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Autore: Tale Vivo    25/01/2021    1 recensioni
Pepper Potts lavora per Tony Stark da circa dieci anni. Da qualche mese lavora anche per Iron Man.
Tony Stark è un genio, miliardario, playboy, filantropo e, da qualche mese, è Iron Man. Rischia di morire, rischia di non amare.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia - Pepper - Potts
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno, Tony

 

 

La camera da letto di Tony Stark era una delle poche stanze rimaste intatte, quella sera. Lo scontro con James Rhodes aveva causato non pochi danni alla casa, ma la preoccupazione di Pepper Potts era per il suo capo.
Mentre lei ammirava l’oceano attraverso l’enorme vetrata della camera, Anthony cercava di attenuare la sbornia con una doccia calda.
«Pepper, sarebbe così gentile da chiamare qualcuno per sistemare le cose, domani?»
La voce dell’uomo sembrava meno barcollante di qualche ora prima.
Pepper si avvicinò alla porta del bagno, giusto per evitare di gridare.
«Ho già chiamato».
«Cosa farei senza di lei, Pepper?»
Tony, questa volta, non aveva gridato: la porta del bagno si era aperta e la signorina Potts si trovò a una decina di centimetri da Stark, avvolto nel suo accappatoio blu.
«Probabilmente, nulla».
Gli occhi scuri di Tony sorrisero e Pepper notò che quello sguardo e i capelli bagnati gli davano un’aria diversa, sembrava indifeso.
«Tolga pure il probabilmente».
«E perché? Darebbe comunque feste, mangerebbe nei ristoranti, salverebbe il mondo e, cosa per cui non le servo affatto, s’intratterrebbe con svariate donne». La donna sorrise sarcastica.
«A quella festa, l’anno scorso, non mi sono intrattenuto con svariate donne, ricorda?»
Pepper inclinò la testa, stupita e leggermente nervosa. 
«Avevamo deciso di non parlarne più».
«Oh, me l’ero scordato».
Il sorriso ironico di Stark sosteneva il contrario.
«Comunque, come le ho detto, lei qualcosa senza di me farebbe».
Tony avanzò leggermente.
«Ha ragione. Infatti, senza di lei, avrei gettato il primo reattore e sarei morto l’anno scorso».
«È stata una casualità».
Un altro piccolo passo.
«Avrei mandato all’aria le Stark Industries».
«Non lo avrebbe mai fatto».
Pepper indietreggiò. Tony avanzò.
«Sarei ancora sdraiato sul pavimento del mio salotto, ubriaco e in attesa di qualcuno che mi aiutasse».
«Happy sarebbe arrivato al mio posto».
Stark sorrise. «Sa perfettamente che non è vero».
Gli occhi chiari di Pepper si tuffarono in quelli scuri di Tony, ma furono distratti dalle fitte che le colpivano lo stomaco.
«Tony, lei è ancora un po’ ubriaco».
Tony Stark non era il tipo che parlava apertamente, che ammetteva i suoi errori e che diceva di aver bisogno d’aiuto; non con gli altri, per lo meno. Pepper non si sarebbe mai aspettata una conversazione così con lui, quasi a cuore aperto: era in difficoltà e la vicinanza dei loro corpi non aiutava affatto. Decise di allontanarsi, dirigendosi nuovamente verso la grande vetrata.
Mentre guardava l’immensa distesa d’acqua, poteva intravedere il leggero riflesso di un accappatoio blu accanto al carrello degli alcolici. Quel blu si faceva sempre più nitido, fino a quando il signor Stark non le fu accanto.
«Vuole un bicchiere di champagne, Pepper?»
La donna abbassò lo sguardo verso la mano che le porgeva un flûte e lo prese.
«Tony, lei non dovrebbe bere ancora».
«Proteggo l’America lottando contro i cattivi, un bicchiere in più di champagne non mi ucciderà».
Finalmente nelle parole dell’uomo c’era di nuovo la tipica ironia.
Pepper alzò il bicchiere, imitata da Mr. Stark.
«A cosa brindiamo?»
«È il mio compleanno: non mi merito un brindisi?»
«Dopo tutto quello che ha combinato? In ogni caso, il suo compleanno è appena passato».
Tony guardò l’orologio che aveva al polso, notando che la mezzanotte era trascorsa da un minuto.
«Allora brindiamo a Iron Man».
Lo sguardo di Pepper spense l’entusiasmo del signor Stark. Dopo qualche secondo di silenzio, Tony si avvicinò a Pepper.
«Accetta almeno un brindisi a Lei? Non rifiuti, perché non ha altro a cui brindare».
Le fitte allo stomaco ricominciarono, accompagnate da un lieve rossore che tinse le guance della signorina Potts. Annuì appena e fece toccare il suo calice con quello dell’uomo. Entrambi bevvero in un solo sorso, lei per cercare di affogare la tensione, lui per non permettere all’alcol di rubargli altro tempo.
L’oceano s’infrangeva contro gli scogli ai piedi dello strapiombo. L’oceano guidò Pepper.
Alzò gli occhi chiari per sorridere. Si alzò in punta di piedi. La sua mano sfiorò quella di Tony. Le sue labbra si posarono leggere sulla sua guancia, vicino al pizzetto.
«Buon compleanno, Tony». Era così vicina al volto dell’uomo, che le parve i loro sorrisi si fondessero.
Con la sua solita eleganza, Pepper Potts uscì dalla camera da letto del suo capo.
Con una strana fitta al cuore, Tony Stark rimase a guardare l’oceano.

 
   
 
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