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Autore: Arkady    11/01/2021    1 recensioni
Dal capitolo 4:
- Stai bene? - Mi chiede
- Non. Farlo. Mai. Più!! - Riesco a dirgli con voce strozzata, tra un colpo di tosse e un altro.
- Come hai fatto a bere? Non dirmi che sei una di quelle che deve tapparsi il naso con la mano? -
- Mi hai preso completamente alla sprovvista, mi sono pietrificata! –
Troppo tardi penso che, detta così, può sembrare che io abbia paura. Cosa, ovviamente, falsa! Che sia chiaro!
- Se avessi saputo che avevi paura, non ti avrei fatto questo scherzo. –
Ecco, appunto.
- Io non ho paura! - dico, in perfetto stile bimba di quattro anni.
- Si, certo che no. - mi risponde accondiscendente.
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 3: La gita, secondo giorno

 
Niente da fare: ieri sera non siamo riusciti a far baldoria in stanza.
La megera si è appostata in corridoio (con tanto di sedia) e, essendo il primo giorno, sapevamo che avrebbe retto fin tardi. Ma alla fine è meglio così: oggi sarà stanca e magari se ne va a dormire.
Pensiamo positivo!
Oggi, noi del gruppo “esperti”, andremo sulle piste vere, che sono ad un paio di minuti di corriera dai campetti. Questo vuol dire che gli altri scendono, compresa la prof, e noi andiamo solo con il maestro.
Che pace!
 
 

 
 
Pare che non si possa andare sulle piste vere, perché la seggiovia ha un problema.
La prof all'inizio ci ha detto che potremmo andare nel pomeriggio, ma poi non ci ha lasciato andare perché lei doveva rimanere sui campetti, noi saremmo andati da soli senza nessun responsabile e bla bla bla.
All'inizio eravamo tutti incazzati, ma poi ci siamo divertiti un casino! Abbiamo riso tutto il tempo per le gaffe dei nostri compagni di classe inesperti.
Serena, mentre era sullo skilift, ha fatto la spaccata e lo hanno dovuto fermare. E già qui grasse risate!
Inoltre Paolo, anche lui sullo skilift, era arrivato in cima e si era mollato proprio mentre bloccavano tutto, quindi non era in piano e la pendenza lo trascinava giù. Il suo tentativo disperato di tirarsi su senza cadere è stato di una comicità assurda. Ma le risate non finiscono qui!
Infatti, stavamo andando tutti insieme in cima ad un campetto con il tappeto, il primo era Marco, e poi man mano tutti gli altri. Io e Paolo stavamo salendo, quando Marco è caduto! E ovviamente nessuno di quelli dietro, a parte noi due, si è riuscito a spostare in tempo e quindi abbiamo assistito ad un effetto domino esilarante.
Altra vittima è stata Valeria, che si stava divertendo a stuzzicare Michael davanti a lei sul tappeto, quando il ragazzo si è girato e l’ha fatta cadere. Al che lei ha cominciato a ridere perché non riusciva ad alzarsi e in più una coppia inglese si era avvicinata per spiegarle come fare, e lei non capiva niente. E meno male che studiamo inglese!
Non mi sembra ci siano state altre gaffe.
Ah no, come dimenticare che Greta si è buttata giù dalla seggiovia? Ahahah!
 
 

 
 
Mi scappa, mi scappa, mi scappa, mi scappa!
Faccio davvero molta, molta, fatica quando sono fuori casa ed il bagno non è il mio. Quindi, se non mi siedo nel preciso momento in cui mi viene lo stimolo, vado avanti giorni interi.
Ho sbattuto Greta fuori, gli altri sono ancora su a mangiare, per cui non ho problemi: sono sola con la mia sfida. Concentrazione!
 
- Nor? Ho lasciato il telefono in bagno! - Nor è il soprannome con cui mi chiama solo lei
- E allora? – Non puoi farne a meno e lasciarmi in pace?
- E se chiamano i miei? –
- Rispondo io e gli dico che sei in bagno –
- Ma… -
- Niente ma, Greta! Io ho bisogno di concentrazione per cagare, quindi fuori dalle palle! –
- Ma Eleonora, che sboccata! –
 
Questa era la voce di Lorenzo! È fuori in giardino! E la finestra è senza tende! Ma porca…
Non ho tempo per essere imbarazzata, devo concentrarmi!
 
- Tu! – urlo guardando il buio oltre il vetro - Levati immediatamente dalle vicinanze della finestra! -
- Sinceramente, non ci tengo a vedere una persona che… che espleta i suoi bisogni, sai? -
- Se non state fermi e zitti, la suddetta persona non espleterà i suoi bisogni per i prossimi due giorni! Quindi F-U-O-R-I!
- Ma io sono già fuori. –
- Guarda che, se non ci riesco, giuro che te la faccio pagare! –
- Va bene, va bene… - lo sento ridacchiare
 
 

 
 
Miracolosamente, ce l'ho fatta, nonostante le premesse. Sono fiera di me!
Adesso: giretto in giardino con la neve! 
In camera non c'era nessuno, e in corridoio non si sentivano rumori, quindi credo che gli altri siano rimasti al piano di sopra, dove c’è la mensa e un salottino.
Meglio, un po' di solitudine mi ci vuole ogni tanto.
Mi siedo su una pietra, ma salto su come una molla: è congelata! E meno male che ho la giacca da neve!
 
