Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Allen Glassred    04/01/2021    1 recensioni
un momento ciascuno per le incarnazioni demoniache dei Peccati Capitali ed i loro opposti, le Incarnazioni Angeliche delle Virtù Cristiane.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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Nell'ombra della storia conclusa, sento la mancanza dei giorni rubati.
Prenderò la vita della coce ruggente, lasciandola dormire fino alla fine del mondo.


E' successo tutto in un momento, tanto che persino la stessa Valentina ha fatto fatica a capacitarsi di quanto accaduto. Purtroppo tuttavia, la verità dei fatti le si palesa in tutta la sua durezza nel giro di pochi istanti: sulle sue mani non vi è più traccia delle precedenti gocce ametista, tuttavia il sangue del suo amato le macchia ancora ed in maniera evidente. Anche il suo vestito è impregnato di sangue, ed il responsabile di tale morte la guarda con un ghigno sadico stampato in faccia. " Che vergogna, e tu saresti la leader delle Virtù? Se Fede fosse qui, si vergognerebbe di te ". La irride crudelmente mentre, alterata, lei stringe i pugni.

" Krad è morto per salvarmi! Ha dato la vita per una persona a cui teneva, rediemndosi da ogni colpa! Tu, invece?! ". Si volta di scatto, il suo sguardo per la prima volta brucia d'ira: solo quell'uomo ha il potere di tirare fuori il peggior lato di lei, nemmeno se si trovasse di fronte a Lucifero in persona proverebbe tanto disprezzo ed odio. " Tu, invece: per chi moriresti, Moritz Glassred?! ". Chiede, chiamandolo con il suo nome umano. " E soprattutto: chi morirebbe per te? Te lo dico io: nessuno! Nessuno muore per i mostri ". Conclude la propria frase con un disprezzo che da prima crea un moto di stizza nel figlio di Lucifero, che tuttavia decide di agire diversamente da un attacco: decide di rigirare il coltello nella piaga, punendo quella donna che, come umano, ha avuto l'ardire di lasciarlo.

" Appunto: amandoti, ha solo finito per farsi uccidere. I miei fratelli ti hanno amata, ed in fine sono morti per questo. Sono morti per colpa tua. Solo colpa tua ". Rimarca con decisione quelle parole mentre, non riuscendo a controllarsi, la donna afferra la lancia di Krad per poi partire all'attacco, dimenticando tutte le sue ferite e tutta la sua stanchezza, come non le avesse mai provate. No, pensa: nessun male fisico potrebbe fermarla dal vendicare Allen e Krad, vittime dirette ed indirette di quel pazzo che si sono ritrovati come fratello, vittime di una guerra crudele che sta causando tanto, troppo dolore.

" Io ti ammazzo! ". Tuona Giustizia, facendo per attaccare Superbia con tutta la forza rimastale. Lui sogghigna senza minimamente scomporsi, rimanendo perfettamente immobile nella sua posizione.

" Illusa ". Commenta solamente, prima di afferrare il proprio specchio. La luce riflessa in esso dalla lancia divina accieca letteralmente Valentina per qualche istante, tempo sufficiente per l'avversario di afferrarla per i polsi e farle cadere la sua sola arma di difesa. Nel cercare di ribellarsi la donna finisce per cadere a terra, trascinando con sè anche lui. Non appena riesce a riprendersi da quel forte bagliore viola che quasi l'ha acciecata, la prima cosa che le viene spontaneo fare è cercare di liberarsi i polsi.

" Lasciami! ". Tuona arrabbiata la figlia di Dio, mentre il figlio di Lucifero la fissa per qualche, interminabile momento: no, pensa la donna riuscendo a mala pena a sostenere lo sguardo del più spietato figlio del Diavolo. No: in lui non c'è più traccia di Moritz Glassred, Pride ha preso definitivamente il suo posto. Eppure, se ci riflette è strano: ha guardato negli occhi di tutte le sette incarnazioni demoniache, ma solo in Superbia scorge una malvagità tale da spaventarla, un'innaturale freddezza ed inumanità da non farlo nemmeno sembrare di questo mondo. E no, non parla solo dello spirito in lui ma anche del corpo fisico in sè: è come se colei che si trova dentro di lei tentasse di dirle qualcosa, ma la sola vicinanza di lui interferisse e lei non riuscisse a capirla. E questo non le è mai successo con nessun altro dei figli di Lucifero, la cosa la spaventa un pò ma non fa in tempo a pensare altro: stanco del suo opporsi lui le da uno schiaffo, bloccandola sotto di sè per impedirle qualunque movimento.

" Come osi dare ordini a me? A me, che sono superiore persino al Creatore stesso? A me, che hai osato rifiutare dopo quell'episodio, al funerale del tuo prezioso paparino ". Quelle ultime due parole sono pronunciate in un tono che fanno infuriare ulteriormente la giovane figlia di Dio. " Hai solo una possibilità per salvarti: unisciti a me e sconfiggiamo insieme il Creatore. Creiamo il mondo nuovo che avrebbe sempre dovuto essere, senza questi volgari esseri umani. Fallo, e forse potrei decidere di perdonare il tuo affronto ". Ghigna con un pizzico di ironia mal celata, cosa che manda in bestia lei.

