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Autore: desyrin    22/01/2021    0 recensioni
Io sono Ayame Aomori, un'adolescente degli anni 70, morta troppo presto e catapultata nel Seireitei.
la mia vita ultraterrena era destinata a scorrere lenta e inesorabile, fino al consumarsi della mia anima, fino a quando....
Scoprirono che avevo il "dono" di usare la Reiatsu e riuscii ad entrare nell'Istituto Centrale per le Tecniche dello Spirito:l'accademia degli Shinigami. li conobbi subito Rukia, che divenne una preziosa amica e Renji la persona più strana e affascinante che abbia mai potuto conoscere... beh, il resto lo lascio a voi.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Renji Abarai
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 -Introduction-
 

  

Io sono Ayame Aomori e ho pochissimi ricordi di come sono morta… so solamente che ero abbastanza grande per capire cosa fosse successo e ancora troppo piccola per potermela cavare da sola. Una volta morta, mi ritrovai in quello che comunemente sulla terra, si sarebbe detto come il paradiso, solo che non era un vero e proprio paradiso. La Soul Society era una terra in cui vivevano tutte le anime meritevoli di esserci. Fin dal momento che morii e fui scaraventata li, rimasi sola.

Un giorno, (non so bene calcolare quanto, in termini umani) incontrai una donna che assomigliava molto alla mia madre terrena. Mi adottò come figlia sua, non facendomi sentire più sola e abbandonata.
Questa donna si chiamava Kikio, morta tanti anni prima, durante una guerra civile almeno, da quello che ricordava.
Tra l’altro anche lei non viveva da sola, ma con un’altra donna un po’ più anziana di nome Selene, morta in Italia durante la prima guerra mondiale. Di li a poco quella diventò la mia “famiglia” e iniziai a chiamarle “mamma” e “nonna”. Mi avevano accolto calorosamente e mi avevano fatto vivere una vita tranquilla e serena nel 60esimo Rokungai.  Non una favola di posto, ma almeno non in degrado come tanti altri distretti. La Soul society era formata da tanti Rokungai, ovvero distretti o anelli che circondavano il Seireitei, la Corte delle Anime pure, dove vivevano le anime che ci proteggevano e che proteggevano dalla terra, da dei mostri mangia anime chiamati Hollow. Ma questa è un’altra storia.
Non ricordo bene quanto tempo trascorse, perché li il tempo aveva un canone diverso da quello umano… da quel poco che ricordavo , morii quando sulla terra suonavano il blues e il rock, erano i tempi di Jimi Hendrix e Jim Morrison, dove Janis Joplin strillava al mondo la sua canzone, dove gli Hippie facevano proteste per i diritti dell’uomo e dove si fumava marijuava e si veniva chiamati frikkettoni. Ora vedo un mondo strano dove ci sono moltissime macchine, dove i bambini hanno smesso di sognare, dove le città sono piene di grattacieli e di smog e dove le famiglie non sanno più cosa vuol dire amare… Ma anche questa è un’altra storia, non sto a dilungarmi troppo.
Nella Soul society fui sempre circondata da amici cari e fidati con cui da piccoli combinavamo i peggiori danni possibili. Anche se devo ammettere, che ero quella con più senso della correttezza e quindi quella che dagli abitanti del Rokungai era vista meglio e trattata con gentilezza. Un giorno scoprii di saper usare quello che all’epoca chiamai magia, e subito dopo iniziai ad avere i primi morsi della fame…. Era una sensazione stana, più che altro faceva male lo stomaco e creava un leggero capogiro. Avevo dimenticato cosa voleva dire avere fame.
Lo dissi a mia madre, che da quel momento fece di tutto per potermi portare un piccolo pezzo di pane o qualsiasi altra cosa avesse una consistenza. In un posto come la Soul Society in cui non c’era bisogno di mangiare per vivere, trovare quelle poche cose era davvero difficile.
I giorni passavano, il mio potere aumentava e insieme al potere anche la fame, che mi faceva sentire sempre più debole. Passavo le giornate a leggere qualsiasi pergamena o libro si poteva reperire e a passeggiare vicino al fiume, dove, vedevo dei ragazzi della mia età, divertirsi a pescare.
“quanto vorrei mangiare quel pesce” pensavo e intanto aumentava in me anche lo sconforto, la povertà, purtroppo, fa tacere i pensieri felici e quei ragazzi si divertivano con poco… ero davvero invidiosa, volevo anche io avere quel rapporto con qualcuno della mia età!
 Intanto crescevo e stavo diventando una donna. I capelli si erano allungati fino alla vita, diventati color quasi ebano gli occhi verdi come la foresta e il fisico snello ma formoso nonostante il quasi costante digiuno.
All’alba del mio diciottesimo compleanno (sempre in termini umani) mia madre e mia nonna entrarono frenetiche nella mia camera dicendo di avere una sorpresa per me. Erano riuscite ad avere un contatto con qualcuno del Seireitei e a farmi fare una prova per vedere se disponevo del potere spirituale che occorreva per farmi diventare shinigami. Io semplicemente non potevo crederci! La mia vita sarebbe cambiata drasticamente, e forse sarei potuta diventare qualcuno, forse un tenente! O addirittura un capitano!! L’idea mi eccitava parecchio! Qualche mese dopo venni chiamata  ad entrare nell’Istituto Centrale per le Tecniche dello Spirito: l’accademia degli shinigami.
Fu così che cominciò la mia vita come uno shinigami.
   
 
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