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Autore: niallsblast    28/01/2021    0 recensioni
Take my hand, take a breath
Pull me close and take one step
Keep your eyes locked on mine
And let the music be your guide
Won't you promise me (now won't you promise me, that you'll never forget)
We'll keep dancing (to keep dancing) wherever we go next
It's like catching lightning the chances of finding someone like you
It's one in a million, the chances of feeling the way we do
And with every step together, we just keep on getting better
So can I have this dance (can I have this dance)
Can I have this dance
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Ballerino!Harry e Louis ((Larry))
Harry ama ballare, lo fa da quando aveva 6 anni. A 11 ha avuto l'opportunità di frequentare lezioni nella scuola di danza più famosa del paese, a Londra. Ora ne ha 18 e il suo più grande sogno è di partecipare al balletto.
Louis, invece, ama la fotografia, il modo in cui i ricordi rimangono impressi sulla carta. Si è trasferito da poco a Londra e a 20 anni non sa ancora cosa vuole dalla vita.
"Lasciati guidare da me. Non ti lascerò cadere, promesso. Fidati di me, Louis."
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Louis POV

 Tornati dal Mc Donald's, l'unico posto in cui potevamo permetterci di mangiare in cinque, le ragazze erano sparite nelle loro rispettive camere al piano superiore, per sistemarsi per il letto. 

Appesi la giacca all'attaccapanni e lasciai le chiavi sulla piccola mensola accanto alla porta, mi tolsi le scarpe e sospirai, felice di essere finalmente a casa dopo una lunga giornata. Andai, poi, in camera delle gemelle per dar loro il bacio della buonanotte e, letta loro la storia di una principessa che trovava il suo principe a un ballo, ma perdeva una scarpetta e quindi succedeva un casino, le misi a letto. 

- Notte Boo. – cantilenarono in coro quando spensi la luce della loro cameretta. Sorrisi perchè era esilarante sentirle parlare insieme. Molti dicono che i gemelli sono collegati in qualche strana maniera di più rispetto ai fratelli normali, ma secondo me l'unico motivo della loro sintonia era l'esorbitante quantità di tempo che passavano assieme.

 - Notte bimbe. – salutai dolcemente e mi richiusi la porta alle spalle, trovandomi di fronte, la porta della camera di Lottie e Fizzy. Bussai.

 - Posso? – chiesi volendo evitare di entrare mentre una delle due era nuda o qualcosa del genere. Un lieve 'sì' mi diede il permesso farmi avanti. 

- Sono venuto a salutarvi. – le informai prendendo un respiro mentre le guardavo stare sedute entrambe sul letto di Lottie, a parlare di chissà cosa prima che le interrompessi. Mi unii anche io, facendomi spazio tra di loro.

 - Come è andata la vostra giornata, ragazze? – chiesi, sopprimendo uno sbadiglio. Lottie alzò le spalle guardandosi le mani sul grembo. Le circondai le spalle con un braccio.

 - E' difficile ambientarsi in una scuola a Londra, quando vieni da Doncaster. – chiarì Fizzy. – Sono tutti molto diversi da come siamo abituati e, per ora, non abbiamo parlato con molte persone. – raccontò lei, sospirando, poi, alla fine.

 - Ma vi prendono di mira? Fanno brutte battute o cose del genere? – chiesi allarmato che venissero infastidite. 

- No, no. È solo che non ci sono molti argomenti che condividiamo con i nostri compagni di classe. – sospirò Lottie. 

- Siamo qua da due settimane, piano piano vedrete che troverete degli argomenti in comune. Voi cercate di non isolarvi e di partecipare a dei corsi pomeridiani e uscite, per conoscere gente, mh? - . Cercai di capire se le avevo convinte. Loro annuirono piano, guardandomi con i loro occhioni azzurri. Scombinai loro i capelli sorridendo, prima di alzarsi. – Ora a letto. Domani mattina sarà il primo giorno di scuola per me e devo accompagnare tutte voi prima di arrivare a scuola, quindi mi raccomando: reattive. - . Mi guadagnai un grugno di protesta dalla maggiore che fece ridere sia me che Fizzy. 

Una volta messe a letto pure le più grandi, mi preparai per dormire, nel bagno, poi mi sistemai a letto. Rimasi lì a fissare il soffitto per una buona mezz'ora e a pensare a cosa probabilmente stava facendo il ballerino in quel momento, quando la porta si aprì lentamente.

 - Lou? Sei sveglio? – sussurrò Lottie nel buio. Mi girai verso dove proveniva la sua voce, cercando di distinguere il suo viso. 

- Sì, piccola. Dimmi tutto. - . Lei si arrampicò sul mio letto e si sdraiò, appoggiando, poi la testa sul mio petto.

