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Autore: Schmetterlinge    16/01/2021    1 recensioni
Il Master le si affianca, fissandola [dritta] in quei profondi occhi color cobalto.
“Non voglio che tu ti faccia male, Juvia.”
La ragazza lo guarda, in attesa che finisca.
“Ma ti autorizzo a scatenarti come poche volte nella tua vita, siamo intesi?”
Lo scruta, incerta di aver afferrato pienamente il significato di quelle parole.
“Ti do dieci secondi per terminare l’incontro, d’accordo?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo per la stanza, irrequieta.

 

Irrequieta perché negli ultimi giorni avevo avuto la sensazione di essere osservata.

 

 

 

Spiata

 

 

 

E non da Gray, né da Gajeel o dalle ragazze della Gilda ma da qualcuno decisamente a me estraneo.

 

Avevo provato una sensazione sinistra all’altezza dello sterno, una fitta dolorosa che sembrava non volermi abbandonare e proprio non riuscivo a comprenderne il motivo.

 

“…”

 

Sospirai quando mi ritrovai a sobbalzare nel sentire la voce di Gajeel oltre la porta.

 

“Ameonna, apri!”

 

Inarcai un sopracciglio.

 

 

 

 

Che fosse successo qualcosa?

 

 

 

 

Gli sorrisi non appena mi specchiai nei suoi grandi occhioni scuri, accostandomi allo stipite.

 

“Ti ho spaventata?”

 

“Poco.”

 

Lo vidi sorridermi, scompigliandomi con fare affettuoso la testolina folta prima di superarmi ed entrare in camera mia.

 

“Gajeel …”

 

Avevo incrociato le braccia, seguendolo silenziosa, fino ad accostarmi al tavolino accanto.

 

“Devo preoccuparmi?”

 

“Dimmelo tu.”

 

Aveva scosso la testa, avvicinandosi al mio volto con fare minaccioso.

 

“Quindi non ti saresti accorta di nulla?”

 

Lo fissai provocatoria, un sorriso sulle labbra.

 

 

 Avrei dovuto immaginarlo, dopotutto stavamo parlando di Gajeel

 

 

“Illuminami.”

 

“Credo che qualcuno ti stia seguendo.”

 

“Davvero?”

 

“Non scherzare, Juvia.”

 

Lo vidi accostarsi alla mia spalla.

 

 

Mi sentivo sempre tanto piccola accanto a lui

 

 

Non volevo si preoccupasse ancora, non più di quanto avesse fatto negli ultimi mesi.

 

“Terrò gli occhi aperti, d’accordo?”

 

 

Fingere e cambiare argomentazione sarebbe stato inutile ormai

 

 

Mi sporsi oltre la sua spalla, costringendolo a guardarmi negli occhi.

 

“Vediamo come va.”

 

Gajeel continuò a fissarmi.

 

“Magari non è nulla …”

 

Forse le nostre erano davvero paranoie, alcune delle tante.

 

 

O forse no

 

 

Sorrisi quando lo sentii cingermi il collo con le braccia, stringendomi a sé.

 

“Il ghiacciolo …”

 

“Non potresti semplicemente chiamarlo Gray?”

 

“Quell’idiota? No, grazie.”

 

Mi nascosi contro la sua spalla, soffocando una risata sguaiata quando mi sentii mozzare il fiato.

 

“Credo sospetti qualcosa …”

 

Questo spiegava perché negli ultimi giorni mi fossero stati tanto accanto.

 

 

 

Erano ovunque andassi

 

 

 

“A proposito del ghiacciolo …”

 

Gajeel non rispose, accostando il mento alla mia fronte.

 

“Devo incontrarlo a breve, mi accompagni?”

 

“Non vorrai farmi fare il terzo incomodo?”

 

Gli carezzai la spalla, lasciandogli un bacio sulla guancia, sorprendendolo come poche volte.

 

“Una camminata col mio migliore amico è chiedere troppo?”

