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Autore: harrypotter_vita    09/01/2021    2 recensioni
Solitamente, ci vuole molto poco per distruggere la vita di qualcuno. Basta sposare la persona sbagliata, oppure dimenticarsi di utilizzare le protezioni quando servono e ritrovarsi con una bocca in più da sfamare in piena crisi economica. Ma non è questo il caso. In effetti, nessuno avrebbe mai pensato che una una pozione non completata in grado di ridurre un essere umano alle dimensioni di una Barbie sarebbe bastata per mandare all'aria i piani di due intere famiglie.
E così, uno Scorpius Malfoy alto neanche dieci centimetri e una Rose Weasley visibilmente irritata si ritrovarono a dover convivere per cercare di risolvere quell'enorme casino che si era venuto a creare, cercando di nascondere tutto il fattaccio agli occhi dell'intera Hogwarts.
Si prospettava essere un settimo anno molto interessante, terribile, sì, ma molto interessante.
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Dal testo:
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" Rose cadde pesantemente in ginocchio, la rabbia sparì completamente dal suo volto, lasciando un'espressione vuota e disperata al suo posto. Era incredibile. Non riusciva ancora a metabolizzare che Scorpius Hyperion Malfoy le aveva appena rovinato la vita. "
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Storia pubblicata anche su wattpad con lo stesso titolo
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 9

 

LA MALATTIA DEL FORMAGGIO







– VOLEVI UCCIDERE ME O LA BLATTA CON QUELLA CAZZO DI FIAMMATA?! – Scorpius riemerse dalle coperte e spalancò le labbra per urlare quanto più forte possibile.

– UCCIDO TE SE ORA NON TIENI TAPPATA LA TUA BOCCA, NESSUNO SA CHE SEI QUI, VUOI FARTI SCOPRIRE?!

Il ragazzo si ammutolì. Non aveva neanche il diritto di urlare, nemmeno se avesse preso fuoco. Allora tanto meglio buttarsi direttamente nel camino e morire tra atroci dolori.

– Tutto okay, Rose? Chi c’è lì con te? – La voce di Lavanda si diffuse preoccupata nella loro stanza, e i due ragazzi scattarono in piedi come colpiti da una scossa.
La ragazza corse verso la porta e stoppò Lavanda che era riuscita ad alzarsi dal letto e si stava avvicinando incuriosita. – Cosa c’è lì?

– Niente –. Rose le si parò davanti.

Lavanda inclinò la testa verso destra e allungò lo sguardo sul piumone disordinato.

Anche Rose inclinò la testa verso destra.

L’amica si accigliò. – Cosa mi nascondi?

– Niente!

Scorpius si lanciò sotto alle lenzuola, intenzionato a rimanerci fino a che non sarebbe ritornato delle sue dimensioni di diritto.

Lavanda inclinò la testa verso sinistra e Rose si appoggiò allo stipite della porta sorreggendosi con il gomito sinistro. – È il mio nuovo animale domestico.

L’amica alzò un sopracciglio.

– Non te lo voglio far vedere perché è con me da poco… Ed è ancora piuttosto bruttino.

– Ah –. Borbottò Lavanda. – Mi dai quache altro indizio? Che cos’è? Lo potrò mai accarezzare? È tenero? È un gufo, un gatto, un rospo…

– Un rospo –. Sorrise Rose. – Un rospo bitorzoluto.

Scorpius per poco non prese fuoco per autocombustione d’ira

. Lavanda sorrise. – Sai Rose, che i rospi si trasformano sempre in principi bellissimi…

– No, non questo rospo, te lo posso assicurare.

Lavanda scoppiò a ridere. – Non ci credo molto a questa storia del rospo, però ora è meglio se torno a dormire.

Si salutarono e l’amica scomparve nell’altra camera.

– Dove sei finito?! – Urlò Rose, mentre lanciava un Muffliato intorno alla loro stanza. Aveva una mezza idea di far aderire l’incantesimo in modo permanente agli stessi muri, così da nascondere il rumore delle torture che di lì a poco avrebbe inflitto a Scorpius-cazzone-Malfoy.

Il ragazzo continuò a sgattaiolare sotto il piumone, nascondendosi tra le pieghe, ma bastò un semplice “accio Scorpius Hyperion Malfoy” per poterlo riacciuffare. Il serpeverde sperò che non stesse venendo verso di loro anche qualche vecchio parente deceduto con il suo stesso nome, richiamato dall’incantesimo. Sarebbe stato molto simpatico se le ossa di qualche suo bisnonno si fossero messe a rincorrere Rose Weasley fino alla fine dei tempi.