 - Non riesco a dormire. – disse piano stringendosi a me. Tra tutte e quattro lei era quella che soffriva di più, sapeva come stavano le cose, capiva meglio delle altre e aveva bisogno di qualcuno che fosse li per lei. Perciò la strinsi forte a me e le baciai la fronte. 

Non ci fu bisogno di dire nient'altro e, quando, quaranta minuti più tardi la sentii russare sulla mia spalla, potei lasciare che le braccia di Morfeo accogliessero anche me. 

Harry POV 

Aprii la porta del mio piccolo appartamento velocemente, per lasciare il freddo fuori, e sospirai profondamente. Le gambe mi facevano ancora un male tremendo e l'unica cosa che volevo in quel momento era farmi una doccia fresca per lavare via tutto il sudore che avevo accumulato durante la lezione di quel giorno. Prima di concedermi totalmente alla doccia, però dovevo fare 30 minuti di stretching, per rilassare i muscoli. 

Perciò mi misi al centro del piccolo salottino e mi sedetti, portai le gambe distese in avanti, poi mi allungai fino a toccare le punte con le mani, rilassando la schiena e la regione lombare. Contai fino a 30 e mi rimisi nella posizione iniziale. Ripetei lo stesso esercizio, ma questa volta portando prima la gamba sinistra, poi quella destra avanti. 

Andai avanti a fare stretching per quasi ventiminuti, dopo di che, potei finalmente concedermi una doccia fresca. Mi svestii in fretta e fui subito dentro al box, chiudendo gli occhi e lasciandomi cullare dallo scroscio dell'acqua. 

Mi persi a ricordare quel ragazzo contro cui ero capitato addosso quel pomeriggio. Era davvero bello e non avrei mai potuto aver chance con lui, ma comunque l'amore, per la disciplina della danza, era solo una distrazione. La danza richiede tempo, costanza, impegno e mente lucida, non c'è il tempo per i giochetti.

 Quando a scuola mi chiedevano perchè lo facevo, se, poi, dovevo rinunciare a così tante cose, io rispondevo che semplicemente era ciò per cui vivevo. Ballare per me significava esprimere me stesso in varie forme e colori, e anche mettermi a nudo, spogliandomi di tutte le cose superficiali della vita e rimanendo io con il mio corpo e la musica. Niente di più, niente di meno. 

E poi ormai avevo rinunciato a così tante cose e fatto tante scelte che ormai era tardi tornare indietro. 

Uscii dalla doccia e mi coprii prima il corpo, poi presi un asciugamano e me lo sistemai a turbante sui capelli. Controllai l'ora dal telefono che avevo appoggiato sul lavandino e mi stupii dell'orario: avevo passato un'ora a riflettere ed ero in ritardo per chiamare mia mamma, come ogni sera, alla stessa ora.

 Spaventato che potesse essere in ansia per me, la chiamai subito. La aggiornai sui miei allenamenti, su come era andata la mia giornata e in cambio, lei mi raccontò di come se la stava passando a casa. Casa. Mi mancava la piccola villetta a Holmes Chapel, immersa nel verde e vicina a un piccolo laghetto. Non tornavo a Holmes Chapel dalle vacanze di Pasqua. Considerando che eravamo a ottobre, era abbastanza tanto tempo. 

Le promisi che ero emozionato per le vacanze di Natale che in due mesi sarebbero arrivate e lei mi aggiornò semplicemente su Gemma, Robin e Dustin.

 - In bocca al lupo per il tuo primo giorno di scuola amore. Vedrai che andrà bene, poi è l'ultimo anno, dai! – sospirò contenta. Sorrisi, travolto dalla sua energia. Per uno abituato, come me, a vivere lontano dalla famiglia era difficile essere così energici. Mi mancava della compagnia per casa, ma per un cane non avevo tempo, per un fidanzato nemmeno e di gatti ce ne erano abbastanza là a Holmes Chapel. 

- Grazie mamma, non vedo l'ora di finire l'anno. – le confessai, giocando con uno dei lembi dell'asciugamano che portavo in testa. Purtroppo per potere frequentare le lezioni di danza alla scuola più famosa di Londra, dovevo finire gli studi, perciò ero ancora impantanato in quella terribile cosa che era la scuola. – Ora vado, è tardi e domattina mi devo svegliare molto presto. Salutami tutti, ci sentiamo domani. Ti voglio bene. – sussurrai davanti allo specchio, triste per doverla già salutare. 

- Ti voglio bene anche io, piccolo. Ci vediamo presto. - . Mormorai in risposta, prima di riattaccare.

 Mi rivestii in fretta e mi asciugai i capelli, prima di trascinarmi esausto a letto, dove mi addormentai nel giro di pochi minuti.

A/N

Ecco qua l'update, a presto con i nouvi capitoli!

  
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