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Autore: fenris    08/02/2021    3 recensioni
Pochi mesi dopo la prima sconfitta di Voldemort, l'intero mondo magico attraversa la sua più grande crisi. Le Ley Line, i condotti magici che attraversano l'intero pianeta, si risvegliano spedendo quasi la metà della popolazione mondiale sulla Terra dei Rifts, un mondo post apocalittico dove i pericoli sono in ogni angolo e le più varie nazioni si rimettono in sesto combattendo l'una contro l'altra o contro creature per cui i mortali non sono misere pedine. Vent'anni dopo un uomo cammina insieme ai propri compagni nella speranza di ritrovare i propri cari prima che la loro vita sia spezzata dall'ennesima battaglia
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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'Carissime Amelia e Minerva, se siete voi ad aprire questa lettera. Spero siate riuscite a sopravvivere nel bizzarro mondo in cui ci siamo ritrovati insieme al resto della nostra gente e che New Hogsmeade sia ancora un luogo sicuro per voi tutti. Se state leggendo le mie parole significa che sono morto e che in qualche modo Voldemort è tornato alla vita. Probabilmente vi starete chiedendo come. Penso di aver avuto la risposta da un'attenta esaminazione che feci ad Harry quando arrivò qui e da altri oggetti posti in luoghi che Voldemort, o Tom Riddle come si chiamava un tempo, visitò in gioventù. Horcrux, diversi Horcrux. Fortunatamente tutti quelli che ho trovato( tutti eccetto il diario e l'anello) sono stati distrutti dal passaggio dimensionale. Harry in qualche modo possedeva un altro frammento d'anima di Tom, che credo gliel'abbia passato in modo involontario nel suo tentativo di ucciderlo da neonato. Anch'esso fortunatamente venne rimosso durante il viaggio nella Terra dei Rifts. Penso che in un estremo tentativo di salvare sè stesso e il proprio contenitore, quel piccolo pezzo di Voldemort abbia fatto affidamento sulla magia di Harry a questo scopo e ha finito per metterlo in stasi finchè non fu trovato da Sirius, venendo comunque distrutto nel processo. Spero inoltre che Harry stia bene e abbia completato il suo addestramento come Mago da battaglia. Assumendo che così come i nostri poteri, anche quelli di Voldemort si siano rafforzati in questa dimensione, sarà il minimo di cui Harry avrà bisogno per sopravvivere. Assieme alla lettera troverete i pezzi in frantumi degli altri Horcrux e soprattutto fiale di ricordi che riguardano il nostro comune nemico, inclusa la profezia che lo lega ad Harry e che io ascoltai. Vi porgo i miei ultimi saluti, possa il regno di Camelot continuare a prosperare nei giorni che verranno e voi con esso


 

Firmato


 

Albus Percival Wulfic Brian Silente '


 


 

Era forse la quarta volta che Harry rileggeva ad alta voce quella lettera, mentre Sirius lo guardava con le mani incrociate e lo sguardo perplesso. Era arrivato quella mattina, appena dopo Harry, Ron e Dobby. Assieme a lui c'erano sir Galahad, sir Silver Mane e diversi altri cavalieri con carichi di armi e medicinali per prepararsi al primo attacco dei Gargoyle. Egli stesso, seppur fosse considerato tra i più forti cavalieri della tavola rotonda, era estremamente preoccupato dalla prospettiva della guerra e ancora di più dal ritorno di un mutato Voldemort.

Questo senza neanche contare il ruolo che il suo figlioccio avrebbe avuto, volendo dare retta alla profezia di Sibilla Cooman.


 

' Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive.', aveva detto la figura eterea della veggente. Assieme alla boccetta col ricordo di questa profezia c'erano anche quanto rimasto degli altri Horcrux: la coppa di Tassorosso, il diadema di Corvonero e il medaglione di Serpeverde. Silente e i suoi collaboratori li avevano trovato praticamente per caso cercando in luoghi di grande rilievo del vecchio mondo artefatti che sarebbero potuto tornare loro utili. E tra le altre cose avevano trovato la prova che Voldemort aveva diviso la sua anima per metterne i frammenti in altrettanti oggetti.


 

Stando inoltre ai ricordi di Lumacorno, che parlò con Voldemort quando ancora era Tom Riddle riguardo la natura di quelle cose, egli aveva parlato di sette frammenti della propria anima. Tre erano davanti ad Harry, uno era stato addirittura dentro di lui e uno dentro Voldemort assumendo intendesse creare solo sei Horcrux ed Harry fosse stato un errore sul cammino. Non poteva sapere quanti ne rimanessero, considerando anche il mistero del come avesse riottenuto un corpo e del perchè ci fosse riuscito solo ora.