Scorpius, quello vivo, volò letteralmente nelle mani della ragazza, parecchio infastidita. – Non ti chiedo più nulla, ma falla una disinfestazione una volta ogni tanto –. Sbuffò. Poteva anche supplicarla e fare gli occhi dolci, ma avrebbe preferito mille volte lanciarsi in pasto ai gufi.

La rossa sospirò, lo rimise sul cuscino e, con un abilissimo incantesimo, ripulì tutta la stanza da cima a fondo. Cominciò anche a diffondersi un leggero profumo di alloro e pergamena.

Scorpius respirò a pieni polmoni quella beata aria pulita.

– È quasi ora di pranzo, dovrei andare a farmi una doccia visto che per colpa di qualcuno non mi lavo da ieri. –. Borbottò Rose lanciandogli uno sguardo d’odio.

Almeno per una volta, si ritrovarono d’accordo.

– Aspetta, io che faccio mentre ti lavi? – Chiese Scorpius con una nota di preoccupazione nella voce. Sentiva ancora quel ronzio infernale tormentargli le orecchie.

La rossa lo guardò con un sopracciglio alzato. – Non so… Rimani qui e te ne stai zitto e seduto a non fare nulla? – Chiese. – Non vorrai mica venire in doccia con me.

Alla serpe si illuminarono gli occhi.

– Assolutamente no! –. Sbottò Rose, raccattando i suoi vestiti e il suo accappatoio. – Non dirmi che hai paura di restare qui da solo! Sono solo insetti, santo cielo!

Sì, insetti grandi la metà di me. Scorpius preferì non rispondere. Stava seriamente cominciando a valutare la situazione in modo diverso. Era piccolo e indifeso, qualsiasi cosa avrebbe potuto davvero fargli del male, e, oltretutto, diciamocelo, non risplendeva di certo di coraggio.

– Occristo –. Rose la prese ancora peggio, perché lo afferrò e lo buttò dentro la tasca del suo accappatoio, senza neanche dargli il tempo di rifiutarsi.

E così rimase per più di mezz’ora, pietrificato all’interno della tasca, senza possibilità di muoversi. La sorte non aveva la minima intenzione di dargli un premio per tutto quello che aveva passato, nemmeno una piccola sbirciatina a quello che stava succedendo in quella doccia a mezzo metro da lui. Niente di niente.

Rose era ormai perfettamente vestita e pettinata, se così si poteva dire, ovviamente, visto che i suoi capelli erano sempre più simili alla chioma di ulivo. In quel momento però erano ancora bagnati, e quindi tutti appiccicati al suo viso. Era stranissima con quell’aspetto. – Ma la smetti di fissarmi?! – Strepitò la rossa.

Scorpius si girò dall’altra parte della stanza, sbuffando, immerso nel suo vestito improvvisato di stoffa stile “sacco di patate”.

Cominciarono a prepararsi per il pranzo, o, almeno, Rose lo fece. Si lisciò la divisa, prese la bacchetta, si sciolse i capelli ancora un po’ umidi sulle spalle e si infilò le scarpe.

Il ragazzo rimase a fissare la poca cura che la ragazza aveva nei confronti della sua persona. I capelli, tempo pochi minuti, e sarebbero tornati nella loro forma esplosiva originaria, per non parlare poi di alcuni punti neri e piccoli brufoletti che aveva in volto. Persino i baffetti! Beh, in realtà ogni suo singolo pelo, tolti capelli e sopracciglia, era candido e biondo, quindi i baffetti si vedevano appena. Peccato, se si fosse curata un minimo sarebbe potuta essere una ragazza più bella, nonostante non avesse i lineamenti e le forme giuste della cugina Lily. Zabini era forse cento volte più fortunato di lui. Anzi, diciamo pure mille.

– Bene, tu qua dentro –. Dopo essersi sistemata Rose aprì la borsa e indicò il suo interno a Scorpius.

– Mi spieghi come farò a mangiare? – Sbuffò lui con tono strafottente, guardandola dal fondo dell’accessorio in cuoio.

– Sempre a lamentarti.

– Sempre a lamentarmi una sega, credo di averne il pieno diritto. Poi, c’è per caso qualcosa di meglio che io possa fare al momento?

– Sì –. Disse Rose con un tono squillante. – Tipo stare zitto. Vedi di non parlare mentre sono fuori, tanto non ti rispondo.

– Perché ovviamente adesso mi rispondi sempre.

– Non puoi pretendere di essere trattato come un principe, ora ti assumi le tue responsabilità.

