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Autore: ItsClaire_    25/01/2021    0 recensioni
Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice.
Figlia di uno dei villain più crudeli di Tokyo, decide di mettere un punto agli abusi del padre che, da quando il suo quirk ha iniziato a manifestarsi l'ha spinta a combattere clandestinamente per riuscire a padroneggiarlo sin da subito - anche a costo della vita, e di fuggire il più lontano possibile per poter diventare tutto l'opposto di ciò che lui aveva pianificato: un hero.
I fatti narrati nella storia sono puramente inventati anche se alcuni sono stati presi come spunto dall'anime!
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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MEZZE VERITA'


Tre settimane prima.

Un’enorme boato fece tremare i vetri di tutte le finestre del piano terra catturando l’attenzione di chiunque vi si trovasse e spingendo tutti ad uscire dalle loro stanze per capire cosa stesse succedendo mentre Shoici, con passo svelto, si dirigeva verso l’origine di quel frastuono.

“Ehi – Shoici si voltò di scatto – dove stai andando così di fretta? Che sta succedendo?” domandò un ragazzo sulla ventina con aria preoccupata.

“Niente di particolare, Kenzo, - si rigirò – questioni familiari.” asserì poi riprendendo a camminare. Kenzo corrugò la fronte “Che vuol dire?” accelerò il passo per potergli stare dietro.

“Obscurium mi ha chiesto di chiamare Miyuki, non era affatto contento del suo comportamento di oggi.”

Kenzo rallentò di poco il passo “E’ perché ha risparmiato la vita a Takao?” Soichi annuì e poco dopo i vetri tremarono di nuovo.

“Non ci starà andando giù pesante questa volta?” domandò Kenzo forse un po’ troppo preoccupato; Shoici lo guardò con la coda dell’occhio “I metodi di Obscurium sono sempre quelli adatti.” Kenzo non dissentì e non proferì parola per tutto il resto del tragitto.

Dopo qualche minuto, quando i due furono finalmente in prossimità della grande sala di Obscurium, quello che gli si presentò davanti non era certo ciò che avevano pensato stesse accadendo. Non era Obscurium a causare tutto quel baccano ma bensì Miyuki.

“Cosa sta succedendo qui...” quasi bisbigliò Kenzo mentre, davanti ai suoi occhi, Obscurium si stava lasciando colpire ripetutamente da quella che poteva sembrare Miyuki ma che, in realtà, era completamente un’altra persona.

“Signore!” esclamò Shoici pronto ad intervenire quando Miyuki lo scaraventò sul pavimento facendoglielo perforare ma, Obscurium, con un movimento della mano sinistra gli ordinò di non muoversi.

“Ha intenzione di farsi uccidere?!” domandò Kenzo tra il sorpreso e il preoccupato; Shoici non rispose. Era lì, immobile alla sua destra, con i pugni stretti e gli occhi fissi su Obscurium pronto ad intervenire al suo minimo gesto.

“Shoici!” l’altro lo fulminò con lo sguardo “Obscurium mi ha ordinato di non fare niente! Adesso fai silenzio – tornò con lo sguardo su Miyuki – per il momento non sembra essersi accorta di noi ma se dovessimo farci scoprire, Obscurium non sarà l’unico ad essere messo al tappeto!”

“Perché non vuole che interveniamo?!” si spazientì Kenzo; Shoici digrignò i denti “Non ne ho idea! Sembra stia aspettando qualcosa...” l’altro sembrò più confuso di prima ma, come al solito, Shoici ci aveva visto giusto. Qualche istante dopo infatti, una voce che non somigliava per niente a quella di Miyuki, risuonò in tutta la stanza mentre dalla punta dei suoi piedi, iniziava a propagarlesi per tutto il corpo una strana luce.

I due rimasero impietriti con gli occhi fissi sull’uomo che, a terra, sembrava ormai perdendo i sensi e quando Miyuki urlò “Voglio essere un Hero”, prima che il suo quirk desse vita ad un’enorme esplosione, Shoici riuscì a percepire un debole movimento della mano di Obscurium e sforzandosi come mai prima, creò un enorme buco nero che risucchiò tutti tranne lei.

Un paio di secondi dopo, la luce che proveniente da Miyuki li stava abbagliando sparì e attorno a loro il silenzio tornò a farla da padrone.

“Cos’è successo?” domandò Kenzo che tutto d’un tratto si sentì completamente svuotato di tutte le energie; Shoici si appoggiò di schiena contro la parete accanto a lui e iniziò a respirare affannosamente “Ci ho portati da un’altra parte – rispose poi cercando di rimettersi in piedi – Miyuki ci avrebbe fatto saltare tutti in aria” si guardò intorno per assicurarsi di aver portato via proprio tutto.

Kenzo si sedette a terra “Quindi sarebbe questo il tuo quirk?” Shoici lo guardò “Già, riesco a creare buchi neri ma credo di aver esagerato questa volta” si mise una mano sul petto e guardò verso quella che era la sala di Obscurium: per fortuna era riuscito a portare lui via ma, di quella stanza, ormai rimaneva solo il pavimento.

“Sarà ancora vivo?” chiese Kenzo; Shoici deglutì e con le poche forze rimaste barcollò verso il corpo di Obscurium. Quando gli fu vicino, lentamente si abbassò e gli si inginocchiò accanto per poi poggiargli una mano sul petto “Respira ma è debole. - si girò verso Kenzo – Dobbiamo portarlo subito da Yusuke.”

