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Autore: NIHAL_JOHNSON    05/03/2021    2 recensioni
Lo schiaffeggiò con forza, “coraggio Fred, non puoi andartene, reagisci! Respira!”
Gli soffiò un’ultima volta di getto in bocca, a lungo, poi lo colpì sul petto con tutta la forza che aveva, esattamente sul cuore; che riprese a battere di colpo.
Fred sbarrò gli occhi e spalancò la bocca, annaspando in cerca di aria fresca e nuova.
Fece un verso strozzato e si piegò di lato tossicchiando, tra le braccia di George, che scoppiò a ridere e piangere per lo spavento e la gioia contemporaneamente; abbracciando il gemello con foga.
“Georgie…” bisbigliò senza forze, la voce rotta.
“Freddie, sei vivo, credevo di averti perso per sempre…”
Hermione si lasciò cadere all’indietro seduta, appoggiandosi sulle mani al pavimento, respirando affannosamente per il terrore, e la paura di perderlo. Si mise una mano sul cuore.
Fred si tirò appena su con la testa, tenendosi a George, che non lo mollava e guardò la ragazza impolverata e insanguinata accanto a lui, sorridente. Ce l’aveva fatta.
“Non vedevi l’ora di vedermi senza maglietta, eh Granger?” Domandò malizioso alzando le sopracciglia, non riuscendo a trattenersi, quando si vide mezzo spogliato. “Ammettilo, hai fatto tutto questo per vedermi nudo…”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 17 – CONTINUARE A VIVERE
 
 
 
 
 
 
 
Hermione si portò una mano al petto presa alla sprovvista, il respiro affannoso, mentre tutti scoppiavano a ridere e si avvicinavano per salutarla e abbracciarla a turno.
Poi si portò le mani davanti alla bocca commossa quando realizzò che avevano organizzato tutto quello per lei. “Non ci posso credere.”
George si avvicinò a lei guardandola dall’alto, “si e fai bene a sentirti in colpa, dopo il modo in qui ci, mi hai abbandonato…” sussurrò a metà tra il divertito e l’offeso, “è stato un inferno Granger, Fred è stato ingestibile, vedi di non abbandonarci mai più.”
Hermione combatté per non mettersi a piangere, per svariati motivi, e gli fece un cenno sorridendo.
C’erano davvero tutti. Ginny, Harry, Ron, Lavanda, Luna, Neville, Lee, Seamus, Dean, Cho, Calì… e avrebbe potuto continuare.
Mentre abbracciava Luna con trasporto, era da tempo che non vedeva nessuno di loro, per l’esattezza dalla loro ultima festa, alzò gli occhi e incrociò quelli verdi di Fred, che la fissavano dall’alto del tavolo, sprizzavano gioia e fierezza.
Non riuscì a non aprirsi in un sorriso commosso, gli fece un cenno. Palesemente era tutta opera sua.
Lui come risposta alzò un calice di birra in suo onore.
Per un tempo che le parve interminabile non riuscì neanche ad avvicinarsi a Fred, era al centro dell’attenzione di tutti. Le facevano gli auguri, le offrivano da bere.
La sala era illuminata da un tetto di lucine calde, la musica era sempre più alta man mano che arrivava gente. Riuscì finalmente a scappare dalle grinfie di Calì, si voltò e vide Fred appoggiato al bancone della cucina.
Si sentì mancare, per la sua bellezza, e per il desiderio di dirgli la verità. Aveva i capelli mezzi legati in una coda, gli altri rossi gli scendevano fino alle spalle, la barba era leggermente cresciuta, il fisico asciutto ben visibile sotto la maglietta bianca con tre bottoni neri sul colletto.
Il suo sorriso era la cosa più bella che avesse mai visto, e si rese conto solo in quel momento quanto le fosse mancato.
Si avvicinò a grandi passi, lui la notò, allungò un braccio come per accoglierla tra le sue braccia, ma quando gli fu vicina una piccola furia rossa quasi la placcò di lato e la trascinò via verso il corridoio.
“Ginny! Ma che fai?” Domandò irritata, voltandosi indietro, Fred il braccio ancora teso sorrideva sospirando.