– Forse, Weasley, vorrai dire che mi sto assumendo le tue, di responsabilità.

Rose strinse la mascella e gli spinse la testa negli strati più nascosti della borsa, chiudendo la cerniera. La serpe sperò solo di non incorrere nelle briciole radioattive di qualche merendina dimenticata là sotto nel duemilaedieci. Chissà quali altri oscuri segreti nascondeva quella borsa.

Andò tutto bene finché non arrivarono in Sala Grande. Il problema arrivò quando dovettero mangiare.

Scorpius riuscì a rilevare dall’odore, perché col cavolo che quella rossa da strapazzo gli diceva qualcosa, che il pranzo di quel giorno era a base di minestra scozzese. Insomma, prendi dell’acqua, mettici a mollo delle verdure ed ecco, un piatto schifoso tipico anglosassone.

– Quindi, Shay, cosa hanno spiegato oggi alla lezione? – La Weasley cominciò a chiacchierare con le sue amichette.

Scorpius provò ad origliare per un po’, ma rinunciò molto presto.

– Mah, niente di che. Ci hanno fatto il mazzo perché quest’anno abbiamo i M.A.G.O e facciamo sempre casino, il prof poi è quasi sclerato perché non c’eri te a fornire le risposte a tutte le domande. Un classico. A proposito, perché tu oggi non c’eri?

E continuarono così a parlare, parlare, parlare, parlare e parlare. Nel frattempo, al tavolo dei serpeverde, Philip aveva deciso di alzarsi dal suo posto e di dirigersi spedito verso i Grifondoro, sotto lo sguardo stupito della maggior parte dei presenti. Catturò l’attenzione di Lily, che stava parlando con Rose e Shay.

Tutta quella parte di tavolo si zittì, cadendo in un mutismo incredulo, attendendo che Zabini facesse la sua mossa.

– Ehy, Potter, hai per caso visto Scorpius? – Chiese a Lily con nonchalance, come se fosse una sua vecchia amica.

Lily fece spallucce e non si meravigliò del fatto che si fosse rivolta a lei con quel tono così amichevole e spavaldo. – Non l’ho proprio visto. Come sta Albus, invece?

– Si sta riprendendo, stasera dovrebbe scendere giù a cena –. Rispose Philip rubando una piccola porzione di pane. Nessuno riuscì a rivendicare il furto di cibo.

Ma perché quei due si stavano scambiando una conversazione tranquillissima lì in mezzo, davanti a tutti, quando fino alla sera prima non si erano neanche mai rivolti la parola?

– Ok… – Sorrise Lily timidamente.

Philip le fece un’occhiolino e lei ridacchiò.

In quel momento erano tutti in silenzio, solo Lily e Zabini stavano parlando, e pian piano anche il resto della sala si stava accorgendo che c’era qualcosa che non andava.

– Bene, sono felice. Allora ciao –. Lily sorrise.

– Ciao anche a te –. Pure Zabini sorrise, e si allontanò, mostrando il palmo aperto in segno di saluto.

– Aspetta! – Prima che il tavolo dei Grifondoro si potesse ricomporre, Rose richiamò Philip.

Lui rimase in piedi di fronte alla rossa, guardandola con un cipiglio infastidito. – Sì? - Il suo radicale cambio di comportamento fu parecchio evidente.

– Dopo ti devo dire una cosa, Zabini.

Philip annuì, e li salutò di nuovo, anche se i suoi occhi rimasero fissi su Lily per tutto il tempo.

Scorpius si divincolò all’interno della borsa. Cosa aveva intenzione di dire Rose?! Alla fine non erano riusciti a confrontarsi sul cosa inventarsi come scusa, rischiava di mettere a repentaglio tutta la sua reputazione! Cercò di mostrare tutto il suo disappunto e di attirare la sua attenzione smuovendo la borsa, ma tutto ciò che ricevette fu una sberla.

Rose poi fu un genio ad inventarsi un modo per far arrivare la minestra a Scorpius senza destare sospetti. In pratica una colata bollente di verdure frullate immerse in un liquido marrone lo investì come una doccia. Il ragazzo non trattenne qualche parolaccia, mentre al suo fianco andava a crearsi un lago con le verdure come isolotti.

– Malfoy potresti anche sforzarti di venirmi incontro.

– Fanculo.

– Hai detto qualcosa? – Shay si girò nella direzione della rossa, che riportò immediatamente lo sguardo sul suo piatto.

– Niente, niente –. Bofonchiò Rose. Provò ancora a far avvicinare il cucchiaio alla testa del serpeverde, ma lui lo allontanò con tutte le sue forze.

