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Autore: Lady_Elizabeth    10/01/2021    0 recensioni
Liam era il proprietario di un magnifico bar al centro di Londra: fin da quando era piccolo aveva la passione di preparare cocktail e drink, eppure ora che aveva 23 anni ed era riuscito ad aprire il suo locale, ogni singola sera, mentre versava da bere ai suoi clienti, si chiedeva se effettivamente non avesse sbagliato lavoro, perché a suo parere si sentiva più uno psicanalista che un barista.
[Conteggio parole: 4k]
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Intanto la vita proseguiva nella normalità: Liam lavorava come barista-psicanalista, Niall tiranneggiava su Justin e sulla cucina, Zayn frequentava abitualmente il bar e Harry dopo i turni alla clinica andava a trovare Liam con il cane (che aveva davvero chiamato Cane).

Giunse il fatidico giorno della prova dei vestiti e, con grande sconforto di tutti, diluviava a dirotto. Arrivarono all’outlet bagnati e nervosi, con grande disappunto di Louis per il fango e la sporcizia sparsi sul pavimento. Lo stilista aveva scelto per Harry un completo verde bottiglia (che, come specificò, si abbinava ai suoi occhi), per Niall un completo blu e per Liam uno grigio. Anche se era insopportabile, Louis aveva un grande talento e i vestiti non avevano bisogno di ulteriori modifiche. Erano rimasti tutti soddisfatti, e uscirono dal negozio con i portafogli decisamente più leggeri.

 

Un paio  di giorni dopo, Liam vide un Niall disperato correre verso di lui con in mano il costoso completo blu rovinosamente macchiato sui pantaloni.

«Liam, cosa faccio ora? Lo stavo provando e sono andato un attimo in cucina a controllare il sugo…»

«Tranquillo, portalo al negozio e chiedi se lo possono rifare»

«Giusto, grazie!» 

Il biondo corse via e si precipitò all’outlet. Quando tornò, Liam stava sistemando il locale, e Niall lo aggiornò «Fortunatamente ne aveva uno molto simile, è stata molto gentile»

«Non c’era Louis?» chiese Liam con aria interrogativa.

«No, c’era Mary, la sorellastra. È una ragazza simpatica e intelligente, lavora insieme a Louis nella creazione dei modelli.»

Stranamente quella sera, come Liam non mancò di notare, Niall era più allegro del solito e non si sentì quasi nessun rimprovero nei confronti del povero Justin.



 

~~~

 

Il matrimonio fu stupendo, gioioso e pieno d’amore: Anne, la mamma di Harry, era splendente come un raggio di sole, bella e felice. Gli invitati si divertirono e tutti apprezzarono il cibo raffinato, tranne ovviamente Niall che criticò ogni portata, dal primo alla torta nuziale. Grazie ad Harry era potuto venire anche Zayn, con grande felicità di Liam; il ragazzo ormai passava per il bar quasi ogni sera e a Liam non dispiaceva affatto.

La giornata trascorse serenamente e piacevolmente e quando si fece tardi ognuno tornò a casa propria sazio e contento.


~~~

 

Harry era raggiante: Liam lo notò dalla gioia che sprizzava dal suo corpo, dai suoi occhi, da ogni suo piccolo movimento. Stava fissando da ormai dieci minuti l’ombrellino rosa del suo cocktail con aria trasognata, mentre Liam era impegnato ad ascoltare una certa Taylor che gli raccontava di uno dei suoi innumerevoli ex ragazzi. Quando Taylor si allontanò il barista chiese all’amico «Allora?». Il riccio sussultò e lo guardò pensieroso «Allora cosa?»

«È successo qualcosa?»

Dopo qualche minuto di silenzio Harry cominciò a raccontare «Oggi ho portato Cane al parco per farlo correre. Non so se lo sai, ma i cani devono fare regolarmente attività fisica all’aperto per restare in salute e…»

«Harry» lo riprese Liam «stai divagando»

«Ah sì scusa… Dunque sono andato al parco e ho visto un cucciolo da solo, così mi sono avvicinato e l’ho preso in braccio. Ho camminato un po’ ma non ho visto nessuno, fino a quando non ho sentito una voce che chiamava “Daisy!”. A quel punto mi sono girato in direzione della voce e ho visto… Louis! Te lo ricordi, no?».