Arrivarono in camera sua, e la rossa chiuse la porta. La fissò per qualche istante, come per scrutare dei segni sul suo viso.
“Ti trovo meglio,” iniziò sospettosa. Dai suoi genitori aveva dormito molto e mangiato bene, da quel punto di vista si era ripresa.
“Si, scusatemi se me ne sono andata così. Dovevo vedere i miei, per parlare di una cosa importante…” si bloccò, le parole le morirono in gola.
“Parli di Fred?”
“Cosa?”
“Dico, dovevi confidarti con i tuoi per la tua… relazione con Fred?”
“Ginny…”
“Intanto prendi questa.”
Le porse una fiaschetta di metallo, Hermione ne bevve un grande sorso, dimenticandosi completamente la raccomandazione del medico di ridurre gli alcolici.
Ma era il suo compleanno, e lei non beveva mai comunque. Decide di lasciarsi andare per una volta. Ma l’unica volta in cui avrebbe dovuto essere responsabile come lo era sempre stata, qualcosa la spinse a non esserlo.
“Va bene la vostra COSA…. Allora?”
Esitò, poi scelse la strada più facile, e anche quella sbagliata. Ci stava prendendo gusto a mentire, e non era mai stata tanto brava in realtà. “Oh si certo, per quello.”
“Puoi parlarmi di tutto Hermione lo sai vero?”
“Non so neanche io cosa siamo.” Ribatté lei bevendo ancora, forse l’alcol l’avrebbe aiutata a smettere di pensare a tutto il resto. Piccoli passi alla volta. Dopo la festa.
Domani.
Si ripeteva, ora devo provare a divertirmi.
“Qualcosa siete, perché non ho mai visto Fred così attento nei confronti di qualcuno che non fosse George.” Sospirò Ginny prendendo la fiaschetta al volo.
“Questo non vuol dire niente, non è che sia innamorato.”
“E chi te lo dice?”
“Lo capirei tranquilla, Fred non mi ama e non mi amerà mai, è solo… una cosa temporanea.” Calcò quella parola e abbassò gli occhi.
Ginny non colse il vero significato di quelle parole, ma si alzò decisa a far stare meglio la sua amica. Aprì l’armadio e tirò fuori dei vestiti a casaccio, buttandoli sul letto.
“Ehi che fai?”
“Sei alla tua festa di compleanno, non puoi rimanere in jeans e maglione.”
“La mia festa di cui non sapevo NULLA,” puntualizzò lei alzando un sopracciglio divertita.
“Appunto,” fece Ginny al settimo cielo e con aria furba, si voltò con due capi sollevati in alto, “ci sono io per rimediare.”
 
 
Fred buttò giù un altro shottino insieme a George e Lee, che si avvicinò a lui allegro, “allora dove si è cacciata la festeggiata? Dite che si è imboscata con qualcuno?”
Fred si strozzò con il liquido alcolico che ancora gli scendeva in gola e gli bruciava da matti, George gli diede un paio di sonore pacche sulla schiena guardando in alto per non scoppiare a ridere per quella reazione esilarante.
“Ma che stai dicendo?” Fece Fred sconvolto da tanta impudenza, dal suo migliore amico poi. Poi però si ricordò come aveva parlato di Hermione l’ultima volta insieme a lui e si dannò cento volte.
Vuoi fare il figo? Ecco il risultato…
“Lee mettiti il cuore in pace,” gli venne in aiuto George, vedendo l’espressione furente del gemello, “conciato così non rimorchi nemmeno zia Muriel.”
“Vedremo più tardi, hai sentito Fred no? La Granger sembra abbastanza disponibile quando beve…” sorrise sognante.
Fred fece scrocchiare la mandibola irrigidito. Si beccò un’ occhiata da George come per dire: te lo meriti.
“Mi dai un altro giro?” Domandò distratto Lee a Fred, guardandosi intorno, probabilmente alla ricerca con lo sguardo di Hermione e porgendogli il bicchiere.