Per i due giorni successivi, all’interno dello stabile ci furono discussioni su discussioni. Chiunque era rimasto spiazzato da quello che Shoici e Kenzo avevano raccontato e tra loro, c’era chi li accusava di non essere intervenuti in tempo e chi, invece, non vedeva l’ora che Miyuki facesse la cosa sbagliata per poterla andare a cercare e fargliela pagare perché, a quanto pareva, adesso non era più la cocca intoccabile di papà.

Tuttavia però, Shoici e Kenzo placarono prontamente qualsiasi tipo di organizzazione in quanto, a scegliere cosa ne sarebbe stato del destino di Miyuki, sarebbe stato solo Obscurium e per quanto la possibilità che lui decidesse non farle assolutamente niente non li allietava, se queste fossero state le disposizioni, allora non avrebbero potuto comportarsi diversamente.

Quando finalmente, quattro giorni dopo, Obscurium si risvegliò, fece chiamare i suoi collaboratori più fidati e nel giro di qualche ora, Shoici, Kenzo e altre tre persone, si ritrovarono nella sua stanza privata, pronti a seguire qualsiasi cosa lui avesse detto loro.

“Signore, siamo felici di rivederla” asserì sollevato uno di loro; Obscurium, che da quando aveva aperto gli occhi aveva mantenuto sempre la stessa espressione truce, lo guardò dritto negli occhi “Pensavi davvero che sarebbe stato così facile mettermi fuori gioco, Toshio?” il ragazzo si paralizzò e prima che potesse dire qualcos’altro, Shoici intervenne “Signore, - Obscurium portò lo sguardo su di lui – cos’è successo?”

Obscurium contrasse la mandibola “E’ successo esattamente quello che volevo succedesse.” i cinque difronte a lui rimasero perplessi “Cosa intende, Signore?” domandò Kenzo.

“Esattamente quello che ho detto.” rispose lui scostando le coperte che lo coprivano e alzandosi dal letto. “Vedete – continuò prendendo la vestaglia appesa su un appendiabiti accanto al letto – da qualche tempo stavo sorvegliando Miyuki più del solito. Più volte mi era stato riferito che in combattimento, qualche volta, esitava ed ero intenzionato a capire perché...” si girò verso i ragazzi che erano rimasti tutti immobili. “Seguiva sempre lo stesso schema, su dieci, decideva di risparmiarne uno. Così, per anni. - si avvicinò ad un tavolino pieno di bottiglie di alcolici e ne stappò una – Ho iniziato a domandarmi perché. Perché ne risparmiava sempre uno e perché proprio quell’uno?” si versò un po’ di bevanda in un bicchiere e vi aggiunse tre cubetti di ghiaccio “Così ho continuato ad indagare e sono riuscito a scoprire che tutti, - guardò di nuovo i ragazzi – tutti quelli che aveva risparmiato erano ragazzi che sognavano di diventare Hero. Ovviamente io questo non potevo saperlo quando li facevo portare qui ma, una volta appreso questo, ho deciso di dar via al mio piano.” si sedette su una delle poltrone presenti in quella stanza.

“Ho lasciato correre per mesi e dalle informazioni di Shoici, continuavo ad avere solo conferme. Ogni tanto ne risparmiava uno su trenta, a volte nessuno e altre uno su sessanta, mascherando il tutto con un: ero stanca o, oggi non ero nel pieno delle mie forze. - bevve un sorso – Purtroppo per lei, io sapevo. Ultimamente però, Miyuki aveva smesso di risparmiare i suoi avversari e stavo quasi per abbandonare ogni sospetto finché, - guardò Kenzo – tu non hai portato qui Takao.” Kenzo deglutì e una goccia di sudore gli scivolò lungo la fronte.

“All’inizio pensavo fosse un ragazzo come tutti gli altri, uno semplicemente sacrificabile ma poi un giorno, mentre Isoshi e Gaho lo stavano interrogando, è venuto fuori che – rise – quando fosse uscito da qui, sarebbe diventato un Hero e ce l’avrebbe fatta pagare.” bevve un altro sorso.

“Casualmente quest’informazione è arrivata alle orecchie di Miyuki e da come avrebbe agito con lui, avrei tirato le mie conclusioni. - appoggiò il bicchiere sul bracciolo della poltrona – Ho atteso con ansia la fine del loro combattimento e quando Shoici mi ha riferito di come Miyuki si fosse trattenuta, ho capito esattamente cosa avrei dovuto fare.”

 

“Mi perdoni signore – lo interruppe Kenzo – non credo di aver capito.” Obscurium si alzò dalla poltrona e prese a camminare per la stanza “Vedete, a quanto pare il sogno di Miyuki è quello di diventare un Hero, - sorrise – e chi sono io per impedirglielo?” i ragazzi si guardarono confusi “Vuole lasciarla andare?!” domandò Shoici sconvolto.

Obscurium lo guardò “Esattamente.” rispose calmo “Voglio che scappi, che venga soccorsa da qualche Hero e che ce la metta tutta per diventarlo. - i ragazzi cominciarono a pensare che la botta presa gli avesse causato qualche danno – Voglio che entri alla Yuei, che si faccia degli amici e che realizzi il suo sogno. – smise di sorridere e strinse il pugno destro – Voglio che passo dopo passo lei si senta sempre più libera, sempre più vicina al suo sogno così, quando arriverò per distruggerlo, sarà ancora più devastante.”

