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Autore: eddiefrancesco    28/01/2021    0 recensioni
Un incontro casuale tra una cameriera e un affascinante e violinista dara' vita ad una romantica storia da cui nascerà una bellissima ballerina follemente innamorata di un violoncellista; iniziando così la loro travagliata storia d'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Settembre giunse alle porte e per Isabelle iniziava il suo nuovo lavoro come insegnante di danza, dedicandovi tutta se stessa. I musicisti invece si preparavano per il loro ultimo concerto di Natale insieme e forse con un po' di nostalgia nel loro cuore. I giorni trascorrevano come sempre ed era giunto il freddo e con esso la neve a rendere candido il paesaggio creando un atmosfera fiabesca a Parigi, dove i sei musicisti venivano attesi per il 25 dicembre in uno splendido teatro. Anche per quella serata Isabelle indossò un altro dei suoi pregiati abiti. Il teatro era gremito di gente e non mancavano le belle signore nei loro abiti mozzafiato ad assistere al concerto e magari poter incontrare i musicisti a fine spettacolo, specie se single e attraenti. Il concerto ebbe finalmente inizio e le sinfonie di Vivaldi furono suonate con classe e maestria dall'orchestra filarmonica, superando la loro bravura. Ci fu poi il loro consueto brindisi fra colleghi, ben sapendo che sarebbe stato l'ultimo, il quale Leonard lo rese ancora più commovente. A Simone però non mancò di poter ammirare la bella figliola del suo collega ma non fu il solo, di certo i corteggiatori non mancavano per Isabelle. La meravigliosa avventura dell'orchestra filarmonica di Aosta su concludeva lì, in uno splendido teatro parigino in un'incantevole notte di Natale. Per gli inizi del nuovo anno Simone entrava a far parte di un altro gruppo di musicisti; Leonard intanto aveva tutto pronto per il suo rientro in America ma non prima aver incontrato individualmente i suoi cari colleghi e per ultimo Simone, il quale dopo aver avergli augurato ogni bene, gli suggeri' che forse era arrivato il momento di occuparsi seriamente della sua vita privata e che con un po' di fortuna avrebbe incontrato una degna compagna di vita. - Ricorda ragazzo mio, nella vita ci si incontrano bellissime donne ma una sola ruberà per sempre il tuo cuore - Per ultima salutò Isabelle, naturalmente molto dispiaciuta della sua decisione di volerli lasciare e con tanta tristezza nel cuore lo abbracciò per l'ultima volta. L'orchestra filarmonica di Aosta sarebbe presto diventata una meravigliosa leggenda non facile da dimenticare per gli amanti della musica classica. Simone conobbe poi i suoi nuovi colleghi, all'incirca della sua età o poco più. Furono però costretti a non viaggiare subito per tournée a causa del clima freddo. Approfittò così di quei giorni di riposo per poter mettere ordine fra le sue cose e proprio fra i suoi spartiti, una tela arrotolata scivolò in terra: il dipinto degli amanti. Comperato per Isabelle tempo addietro e non averglielo mai dato, forse un segno del destino? Perché dunque non approfittarne e poterla rivedere? Isabelle intanto si dedicava al suo nuovo lavoro d'insegnamento di danza e una volta terminate le lezioni delle sue giovanissime allieve, si accingeva a metter ordine nella sua scuola per poi rincasare, se non era in tournée Fabio trascorreva la serata con lui. E in una di quelle sere, dirigendosi verso la sua Porsche bianca si sentì chiamare: avrebbe riconosciuto quella voce d'uomo fra mille! Voltatasi vide a pochi passi da lei un Simone intirizzito stretto nel suo cappotto. - Ciao Isabelle - - Simone! Come mai da queste parti? Spero non per prendere lezione di danza? Perché in quel caso, penso tu sia piuttosto maturo - scherzò lei - No, credimi, la musica è più che sufficiente per me - rispose l'uomo. - E allora? - insistette lei. - Troppo banale dirti che passavo di qui per caso? - provò col giustificarsi ma Isabelle si guardò intorno - Direi di sì, dal momento che la mia scuola è un po' lontana dal