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Autore: LadyOfMischief    22/02/2021    8 recensioni
Dopo gli eventi di Crait le misteriose connessioni tra Rey e Ben continuano, nonostante la morte di Snoke, nessuno dei due è in grado di controllarle e diventano sempre più intense. Ignorarsi non porterà a nulla, i due dovranno imparare a fidarsi l'uno dell'altra per imparare a controllare quel legame e confrontarsi su ciò che è successo tra loro esplorando i propri sentimenti.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ben Solo si sentiva in conflitto con se stesso più che mai da quando aveva assunto il ruolo di Leader Supremo e ad essere onesto neppure sapeva chi fosse in quel momento. Non era più Kylo Ren, apprendista di Snoke e la sua marionetta, ma non era neppure tornato ad essere Ben Solo, figlio di eroi della Ribellione e allievo del leggendario Luke Skywalker. In entrambi i casi era stato schiacciato dal peso di numerose aspettative nei suoi confronti, tutti si erano aspettati qualcosa sia da Ben Solo che da Kylo Ren. Dunque, chi era davvero?
Non aveva una risposta a quella domanda, ma sapeva per certo che agli occhi dei suoi sottoposti non poteva apparire debole o dar segno di quel conflitto interiore che lo tormentava incessantemente, al contrario doveva mostrarsi forte e autoritario. Al Primo Ordine serviva un Leader deciso, dal pugno fermo e che fosse temuto, perché quello era l'unico modo per assicurarsi lealtà e rispetto.
A tale scopo aveva deciso di far riforgiare la maschera che aveva distrutto settimane prima, era più facile incutere timore se nessuno fosse in grado di vedere la sua espressione o captare qualunque emozione nel suo tono di voce e, per quanto fosse determinato a lasciar morire il passato, quel passo indietro era necessario. Ci aveva riflettuto a lungo prima di prendere quella decisione, anzi, forse ci aveva riflettuto fin troppo perché aveva avuto altro per la testa.
Erano trascorsi un paio di giorni dall'ultima volta in cui la Forza l'aveva connesso con Rey per la prima volta dopo settimane, settimane in cui si era chiesto se lei stesse bene e si era sentito incompleto. La verità era che lei stesse più che bene, non stava soffrendo per lui o per il modo in cui le loro strade si fossero apparentemente divise, e Ben l'aveva capito dallo sguardo indifferente che gli aveva rivolto, accompagnato da quel suo tono freddo. Quando la connessione era terminata aveva provato emozioni contrastanti tra loro, aveva provato sollievo nel vedere che Rey stesse bene, ma allo stesso tempo aveva provato dolore per la freddezza con cui l'aveva trattato e anche rabbia perché si era reso conto che anche lei – come tutti gli altri – avesse avuto delle aspettative nei suoi confronti.
Da quel momento in poi aveva deciso che non valesse più la pena darsi tanto tormento per qualcuno che l'aveva abbandonato perché non aveva soddisfatto le sue aspettative, se la Forza li avesse connessi ancora una volta l'avrebbe trattata con la stessa indefferenza che Rey gli aveva riservato. Si sentiva uno stupido per aver pensato anche solo per un istante che lei avesse rischiato ogni cosa presentandosi a bordo della Supremacy perché gli importasse di lui, Rey era andata lì soltanto a causa della visione che entrambi avevano avuto quando le loro mani si erano sfiorate, convinta che si sarebbe avverata. Si era aspettata che da un momento all'altro Ben si lasciasse alle spalle gli ultimi sette anni della sua vita, come se l'oscurità non l'avesse mai reclamato, come se il tradimento di suo zio non fosse mai avvenuto e le torture di Snoke non fossero mai esistite, tutto per aiutarla a salvare la Resistenza – che certamente non l'avrebbe mai accolto –
Il turboascensore lo condusse ai livelli più reconditi della Steadfast, dove risiedevano i Cavalieri di Ren, che con la loro presenza rendevano tutti più inquieti, e l'alchimista Albrekh, che fungeva anche da fabbro. Quando si era unito a loro aveva sentito tanto parlare del symeong che aveva forgiato le armi che brandivano i Cavalieri, si diceva che un tempo servisse i Sith e che anni dopo la sua strada si fosse incrociata con quella di Ren. Qualunque fossero le origini di quella creatura a lui poco importava fintantoché svolgesse bene il proprio lavoro, ragion per cui poche ore prima gli avesse consegnato i frammenti della maschera e adesso stava andando personalmente a ritirare il lavoro finito.
Percorse il candido corridoio che conduceva alla fucina di Albrekh, più avanzava più l'odore pungente del metallo fuso cominciava a riempire l'aria e dalla sala d'addestramento Ben poteva udire il clangore delle armi che si scontravano a mezz'aria. Un tempo anche lui si univa agli allenamenti dei Cavalieri, ma da quando aveva assunto il comando del Primo Ordine non l'aveva più fatto perché era stato troppo impegnato in riunioni con gli ufficiali e a discutere animatamente con il Generale Hux, che sembrava sempre dimenticare quale fosse il suo posto.