Durante quell’incontro, Obscurium diede ai suoi sottoposti ordini ben precisi: dovevano seguire ogni singola mossa di Miyuki e un giorno, avrebbero dovuto metterla al corrente di ciò in modo che lei non potesse più sentirsi al sicuro, ovunque si trovasse in più, Obscurium prese nota di tutto ciò che i giornalisti avevano riportato sull’accaduto e quando scoprì che a creare la finta storia della povera ragazzina indifesa che scappava dai suoi rapitori, fosse stata inventata da All Might ed Aizawa ne fu molto contento poiché significava che Miyuki era davvero entrata in contatto con degli Hero.

Per le due settimane successive, i suoi sottoposti s’infiltrarono sia nell’ospedale in cui era tenuta sia nel condominio in cui Aizawa ed All Might l’avevano fatta trasferire per poter stare più al sicuro. Non era sicuro che Miyuki avesse raccontato loro la verità ma era sicuro che prima o poi sarebbe venuto fuori.

“Obscurium, Signore, ci sono delle novità” asserì Kenzo entrando nella nuova grande sala di Obscurium; l’uomo alzò la testa dalla scrivania e lo guardò compiaciuto “Sentiamo” lo incitò.

“Mentre mi trovavo nello specchio del bagno dell’appartamento di Miyuki, l’ho sentita parlare con Ereaser Head – sul volto di Obscurium si dipinse un sorriso – a quanto pare sanno del vostro legame di parentela e pare anche che lui ed All Might stiano cercando di convincere il preside della Yuei ad ammetterla tra i giovani aspiranti Hero.” Obscurium si alzò dalla scrivania e si diresse verso la finestra che si trovava alla sua destra “Sta andando tutto esattamente come pensavo. Facciamole assaporare ancora un po’ di libertà.” asserì e Kenzo lasciò la stanza.

Qualche giorno dopo, Kenzo riferì che Miyuki era stata ammessa nella scuola e trasferita in uno dei dormitori della Yuei, che da lì in poi avrebbe vissuto con i suoi nuovi compagni di classe e che nella sua stanza c’era uno specchio che, purtroppo, Miyuki aveva poggiato a terra con la parte riflettente verso il muro ma ciò non sembrò minimamente turbare Obscurium, anzi, la notizia che Miyuki sarebbe andata a vivere con ragazzi della sua età e che avrebbe stretto sicuramente qualche amicizia, era solo musica per le sue orecchie. Ogni amico in più che si faceva avrebbe rappresentato un punto debole in più per Miyuki.

L’avrebbe tormentata psicologicamente facendola vivere sia nel terrore che qualcuno potesse scoprire la verità su di lei, sia nel terrore che tutti quelli a cui si fosse affezionata avrebbero rischiato la morte a causa sua. L’avrebbe spinta sull’orlo della disperazione mettendola davanti ad una scelta che, in realtà, non era una scelta per niente: o con lui o con la certezza che tutti i suoi affetti sarebbero morti finché lei non avesse deciso di tornare a casa, così facendo, Obscurium avrebbe fatto leva sui suoi sentimenti facendola tornare ad essere quella che doveva essere: colei che avrebbe distrutto All Might e il fatto che lui l’avesse messa sotto la sua ala protettrice, era solo la ciliegina sulla torta.

“Signore! - Kenzo irruppe nella sua stanza – Ho ulteriori notizie!” Obscurium lo guardò “Sono riuscito ad entrare negli specchi dello spogliatoio e a quanto pare oggi la classe di Miyuki terrà un’esercitazione in campo. Giocheranno a fare gli Hero contro i Villain in uno dei campi di addestramento della Yuei.” asserì quasi senza prender fiato.

Obscurium incrociò le dita delle mani e sorrise compiaciuto “Bene, chiamami Shoici.”


 

“Si riprenderà secondo voi?” chiese Uraraka entrando in infermeria; Kirishima si girò di scatto sulla sedia “Certo che si riprenderà!” esclamò facendola sobbalzare, Bakugou gli tirò un pugno in testa “Che cazzo urli?!” lo richiamò poi.

Uraraka entrò seguita da Iida “Gli altri sono tornati a casa per preparare la cena così che se dovesse svegliarsi in tempo potrà rimettersi in forze” si avvicinò al lettino “certo che è stata un’esplosione gigantesca. Per una manciata di minuti non abbiamo più visto niente in almeno sei schermi.” concluse seria.

“Anche noi ci siamo spaventati” ammise Jiro guardando Sero “ stavamo per seminare Bakugou ma il rimbombo dell’esplosione ci ha pietrificati sul posto. E’ stata molto diversa da quelle di Kirishima e Midoriya...” guardò i due “c’è stato come un fischio assordante prima, non so bene come spiegarlo. Fortuna che Shoto era lì” guardò il ragazzo seduto dal lato opposto del letto che teneva gli occhi fissi su Miyuki.