Fred lo prese irritato, gli versò dell’altro alcol, Lee era ancora girato, il rosso sorrise malefico, si chinò appena sul bicchierino in mano, preparandosi a sputare dentro. George lo vide immediatamente, gli prese il bicchiere tra le mani e riappoggiandolo sul bancone, voltandolo verso di lui. Gli invitati intorno a loro si muovevano allegri, ballavano, chiacchieravano.
“Ma sei impazzito?” Sibilò allibito, “che hai dodici anni?”
“E mezzo,” lo provocò lui con una smorfia.
George alzò gli occhi al cielo e si liberò in un verso strozzato spazientito, “potevi pensarci prima di comportarti come tale davanti a Lee.”
“Beh tanto non è che Hermione voglia…” Ma le parole gli si bloccarono in gola e il suo cuore fece un triplo salto mortale, George si voltò nella direzione in cui puntava il suo sguardo e vide Hermione in persona rientrare in scena insieme a Ginny.
In quel momento partì la canzone “BOOM,” di Tiesto.
Metà stanza se non di più si voltò a guardarla.
Aveva i capelli più lisci sciolti lungo la schiena, indossava una tutina nera a maniche lunghe con lo scollo a V lungo quasi fino all’ombelico, che terminava leggermente più larga, ma comunque molto attillata a forma di pantaloncini sulle cosce. Le gambe erano nude, i piedi calzavano degli scarponcini neri con i lacci gialli. I seni erano fasciati e si intravedevano dalla generosa e profonda scollatura, gli occhi erano truccati d’oro, la bocca di un color mattone scuro, le ciglia folte e lunghe le incorniciavano gli occhi.
Arrivò accanto al piccolo gruppo maschile sorridendo soddisfatta, “scusate l’attesa, dovevo rimettermi in sesto dal viaggio.” Guardò Fred, lui si accostò a lei, “bella scollatura, non vedo l’ora di strappartela via…” le sussurrò provocante.
Hermione lo guardò di sottecchi. “Grazie Weasley, molto delicato.”
“Sono sincero.”
“Sei bellissima Hermione,” l’abbracciò Harry, felice che si sentisse di nuovo in pace e felice, ma c’erano tante cose che loro non sapevano.
“Grazie Harry,” si voltò di nuovo verso Fred, “visto come si fa? Essere gentiluomini non ti uccide.”
“Forse è per questo che Harry è sopravvissuto ogni volta,” rimbeccò lui acido, “perché era gentile.”
Harry soffocò una risata, e si spostò, scuotendo la testa. Fred gli fece una smorfia.
Gli altri iniziarono a parlare amabilmente tra loro, Lavanda la guardava un po’ infastidita, e si stringeva con grande attenzione a Ron, che dal canto suo invece lanciava occhiate verso la ragazza, che non capiva se fossero di ammirazione, odio, desiderio o invidia.
Forse tutte insieme.
“Avete visto come sono carini Neville e Luna insieme?” Fece Ginny guardandoli ballare insieme goffamente poco lontani.
“Adorabili,” fece Harry convinto, felice per loro.
“Chissà com’è Neville a letto.”
“Pfttt!”
“Che c’è?”
“Ma pensi solo a quello?”
“Sicuramente non passo il mio tempo a fantasticare sulle prestazioni sessuali di Neville.”
“Sai cosa intendevo.”
“Cosa stai insinuando Granger?”
“Hermione devi capirlo,” la spalleggiò George, prendendo l’occasione al volo, “sono almeno sette ore che non lo infila da qualche parte, potrebbe sentirsi male a momenti.”
Fred gli tirò uno scappellotto, irritato. “Carina questa.”
Tutti scoppiarono a ridere per la battuta.
“Mi dispiace che tocchi a te,” fece per niente ironico Ron, adirato al solo pensiero.
“Che c’è Ron-Ron? Improvvisamente sei geloso perché la tua occasione l’hai avuta?” Lo provocò Fred mettendo un braccio intorno al collo di Hermione, che si scostò divertita, mentre lui faceva altrettanto facendo finta di essere schifato, si appoggiò al tavolo e si lanciò un’ oliva in bocca.
“Vacci piano. Guarda che non hai l’esclusiva.”