– Non vedi che sono già ricoperto di minestrone?! – Urlò.

Rose storse il naso. – Adesso devo ripulire tutto l’interno della borsa… Era la mia preferita.

– Questa specie di straccio arrotolato con una merendina kinder vecchia di anni era la tua borsa preferita?! Ho paura di vedere le altre.

Un’altra doccia di minestra lo affogò. Non ottenne nessun’altra risposta.

Scorpius cominciò a sentire la mancanza della merendina mezza decomposta. Avrebbe preferito mille volte mangiare un formaggio spiaccicato al suolo da anni e prendersi chissà quale malattia, piuttosto che bere quella brodaglia.

Arrivò il momento della posta e, vicino al piatto di Rose, si posò un bigliettino. La ragazza lo srotolò, era della McGranitt:

Entrambe le vostre famiglie sono state informate dell’accaduto, attendiamo una loro risposta

Attendere la reazione dei loro genitori non faceva altro che provocare ancora più ansia ad entrambi. Tutti e due cominciarono ad ipotizzare le due possibili risposte che avrebbero potuto dare i loro genitori. La prima consisteva nell’omicidio, la seconda, nel suicidio.

Rose aprì il biglietto all’altezza di Scorpius, e lui dovette muovere la testa e rileggere più volte per poterlo comprendere.

– EHY, MA CHI È QUEL COGLIONE CHE CI HA FATTO PERDERE OTTANTA PUNTI?! – La voce di Roxanne strepitò in Sala Grande, facendo tremare ogni singolo grifone. La ragazza aveva appena visto la classifica dei punti delle casate, e si stava per trasformare in un dragone sputafiamme.

Il tavolo dei Grifondoro si immobilizzò completamente. Non volava una mosca fra di loro, cercavano tutti capire dallo sguardo di potesse essere il colpevole di quel tradimento. Rose cercò di far finta di niente.

– Aspetta ma… È SUCCESSO PURE DA NOI! – Fu il turno di uno dei due gemelli Scamander a parlare, dal tavolo dei serpeverde.

Dai corvonero e tassorosso si levarono dei risolini compiaciuti, felici finalmente di essere in testa alla classifica.

Shay si girò di scatto verso Rose e Lily ed elencò loro ogni singolo pettegolezzo della giornata, cercando di capire chi fosse quel deficiente che aveva fatto perdere così tanti punti, mentre Roxanne e Fred avevano già dato via al giro di scommesse. Hugo si risvegliò dal suo torpore e chiese: – Che succede? – Per poi ricevere una mestolata di minestra addosso da parte di un ragazzino più piccolo. – C’entrate sempre voi Weasley con la perdita dei punti. Avanti, sputa il rospo! – Urlò lui.

Complimenti al signorino, ci aveva azzeccato, ma Rose era troppo impegnata a fingere di essere innocente per poter aiutare il fratello, che veniva sommerso sempre più da minestra fredda lanciata da misteriose catapulte comparse chissà dove. Poi vide con la coda nell’occhio Fred nascondere il nuovo scherzo del negozio “Mini catapulte tascabili”, ma non lo disse a nessuno.

Al tavolo dei serpeverde la situazione era anche peggiore, erano gli ultimi in classifica e ognuno di loro sttringeva in mano il coltello trovato sul tavolo, convinti più che mai ad usarli contro qualcuno.

Scorpius si fece zitto zitto e per una volta sembrava che si fosse davvero volatizzato.

Rose avrebbe volentieri scambiato il suo corpo con quello del ragazzo, sapeva che le sue espressioni facciali avrebbero potuto tradirla molto facilmente. La sua testa era un vorticare continuo di pensieri, a destra, a sinistra, escogitava e pensava a qualsiasi tipo di risposta da dare nel caso si fosse verificato qualunque scenario di guerra.

– Tutto apposto, Rose? Non hai una bella cera –. Ecco, appunto, Hugo se ne era accorto. Se persino lui aveva notato qualcosa non ci sarebbe voluto molto che anche tutti gli altri lo facessero.

– Ehy! – Urlò Shay. – Non è che tu ne sai qualcosa? – Le puntò il dito contro.

Tutti si girarono nella sua direzione, con gli occhi fuori dalle orbite.

Rose si aprì in un sorriso più finto dell'onestà della Skeeter e disse queste parole: – Magari hanno scoperto della festa…?

Ovviamente non convinse nessuno.

Nel frattempo al tavolo dei serpeverde si era levato un enorme boato. La mancanza dei punti aveva a che fare con la scomparsa di Scorpius, e avevano già intuito che c’entrassero i Grifondoro, visto che avevano perso lo stesso loro punteggio quel giorno.

