Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Feisty Pants    14/02/2021    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 41

I giorni trascorrono velocemente ed Elsa non riesce a smettere di pensare a Jack. Gli incubi notturni, le ansie e i sensi di colpa sembrano riportare a galla i suoi confusi sentimenti che, però, lei ha finalmente accettato. La donna è intenta a camminare per strada, leggendo attentamente la lista della spesa quando, improvvisamente, si scontra con uno sconosciuto.

“Mi scusi! Non volevo e…TU!” annuncia Elsa puntando lo sguardo sulla donna di fronte a lei.

“Ciao Elsa!” risponde Stella, prontamente sempre in mezzo alle situazioni meno opportune.

“Ciao, come stai?” domanda la bionda estremamente imbarazzata, sistemandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

“Tutto bene, sto andando da Jack” risponde l’altra in tono di sfida, intenzionata a seminare zizzania. Quell’affermazione scuote Elsa nel profondo che sente la rabbia ribollire nelle vene e il calore propagarsi nelle proprie mani.

“Wow, sono contenta per te” si limita a rispondere la giovane mamma, sorridendo forzatamente e cercando di mostrarsi superiore alla provocazione subita.

“Tu invece? Vai a fare la spesa vedo…” cambia argomento la donna puntando gli occhi sul foglietto stropicciato tenuto a pinza dalle dita di Elsa.

“Oh sì, esatto” cerca di tagliare corto la bionda, mettendo a posto il foglietto nella borsa e facendo intendere di avere fretta e di volersi allontanare.

“Bene, ti auguro il meglio… arrivederci” conclude allora Elsa abbozzando un sorriso scarso all’altra e muovendo il primo passo.

“Mettiti il cuore in pace cara…” comincia a dire Stella afferrando il braccio dell’altra e parlandole all’orecchio.

“Jack non pensa più minimamente a te, gli hai spezzato il cuore e non ti vuole più nella sua vita… quindi vedi di non insistere, visto che lui ora appartiene a me” la accoltella Stella mostrando tutta la sua gelosia, ringhiando e stringendo i denti di fronte alla contendente.

Elsa rimane pietrificata da quelle parole. Non sa come sentirsi se non profondamente colpita e affondata. Il cuore le batte all’impazzata e pare anche dolere per la brutta situazione vissuta. Che cosa intendeva dire Stella? Era solo una provocazione o rispecchiava la realtà? Di qualsiasi ipotesi si tratti, quelle parole bastano a distruggere la flebile speranza di una donna incerta che, pentita, sogna di poter riavere l’uomo che le aveva salvato la vita.

“Io forse non sono nessuno per darti lezioni, ma ricorda che la prima regola per amare davvero è quella di non avere la presunzione di possedere una persona” si limita a ribeccare Elsa con estrema intelligenza, riuscendo a lasciare di stucco l’altra che, imbarazzata, allenta la presa dal suo braccio lasciandola andare via.

Elsa se ne va così distrutta. Silenziosa, una singola lacrima le sfugge dall’occhio percorrendole la guancia. Il dolore stava iniziando a diventare insostenibile.

Una volta tornata a casa con la spesa, la donna cerca di mostrarsi normale e le figlie, senza sapere dell’incontro spiacevole, ne approfittano per chiedere qualcosa di importante.

“Mamma… può venire papà qui a vedere la parete nuova che abbiamo dipinto in camera?” chiede con timidezza la dolce Sofia.

“No, direi che non è il caso Sofi… possiamo fargli una foto e mandargliela” taglia corto la donna sistemando delle verdure nel frigorifero, mostrandosi indaffarata per non dare nell’occhio.

“Ma tu sei venuta a casa di papà però!” si lamenta Lia parecchio turbata, prendendo la mano della sorella e allontanandosi dalla cucina, inconsapevole di aver spezzato doppiamente il cuore della povera mamma.

“Ora ne ho piene le scatole… ho un super piano per domani!” spiega Lia chiudendo la porta della stanzetta.

“Ossia?” chiede allora la gemella incuriosita.

“Mamma e papà non vogliono incontrarsi ancora? Ottimo… domani si incontreranno di sicuro. A noi due non piace farci vedere uguali, ma per la prima volta dobbiamo farlo!” continua esaltata la piccola furbetta dai lunghi capelli biondi.

“Fare cosa? Non capisco!” si lamenta la più calma delle due.

“Ci invertiamo il posto! Io vado nella tua classe e tu vai nella mia… prima o poi ci manderanno dal preside e chiameranno mamma e papà!” illustra il genietto del male gesticolando animatamente.