Giunto alla fine del corridoio Ben varcò la porta che conduceva alla fucina del fabbro, l'aria era impregnata dall'odore del metallo fuso e c'era una cappa di calore opprimente, che però stava già scemando. Su un tavolo tondo al centro della stanza c'era quanto aveva commissionato ad Albrekh e la prima cosa che gli saltò all'occhio furono le venature rosso vivo nei punti in cui i frammenti erano stati saldati insieme. Il symeong era in piedi accanto al tavolo, ma non disse nulla, era una creatura piuttosto silenziosa e nelle occasioni in cui Ben si era trovato in sua presenza non l'aveva mai sentito proferir parola. Si avvicinò al tavolo e prese la maschera per osservarla meglio, nonostante lo stato in cui l'aveva ridotta l'alchimista aveva svolto un buon lavoro e se non avesse saputo che quelle venature rosse fossero dovute alle saldature avrebbe pensato che fossero decorative.
“Hai fatto un ottimo lavoro” disse alla creatura, che si limitò a rivolgergli un cenno col capo prima di sparire tra gli scaffali su cui erano stipati vari oggetti in beskar, durasteel e altri metalli.
Ben lasciò la fucina con la maschera tra le mani – non ne aveva bisogno al momento ed era ancora calda – e ripercorse il corridoio per raggiungere il turboascensore. Entrò nell'ascensore e selezionò come destinazione i suoi alloggi, che si trovavano molti livelli più in alto, poi premette il pulsante per chiudere le porte.
Non appena le porte si chiusero provò una sensazione che aveva imparato a riconoscere, era un senso di familiarità e allo stesso tempo come una scarica elettrica che gli pervadeva il corpo, la Forza adorava giocargli brutti tiri e sceglieva sempre il momento meno adatto. Ma esiste davvero un momento adatto? si chiese, quelle connessioni sfuggivano al suo controllo e, per quanto ne sapeva, anche a quello di Rey.
Rey apparve al suo fianco qualche istante dopo, ma lui si sforzò di ignorarla e non rivolgerle neppure uno sguardo, se si fossero ignorati a vicenda forse la connessione si sarebbe interrotta. Tuttavia averla accanto in quel momento lo riportò con la mente a quel giorno, quando entrambi si trovavano nel turboascensore della Supremacy e Rey gli aveva promesso di aiutarlo, con lo sguardo colmo di speranza. Era stato quello il momento in cui aveva deciso che avrebbe tradito Snoke, per lei, convinto che sarebbe stata Rey a stare dalla sua parte perché era ciò che aveva visto nella sua visione. Chiaramente quella visione si era presa gioco di entrambi, mostrandogli due versioni completamente opposte e che non potevano coesistere, o forse aveva semplicemente mostrato ad entrambi ciò che più desideravano.
“Sembra che tu sia tornato alle vecchie abitudini” disse Rey di colpo, ma neppure questa volta Ben si voltò “Che ne è stato del lasciar morire il passato?” nella sua voce c'era un pizzico di ironia pungente. Perché gli stava rivolgendo la parola? L'ultima volta aveva finto di non notare la sua presenza ed era stata scostante – non lui che si fosse aspettato un trattamento diverso –
“Non sono affari che ti riguardano” le rispose senza neppure riflettere e le parole gli erano uscite dalla bocca ancor prima che se ne rendesse conto, ancora una volta la sua impulsività l'aveva tradito.
“No, ma bisogna sempre cercare di conoscere e comprendere il proprio nemico” ribatté secca.
“E cosa speri di comprendere?” le chiese voltandosi verso di lei, indossava ancora lo stesso completo bianco, ma questa volta aveva i capelli sciolti – proprio come quel giorno – e un'espressione impassibile stampata sul volto.
“Con chi ho a che fare, per esempio” rispose Rey “Chi ho davanti in questo momento? Ben Solo o Kylo Ren?” chiese con una calma che lo fece soltanto innervosire, l'idea che lei potesse aver percepito il suo conflitto interiore non gli piaceva affatto perché lo faceva sentire vulnerabile.
“Che differenza farebbe saperlo?” chiese lui di rimando.
“Per Ben Solo c'è ancora speranza...” rispose lei quasi in un sussurro.
“Ti sbagli, il ragazzo che volevi riportare indietro ad ogni costo non esiste più da tempo, non tornerà più e qualunque cosa tu abbia visto era solo un'illusione” replicò lui con freddezza, a qualunque gioco Rey stesse giocando non avrebbe funzionato e prima l'avesse capito, meglio sarebbe stato per entrambi.
Rey stava per replicare quando la connessione cessò di colpo, questa volta era durata qualche secondo di più e la sua teoria si era rivelata sbagliata: ignorarsi non l'avrebbe interrotta.

 


Spazio autrice:
Come inziare una nuova settimana? Aggiornando questa raccolta!
Man mano che i force bond si prolungheranno anche le one shots saranno più lunghe (più angst per tutti!), e questi due proprio non ce la fanno a ignorarsi in silenzio.

 

Un piccolo ringraziamento a SolosHeart che mi supporta sempre, anche quando c'è di mezzo l'angst.

   
 
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