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Autore: _tuseitu    03/02/2021    1 recensioni
Alba 24 anni passati a sentirsi sbagliata.
Riccardo 24 anni a sentirsi dire dagli altri quanto lo fosse.
Una famiglia apparentemente perfetta quella di Alba.
Una famiglia distrutta quella di Riccardo.
Sono passati circa cinque anni dall'ultima volta che Riccardo ha visto Alba. Allora di anni ne avevano 19 e avevano mille progetti, che Riccardo per paura di innamorarsi davvero, ha mandato all'aria. Se n'è andato da un giorno all'altro, lasciando Alba a pezzi.
Adesso il destino ha deciso di dargli una nuova occasione, ma non è tutto così semplice: in cinque anni ne sono successe di cose.
Solo una cosa non è mai cambiata: ciò che sentono l'una per l'altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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RICCARDO
Alba è più bella che mai e io non riesco a smettere di guardarla. Vorrei trovare qualcosa da dire, qualcosa di interessante da dire, ma niente. Mi sembra di avere di nuovo 15 anni ed essere ad un primo appuntamento.
“Ho preparato il pollo al curry, so che è il tuo piatto preferito”
“Te lo ricordi ancora?”
Le sorrido, mentre inizio a riempire il suo piatto. Poi faccio lo stesso con il mio.
“È strano, sai, io e te a cena insieme. A casa tua. Sto talmente bene adesso che è come se le cose successe negli ultimi tempi, non abbiano più importanza” – dice lei.
“Non volevo ferirti. E non voglio nemmeno che tu sia infelice”
“Lo so”
Sorride mentre lo dice e mi guarda con i suoi occhi pieni di dolcezza.
Io, invece, la guardo un po’ interrogativo.
“So che non mi vuoi fare del male, almeno non intenzionalmente”
“È così, credimi”- dico e poso la mia mano sulla sua.
È gelata, come sempre.
Me la porto vicino alle labbra e cerco di riscaldarla. Alba mi lascia fare, anche se percepisco il suo imbarazzo.
“Vuoi altro?” le chiedo.
E mi alzo per sparecchiare.
“Riccardo, dobbiamo parlare”
“Vuoi che smettiamo di vederci?”
“Si! Cioè no..non vorrei, ma.. cosa siamo?”
“Perché ti ostini a voler dare un nome a tutto? Io non lo so cosa siamo. So però, quello che siamo quando stiamo lontani: due persone profondamente sole e infelici”
Alba non risponde, si mette la testa tra le mani e inizia a camminare nervosamente avanti e indietro, finché non esplode.
“Tu non sai che cosa sia l'infelicità, Riccardo. Tu te ne sei andato, tu hai potuto dimenticare. Io no. Io l’infelicità l'ho vissuta ogni singolo giorno perché sono rimasta qui, perché ero costretta a passare davanti casa tua, ad incontrare tua madre al supermercato, ad andare in quel pub in centro, dove andavamo sempre insieme…A fare…”
“Ti sbagli. Ci ho provato non so quante volte a fare finta che tu fossi mai esistita. Sono passato da un letto all’altro, eppure quello che c'era tra noi non l'ho trovato in nessun'altra. Perché la magia è cosa rara. E io so che quella magia c'è solo con te”
Mi avvicino a lei e le sollevo il viso con le mani.
“Alba, guardami..”
“Non posso. Devo andarmene da qui”
“Rimani, ti prego”
Alba continua a tenere gli occhi chiusi, nonostante qualche lacrima faccia capolino lungo le sue guance.
“Non piangere, piccola” – le sussurro mentre la stringo forte a me.

Siamo rimasti stretti l’uno all’altra per non so quanto tempo.
Il nostro abbraccio viene interrotto dal beep del suo cellulare.
“Scusami. Si è fatto tardi, forse è meglio che vada”
No, ti prego, resta qui con me.
Rimani, Alba.
Glielo vorrei urlare con tutte le mie forze, ma non dico nulla. Mi limito ad annuire, mentre la vedo indossare il suo cappotto e prendere la borsa.
“Grazie per la cena e per tutto il resto..”
“Figurati. Buonanotte”- le dico, mentre la guardo uscire.
Mi butto sul divano.
Sono un idiota.
L'ho lasciata andare via per l’ennesima volta.

Non faccio in tempo a pensarlo che sento suonare alla porta, mi precipito ad aprire e davanti a me c'è Alba.
Non ci diciamo nulla stavolta. Sono i nostri occhi a parlare per noi.
Ci baciamo appassionatamente, le nostre lingue si cercano, i nostri respiri si mescolano, le nostre mani si infilano dappertutto, sul viso, tra i capelli, sui fianchi, sotto i vestiti.
Lascio cadere il suo cappotto sul divano, il cardigan di lana sul pavimento del soggiorno, la mia felpa in un angolo del corridoio.
Sento il cuore che mi batte l'impazzata, come forse non mi succedeva più da anni.
Alba, amore mio.
Quanto tempo ti ho aspettato? Quanto?
Le bacio il collo mentre armeggio con i gancetti del reggiseno. Lei fa lo stesso con la cintura dei miei pantaloni.
Ci ritroviamo sul mio letto nudi e imbarazzati, un po’ come se fosse la nostra prima volta.
“Lo vuoi davvero?” le chiedo.
Lei annuisce, chiude gli occhi e mi attira a sé.
E in un attimo diventiamo una persona sola.
In un attimo spariscono tutti i nostri problemi.
Ci siamo solo noi, il resto non esiste.

   
 
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