Fred a quelle parole si strozzò con l’oliva che aveva preso al volo con la bocca, tossichiando furiosamente, George gli diede qualche sonora pacca sulla schiena.
“Ah no?” Domandò ancora con la voce rotta dai colpi di tosse, guardandola stupito.
“Buono a sapersi.” Ripose Lee improvvisamente attento e partecipe. Fred si erse in tutta la sua altezza puntandogli un dito contro, la bocca serrata.
Hermione ridacchiò sotto i baffi, si stava solo divertendo e lo voleva mettere alla prova. Era dannatamente esilarante.
“Beh perché no?” Lo incalzò innocente, “potrei trovare meglio.”
“Certo come no.”
“Sicuramente uno più gentile lo trovo a occhi chiusi.”
“Probabile dolcezza,” fece lui con la lingua tra i denti, poi si chinò per non farsi sentire dagli altri verso di lei, “ma quando nessuno riuscirà a farti venire tornerai strisciando da me.”
Hermione si voltò appena a guardarlo seducente, “ti piacerebbe Weasley,” lo provocò avvicinando la sua bocca alla sua. Fred deglutì facendo altrettanto, completamente preso dai suoi occhi, quello sguardo. Quando Hermione fu a pochi millimetri si ritrasse, “ma non saresti l’unico a cui piacerebbe.” Concluse soddisfatta di averlo fregato di nuovo.
Fred rimase immobile per un momento, sbattendo le palpebre più volte per riprendere lucidità, mentre Hermione tornava a guardare avanti, mettendosi in bocca una patatina furbescamente.
Anche Fred si ritrasse lentamente senza parole finalmente.
“Sei riuscito a zittirlo Hermione?” Fece Ginny allegra, fiera dell’amica e della sua capacità di tenere testa a suo fratello.
“Sei stupenda Granger comunque con quel vestito,” aggiunse Lee squadrandola da capo a piedi. Fred tremò di rabbia e gelosia e notando che Hermione sorrideva radiosa a quelle parole si indispettì ancora di più, senza capire che stava facendo esattamente il contrario di quello che Hermione avrebbe voluto.
Farle un complimento sincero, dolce.
“Ti assicuro che sta meglio senza,” rimbeccò lui senza darsi per vinto, troppo accecato dalla visione di Lee che corteggiava spudoratamente Hermione davanti a lui.
Ron alzò gli occhi profondamente toccato, e non in senso buono, da quelle parole. Vedere loro due e saperli così intimi lo faceva stare quasi male.
Ginny, Harry e George si scambiarono un’occhiata rassegnata.
Quel ragazzo proprio non ci arrivava.
Hermione lo fulminò con lo sguardo. Era felice che le dedicasse attenzioni, ma comportandosi così faceva solamente passare il messaggio che la loro unica attività fosse divertirsi a letto.
Cosa vera. Hermione sospirò. Ma non voleva che gli altri la pensassero solamente così.
Quel giorno al negozio aveva ammesso che stava diventando qualcosa di più, ma non poteva dirlo un “sei bellissima?”, “stasera sembri risplendere?”
Forse pretendeva troppo da lui.
Non stavano insieme. Quelle cose non erano da dire ad un’amica di letto.
Ma quanto lo avrebbe voluto… parole d’amore, dolci, davanti a tutti. E si stupì di quel pensiero.
“Lo sapevo che eri una tigre a letto Granger.” Commentò George prendendo in giro il gemello, prendendosi una pacca dalla ragazza.
Lee la fissava bocca aperta fissandole la scollatura, cosa che infastidì non poco Fred. Ancora.
“Non ascoltare Fred, stai davvero magnificamente,” fece compiaciuto giocando le sue carte da seduttore, “ma sei sempre stata bellissima, anche ad Hogwarts.”
Hermione lo notò e sorrise compiaciuta, aveva finito la fiaschetta in camera con Ginny, voleva non dover pensare più a nulla per un po’ almeno. Era sulla buona strada per una bella sbronza, ma per il momento era solamente un po’ brilla.