Rose pensò che venir fissata in quel modo da tutti i Grifondoro e Serpeverde, con tanto di coltello in mano, fosse una delle cose peggiori che le fossero mai capitate.

La McGranitt ristabilì subito l’ordine e disse che avrebbe tolto cinquanta punti a chiunque avesse continuato con tutto quel chiasso. Le case si ammutolirono all’istante, ma gli sguardi sospettosi e le coltellate alle spalle, (letterali o non), continuarono per tutto il pranzo.



Rose stava seriamente pensando di svignarsela e di mandare a fanculo Philip Zabini. Il pranzo si era appena concluso e tutti stavano per tornare ai loro dormitori. Zabini, però, teneva lo sguardo fisso su di lei ormai da un po’, e non l’aveva abbandonata per tutta la durata del pasto.

– Bene, cosa dovevi dirmi? – Philip la braccò alle spalle, proprio mentre lei stava andando in dormitorio a preapararsi per la lezione del pomeriggio. Non l’avrebbe scampata. Scorpius cominciò un pochino ad agitarsi.

– So che sai cosa è successo a Scorpius –. Philip sbuffò, annoiato dal silenzio della rossa. – E voglio sapere cosa è accaduto, adesso.

Si capiva che se l’era presa per il risveglio brusco che Rose gli aveva causato quel mattino. E non l’aveva assolutamente intuito dalla bacchetta sguainata e stretta nel suo palmo, quasi inclinata verso di lei.

La ragazza lo fronteggiò, mettendosi di fronte a lui in una posizione di difesa. – È vero.

– Quindi? – Philip strinse i denti. – Perché hai fatto irruzione nel nostro dormitorio, e soprattutto, che cosa hai fatto a Scorpius?

Rose avrebbe tanto voluta rigirarsela con un: “Semmai, cosa ha fatto Scorpius a me”, ma non voleva sembrare più infantile del suo interlocutore. – Nella festa di ieri, nel bagno dei prefetti, sono accaduti dei fatti moralmente discutibili, e io sono entrata nel vostro dormitorio per cercare di risolvere il tutto –. Rispose, assottigliando gli occhi.

Scorpius sentì il cuore mancargli un battito. Fino a quel momento era stata sincera, molto sincera, troppo sincera! E se avesse raccontato tutta la storia senza omettere nessun particolare? E se avesse detto la verità? Si tappò le orecchie con le mani, aspettando la fine, ossia quando la Weasley l’avrebbe estratto dalla tasca e l’avrebbe mostrato all’amico, in tutto il suo orrore. Quando ciò non avvenne cominciò ad insospettirsi.

– Quindi… Mi stai dicendo che hai trovato Scorpius svenuto, la seconda volta che sei entrata, e hai subito chiamato la preside per farlo trasferire al San Mungo? – Philip alzò un sopracciglio e si fece quasi scivolare la bacchetta di mano. – Lo sai che non ti credo, vero?

Rose scrollò la testa. – È la verità –. Rispose. – Puoi benissimo chiedere alla McGranitt. Lei sa tutto –. E di nascosto fece volare un bigliettino a forma di aeroplano in cui aveva scritto quello che aveva appena detto a Philip.

Zabini scrollò la testa senza abbandonare il suo ghigno sfrontato. – Okay, okay, facciamo che ti credo. Ma ora voi Grifondioti restate lontani dalle nostre faccende.

– Lo sai vero che ciò vuol dire che Lily deve stare lontana dal tuo letto?

Zabini ritornò all’improvviso serio. – Non sei divertente, Weasley –. Le diede una spallata e ritornò nei Sotterranei.

Scorpius ricevette la botta dell’amico con tutta la sua forza, la borsa oscillò e lui venne sbattuto con la faccia dentro alla pozzanghera di minestra gelata. Sputò qualche pezzo di carota cotta. – Voglio morire.

Rose sospirò: – Pure io.



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Spazio autrice:

Ecco qua il nono capitolo della storia. Scusate se sono stata un po' assente da EFP in questo periodo ma ho avuto per piccolo contrattempo chiamato "annichilimento totale" in cui alternavo le mi giornate dal fissare il soffitto stesa sul mio letto al fissare il soffitto stesa sul divano.
In ogni caso mi sono ripresa, il capitolo dieci arriva verso lunedì sera o martedì pomeriggio..

Spero che la storia vi piaccia, se volete scrivermi una recensione, anche di critica, vi invito a farlo :)

- Martaina
   
 
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