 

“ Harry, tu non hai alcun dovere verso quella profezia. Io, Moody e sir Galahad ce ne occuperemo prima che Voldemort diventi una minaccia seria. ”, disse con tono grave il Mago da battaglia posando una mano sulla spalla del figlioccio. Aveva perso James, Lily e in un certo senso anche Peter per colpa di Voldemort. Non aveva intenzione di rischiare la vita del ragazzo che aveva cresciuto e allenato dopo essere sfuggito ad Azkaban grazie all'apertura dei Rifts ed essere stato iniziato egli stesso alle arti dei Maghi di battaglia da un guerriero incontrato lungo la strada per Little Whinging.


 

“ Eppure è per questa profezia che Voldemort è andato dietro ai miei genitori e li ha uccisi.”, notò cupo Harry, sistemandosi gli occhiali mentre si alzava per guardare dalla finestra la grande piazza di New Hogsmeade. Sirius per certi versi capì cosa gli frullava nel cervello. Quando inizia un combattimento, letale o non, entrambe le parti si chiederanno chi è il più forte. Per i Maghi da battaglia questo era doppiamente vero, e anche col supporto di Ron, Harry era stato sconfitto miseramente.


 

“ Ti prego, lascia che siamo noi adulti a occuparcene. Non farti influenzare dalle parole di una veggente probabilmente morta.”, insistette il Black. Harry si girò, con un'espressione seria come mai Sirius gli aveva visto addosso.


 

“ Sirius, ho diciott'anni e mi sono fatto un mazzo così, dietro e fuori le mura, quasi ogni giorno negli ultimi anni, come tutti. Sono un'adulto. Tu, Moody e gli altri servite qui per prepararvi all'attacco. E soprattutto... lui è tornato anche per me.”, stabilì fermamente il ragazzo, la cui aura magica cominciò a vorticare agitata come le sue emozioni. Sirius non potè che sospirare.


 

“ Ascolta, parlerò con Amelia e Moody. Conoscono bene la gravità della situazione e i rischi necessari a impedire che degeneri. Sarai nella squadra che dovrà trovare ed eliminare Voldemort.”.


 

“ Grazie, Sirius.”, disse il giovane Mago da battaglia facendo per abbracciarlo, ma Sirius lo fermò ponendogli un braccio sul petto con sguardo severo.


 

“ Non ringraziarmi. Lo farai se riuscirai a fare quanto maghi più preparati di te non sono riusciti a fare. Sopravvivere a Voldemort.”.

*****


 

Oggi


 

Lazlo era uno dei pochi punti di vera civiltà in Canada, se si escludono i pochi villaggi protetti dai Tundra Ranger e il Quebec libero, che ricordava però fin troppo i valori oppressivi della Coalizione. La splendida città tecnomagica si ergeva nel luogo dove un tempo ergeva Toronto, mescolando bellissimi edifici e zone di verde in equal misura dove umani e D-bee potevano discutere e studiare quasi in pace, al di là degli onnipresenti bisogni della Terra dei Rifts.


 

Un camion, con scritto 'Morrigan' sulla fiancata destra, si avvicinò alla dogana. Anche se camion era un termine abbastanza generico, perchè più che un normale camion sembrava un piccolo carrarmato. Era formato da decine, se non centinaia di placche saldate assieme con grande accuratezza, con dei mitragliatori visibili sul cruscotto simile a una testa di drago e sul tetto solo tra le armi visibili, mentre le ruote sembravano fatte di un materiale simile al cristallo, ma che calcava la strada con la facilità di qualsiasi gommone.


 

A guidarlo era il suo creatore, Arthur Weasley. Gli ultimi anni avevano ingrigito un po' i suoi capelli e gli avevano dato qualche altra cicatrice, non di rado aveva dovuto infatti rimpiazzare un arto con dei bio- sistemi, ma sembrava ancora forte e vigoroso come nei suoi primi anni in quella strana dimensione, mentre i suoi poteri magici e psichici si erano affinati quanto la sua abilità nel riciclare, costruire e modificare.


 

Accanto a lui si trovavano Koromi e Zhen Hi, la maschera a ricoprire il volto di quest'ultimo e i suoi impianti M.O.M., mentre l'armatura presenteva non poche modifiche fatte dal tecnomago per migliorarne resistenza e applicazioni in combattimento, sebbene la maggiore maggiori modifiche restavano quelle nelle sue abilità marziali, di cui aveva padroneggiato nuove mosse e vette.


 

Il tutto era stato ovviamente tramandanto anche alla Cyber samurai, che aveva cambiato più di una volta parti organiche e cibernetiche per raggiungere il giusto equilibro tra tecnologia e chi. Anche la sua armatura era stata continuamente aggiornata.


 

Dietro Ross e Arama stavano facendo una partita a carte com'erano soliti durante i lunghi viaggi. La donna cactus era rimasta praticamente identica, mentre l'Orca biforme si era tagliato i capelli in stile militare e indossava una tuta elasticizzata simile a un giubbotto d'emergenza. La sua unica arma era una vibro-mazza alimentata dalla sua energia magica, che permetteva di fare danni devastanti nel corpo a corpo.