“Davvero?” Domandò la ragazza rivolta a Lee, Fred sbarrò gli occhi e serrò le labbra, lo fissò in cagnesco, “bugiardo,” mimò con le labbra. Lee lo vide e gli strizzò gli occhi beffardo. Fred scosse la testa, sapeva benissimo che Lee aveva iniziato a notare Hermione solo dopo l’ultimo anno, come molti, era il suo migliore amico della scuola.
A differenza sua. Ma questo pochi lo sapevano.
“Bella mossa… IDIOTA.” Non riuscì a trattenersi Fred, indispettito. Non ci credeva che stesse sul serio funzionando.
Hermione lo ignorò e regalò un enorme sorriso a Lee. Non era affatto interessata, ma avrebbe fatto solo bene a Fred ed era felice che qualcuno la ricoprisse di veri complimenti, non era così abituata, soprattutto dalla sua relazione con Ron, che non grande gioia della ragazza non sembrava allettato della situazione che si era creata.
“Oh si dolcezza. E sono felice che tu non sia impegnata.”
“E come lo sai?” Domandò buttando giù un bicchiere. Fred si agitò accanto a lei. “Magari sto con qualcuno.” Provocò Fred con un’occhiata.
“A me non risulta.” Borbottò Fred astioso. Gli scappò e si maledisse un secondo dopo. Non ce l’aveva con lei, ma con Lee. Ma allora perché lei sembrava starci? Cosa voleva ottenere? Proprio quando lui solo pochi giorni prima, le aveva rivelato che stava iniziando ad essere una cosa non solo fisica.
Cosa aveva in mente?
Hermione voltò la testa di lato, dentro avrebbe voluto prenderlo a calci, ma si limitò a sfoggiare un’espressione fintamente concentrata e sorpresa, “oh, buono a sapersi.”
George tirò una gomitata a Fred, che si riscosse.
“Cioè volevo dire… insomma, non è chiaro.”
“Oh non è chiaro. In effetti con te nulla lo è…”
“Ma se sono stato io a…” iniziò lui, cominciando a scaldarsi. Ma fu interrotto da Lee.
“Fred tranquillo, so che non sei un tipo geloso con le tue conquiste passate.”
Hermione sbarrò gli occhi. George si mise in mezzo allegro, tentando di salvare il salvabile.
“Ehi che ne dite di un altro giro tutti assieme? Facciamo quattro salti in pista?” Aggiunse poi sfoggiando qualche mossa.
Hermione lo spostò irata, “ci ho provato,” commentò George alzando le spalle, “buona fortuna” disse rivolto al gemello, mentre si spostava e lasciava campo libero alla ragazza.
“Conquista passata?” Alzò la voce lei, sconvolta.
“No, quello che Lee voleva dire è che…”
“Quello che volevo dire è che da come mi hai raccontato l’altro giorno Hermione se la cava egregiamente, e che le quattro volte erano finite che le concedevi, ed è già tanto per te. Ora tocca ai veri maestri.”
Hermione allungò la mano verso il bancone alla ricerca di altro alcol, gli occhi fissi su Fred, che avrebbe voluto sotterrarsi.
Con gli occhi ancora incollati, Fred decise in fretta, afferrò Hermione per un polso mentre lei stava ancora bevendo, “torniamo subito.”
La trascinò in pista, tra la folla. Partì “Infinity 2008”.
La fece girare sotto al braccio e la tirò verso di sé facendola aderire al suo corpo.
“Lasciami!”
“Non ci penso nemmeno.”
“Vuoi che ti Schianti?”
“Con quale bacchetta?”
Hermione scattò verso di lui, intenta ad assestargli un bel colpo dove faceva più male, Fred la bloccò appena in tempo, facendole rialzare il viso con un dito mentre con l’altro braccio la teneva bloccata, “Granger quello mi serve ancora…”
“Non più con me però quindi che me ne importa?”
“Argh siamo combattivi qui.” Fece il gesto di mordere l’aria e lei lo trovò irresistibile. Dannazione. Perché le faceva questo effetto? E soprattutto, come era in grado di averle fatto dimenticare tutta quella faccenda? Forse l’alcol aveva aiutato, ma averlo lì, essere nelle sue braccia, era la miglior medicina.