centro...ma se vuoi fare il misterioso, fa' pure - Simone aveva quasi dimenticato la sua schiettezza nel dire sempre quel che pensava, provocando spesso imbarazzo. Uno dei motivi per cui la ammirava, a parte la sua delicata bellezza. - E se invece di risponderti, ti invitassi a prendere qualcosa di caldo? - -Ti direi che accetto molto volentieri! - Così si avviarono insieme lungo la strada, dove al termine dell'isolato vi era un bar. Una volta accomodati ad un tavolino, parlarono dei loro cambiamenti di vita e dei loro hobby e Isabelle non perdeva occasione per metterlo a disagio. Adorava vedere nascondere il suo imbarazzo, dietro uno dei suoi bellissimi sorrisi. E ne approfitto' per saperne di più sulla sua vita privata. - Così...a quanto pare, saresti ancora single? - - Oh sì!...non rinuncerò mai alla mia libertà, mi è molto cara. Ma a quanto pare, saresti anche tu single, o sbaglio? - - Diciamo pure, che non ho ancora incontrato l'uomo che saprebbe tenermi testa - lui la guardò intensamente - E pensi che lo incontrerai mai, questo fantomatico uomo? - Isabelle sollevò le spalle - Chissà! Chi può dirlo. Forse sì - E dopo essersi guardati negli occhi, lui proseguì - Ricordo che al party di Rita, accennasti a qualcosa come una scelta. Scherzavi o avresti qualcosa da realizzare? - Isabelle poso' il mento sul dorso della mano e lo guardò. - Sai, sei un tantino sfacciato. Non è affatto educato, fare domande indiscrete ad una signora! - Simone scoppiò invece in una allegra risata e Isabelle lo guardò ammaliata, adorava il suo modo di ridere, facendogli apparire piccole rughe ai lati dei suoi occhi chiari. - Comunque no, scherzavo. Ma...avrei una mia concezione - - E sarei troppo indiscreto chiederti di che tratterebbe? - chiese incuriosito Simone - Bè, avrei qualcosa come un... adescamento - questo fece accrescere ancora più curiosità nel musicista - Wow! La faccenda si fa interessante. E...chi sarebbe la povera preda, se mi è lecito chiedere? - Stai tornando a pormi domande indiscrete, Simone. Ti ho già detto fin troppo - - Bella e misteriosa! - scherzò lui guardandola con sensualità. Ma poco dopo lasciarono il bar e nei pressi delle loro auto Simone le confessò che aveva qualcosa per lei. Isabelle lo guardò sorpresa, mentre il musicista si accingeva a tirar fuori dal portabagagli della sua auto la tela arrotolata e poi donargliela. Isabelle la aprì stupefatta - È il mio dipinto preferito! Come facevi a saperlo? - - Me lo dicesti tu. Un bel po' di anni fa ad una mostra, rammenti? - lei era davvero sbalordita - Non posso crederci! Ti riferisci a quella escursioni a Verona? Ma...come mai?...- - Già, proprio quella. Ora però basta con le domande indiscrete. Non credi? - Isabelle scoppiò in una risata allegra - Bè, non mi resta che ringraziarti per il tuo dono Simone e la tua compagnia - lui ricambiò a sua volta con un agraziato gesto del capo e poi salutarsi. Quella sera Isabelle lasciò la tela in auto, l'indomani la portò in un negozio di cornici per poi appenderla nella sua scuola; non smetteva mai di ammirare quel dipinto e per di più perché lo aveva ricevuto in dono la lui. Da quel loro ultimo incontro non smisero di pensare alla piacevole serata trascorsa insieme, Isabelle in cuor suo sperava di rivederlo ancora ma a Simone spaventava un po' quel pensare a lei, provando a soffocare quel sentimento che iniziava a nascere. Purtroppo il mese seguente la madre del musicista si ammalò gravemente, finché una fredda mattina spirò. Fu l'ennesimo dolore per Simone e sua sorella; Dario e Rita gli furono vicino aiutandolo come potevano ma gli ci volle un bel po' per riprendersi dal dolore, sospendendo anche le prove alla polifonica. Isabelle saputo lo stato d'animo del musicista, una sera al termine della sua lezione di danza, si recò da lui. Una volta arrivata sull'uscio del suo appartamento, fu accolta da un Simone smagrito, con la barba lunga di qualche giorno, provando per lui una stretta al cuore.
   
 
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