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Autore: Tale Vivo    23/01/2021    1 recensioni
Pepper Potts lavora per Tony Stark da circa dieci anni. Da qualche mese lavora anche per Iron Man.
Tony Stark è un genio, miliardario, playboy, filantropo e, da qualche mese, è Iron Man. Rischia di morire, rischia di non amare.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia - Pepper - Potts
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Se solo lei, Tony, sapesse cosa voglio io.


Tony Stark smise di bere, guardò il notaio che si allontanava e si voltò verso Pepper.
«La voglio».
«No».
La risposta secca della donna non ebbe nessun effetto.
«Rielaboro: l’avrò», Tony poggiò l’enorme bicchiere sul tavolino e riprese a esaminare le foto di Natalia, il notaio.
«Lei e i suoi capricci», sospirò Pepper, prendendo tra la mani il bicchiere del suo capo, per osservare meglio il suo contenuto.
«I miei non sono capricci, ma esigenze».
«Aha, come vuole. Piuttosto, mi spieghi per quale motivo beve questa clorofilla».
«Mi piace il sapore».
Il bicchiere si trovò improvvisamente tra le mani di Stark.
«Bugiardo». 
«È in vena di complimenti oggi».
«Se li merita. Gradirei mi dicesse la verità, Tony».
«La bevo perché aumenta le prestazioni del reattore che mi tiene in vita».
Pepper stava per dire nuovamente qualcosa, ma l’uomo l’anticipò.
«Un giorno le spiegherò anche come».
«Un giorno?»
«Ora ho da fare: non ho questo fisico per merito del divano».
La donna scosse la testa in segno di rassegnazione, raccolse i documenti, li mise nella cartelletta e lasciò che il suo capo si allenasse.
Mentre camminava verso il suo ufficio, realizzò che i fogli tra le sue braccia la rendevano amministratore unico delle Stark Industries. Per dieci anni aveva gestito l’azienda di Tony Stark da dietro le quinte, occupandosi di ogni dettaglio, sostituendo il suo capo durante buona parte delle riunioni, curando le sue relazioni interpersonali e assicurandosi che non mandasse tutto all’aria. Da quel momento, però, Pepper Potts era a tutti gli effetti una dirigente, incaricata ufficialmente di portare avanti un impero.
Ogni medaglia ha, però, due facce. Occuparsi della società non le avrebbe concesso il tempo per occuparsi del signor Stark e, nonostante tutto, a Pepper piaceva preoccuparsi per lui. Avrebbe dovuto cercare una valida sostituta da affiancare al suo capo e lo avrebbe dovuto fare il più presto possibile: Anthony Edward Stark non era in grado di gestirsi autonomamente, necessitava qualcuno che cercasse di dargli almeno un po’ di senso del dovere.
La signorina Potts iniziò a selezionare alcuni oggetti che non potevano mancare nel suo nuovo ufficio, quello nell’edificio delle Stark Industries: un prezioso Pollock che era riuscita a salvare dalla collezione di Tony, donata ai boyscout; la foto dei suoi genitori; una conchiglia presa sulla spiaggia della Polinesia; il portapenne regalatole da una cara amica e, infine, uno strano  oggetto che oscillava in continuazione e la calmava.
«Pepper, ha già trovato una sostituta?»
La voce di Tony risuonò alle spalle della donna.
«Sono appena diventata amministratore unico, mi dà il tempo di organizzarmi?»
«Sta perdendo il suo smalto».
Stark entrò nell’ufficio, avvicinandosi alla scrivania.
«Sa perfettamente che non è vero. Da domani inizierò a cercarle una nuova assistente».
«Cos’è questo?»
La capacità di cambiare discorso del suo capo a volte la infastidiva.
«Un soprammobile».
«Inutile».
L’oggetto oscillante volò nelle mani di Pepper.
«Potrebbe evitare di lanciare i mie oggetti, Tony?!»
«Sì, potrei».
«Gentile da parte sua»
Pepper osservava Stark aggirarsi per l’ufficio, temendo di doversi lanciare per salvare svariati soprammobili.
«Ci impiegherà parecchio per trovare la sostituta».
Tony aveva aggirato la scrivania e stava tornando accanto alla bionda.
«Lei è un uomo di poca fede. Entro tre giorni conoscerà chi prenderà il mio posto».
«Ci vuole almeno un anno per trovare qualcuno come lei, Pepper». Il sorriso dell’uomo era stranamente poco sarcastico. A dire la verità, era totalmente sincero.
Pepper si stupì leggermente e cercò di sorridere il meno nervosamente possibile.
«Ecco perché ci ho già pensato io».
Ora Tony sorrideva smagliante.
«Come? Cosa? Perché?!»
«Qualche minuto fa ho ingaggiato una nuova assistente, che sono sicuro sarà all’altezza del compito».
Stark s’avviò verso la porta, camminando all’indietro e continuando a sorridere alla donna.
«Tony, mi dica chi è. Gradirei sapere chi prenderà il mio posto».
«Non si preoccupi, lo scoprirà tra qualche giorno, a Montecarlo. Si ricordi una cosa, però: io ottengo sempre quello che voglio».
Tony Stark tornò nel suo laboratorio, soddisfatto delle sue decisioni, della sua vita e della sua ormai ex-segretaria.
Pepper Potts rimase nel suo ufficio, confusa per il futuro, per il suo capo e le sue decisioni. Pepper Potts avrebbe voluto ottenere ciò che voleva, come Tony.


 
   
 
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