“Già, non ci fosse stato lui probabilmente sarebbe finita schiacciata contro l’edificio difronte” asserì Kirishima; Shoto lo guardò. Kirishima aveva ragione, quell’esplosione era stata così devastante che se solo fosse stato qualche metro più lontano non avrebbe potuto fare niente per lei eppure, ancora non riusciva a spiegarsi come fosse stato possibile. Era davvero questa la potenza del quirk di Miyuki? Intendeva davvero questo quando l’altra mattina gli aveva detto di non essere sempre in grado di controllare il suo quirk? Cosa sarebbe successo allora a Bakugou se in palestra non si fosse controllata? Lo guardò.

“Che cazzo vuoi?” domandò l’altro infastidito; Shoto distolse lo sguardo “Niente, scusa” rispose poi tornando a guardare la ragazza. Bakugou alzò un sopracciglio “Tz – Shoto lo guardò di nuovo – se fossi andato io dietro di lei sicuramente avremo evitato tutte queste rotture. Ci hai messo troppo a prenderla.”

“In realtà il piano era proprio quello di farvi perdere tempo per fare in modo che Midoriya e Kirishima potessero abbattere altri due palazzi contemporaneamente” rispose Sero.

“Già! - asserì Kirishima – Per questo sono rimasto stranito quando la trombetta ha suonato. Ero prontissimo a distruggerne un altro e ha suonato proprio prima che potessi colpire la parete!” si lagnò.

Le voci dei suoi compagni continuavano a riempirle il cervello e di ciò, Miyuki ne fu molto grata. Da quando aveva ripreso conoscenza, almeno una mezz’ora prima, il suo cervello non aveva fatto altro che continuare a pensare alle parole di Shoici e a mostrarglielo davanti con quel ghigno in più, continuavano a fischiarle le orecchie a causa dell’esplosione e tutto ciò la stava facendo impazzire. Per questo, quando i suoi compagni l’avevano raggiunta e avevano iniziato a parlottare ne fu particolarmente entusiasta. L’unica cosa che continuava a metterla a disagio però era lo sguardo di qualcuno, Shoto probabilmente, che alla sua destra continuava a guardarla con insistenza.

“Cosa ci fate ancora qui?!” esclamò Recovery Girl entrando nella stanza “Via, via, Miyuki ha bisogno di riposo e riesco a sentire le vostre voci dalla fine del corridoio!” iniziò a tirare via le sedie per farli alzare.

“Non possiamo rimanere ancora un po’?” domandò tristemente Kaminari “No, siete fin troppi!” rispose severa mettendosi entrami i pugni sui fianchi. Sconsolati, i ragazzi iniziarono a recuperare le loro cose e in un certo senso, Miyuki fu grata anche di quello – si stava stancando di tenere gli occhi chiusi.

“E tu che fai ancora qui?” domandò Recovery Girl e Miyuki tese le orecchie per capire chi, fra tutti, fosse rimasto ancora lì.

“Mi chiedevo se potessi rimanere ancora un po’. - era Shoto – Sono stato io a salvarla diciamo e, vorrei accertarmi che stia bene...” Recovery Girl sbuffò e roteando gli occhi si avviò verso la porta “E sia, ma che rimanga solo tu. Non voglio più sentire tutte quelle voci! E’ pur sempre un’infermeria questa, non un bar per fare quattro chiacchiere!”

Quando finalmente anche Recovery Girl se ne fu andata, Miyuki sentì la porta chiudersi e successivamente i passi di Shoto che tornavano verso il letto. Una volta seduto, Miyuki sentì di nuovo il suo sguardo puntato addosso.

“Puoi aprire gli occhi adesso – il cuore di Miyuki iniziò a battere più velocemente – ho capito che eri sveglia almeno mezz’ora fa” asserì. Miyuki fece un respiro profondo e lentamente aprì gli occhi.

“Come?” domandò poi guardandolo; Shoto si appoggiò con la schiena sullo schienale della sedia e incrociò le braccia “Una persona normale, quando dorme, non assume quella posizione pietrificata. In più, ho visto le tue palpebre aprirsi leggermente e richiudersi almeno sei volte.” alzò le spalle “E’ probabile che se ne sia accorto anche Bakugou.”

“Allora era tuo lo sguardo che mi stava perforando la testa” asserì e Shoto abbassò lo sguardo imbarazzato. “Grazie per avermi coperto comunque – la riguardò – non che le attenzioni degli altri mi dispiacessero ma-”

“Avevi bisogno di silenzio” la interruppe. In realtà il silenzio era l’ultima cosa che avrebbe voluto ma, l’idea che potessero essere tutti lì al suo risveglio, pronti a farle domande su cosa potesse essere successo, la metteva in agitazione poiché sotto così tanta pressione non sarebbe stata in grado di inventare niente di abbastanza convincente.

“Esattamente.” mentì stringendo le spalle. Shoto si posò entrambe le mani sulle ginocchia e iniziò a tamburellare con le punte dei piedi sul pavimento “Chiedi pure” lo incoraggiò lei - ormai aveva capito che quando Shoto stava in silenzio e tamburellava o con le dita delle mani o con i piedi, significava che avrebbe voluto dirle o chiederle qualcosa ma non aveva il coraggio di farlo.