 

Il gruppo aveva ormai attraversato l'intero continente americano, rubando, uccidendo e aiutando quando ne vedevano l'occasione. Erano in molti ormai a dover loro favori non da poco e quasi altrettanti a odiarli tra demoni e criminali per aver rovinato i loro piani, giovando parzialmente alla causa della Cina e delle Balene cantanti raccogliendo aiuti per loro, coi cassetti del laboratorio di Arthur ormai straripavano con progetti d'ogni tipo, incluse versioni migliorate delle armi di Tolkeen e della Federazione della magia su cui aveva messo le mani e che aveva cercato di ripulire dai loro difetti, sebbene preferisse gli oggetti a uso civile.


 

Lazlo era dunque la sua ultima possibilità di ritrovare la propria famiglia in America, non avendo trovato indizi da nessuna parte, aldilà qualche altro mago del ministero americano che era riuscito a rifarsi una vita o che avevano salvato dalle fabbriche schiaviste nella Federazione della magia.


 

Finalmente parcheggiarono davanti alla dogana, dove si trovavano due gardie che pilotavano due unità Samas piuttosto modificate. Lo scintillio nelle ottiche dei due robot non fecero dubitare Arthur che si trattasse di unità molto potenti e con una natura magica, e i loro movimenti indicavano l'abilità dei piloti.


 

“ Buongiorno e benvenuti a Lazlo, se venite in pace. Qualcosa da dichiararare?”, domandò uno dei due piloti con cordialità, avvicinandosi al veicolo per controllare l'interno. Arama gli aprì, facendogli gesto di controllare liberamente.


 

“ Beh, la lista è lunga, ma credo non ci sia niente fuori legge per i vostri standard.”, cominciò Arthur, elencando una lunga serie di armi, tomi e altre merci che speravano di vendere durante la permanenza a Lazlo. Dopo le dovute procedure, il cammino del camion continuò entrando finalmente nella mitica città stato.


 

Dopo un lungo giro panoramico ad ammirare i magnifici edifici e i tanti gruppi di studiosi intenti a discutere, Morrigan si fermò nella piazza principale della città, aprendo il fianco sinistro per mostrare un'enorme bancarella di attrezzi tecnomagici che ben poco avevano da invidiare alle merci della città, con tanto di uno spazietto per testarli.


 

“ Venghino, signori, venghino. I migliori prodotti e ritrovamenti del team Morrigan, a vostra disposizione a prezzi stracciati.”, cantò Ross sbattendo due pentole e attirando una piccola folla di avventurieri curiosi che si erano fermati come loro nella città per riposo e rifornimenti. Tra Cyber cavalieri, Mistici e Cacciatori di teste, tutti si misero a provare le varie armi ed accessori, venendo istruiti dai membri dello staff, col look esotico di alcuni di loro che avevano attirato quasi tanta attenzione quanto i prodotti in vendita.


 

“ Mhh, non avevamo avuto così tanto successo neanche nei dintorni della Coalizione quando avevamo incontrato quella sorta di resistenza.”, commentò Koromi alla cassa mentre prendeva i crediti di un mago che aveva preso una coppia di maschere anti gas e una granata magica.


 

“ Buono a sapersi, spero che continui così- disse Arthur, che stava passando da un visitatore all'altro mostrando con orgoglio le proprie creazioni o altri frutti delle sue avventure prese e modificate qui e lì- se continua di questo ritmo e non troviamo qui Molly o i ragazzi, avremo comunque i soldi per raggiungere l'Inghilterra o costruirci un altro mezzo per farlo..”, disse speranzoso e caso volle qualcuno lo sentisse.


 


 

“ Inghilterra hai detto, amico?”, domandò un Cyber cavaliere nano, che stava collaudando un fucile a uno dei tiri a segno olografico e aveva sentito casualmente le parole del Tecnomago.


 

“ Già, io vivevo lì, ma la seconda apertura dei Rifts mi ha portato in America. Penso che sia il momento di tornare in un modo o nell'altro.”, spiegò Arthur, prima di aiutare il possibile cliente ad aggiustare la mira, permettendogli di sparare una rapida serie di colpi energetici dritto al centro del bersaglio.


 

“ Sei fortunato, amico. Sono giunte alcune ambasciatrici da nuova Camelot a parlare con Plato per non so che motivi, ma molti di noi sospettano una nuova guerra. Potrebbero aver bisogno di guerrieri.”, rispose il guerriero, che in quanto veterano di Tolkeen e non solo era quasi capace di sentire l'odore della battaglia nell'aria. Arthur avrebbe normalmente avuto lo stesso presentimento, ma l'idea di tornare a casa accompagnato da tre alte autorità di Camelot, o almeno ricevere da loro notizie utili, era troppo buona per farsela sfuggire e non pensava ad altro che a ritrovare moglie e figli da troppo tempo.


