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Autore: RedSonja    20/02/2021    1 recensioni
Strings: in inglese indica sia le corde di uno strumento musicale, sia un legame.
Perchè, in fondo, cos'è la musica se non un vincolo per l'anima?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strings



Fa caldo.

La polvere si deposita svogliatamente sul tavolino da the, che si regge stanco sulle vecchie zampe rattrappite.

Il pendolo continua ad oscillare per abitudine, incurante dello scorrere delle ore e dei giorni da molto, molto tempo.



L'intera casa sa di naftalina e ricordi ingialliti, appassiti come i fiori che ornavano, in occasione delle feste, i bei vasi di cristallo, ora vuoti e dimenticati nelle vetrine, gabbie di vetro e di malinconia.



La sensazione di calore si fa opprimente, o forse è il peso delle parole non dette e dei silenzi troppo lunghi, che si trascinano per i corridoi austeri e decadenti, a far scricchiolare le fondamenta



L'antica armatura poggiata al muro del salotto oscilla per un attimo, come mossa dalla volontà di fare un ultimo passo, mentre la sdrucita poltrona in stile Winchester sembra piegarsi sotto un peso invisibile

L'odore di tabacco aleggia per qualche istante nel vuoto della stanza, sospeso nel limbo tra l'esistenza e l'immaginazione, il contorno sfumato di un ricordo sbiadito.



I ritratti, volti austeri di uomini dalla fronte alta e di donne dalla bocca sottile, sorvegliano le stanze come i mastini di Baskerville, le pesanti cornici dorate la loro catena, condannati per sempre a guardare la stessa striscia di costosa carta da parati scrostata.



Il sibilo del vento che corre tra le finestre è l'unico suono che ancora si senta tra le stanze, un quieto requiem in memoria di ciò che sarebbe potuto essere e che non sarà mai.



Si pensa che i ricordi seguano un ordine cronologico, come le sequenze di un corto, ma in realtà essi sono come le margherite in primavera, possono tornare alla mente in gruppi, rimanere nascosti agli occhi, oppure spiccare così prepotentemente per vividezza e colore, da oscurare tutti gli altri.

Molto più spesso, però, si presentano come ospiti inattesi e inopportuni, irrompono nella tranquillità della notte e nella quotidianità della vita, evocati da un impulso, figli dei sensi.


In quella casa, addormenta nel limbo dell’eternità, le corde del pianoforte a coda si muovono con una cadenza precisa, il ricordo di un arto fantasma.



  
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