“Proprio tu parli? Hai davvero detto quelle cose a Lee? Ma che hai dodici anni?”
“Tu e George siete uguali lo sai? Saresti perfetti insieme.”
“Oh” sorrise lei allegra ironica, “che bella idea che mi hai dato.” Fece per andare verso l’altro gemello, ma Fred la bloccò facendola tornare indietro.
“Non ci provare nemmeno signorina.” Ridacchiò lui possessivo, sfiorandole il collo con il dorso della mano.
“Ma le quattro volte sono scadute,” mise il finto broncio lei, prendendolo simpaticamente per il culo, “devo iniziare a guardarmi intorno non credi?”
Fred guardò verso il soffitto scoppiando in una risata isterica, non la sua. Aveva uno sguardo strano.
Era spaventato? Hermione non ci poteva credere. Lo fissò per qualche istante riflettere sul da farsi, e lo trovò adorabile.
Abbassò la testa sospirando, sembrava stesse per fare un enorme sforzo, strizzò gli occhi.
“Evbnticdiscs…” borbottò guardando altrove, a disagio.
“Scusa cosa?” Fece lei avvicinandosi ancora di più.
“Ho detto che…tichdscusbrquelchfat.” Ripeté lui bofonchiando sempre con aria distratta, guardando ovunque ma non il viso di Hermione, che si sporse verso di lui, una mano dietro all’orecchio.
“Scusa puoi ripetere? E a voce un po’ più alta.”
“E VA BENE!” Alzò la voce lui esasperato, “ti chiedo SCUSA GRANGER, DAVVERO, PER COME MI SONO COMPORTATO. MI… DISPIACE VA BENE?” Alzò le braccia in aria e le fece ricadere.
Piombò il silenzio intorno a loro. Anche Dean fermò la musica. Tutti si voltarono verso di loro allibiti. Hermione si guardò intorno trattenendo una risata.
“Beh che avete da guardare?” Domandò acido Fred fissandoli, “ho chiesto scusa, si avete sentito bene.”
Tutti sorrisero divertiti, e ripresero a fare quello che stavano facendo un attimo prima. Anche la musica ripartì.
Fred volse gli occhi verso Hermione la testa piegata di tre quarti, un sorriso beffardo in volto, “contenta ora?”
“Oh si Weasley.” Ripose lei avvolgendolo intorno al collo con le braccia. Fred portò le mani dietro alla sua schiena e arrivò senza pensarci ai fianchi, glieli strinse con passione, la lingua tra i denti. La premette contro di lui, facendo scontrare i loro inguini, Hermione avvertì dai suoi jeans larghi l’erezione che a stento stava dentro di essi.
Guardarono verso il basso, poi di nuovo negli occhi, soffocando una risata. “Ora dovrai stare qui per un po’,” commentò lui appiccandosela addosso e sperando che nessuno l’avesse notato, “devo concentrarmi aspetta… zia Muriel zia Muriel…” Ripeté chiudendo gli occhi concentrato.
Hermione ridacchiò,  e non riuscendo a resistere ancora a lungo, gliela aveva fatta pagare abbastanza, si sporse sulle punte dei piedi per arrivare alla sua bocca che cercò avidamente chiudendo gli occhi, Fred rispose con trasporto, dopo la sorpresa iniziale. Si strinse a lei, le sue mani vagarono fino ai capelli, glieli tirarono appena. Hermione si inarcò appena per scontrarsi di nuovo con lui, questa volta di proposito. Fred sorrise sulle sue labbra, “lo sai che così non aiuti?”
“Oh ma che peccato…”
Fred si staccò serio per un attimo, “ti sei offesa per l’uscita di prima sul strapparti questo striminzito completino?”
Hermione arricciò le labbra e non rispose. Fred scoppiò a ridere e la trovo sexy e tenera come non mai.
“Granger quello era solo il mio modo per dire che sei bellissima.”
“Però devi sempre fare a modo tuo vero?”
“Temo che mi dovrai tenere così.”
