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Autore: _tuseitu    28/01/2021    1 recensioni
Alba 24 anni passati a sentirsi sbagliata.
Riccardo 24 anni a sentirsi dire dagli altri quanto lo fosse.
Una famiglia apparentemente perfetta quella di Alba.
Una famiglia distrutta quella di Riccardo.
Sono passati circa cinque anni dall'ultima volta che Riccardo ha visto Alba. Allora di anni ne avevano 19 e avevano mille progetti, che Riccardo per paura di innamorarsi davvero, ha mandato all'aria. Se n'è andato da un giorno all'altro, lasciando Alba a pezzi.
Adesso il destino ha deciso di dargli una nuova occasione, ma non è tutto così semplice: in cinque anni ne sono successe di cose.
Solo una cosa non è mai cambiata: ciò che sentono l'una per l'altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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RICCARDO
Ho provato a non pensare a te, a buttarmi a capofitto nel lavoro, ma non è servito a niente.
Ci sei in ogni cosa che faccio.
Quando mi preparo il caffè la mattina e penso che tu, invece, lo detesti. Quando apro l'armadio per vestirmi e in un angolo c'è la tua felpa rosa. Non te l’ho più ridata, e tu hai fatto lo stesso con la mia. Chissà se qualche volta la indossi. Chissà se te la stringi forte al petto come faccio io con la tua. Il tuo profumo è quasi sparito ormai, un po’ come te.
Non ci sentiamo e vediamo da giorni.
Passo il mio tempo libero a spiarti sui social. Marco dice che sono impazzito, dice che mi sto struggendo per nulla, tanto io nemmeno ci riesco a stare in una relazione. Mi ripete che devo lasciarti in pace, che tanto già non ha funzionato in passato, perché dovrebbe funzionare adesso? Dice che devo distrarmi, uscire, conoscere ragazze nuove, che dovrei provarci con quella collega che mi fa gli occhi dolci, che dovrei chiamare una come Maddalena e farmi una scopata, tanto lei ci starebbe, ma non posso e non ci riesco.

L'unico consiglio che ho deciso di mettere in pratica è quello di prendermi del tempo per fare qualcosa che mi piace.
Ho deciso di riprendere a ballare. L'ho fatto quando ero un bambino, per un periodo da adolescente, poi ho seguito un corso di salsa e bachata quando ero a Milano e adesso vorrei ricominciare.
Il mio Paese è molto piccolo e la scuola di danza qui è una soltanto. È la stessa in cui io e Alba andavamo da bambini ed è la stessa che lei, talvolta, frequenta ancora.
Ad accogliermi all’ingresso c'è Mara, la nostra insegnante.
“Riccardo, che piacere averti qui! Fatti guardare! Eri un ragazzino e adesso sei un uomo! Fai come se fossi a casa tua”
La ringrazio e le faccio qualche domanda sui corsi attivi e sugli orari, facendole presente che il mio lavoro difficilmente mi consentirà di rispettare determinati orari.
“Nessun problema, sono un’ amica di tua madre e ti conosco da sempre, puoi venire qui quando vuoi! Lì infondo, c'è una saletta che non utilizziamo spesso, puoi ballare lì, provare qualche coreografia. La mettiamo a disposizione per i nostri allievi migliori! Adesso è occupata, ma puoi andare ugualmente a dare un’occhiata. C'è Alba, sono sicura che sarà contenta di vederti! Potreste creare qualche bella coreografia insieme!”
Vorrei avere le stesse certezze e lo stesso entusiasmo di Mara, ma non è così. Dubito che Alba sarà felice di vedermi.

Mi fermo a guardarla incantato mentre balla.
Ha i capelli raccolti in uno chignon disordinato, un top fuxia che le lascia la pancia scoperta e una culotte nera che lascia spazio all’immaginazione insieme alle sue bellissime gambe.

No matter what I do
(Non importa cosa faccio)
All I think about is you
(Penso solo a te)
Even when I'm with my boo
(Anche quando sono con il mio ragazzo)
Boy, you know I'm crazy over you
(Ragazzo,lo sai che sono pazza di te)

Dice così la canzone che sta ballando e io vorrei che fosse vero. Vorrei che lo capisse che mi fa impazzire, che il pensiero di lei insieme al suo ragazzo mi manda fuori di testa.
Alba smette di ballare appena si accorge della mia presenza.
“Che ci fai qui?”
“Non credevo di incontrarti qui. Sono venuto perché vorrei riprendere a ballare”
“Qui?”
Annuisco. E penso che stiamo perdendo tempo in domande e congetture inutili, quando ne avremmo di cose di cui parlare.
“Io me ne vado”
“Alba, aspetta. Io credo che dovremmo parlare”
“Non abbiamo nulla da dirci. Sei stato abbastanza chiaro sia nelle parole che nei comportamenti”
“Vorrei scusarmi con te, ti prego, credimi”
“Ah si? Non devi farlo”
Alba prende la sua borsa e si avvia verso la porta.
Le corro dietro.
“Voglio che tu mi dica solo una cosa e poi ti lascio in pace: sei felice con lui?”
Alba non risponde.
Il suo silenzio rimbomba.
I suoi occhi evitano il mio sguardo.
Le sue mani tremano.
Si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio: “A te non deve importare” – dice.
“A me importa, perché mi importa di te”
Sorride e per un attimo vedo delle crepe formarsi sul muro che aveva messo tra di noi.
Forse quel muro non è così resistente come pensa.
Forse possiamo ancora farlo crollare insieme.
Buttarlo giù per costruire qualcosa di nuovo.
“Perché mi guardi così, Riccardo?”
“Perché sei bellissima”
“Smettila”
“Dico sul serio. Dammi la possibilità di dimostrarti che non sono così stupido e immaturo come pensi. Domani sera, vieni a casa mia”
“Ci devo pensare”

   
 
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