angeli. Veniamo anche chiamati Nephilim. Siamo i guerrieri nominati sulla Terra dall'Angelo Raziel. Combattiamo i demoni, manteniamo la pace nel mondo delle ombre e lo teniamo nascosto dal mondo mondano proteggendo gli abitanti di entrambi i mondi. Per il resto vi spiegheremo tutto meglio all’Istituto, credo siano già abbastanza informazioni da metabolizzare tutte insieme.”
Probabilmente le nostre espressioni dovevano essere ridicole, Jace fece una risata.

:” Hanno la stessa espressione sbigottita di Clary.” Continuò ridendo Jace.

:” Che fortuna, altri novellini.” Face Alec palesemente scontento dell’affermazione dell’amico.

Procedemmo in silenzio verso l’Istituto, ripensai alle loro parole, metà umani metà angeli, Shadowhunters. Pensai che dovesse esserci un errore, sembrava tutto uno scherzo.
   
 
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