“Ma sei impazzita?! Questo forse è sbagliato Lilì!” cerca di farla ragionare Sofia che, con gli occhioni spalancati, non può che agitarsi di fronte a quella folle idea.

“Sofi, è l’unico modo! Fidati di me…” supplica di nuovo la più energica delle due riuscendo, finalmente, a convincerla.

Il giorno seguente…

“Come mai oggi vi siete vestite uguali? Sapete che non mi piace molto questa cosa…” commenta Elsa vedendo le figlie pronte per andare a scuola. In quell’istante anche il suo cervello va in crisi.
Davanti a sé, infatti, c’erano due gocce d’acqua dai capelli lisci che scorrevano lungo la schiena, dagli occhi celesti, la pelle chiara e il medesimo abbigliamento: jeans, felpe verdi della stessa marca e scarpe identiche.

“Non è colpa nostra se tu ci compri le stesse cose! Oggi ci va così” risponde a tono Sofia, cominciando ad allenarsi per assumere il ruolo di Lia.

“Va bene, scusate avete ragione… andiamo dai” risponde la donna parecchio confusa senza rifletterci troppo essendo già in ritardo.

“Quindi vi devo venire a prendere dalla nonna oggi giusto?” chiede la madre lungo la strada, ricevendo un caloroso sì in risposta per poi lasciare le bambine a scuola e salutarle con un cenno della mano.

“Ok… ricorda: io sono una tipa molto dura, chiacchiero spesso con Laura e quando lo faccio la maestra mi chiama alla cattedra per fare qualche esercizio di matematica che sbaglio sempre. Hai capito Sofi? Devi parlare tanto!” suggerisce Lia una volta di fronte alla porta della classe della sorella.

“Cosa?! Sei un mostro!” commenta Sofia scioccata dai comportamenti della gemella.

“Ok, ci proverò. Tu ricordati che sei l’opposto di me! Devi stare sempre attenta e zitta! Non esagerare Lilì ti prego… non ho voglia di prendere buono in comportamento!” aggiunge poi la timida biondina supplicando l’altra di non dare il meglio di sé.

“Ci metteranno in castigo e chissà quante sgridate… ma ricorda che lo stiamo facendo per mamma e papà” conclude poi Lia con estrema serietà, abbracciando calorosamente la gemellina come a volerla salutare prima di partire per una pericolosa missione. Le gemelle si scambiano un ultimo sguardo d’intesa per poi entrare nella rispettiva classe e dare inizio allo show.

Nonostante l’estrema bravura recitativa delle due piccole attrici, il loro carattere e i loro comportamenti tradiscono facilmente la fiducia delle rispettive maestre che comprendono subito il cambio di ruoli segnalandolo immediatamente al preside.

“Mi volete spiegare questo atteggiamento?” chiede il preside corso fuori dalle aule dove sono state convocate le bambine che, immobili, non proferiscono parola.

“Allora?!” continua infastidito il preside non capendo quella storia bizzarra.

“Sofia! Tu sei una bambina dolce e studiosa, perché hai deciso di fare una cosa del genere?” domanda la maestra della piccola sconvolta nel vedere una delle alunne più brillanti succube delle marachelle della sorella.

“Cosa ti fa pensare che sono io Sofia?” risponde a tono la piccola continuando a recitare la parte di Lia, per poi prendere per mano la gemella.

“Adesso basta! Ci state prendendo in giro!” si lamenta l’altra maestra non riuscendo già più a distinguere le due biondine.

“Dai bimbe, ci volete spiegare il motivo di questo scherzo?” chiede allora l’altra maestra provando un approccio più gentile, convinta di riuscire a smuovere due studentesse che, fino al giorno prima, si erano sempre comportate bene.

Le gemelle non rispondono e le loro risatine sotto i baffi fanno arrabbiare ulteriormente il preside che promette, così, di prendere provvedimenti.

“Care insegnanti, io non capisco! Forse sarebbe il caso di fare un colloquio con entrambi i genitori. Potrebbe andare bene verso le 18.00 di stasera? Così voi avete finito il collegio docenti e potete presenziare” propone allora il preside dirigendosi verso il proprio ufficio accompagnato dalle due maestre che, annuendo, confermano la propria presenza. Una volta in aula docenti le insegnanti telefonano a Jack ed Elsa ai quali, ignari di tutto, viene chiesto di partecipare all’incontro serale.

I due genitori, quindi, stanno di nuovo per vedersi pur non sapendo della reciproca presenza e di un ulteriore scherzo che le gemelle hanno pianificato dettagliatamente…e che li sconvolgerà nel profondo.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Feisty Pants