 

“ Grazie. Tieniti pure quel fucile, omaggio della casa. Ragazzi, devo andare!”, esclamò dunque ai compagni prima di prendere una sorta di skateboard senza ruote, che partì col cuore verso il palazzo dell'Elettorato dell'apprendimento, il principale organo di governo assieme al Congresso della ragione, che aveva però compiti più militari a differenza dell'ufficio guidato dal drago conosciuto come Plato.


 

Per certi versi gli ricordò Hogwarts stessa se fosse stata costruita nel ventunesimo secolo. Era un grosso edificio in stile gotico, decorato con colori brillanti, splendidi lampioni e tante finestre che raffiguravano alcuni momenti della storia di Lazlo.


 


 

Arrivato, lungo il percorso che portava all'entrata vide tre figure femminili intente a parlare tra loro. Mettendosi lo skateboard sotto l'ascella si diresse verso di loro col fiatone.


 

“ S- scusate il disturbo, sto cercando le ambasciatrici di Camelot. Ho bisogno di parlare con loro urgentemente.”.


 

“ E' fortunato, siamo noi. E abbiamo appena finito di parlare con lord Plato, quindi abbiamo un pò tempo da dedicarle. Con chi ho il piacere di parlare?”, domandò sorridente la donna dai capelli neri, ma a risponderle fu una delle sue compagne.


 

“ Arthur... Arthur Weasley?”, domandò la più anziana del trio e Arthur strabuzzò più volte gli occhi, riconoscendone infine il viso.


 

“ Professoressa Mcgranitt... è proprio lei?”, domandò nel riconoscere la donna, che restò a bocca aperta per un tempo quasi infinito.


 

“ Sì... io... . Per Lugh, Molly e tutti noi ormai pensavamo che fossi morto o che fossi rimasto nel nostro vecchio mondo. Come fai a essere qui?”.


 

Arthur emise un sospiro di sollievo nel sapere che la moglie fosse ancora viva e ancora una volta cominciò a spiegare come fosse arrivato lì .

“ E' una lunga storia. Il giorno in cui si aprirono i Rifts riuscì a pilotare la mia auto direttamente attraverso una Ley Line, ma mi ritrovai in Nevada. E pensando che anche Molly e i bambini fossero finiti in America, ho passato gli ultimi anni a cercarli, combattendo e trovando alleati senza però avere il minimo indizio su di loro. Stanno bene?”, chiese con un tono pieno di ansia. Krey e Ginevra gli rivolsero uno sguardo ammirato, ma Minerva balbettò cercando un modo di riprendere la parola.


 

“ Ecco..... Charlie non ce l'ha fatta, Arthur. Era entrato nei cavalieri di Camelot e avevamo tutti grandi speranze per lui, ma è morto in missione per difendere i suoi compagni. Ma tutti gli altri stanno bene, di questo posso assicurartelo. Molly è in salute e tutti i ragazzi sono diventati persone straordinarie, sarai fiero di loro”, disse alla fine.


 

Fu un colpo al cuore per il Tecnomago, che dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non cadere a terra. Si era aspettato ovviamente che almeno uno dei suoi figli non ce l'avrebbe fatta, per quanto desiderasse vederli tutti vivi. Ma non di meno il sentirlo fu qualcosa di insopportabile per lui.


 

“ Charlie... no, avrei dovuto essere lì con lui, aiutarlo...- disse portandosi una mano al volto per trattenere le lacrime- Quando rivedrò Molly avremmo molto di cui parlare. Potete riportarmi quindi in Inghilterra quindi?”.

                                                                                                           
 


 

“ Mr. Weasley, ero una dei compagni di suoi figlio ed è stato un onore servire accanto a lui anche se per così poco tempo- disse Krey, ripensando a quanto trascorso col giovane Weasley- ma purtroppo non possiamo tornare subito in Inghilterra. Un grande pericolo è prossimo ad abbattersi su New Hogsmeade e il resto di Camelot. Abbiamo bisogno dell'aiuto di Lazlo per difendere i nostri confini.”.


 

“ Ditemi tutto.”, potè solo rispondere Arthur preoccupato, spaventandosi sempre di più mano a mano che il loro racconto continuava.

                                                                                                  *****

Salve a tutti, spero il capitolo sia di vostro gradimento. Avevo una voglia matta di pubblicare e probabilmente sono andato troppo di fretta su alcuni punti. Datemi le vostre opinioni e vedrò di rimediare nei prossimi capitoli. Ci si avvicina alla fine, dal prossimo capitolo comincia la caccia a Voldemort con Harry aiutato da molti visi familiari. A presto.
 

  
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