Todoroki smise di tamburellare e la guardò dritto negli occhi “Com’è successo?” Miyuki sostenne lo sguardo, sapeva che sarebbe stata quella la domanda e pensava che rispondere ad una sola persona alla volta sarebbe stato meno complicato, tuttavia, Shoto aveva uno sguardo capace di inibire chiunque e ciò non l’aiutava di certo nel tentativo di inventare una risposta plausibile.

“Hai perso il controllo, vero?” continuò lui notando il suo silenzio. Miyuki corrugò la fronte “Scusa?” gli domandò poi.

“L’altra mattina mi hai detto che non sempre riesci a controllare il tuo quirk, è questo quello che è successo?” non capiva dove volesse arrivare. Era semplice preoccupazione o Shoto aveva visto qualcosa? L’agitazione iniziò a crescere dentro di lei.

“Te lo chiedo perché, non credo di aver mai assistito ad un’esplosione così grande così da vicino e, una volta sparita la nube di polvere, ho ripensato all’esplosione di tre settimane fa. Avevi perso il controllo anche allora vero?”

Miyuki abbassò lo sguardo “Non devi sentirti giudicata, non è mia intenzione farlo – tornò a guardarlo – è che, penso che il tuo corpo non sia compatibile con il tuo quirk. - il cuore di Miyuki tornò a battere normalmente – E’ un po’ come per Midoriya, ha un enorme potere dentro di sé ma, quando va oltre, sembra che il suo corpo lo rigetti completamente.” si guardò le mani “Quando ho sentito l’esplosione ho pensato ad nuovo attacco da parte della lega dei Villain ma, quando ti ho vista sbalzata fuori dalla finestra, non ho visto nessuno lì con te – Miyuki si rilassò completamente – e sono rimasto sconvolto.” alzò di nuovo lo sguardo su di lei “Non avevo mai visto una potenza simile, ha persino mandato in corto gli strumenti di Hatsume infatti sono stati riportati nel suo laboratorio-” Miyuki sgranò gli occhi. Se i suoi strumenti erano stati riportati da Hatsume, allora voleva dire che non stava nemmeno più indossando il suo costume. Spostò immediatamente lo sguardo sulle sue braccia e sul suo busto e si sentì immediatamente più sollevata, notando che al posto del costume, c’era un pigiama a maniche lunghe che la copriva quasi completamente, oltre ad una serie di bende.

“-tuttavia, - Miyuki riportò l’attenzione su di lui – sono curioso di sapere da cosa deriva il tuo quirk-”

“E’ il frutto dell’unione dei quirk dei miei genitori” lo interruppe; Shoto la guardò curioso “ Mio padre riusciva a controllare il fuoco, l’acqua e il vento mentre mia madre, lei sapeva controllare il fulmine. Ecco perché il mio quirk mi permette di controllare quattro elementi...” fece un respiro profondo “Tuttavia, nonostante possa sembrare in grado di controllarli alla perfezione, molto più spesso di quanto pensi, mi capita di non riuscire a gestirli e finisco per creare situazioni del genere” mentì nuovamente. Era completamente in grado di gestire tutti e quattro i suoi elementi insieme ma, decise che una mezza verità sarebbe stata più convincente nel cavalcare l’idea che Shoto si era fatto sull’accaduto.

“Oggi devo essermi eccitata più del dovuto – si grattò la nuca imbarazzata – non avevo mai partecipato a niente di simile e, l’idea di far perdere Bakugou credo mi abbia dato un po’ alla testa.” strinse le spalle “Quando ti ho seminato, mi sono nascosta in quell’edificio che ho scoperto solo qualche minuto fa essere uno di quelli con la x arancione sopra, e ho cercato di controllare il mio quirk ma devo essermi fatta prendere così tanto dalla cosa da mandare in corto i sensori e fare esplodere tutto. - lo guardò – Ho proprio perso il controllo.” Shoto sembrò convinto.

“Beh per fortuna non ti sei fatta nulla” asserì lui, “A quanto pare lo devo a te” rispose lei e Shoto accennò un sorriso con l’angolo destro della bocca “ti ringrazio” lo ringraziò poi.

Passarono un paio di giorni dall’esercitazione e finalmente, dopo essersi ristabilita del tutto, Miyuki poté lasciare l’infermeria e tornare al dormitorio. Per sua fortuna, o sfortuna, Midoriya le aveva portato i compiti che avevano assegnato in quei due giorni di assenza e, alternandosi per non far adirare Recovery Girl, almeno una volta al giorno, tutti i suoi compagni di classe la erano andati a trovare per sincerarsi che stesse bene ed era stato proprio l’ultimo gruppo, con Kirishima, Denki e Sero, a riaccompagnarla a casa quel Venerdì sera.

“Vi ringrazio ragazzi ma non c’era davvero bisogno che mi deste una mano, non avevo poi così tante cose con me in infermeria” li ringraziò mentre lasciavano sulla sua scrivania i quaderni e la valigetta con il suo costume – quando Jiro, Momo e Mina l’erano andata a trovare, le avevano portato il cambio oltre che la borsetta con tutto l’occorrente per l’igiene.

“Scherzi? Non c’è cosa più mascolina dell’aiutare una giovane donzella bisognosa di aiuto!” esclamò Kirishima sorridendole “Già e poi, io mi sentivo un po’ in colpa. Se fossi stato più veloce nel portare Bakugou al punto stabilito, non saresti rimasta nascosta in quel palazzo e non ti sarebbe successo nulla...” asserì tristemente Sero. Miyuki lo guardò “Non devi – lo rassicurò – ti assicuro che non mi sono fatta assolutamente niente. In più, non è mica colpa tua se ancora non sono in grado di controllare bene il mio quirk.” un’altra mezza verità.