“E va bene forse ho esagerato…”
“E io mi correggo,” sorrise dolcemente, “sei la cosa più bella che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Lo so che non sono sempre il massimo, ma non sono un totale idiota, almeno non più. Io…” non trovò le parole giuste per continuare, Hermione lo fissò con intensità in attesa. Cosa stava per dire?
Angelina passò loro accanto in quel momento notandoli, “buona fortuna Granger con l’idiota.” Poi scomparì tra la folla.
I due si guardarono negli occhi, Hermione alzò un sopracciglio, Fred fece un sorrisetto nervoso, “ho detto almeno non più…”
Hermione sbuffò divertita e si morse le labbra, “e comunque non vedo l’ora di vederti strapparmi di dosso questo affare, è così attillato.” Gli sussurrò ad un orecchio suadente, leccandogli il lobo.
Fred tremò di piacere e si aprì in un sorriso furbo, “Merlino, mi farai uscire di testa,” mormorò con la voce roca, le pupille dilatate dal piacere, dimenticandosi completamente che erano nel bel mezzo del salotto e della pista da ballo.
Si avventò su di lei e la baciò con passione, e trasporto. I loro corpi vibrarono di quelle sensazioni che solo loro potevano donarsi.
 
George e Lee erano appoggiati al bancone, insieme a Ginny, Harry e Ron. Li fissavano da lontano, fuori dalla folla.
Lee aveva una faccia da funerale.
“Sembrano così in sintonia.” Commentò Ginny ammaliata.
“Già…”
“Perché non si mettono insieme a basta?”
“Perché sappiamo tutti come andrebbe a finire.” Fece Ron aspro, “Fred la farebbe solo soffrire. Lo abbiamo già visto all’opera appena troverà una che lo soddisfa di più non ci metterà due secondi a mollarla.”
“Come hai fatto tu?” Chiese acido George, ancora quella non gliela aveva fatta passare.
“Io non l’ho mai tradita alla fine.”
“A me pare di si.”
“Non fino in fondo.”
“Ma stai zitto Ron,” inveì la sorella sbuffando contro di lui.
“E comunque Fred non è fatto per le relazioni serie. La tradirà vedrete.” Fece depresso.
George scosse la testa con vigore, appoggiando con forza il bicchiere sul bancone, “non ti sto più neanche a sentire.” Sbottò adirato, e se ne andò a grandi falcate nell’altra stanza.
 
Fred ed Hermione erano ancora abbracciati, le loro labbra ancora unite in quel gioco di potere e desiderio, quando la porta d’ingresso si spalancò e si palesò Brittaney sulla soglia.
I due si staccarono, e si voltarono verso la porta, come quasi tutti i presenti nella stanza. Fred sbarrò gli occhi. Chi l’aveva invitata quella?
“Che diavolo ci fai qui?” Domandò annoiato, ma anche allarmato. Si ricordò delle parole che le aveva sentito dire nel retrobottega. E il suo arrivo con quel sorriso cattivo non prometteva nulla di buono.
Hermione la guardò interrogativa in silenzio, poi le si gelò il sangue nelle vene quando udì quelle parole.
“Che c’è Fred? Sono passati solo due giorni e già ti sei ridimenticato di me?” Domandò languida, le mani dietro la schiena, lo sguardo fisso su di lui, che sbiancò.
Silenzio di tomba, quasi assordante.
Poi la voce di Ron si alzò da sola, l’unica, “visto?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTA DELL’AUTRICE: Ciao a tutti. Ecco il nuovo capitolo completamente dedicato alla festa, ma dato che adoro giocare con i nostri due amati a battibeccarsi e scambiarsi frecciatine, alla fine la festa comprenderà anche tutto il prossimo capitolo. E sarà bello tosto!
Sono felice di riuscire ad aggiornare con più regolarità. E scusate se vi lascio ogni volta con un colpo di scena ma mi diverto un casino. Ditemi cosa ne pensate, scrivetemi tutto quello che volete nei commenti non aspetto altro!
A presto e grazie del sostegno e a chi sta seguendo la storia e un grazie particolare a chi commenta. Ciao!
   
 
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