“E come potrei dimenticarlo” pensò Liam tra sé e sé.

«Il cane che avevo preso in braccio era il suo, Daisy, che si era allontanata da Louis. E nulla, abbiamo parlato un po’ e sabato usciamo insieme» concluse Harry sussurrando le ultime parole. 

Liam strabuzzò gli occhi «Esci con lui? Ma, insomma Harry… lui…»

«Che vorresti dire? Neanche lo conosci, sei solo invidioso!» Harry si alzò irritato e se ne andò, lasciando il suo drink mezzo pieno. Il barista era rimasto per una volta senza parole, e scuotendo la testa pensieroso servì un cliente.

 

Più tardi arrivò Zayn, che gli mostrò un nuovo tatuaggio sul braccio, la scritta Zap colorata.

«Bella! Ti sta molto bene» commentò Liam.

«Grazie! Credo di averti già parlato della mia passione per i tatuaggi, anche se è facilmente intuibile da quanti ne ho» rispose mostrando le braccia coperte dall’inchiostro «Quando vorrai farne uno avvisami, ti porterò dal mio tatuatore di fiducia, Ed»

«Ed il ragazzo che suona qui la sera?» 

«Sì esatto, ha uno studio non lontano da qui».

«Non lo avrei mai detto» disse Liam sorpreso.

 

A notte fonda, quando il locale era ormai vuoto, Zayn e Liam stavano ancora chiacchierando mentre finivano di sistemare le ultime cose.

«Stavo pensando che un giorno dovresti venire con me a fare paracadutismo, ti divertiresti molto»

«Paracadutismo?» il barista era molto confuso «Non penso di essere adatto».

«Ma sì che saresti adatto! E poi si deve sempre provare nella vita, quando sarai vecchio te ne pentirai, stanne certo!» affermò sicuro Zayn. Scoppiarono a ridere e in quel momento Liam sentì una fitta allo stomaco nel vedere l’altro così spensierato, così allegro, così bello.

Quando rimase da solo, sdraiato sul letto, si sentì stranamente agitato, e attribuì questa sensazione sconosciuta alla stanchezza.



 

~~~

 

Harry si fece vivo al locale dopo qualche giorno, gioioso come l’ultima volta.

«Com’è andata sabato?» chiese Liam tra un cliente e l’altro.

«La vita è meravigliosa!» esclamò il riccio «Credo di aver trovato la mia metà»

«Di già? Non starai correndo un po’ troppo?»

«Sei davvero una persona cinica! Non ti vergogni a infrangere le speranze delle persone?» rispose Harry infervorato.

«Tranquillo, stavo scherzando! Non fare l’offeso ora e parlami del tuo principe azzurro».

Con gli occhi che brillavano Harry cominciò a raccontare del loro appuntamento, di Louis, dei propri sentimenti, di Louis, del ristorante eccezionale in cui avevano mangiato, di Louis…

Liam non era mai stato così contento di avere tanti clienti nel locale.


~~~


«Zayn non credo di essere pronto…»

«Ormai non puoi più tirarti indietro, sappilo!» rispose il pakistano.

Si trovavano su un aereo e stavano per lanciarsi insieme con una complicata imbracatura addosso. Zayn era riuscito finalmente a convincere Liam a provare il paracadutismo, e il barista si stava pentendo amaramente di aver accettato.

 

Con uno sgambetto a tradimento Zayn si lanciò insieme a Liam, il quale urlò invano con tutto il fiato che aveva in gola: le sue proteste si persero nel vento che fischiava indispettito nelle loro orecchie. Quasi subito però, Liam ammutolì e cominciò ad osservare rapito il cielo azzurro che li circondava, i grandi prati verdi e tutta la natura sotto di loro: era uno spettacolo indescrivibile. Si sentì libero, onnipotente e allo stesso momento vulnerabile, era come se tutta la sua vita acquisisse significato in quell’istante.