“Sono sicuro che quando ci riuscirai sarai fortissima!” esclamò Denki “E poi, non dimenticarti che mi hai promesso di aiutarmi a controllare il mio!” Miyuki lo guardò divertita “Per tua fortuna il fulmine è quello che riesco a controllare meglio!” il ragazzo le sorrise.

Pochi minuti dopo, dopo aver rassicurato Sero per l’ennesima volta, i tre uscirono lasciandola da sola e Miyuki, finalmente, abbandonò l’espressione serena e tranquilla e tornare a quella pensierosa che, in quei due giorni l’aveva lasciata solo quando i suoi amici le avevano fatto visita.

Ogni volta che rimaneva da sola, il pensiero a quello che era successo durante l’esercitazione tornava a farsi vivo nella sua testa. L’idea che Shoici si trovasse a pochi passi da Shoto non le aveva fatto chiudere gli occhi entrambe le notti e nonostante lui non fosse proprio un suo caro amico, il solo pensiero che qualcuno potesse fargli del male a causa sua la tormentava.

Non riusciva a credere di essere stata così stupida da pensare che una volta lasciata casa sua, nella mera ipotesi che tutti gli altri fossero scappati - ipotesi che ormai aveva appurato fosse vera - nessuno l’avrebbe trovata. Come aveva potuto anche per un secondo pensare che non l’avrebbero raggiunta ovunque si trovasse?

Per di più, la sua sfortuna era che come quasi nessuno conoscesse il suo quirk, lei non conosceva il quirk di nessuno dei collaboratori di suo padre a parte quello di Shoici, e anche quella era da considerarsi una rarità in quanto lo aveva scoperto per puro caso. A casa sua infatti, vigeva la regola di segretezza per quanto riguardava i quirk: nessuno doveva mai rivelare il proprio agli altri, sia per una questione di mistero sia per evitare possibili tradimenti all’interno delle mura con consecutiva dispersione delle informazioni.

Con la testa che le scoppiava e le orecchie che continuavano a fischiarle da due giorni, Miyuki si cambiò i vestiti e si buttò a letto e, come aveva temuto in ospedale, adesso non si sentiva più così sicura dentro quelle mura. Si era lasciata troppo andare, aveva completamente ignorato per quei pochi giorni, tutte le preoccupazioni e le ansie che l’avevano assalita il giorno in cui aveva incontrato il preside e, come ricompensa, aveva guadagnato una serie di calci e pugni conditi dalla minaccia di non poter essere mai davvero al sicuro da nessuna parte.

Non poteva permettere che una cosa del genere accadesse di nuovo, doveva fare qualcosa e subito ma, dato che in quei due giorni Recovery Girl le aveva impedito di andare dal professor Aizawa e i suoi compagni arrivavano sempre quando stava per comunicargli l’accaduto, l’indomani mattina presto sarebbe corsa nell’ufficio del professore sperando che durante quelle poche ore che la separavano dall’alba non succedesse nulla.

Miyuki rimase quindi distesa sul letto in attesa dello scorrere del tempo e, quando verso le undici di sera, finalmente le orecchie iniziarono a smettere di fischiarle, un rumore secco di bussare sulla sua porta la fece sobbalzare.

Con il cuore che ormai le stava arrivando in gola, Miyuki si alzò dal letto e si diresse alla porta; prima di aprire però, fece qualche respiro profondo e cercò di far smettere di tremare dall’agitazione le sue mani.

“Posso aiutarti?” domandò con il tono più sereno del mondo quando, una volta aperta la porta, le si presentò davanti Bakugou con una mano poggiata sullo stipite della porta e una nascosta dietro la schiena.

Miyuki posò lo sguardo sulla mano nascosta “Cos’hai lì? L’esplosione che non sei riuscito a scaraventarmi addosso durante l’esercitazione?” chiese poi poggiando la testa contro lo spigolo della porta. Bakugo infastidito alzò un sopracciglio e sbuffando tirò da dietro la schiena un piatto con sopra un’omelette; Miyuki lo guardò confusa “Sono le undici, non sei scesa a cenare e ho pensato avessi fame” asserì con tono piatto.

Miyuki rimase attonita, non riusciva a capire se stesse scherzando o meno “Mi fai entrare?!” domandò spazientito lui e, ancora particolarmente confusa dalla cosa, Miyuki si scostò permettendogli di entrare per poi chiudersi la porta alle spalle.

Bakugou posò il piatto con le bacchette sulla sua scrivania e si andò a sedere sul letto mentre Miyuki, totalmente colta alla sprovvista si metteva a sedere “Non sarà mica avvelenata vero?” chiese indicando l’omelette con l’indice.

Bakugou roteò gli occhi “Avendola cucinata quello stronzo a metà potrebbe anche essere ma l’ho mangiata anche io e come vedi...” si indicò con entrambe le mani.

“Beh sei venuto a portarmi la cena perché preoccupato che io non avessi mangiato, qualcosa deve avercela messa di sicuro” Bakugou corrugò la fronte “Qua nessuno si è preoccupato di nessuno, sia chiaro.” asserì poi mentre Miyuki iniziava a mangiare.