- Fatto cacca? -
 
Mi giro e vedo Lorenzo, che si accende una sigaretta.
 
- Contro ogni aspettativa – replico io. Se pensava che avrei esternato il mio imbarazzo, si è sbagliato di grosso. - Non ti pare di fumare un po’ troppo, Lore? Eri fuori anche 15 minuti fa -
- Si, ma oggi è tutto il giorno che non fumo. Mentre scio è un po’ difficile! In più quella rompi della prof, se mi vede, non mi molla più con le sue lagne! -
- Recuperi, insomma. –
- Già! Tu invece? -
- Io non fumo, lo sai! –
- Dì la verità, non ti ricordavi di avermi parlato di quel tipo – prosegue Lorenzo dopo un attimo di silenzio.
 
Ma con cosa salta fuori questo! Speravo che il discorso fosse chiuso. Cos'è tutto questo interesse?
 
- Mi è venuto in mente dopo. Non ne avevo parlato nemmeno a Greta e a Valeria, se non dopo che mi hanno preso per sfinimento. Per cui mi sembrava strano averne parlato con te, tutto qui! –
E vediamo di finirla.
- Beh, se ti ricordi io ti avevo detto che, se non volevi parlarmene, non importava. La mia era ed è curiosità pura e semplice che tu hai soddisfatto senza troppi problemi, mi pareva. Alla fine cos’hai risolto? –
- Non ho risolto proprio niente! - sbotto io - Ti avevo detto che avevo intenzione di lasciar perdere tutto? – mi siedo di nuovo sulla pietra, magari il gelo mi arriva al cuore ed elimina Francesco.
- Si, ma era novembre, ed ora è febbraio - dice lui gettando la sigaretta finita e sedendosi in parte a me - E tu pensi ancora a lui – aggiunge.
Sospiro, ok parliamone. Magari mi tolgo un peso!
- Si, ci penso ancora, ma non come intendi tu - gli dico girandomi a guardarlo.
Il suo sguardo interrogativo è così buffo, mi fa ridere! Chissà se anche io avevo questa faccia l'altro giorno.
È così strano, riuscire a parlare con lui così: con le mie migliori amiche è una lotta, me le devono tirar fuori a forza le parole.
- E come lo intenderei io? –
- Non gli sto più dietro. Non so, credo di avercela con lui. E con me. Perché dai, non posso aver frainteso! Però, alla fine, con me non si è fatto mai avanti e adesso sta con una –
- Ah però! Questa è nuova. –
- Ma guarda, non so la data precisa, e non mi interessa nemmeno. Da quando ho deciso che era ora di smetterla, non l’ho più cercato né calcolato. Ho incontrato un nostro comune amico, che mi ha detto la novità. Sarà stato gennaio. –
Ormai son partita, non riesco a spiegarmi questa facilità nel parlare dei fatti miei così, con lui.
Ma ormai sono un fiume.
- è che mi viene da pensare che ho capito male. - continuo - Però oggettivamente era gentile solo con me! Pensa che si è accorto che abbiamo la stessa montatura degli occhiali! -
- Hai gli occhiali? –
- Si, sono da riposo. Ecco, appunto, me li avrà visti addosso una volta o due. Non è normale accorgersi di simili dettagli! Lui li porta sempre gli occhiali quindi, al massimo, me ne sarei dovuta accorgere io. -
- Beh, in effetti... –
- Ma adesso basta! Non ci voglio più pensare, per me è un capitolo chiuso! - dico con aria convinta.
Che poi chi voglio convincere, lui o me?
- Ma si! Ce ne sono tanti in giro, ne troverai sicuro uno meglio. – mi sorride
- Inizia a far freddo, rientriamo? – Inizia? Ma che dico? Non sento più braccia e gambe!
- Ok - mi risponde alzandosi e porgendomi la mano per aiutarmi a far lo stesso - Stasera pensavamo di venire da voi, vi va bene? –
- Penso non ci siano problemi, basta che Flavio tenga le mani a posto! –
- Ci ha provato anche con te? Ma non stava dietro a Serena? –
- Lorenzo, lo sai meglio di me che ci prova con qualsiasi cosa sia, anche lontanamente, simile a una donna! -
Ride, e devo dire che ha un bel sorriso!
EHI! Frena un attimo, Eleonora!
Hai appena finito di dire che non ti vuoi illudere più!
Ma non posso fare a meno di iniziare a ridere con lui e pensare che Lorenzo è proprio un bel figliolo.
 
 

 
 
Tra cinque minuti devo aprire la porta, così che i tre boys della camera di fronte possano entrare, non vedo l'ora! Eccoli! Ma… sono solo Alessio e Flavio.
Perché ci sto rimanendo male?
 
- Lorenzo? – stavo per chiederlo io, ma Greta mi ha battuto sul tempo
- Dormiva - è la laconica risposta
 
Ah, e dire che era stato lui a proporre!
Mettersi 1 sveglia? Svegliarlo voi brutti buzzurri? No, eh? Troppa fatica.
Ma poi perché me la prendo?
Ho deciso che devo smetterla di farmi i castelli in aria per ogni ragazzo che si dimostra gentile con me.
Animo, un bel sorriso e divertiamoci!
   
 
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