Grazie all’abilità di Zayn atterrarono senza problemi e rimasero sdraiati a contemplare l’immensità eterea che li sovrastava.

«Che te ne pare?» chiese Zayn divertito.

«È stato magnifico, ma questo non mi impedirà di ucciderti non appena mi sarò liberato di questa roba» rispose indicando l’imbracatura.

«Sarebbe un peccato, avrei voluto farti provare anche il rafting e le immersioni subacquee»

«Finiscila e aiutami ad alzarmi»

Ridendo Zayn liberò entrambi dall'imbracatura e insieme si diressero alla piccola vettura che li aspettava per riportarli nel punto in cui avevano lasciato i loro effetti personali.

Una volta usciti decisero di bere una cioccolata calda per scrollarsi di dosso il freddo del volo, nonostante fosse ormai primavera. La tavola calda in cui entrarono era piccola e accogliente, affollata da molti clienti che chiacchieravano tranquilli. Vennero serviti subito da una cameriera la quale, con crescente fastidio di Liam, si comportava in modo troppo “civettuolo” nei confronti di Zayn. Non sopportando oltre gli atteggiamenti della ragazza, Liam dopo poco trovò una scusa per andare via e, una volta a casa, fu intrattabile per il resto della giornata.

 

 

~~~

 

«Liam, insomma, che sta succedendo? È da ieri sera che non ti si può dire una parola!» sbottò Niall mentre stava affettando furiosamente una carota.

«Niente che ti riguardi» rispose glaciale l’altro, sminuzzando il basilico. Niall rimase in silenzio, offeso dalle parole di Liam.

«Ieri sono andato con Zayn a provare il paracadutismo» iniziò Liam dopo un sospiro «e poi abbiamo bevuto una cioccolata calda, tutto qui». Il biondo alzò le sopracciglia poco convinto: «e poi?»

«E poi niente! Una cameriera da quattro soldi ci stava provando spudoratamente con Zayn, e lui non sembrava affatto dispiaciuto! Mi ha dato fastidio, che c’è di strano?». Niall posò il coltello e scoppiò in una sonora risata. 

«Non ci trovo nulla da ridere» lo riprese Liam indispettito.

«Io invece sì, credimi. Sei proprio cotto!»

«Ma che ti salta in mente? Cucinare ti fa male!»

Niall si asciugò le lacrime dagli occhi e riprese ad affettare la carota, con brevi sprazzi di ilarità che fecero infuriare Liam ancora di più. Il basilico, preda della sua ira, venne ridotto in poltiglia.


~~~

 

«Esci?» chiese Liam voltandosi verso Niall.

«Ah, sì… mi sono scordato di avvisarti» rispose l’altro evidentemente imbarazzato.

Liam gli sbarrò la strada, piazzandosi davanti alla porta «Dunque… camicia, capelli in ordine, profumo… il mio profumo! Ne deduco che stai andando ad un appuntamento galante, mi chiedo solo chi sia la prescelta»

«Certo che non ti si può nascondere nulla!»

«Ora che ci penso” continuò Liam senza prestargli attenzione «direi che si tratta di Mary, la sorellastra di Louis».

Niall sgranò gli occhi stupito e arrossì fino alla punta dei piedi «Che intuito…» borbottò.

 