Man mano che Miyuki cenava, nella sua stanza l’aria si faceva sempre più pesante, come se una forte tensione si accrescesse man mano che Bakugou passava il tempo là dentro oltre al fatto che, da quando l’aveva visto davanti la sua porta, il suo quirk di fuoco aveva iniziato a ribollire – ancora non era riuscita a capire il perché.

“Sei qui per assicurarti che io mangi o…?” gli domandò poi infastidita dal fatto che, come Shoto, la stesse fissando insistentemente.

“Sono qui perché voglio sapere cos’è successo.” rispose lui serio. Miyuki sgranò leggermente gli occhi e posò le bacchette sul piatto. Non le piaceva quel tono, non era come quello di Shoto di qualche giorno fa. Era il tono di qualcuno che non ci stava vedendo chiaro e che avrebbe fatto di tutto pur di giungere alla risposta corretta.

Fece un respiro profondo e si girò sulla sedia per guardarlo e, mettendo insieme tutte le sue doti recitative rispose “Ho semplicemente perso il controllo” stringendo le spalle ma, esattamente come si aspettava, l’espressione seria di Bakugou non cambiò di una virgola.

Bakugou la guardò dritto negli occhi e Miyuki sentì un fremito lungo tutta la colonna vertebrale “So che questo è quello che hai detto allo stronzo a metà e a tutti gli altri idioti – si alzò e mettendosi le mani nelle tasche anteriori dei pantaloni, si avvicinò a Miyuki e si abbassò per riuscire a guardarla ancora più negli occhi, come se volesse percepire anche la più piccola esitazione – ma io voglio sapere la verità.”

Miyuki rimase immobile mentre lo sguardo di Bakugou le perforava le iridi e raggiungeva il cervello per poi iniziare a scavare sempre più in cerca della risposta corretta.

“Non so cosa tu stia cercando da me ma è questa la risposta, ho perso il controllo.” ribatté. Bakugou inclinò la testa verso sinistra “Sappiamo entrambi che questa è una stronzata.”

“E perché mai, di grazia?” gli domandò girandosi nuovamente sulla sedia e tornando a mangiare – non riusciva assolutamente a sopportare il suo sguardo addosso, sentiva il fuoco lacerarle la pelle.

“Semplice – asserì lui iniziando a camminare per la sua stanza – perché una persona in grado di fare quello che hai fatto tu con me in palestra, non è una persona che non è in grado di controllare il suo quirk.” Miyuki fissò il piatto “Soprattutto perché, se così fosse, il professor Aizawa non ti avrebbe lasciato assolutamente fare ciò che hai fatto.” Miyuki lo guardò.

Bakugou s’incamminò verso la porta “Il motivo per cui sono venuto qui sta sera è perché – si girò verso di lei – non credo che tu abbia perso il controllo ma, se è questo ciò che vuoi che si pensi...” e senza continuare la frase uscì dalla stanza chiudendo la porta.

Miyuki passò tutta la notte in bianco in quanto, oltre al fatto di aver mangiato un’omelette alle undici e a tutte le preoccupazioni che le si erano accumulate in testa, si era aggiunto anche Bakugou che con fare psicopatico si era messo a fare lo Sherlock Holmes della situazione.

Come aveva pianificato la sera prima comunque, prima che Bakugou si presentasse alla sua porta, si alzò dal letto prima che il sole iniziasse a sorgere e uscì dalla sua stanza senza fare rumore. Sempre con passo felpato poi, scese le scale tenendo le scarpe in mano e una volta al piano di sotto, aprì la porta d’ingresso e indossate le scarpe si avviò verso quello che a quanto le aveva detto Recovery Girl era l’edificio in cui viveva il professor Aizawa.

Nel momento esatto in cui Miyuki si chiuse la porta d’ingresso alle spalle, Bakugou che dalla sera prima non era per niente rimasto convinto dal suo incontro con lei, aprì la porta della sua stanza e non preoccupandosi più di tanto di non fare rumore, si avviò verso le scale che portavano al piano di sotto ma, per sua sfortuna, come lui qualcun altro era già sveglio.

“Bakugou, che ci fai in giro a quest’ora?” domandò confuso Shoto nel vederlo completamente vestito alle sei di un Sabato mattina.

“Levati dai piedi stronzo a metà!” lo liquidò lui facendosi spazio e avviandosi verso il piano di sotto; Shoto lo seguì “Si può sapere dove stai andando?” chiese sperando che la risposta non fosse un altro insulto o qualcosa che lo avrebbe decisamente messo nei guai.

Bakugou lo guardò “Non hai notato nessun altro in giro per casa di recente?” domandò ma Shoto lo guardò ancora più confuso “Ah – sbuffò spazientito – non so nemmeno perché sto sprecando il mio tempo con te.”

“Ti ringrazio Bakugou” Bakugò guardò velocemente fuori dalle finestre del piano terra “Senti, non mi fido di quella okay?” Shoto corrugò la fronte “Quella chi?” l’altro si portò una mano sulla fronte “Miyuki – Shoto sembrò sorpreso – ha qualcosa di sospetto e di certo non mi bevo la balla dell’aver perso il controllo. Qualcuno in grado di causare un’esplosione del genere e di mischiare due quirk alla volta non è di certo qualcuno che non sa padroneggiare il suo quirk. E ora, se non ti spiace – si avviò verso la porta – voglio sapere dove cazzo sta andando alle sei del mattino.” e così dicendo uscì di casa mentre Shoto cercava di processare ciò che gli era stato detto.