 

Mi fissò con due occhioni sgranati, le gote rosse, felicemente contento di quel gesto, anche se non l’avrebbe mai ammesso.

 

“Quando fai così …”

 

“Lo prendo per un si.”

 

Si allontanò, invitandomi a seguirlo, un’occhiata veloce ed eloquente ed io non me lo feci ripetere due volte.

 

Finsi di non accorgermene ma fece l’intero tragitto scrutandomi di nascosto; era sempre stato protettivo nei miei confronti, come io con lui, e questo non poteva che farmi piacere ma non gli avrei mai permesso di correre dei rischi, specie a causa mia.

 

“Ecco l’idiota.”

 

“Gajeel…”

 

Gray mi fissò intensamente, salutando entrambi con un flebile sorriso.

 

“Ehi …”

 

Si avvicinò, solleticandomi la guancia.

 

“Tutto bene?”

 

“Non mi lamento, tu?”

 

“Ghiacciolo, la stai mangiando con lo sguardo, potresti smetterla?”

 

 

Certe cose non sarebbero mai cambiate

 

 

Inutile dire che in quel momento mi sentii avvampare, fulminando Gajeel con un sorriso pronunciato sulle labbra.

 

“Fate i bravi, per favore.”

 

Se non fosse stato per me avrebbero iniziato a fare a pugni.

 

 

Due bambini

 

 

Sollevai il mento, sentendo il sorriso morirmi sulle labbra non appena scorsi qualcosa dirigersi a grande velocità verso Gajeel.

 

I ragazzi mi guardarono straniti quando mi apprestai a scaraventare il mio migliore amico dall’altro lato della strada, facendogli da scudo.

 

“Juvia!”

 

Il boato fu assordante, l’impatto notevole ma quando schiusi le palpebre notai con piacere di essere tutta intera.

 

“Giù le mani.”

 

Gajeel era ancora inginocchiato a terra, i palmi al suolo, lo sguardo stranito, al pari di Gray.

 

 

Non credo avessero realizzato quanto accaduto

 

Non ancora almeno

 

 

Rilassai le spalle nel scorgere la stessa figura incappucciata di qualche mese addietro, il giorno dell’incendio, quando ero tornata alla vita, non potendo fare a meno di scuotere la testa.
 

 

Che fosse lui lo stalker di questi giorni?

 

Evidentemente …

 

 

“Non lo ripeterò ancora.”

 

Assottigliai le iridi, squadrandolo seria.

 

“Giù le mani.”

 

Nessuna risposta, nessun cenno.

 

 

Chi diavolo sei?

 

 

Non riuscivo a vederlo in volto ma mi decisi a fare qualcosa di folle, ritrovandomi a pochi centimetri dal suo viso in uno scatto fulmineo.

 

“Juvia!”

 

La voce di Gajeel risuonò alta e forte insieme a quella di Gray, squarciando il silenzio.

 

 

 

Non avrei aspettato ancora

 

E lui parve intuirlo

 

 

 

Proseguii imperterrita, letale, scaraventandolo contro il muro lì vicino, frantumandolo come un castello di carte al vento quando mi afferrò la mano, trascinandomi in un’altra dimensione.

 

 

 

Quello che volevo

 

 

 

Rivolsi un’occhiata fugace ai ragazzi prima di scomparire nell’oblio, ai loro volti straniti e spaventati, mentre mi apprestavo ad andare chissà dove.

 

 

 

Gajeel mi avrebbe preso a sberle.

 

Gray anche.

 

 

 

Ma sarebbero stati al sicuro, almeno per il momento, e questo era tutto ciò contava.

 

Quanto a me …

 

 

 

Avrei cercato di fare ritorno a casa

 

 

 

Sorrisi prima di venire inghiottita dall’oscurità, pregando potessero perdonarmi un giorno.

 

 

 

Viva

 

 

 

 

 

   
 
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