Rimasto solo, Liam iniziò a preparare la cena e riflettendo sulla propria vita provò una strana malinconia nel constatare che sia Harry sia Niall avessero trovato una persona speciale con cui condividere la quotidianità, mentre lui si ostinava a non aprire il proprio cuore a nessuno.


~~~

 

Passavano i giorni, che diventavano settimane e poi mesi, e si arrivò alla fine di agosto. Nel frattempo Louis ed Harry avevano deciso di convivere e tutto procedeva per il meglio; Niall si era fidanzato con Mary, che lo aveva presentato ai propri genitori, e progettavano un viaggio in Italia; con grande stupore di Liam, Justin ed Eleanor  avevano iniziato a uscire insieme e sembravano fatti l’uno per l’altra.

Liam invece era rimasto sempre lo stesso, l’anima di uno psicanalista imprigionato nella vita di un barista.

 

Quella mattina, il 29 agosto, Liam si svegliò più tardi del solito, stranamente intorpidito, e scoprì che Niall era già uscito. Strano” pensò di solito mi alzo prima di lui”. In cucina trovò un bigliettino che diceva: 
 

“Torno per le undici e mezza, nel frattempo vestiti.

Nello il Capitano xxx
 

“Sempre il solito megalomane” borbottò scuotendo la testa “Deve darmi gli ordini anche il giorno del mio compleanno”.

A mezzogiorno meno un quarto Niall non era ancora rientrato e Liam prese in considerazione l’idea di scendere al locale per sistemare qualcosa, progetto che fu prontamente sventato dall’arrivo dell’amico biondo.

«Pronto?» chiese Niall entusiasta.

«Sì, ma non capisco perché…» iniziò Liam, subito interrotto da Niall «Quante storie! Seguimi e stai in silenzio».

Scesero le scale verso il piano terra, immerso nel buio. Liam tastò la parete in cerca dell’interruttore, ma non fece in tempo a trovarlo che d’improvviso il locale si illuminò, rivelando così decine di persone, tavoli imbanditi di ogni prelibatezza e decorazioni appese in ogni angolo. Un caloroso “Buon compleanno Liam!” lo accolse subito dopo, con tanto di sottofondo musicale proveniente dalla chitarra di Ed.

Si girò sconcertato verso Niall: «Ma come avete fatto?»

«Tutto è possibile con un piccolo aiutino» rispose l’altro ammiccando e mostrandogli una fialetta di tranquillante.

«Niall!» esclamò Liam basito.

«Su, non fare il guastafeste e divertiti. Il compleanno non capita tutti i giorni!»

 

Ben presto il festeggiato si trovò circondato da amici e conoscenti che lo abbracciavano, gli facevano gli auguri, gli portavano regali e brindavano insieme a lui. Dopo qualche ora, quando iniziò a sentirsi soffocare dalla troppa gente, si rintanò nella cucina per avere una tregua. 

Poco dopo lo raggiunse Zayn.

«Anche tu in cerca di un angolo tranquillo?» gli chiese Liam.

«In realtà volevo darti questo» rispose il pakistano, tirando fuori dalla tasca un piccolo pacchetto rosso.

Liam sorrise e scartò il regalo, che conteneva due biglietti per l’ingresso agli Studios della Warner Bros.

«Non ci credo! Grazie, Zayn! Ho sempre voluto andarci» esclamò emozionato abbracciandolo di getto, con le lacrime che minacciavano di prendere il sopravvento da un momento all’altro.

«Come ci sei riuscito? In questi mesi è tutto sold out!»

«Sono un ragazzo dalle mille risorse, cosa credi? Dai, torniamo di là, tutti si staranno chiedendo dove sei»

«Al diavolo di quello che pensano, ti voglio portare in un posto speciale» disse Liam prendendolo per mano e trascinandolo verso un’uscita secondaria. Salirono varie rampe di scale e sbucarono sul tetto dell’edificio, che regalava una vista mozzafiato della città: ai loro piedi si stagliavano decine, centinaia, migliaia di palazzi e innumerevoli macchine sfrecciavano sulla strada. Potevano ammirare tutta la città illuminata dal sole caldo di agosto che faceva da protagonista dello spettacolo: quello fu il turno di Zayn di restare meravigliato.

Liam si voltò verso di lui, e guardandolo negli occhi «Zayn, ti amo» pronunciò solennemente.

«Considerando che ci conosciamo da sette mesi, mi aspettavo la tua dichiarazione un tantino prima, ma dopotutto penso di potermi accontentare, no?» e senza lasciargli il tempo di ribattere, prese il suo viso tra le mani e lo baciò dolcemente.

«Anch’io ti amo, Liam».

  
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