Bakugou s’incamminò lungo la strada che portava dal loro dormitorio alla scuola e nel farlo, maledisse Todoroki almeno venti volte per avergli fatto perdere tempo con le sue domande da idiota.

“Bakugou!” si sentì chiamare e all’improvviso la voglia di ustionargli anche l’altra parte della faccia divenne sempre più grande “Perché non le credi? Che motivo avrebbe di mentire?” domandò Shoto raggiungendolo.

“Non devo darti nessuna spiegazione e ora tornatene a casa” asserì infastidito mentre con lo sguardo cercava di vedere la figura della ragazza da qualche parte.

“Senti, che motivo avrebbe di causare un’esplosione del genere dentro uno dei campi della scuola e per di più finirci in mezzo? Se non l’avessi presa al volo di sicuro sarebbe ancora in infermeria” continuò l’altro; Bakugou si fermò e si girò di scatto verso il compagno “Le esplosioni non ti lasciano segni di pugni in faccia” lo guardò serio e poi riprese a camminare.

Shoto ripensò al viso di Miyuki mentre era in ospedale, effettivamente c’era qualcosa di strano ma pensò fosse dovuto all’esplosione “Come fai a sapere che sono segni di pugni?” lo raggiunse di nuovo; Bakugou roteò gli occhi “Hai davvero bisogno che io ti risponda?” rispose poi seccamente e l’altro convenne di aver fatto una domanda poco intelligente per il suo standard.

“Eccola finalmente...” asserì poi Bakugou notando la figura di Miyuki che si stava infilando dentro l’edificio in cui abitava Aizawa “Lì non c’è casa di Aizawa?” chiese Shoto mentre con l’altro si nascondevano dietro un paio di alberi per non farsi vedere.

“Se aveva bisogno di parlare con il professore poteva aspettare Lunedì piuttosto che venirci alle sei del mattino di Sabato” asserì poi Bakugou mantenendo lo sguardo puntato sulla porta “Per venire qui ad un ora del genere deve trattarsi di qualcosa di urgente.”

“Così urgente da non poter aspettare un paio di giorni? In più, se dovesse davvero entrarci con ciò che è successo all’esercitazione, perché aspettare due giorni prima di parlarne con il professore?” continuò a chiedere Shoto; Bakugou ci pensò su qualche secondo “Forse perché in quei due giorni non è riuscita a rimanere da sola con lui a causa di voi idioti che siete andati a trovarla un’ora sì e l’altra pure.”

“Se noi idioti non ci fossimo andati tu non avresti saputo che adesso sarebbe andata dal professor Aizawa o sbaglio?” Bakugou non ribatté. Per quanto gli costasse ammetterlo, Todoroki aveva ragione. Se Miyuki avesse avuto la possibilità di parlare con Aizawa in quei due giorni, sicuramente a quell’ora non sarebbe a casa sua ma nel suo letto a dormire.

“Comunque rimanere qui non ci servirà a niente” asserì dopo qualche minuto Shoto allontanandosi dall’albero “non abbiamo nessun modo per sentire di cosa stiano parlando e il fatto che sia andata dal professor Aizawa così presto non avvalora la tua tesi.” strinse le spalle e Bakugou lo guardò ancora più infastidito. “Potrebbe benissimo essere venuta qui perché ciò che è successo a Ground beta l’ha turbata. Lo sai anche tu che non aveva mai fatto una cosa del genere e, per quanto ne so, potrebbe benissimo essere vero il fatto che abbia perso il controllo.” guardò verso casa di Aizawa “Non sappiamo assolutamente niente di lei, l’unica cosa che sappiamo è che la notte dell’esplosione stava scappando da qualcuno. - tornò a guardare Bakugou – Non credo ci stia nascondendo qualcosa e, se anche fosse, non sappiamo cosa deve aver passato e penso sia normale mantenere qualche segreto con persone che non hai mai visto in vita tua.” gli voltò le spalle “Anche io ho dei segreti – Bakugou contrasse la mandibola – eppure nessuno viene a spiarmi.” concluse avviandosi verso casa.

“Tz...” Bakugou roteò gli occhi e sbuffando si allontanò dal suo nascondiglio “Ma tu guarda se devo farmi fare la predica da questo stronzo.” asserì poi seguendo Todoroki.

 

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 Author's corner

Buon pomeriggio e buon Lunedì a tutti/e! Perdonate il giorno di ritardo ma, come sapete, sono in piena sessione sigh T__T

Arrivati a questo punto della storia, mentirei se non dicessi che mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate voi di Miyuki, della sua storia e della fan fiction in generale.
Mi piacerebbe sapere se quello che scrivo vi sta prendendo e incuriosendo, così da riuscire a farmi un'idea anche di cosa ne pensano coloro che la leggono.
Ovviamente non è obbligatorio, sappiate solo che anche il commento più piccolo fa tanto!

Detto questo, se sei arrivato/a fino a qui, spero che il capitolo ti sia piaciuto e ci vediamo al prossimo!

Baci, Ems xx

   
 
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