" Piuttosto di tornare con un pazzo come te, preferirei farmi uccidere ". Sibila nervosa: non può farci nulla, quell'uomo la rende estremamente nervosa e non riesce a calmarsi in nessun modo. Ancora una volta, il rifiuto netto della donna fa perdere la calma a Superbia, che con la mano libera afferra il pugnale di Edward.

" Ah si? Allora, prima morirà il tuo bastardo e poi toccherà a te! Pensa: cosa dirà il tuo prezioso padre, quando scoprirà che ho violato ed ucciso la sua cara, innocente bambina?! ". Quella frase: quella frase scuote prepotentemente Valentina, che al momento non ricorda dove ma ne è certa, l'ha già sentita pronunciare da un altro uomo. O forse, è colei che risiede nel suo corpo ad averla sentita?

" Lucifero... ". Sibila solamente Giustizia, prima che lui, probabilmente senza aver sentito quel nome, le strappi malamente parte della gonna dell'abito.

" Sono stanco di te e della tua arroganza, Giustizia: ti piegherò al mio volere, in un modo o nell'altro ". Sentenzia. Non sapendo nemmeno lei come tuttavia, Valentina riesce a trovare la forza di liberare i polsi da quella presa quasi dolorosa per poi fermare il fendente con la mano.

" E io sono stanca della tua prepotenza, Superbia. Non avrai ragione di me, rassegnati e preparati a pagare per il male che hai fatto! ". Fa determinata. Lo specchio di Pride cade a terra senza frantumarsi mentre tra i due scatta una collutazione. " Arrivare a tentare di abusare di una donna incinta, sei uno schifoso infame! Con il corpo di tuo fratello a pochi passi da te! ". Grida alterata Giustizia, cercando di togliere di mano a Moritz il coltello di Ira.

" Ah, pensi che gli sarebbe piaciuto lo spettacolo? Insomma, ricorda che era pur sempre Lussuria, sai... ". Lascia cadere la frase a metà mentre, con la forza della rabbia, la donna riesce a togliergli di mano l'arma di Edward. Ansima pesantemente, alzandosi a fatica da terra mentre lui fa lo stesso: sembrano avere pari forza, o forse è solo perchè lui è indebolito dagli scontri precedenti? " Avanti: non volevi redimermi? Provaci ". Continua cin quel sarcasmo pungente lui. Lei lo guarda con occhi colmi d'ira, una scintilla color lilla passa per la prima volta in essi.

" Per te... ". Sibila solamente, facendo qualche passo in una direzione precisa. Si china a raccogliere un oggetto ben preciso che, portando lei in grembo il figlio di un peccato, non la riconosce come nemica e non la respinge.

" Mettilo giù, subito! ". Fa epr aggredirla lui, ma la donna lo guarda con odio.

" Per te non esiste redenzione! ". Conclude la frase e, con il pugnale di Ira, distrugge in mille pezzi lo specchio di Pride. Immediatamente anche Moritz ne sente gli effetti: gocce viola si mescolano al sangua che sgorga dalla vistosa ferita creatasi sul suo addome, mentre lui inizia a sputare sangue.

" Tu...! ". Tenta ancora di alzarsi, Valentina indietreggia mentre da un secondo fendente ai restanti pezzi dello specchio, per poi gettarlo a terra mentre le gocce viola si vanno immediatamente a riunire su di esso.

" Io ho finalmente vendicato tutte le tue vittime. Ora, puoi tornartene all'inferno per sempre ". Commenta la donna: alla fine pensa, ha fatto ciò che Krad voleva. E' diventata un'assassina punendo un peccatore, ma lo sa: per Moritz non ci sarebbe stata alcuna redenzione e l'unico modo per fermarlo era ucciderlo. Lui la osserva un istante con un ghigno sadico: perchè? Stà morendo, allora perchè ride? " Cos'hai da ridere, maledetto?! ". Chiede lei, mentre lui continua a sputare sangue per poi prendere parola.

" Perchè presto, io e te ci incontreremo di nuovo ". Sogghigna malefico, per poi svenire. Valentina cade in ginocchio: la battaglia pare essere finita. Allora pensa, come mai non ne è felice? Cos'è quella sinistra sensazione? E come mai le parole di Moritz l'hanno turbata a tal punto? Molto presto purtroppo, sarà destinata a scoprirlo.


Eccomi qua con l'ultimo capitolo di questa sincronia, che comunque non mette fine alla storia del Peccati e delle Virtù. Valentina affronta il suo ex e lo uccide, capendo che epr lui non esiste redenzione. Ma colei che risiede nel suo corpo pare volerla avvertire di una cosa: di che si tratta? Lo sapremo in un'altra storia.
   
 
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