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Autore: Il cactus infelice    08/03/2021    5 recensioni
Estate 2020. Il riscaldamento globale colpisce non solo il mondo Babbano, ma anche quello dei Maghi. La frenesia dei social, della tecnologia, sta travolgendo anche i maghi e le streghe. Bisogna tenersi al passo coi tempi.
Ma mentre queste questioni vengono lasciate ai Babbani - che se ne intendono di più - il Mondo Magico avrà un'altra gatta da pelare.
Harry Potter si ritroverà a dover risolvere un altro mistero, forse addirittura a combattere un'altra guerra e questa volta lo riguarda molto, molto da vicino.
Tutto inizia con un ritorno inaspettato una mattina del 10 Luglio 2020.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, I Malandrini, Nimphadora Tonks, Teddy Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, James/Lily, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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EMERGENZA: FAMIGLIA POTTER


Era un giorno un po’ uggioso, quasi banale e noioso. Forse perché era un Mercoledì e la metà settimana era sempre un po’ strana, lontana dal Lunedì ma ancora non abbastanza vicina al weekend. 

E per di più si avvicinava la fine di Febbraio, il mese più corto dell’anno che anticipava la Primavera, la stagione che non solo regala giornate più belle e quindi più voglia di uscire, di oziare in cortile sull’erba e magari divertirsi, ma accompagna anche quel po’ di tensione dell’estate che si avvicina e del tempo che scorre, della fine dell’anno scolastico e dei voti finali, e questo in particolare pesava sugli studenti che avevano gli esami.

Con l’inizio del nuovo anno c’era sempre un po’ di tensione tra gli studenti a Hogwarts, e quasi una sorta di competizione tra quelli che si preoccupavano troppo e non avevano mai abbastanza tempo per studiare e quelli che invece preferivano fare tutto all’ultimo minuto perché nella vita bisogna anche divertirsi dato che non si sarà giovani per sempre; i primi rimproveravano i secondi di essere dei perditempo e che se ne sarebbero pentiti, e i secondi rimproveravano i primi di essere dei noiosi secchioni che avrebbero rimpianto di aver sprecato la propria giovinezza sui libri. 

E quel Mercoledì non era da meno. Molly sbatteva la matita sul libro di Trasfigurazione mentre cercava la concentrazione per studiare, dopo aver letto la stessa riga almeno cinque volte senza averla capita. Quel giorno il suo cervello non la voleva proprio aiutare. Perciò alzò per l’ennesima volta lo sguardo per guardarsi attorno nella Sala Grande e sperare che vedere gli altri chinati sui libri l’aiutasse a risucchiare un po’ della loro concentrazione.
Quasi tutti studiavano a gruppetti, qualcuno chiacchierava a bassa voce e qualcun altro si passava bigliettini da un tavolo all’altro. 

La Sala Grande veniva usata come aula studio nei momenti in cui non si doveva mangiare, ma non era il posto migliore dove si poteva trovare la tranquillità o il silenzio. Per quello c’era la biblioteca che veniva frequentata dai più secchioni o da quelli che non volevano alcun tipo di distrazione. 

La Sala Grande era per quelli che sì, volevano studiare, ma permettendosi pause di tanto in tanto senza essere rimproverati da Madame Pince, e dove potevano anche incontrare qualcuno, socializzare tra un capitolo e l’altro o addirittura flirtare.

Molly era una di quelle che frequentava la Sala Grande, ma non perché avesse davvero qualcuno con cui socializzare nei momenti di pausa o perché volesse flirtare. Figurarsi se lei avrebbe mai avuto il coraggio di flirtare con qualcuno. Ci aveva provato una volta - pensando di essere stata abbastanza velata - ed era finita piuttosto male, con parecchia umiliazione da parte di Rose.
Voleva solo essere circondata da gente, forse perché dentro di lei sperava che qualcuno ci provasse o forse perché sperava di adocchiare qualche interessante pettegolezzo o che qualcuno la approcciasse. Anche se in generale buona parte di quei ragazzi le stavano antipatici e a buona parte di loro lei non piaceva o la consideravano anonima. 

La ragazza cicciotella che non piace a nessuno e che non ha amici perché non è abbastanza interessante. Questo era quello che la gente pensava di lei. Senza contare che era la figlia sfigata del fratello Weasley più sfigato, quello che tutti tendono a dimenticare che ha preferito andare con il potere istituzionale piuttosto che lottare a fianco del Salvatore del Mondo Magico.
Se fosse stata figlia di Ron ed Hermione, o almeno di George e Angelina le cose sarebbero state molto diverse. Junior e Roxanne erano estremamente popolari a Hogwarts. 

Ma anche sua sorella Lucy è figlia di Percy eppure non viene considerata come un soprammobile, viene invitata alle feste, e ha diversi amici, sia maschi che femmine. Non è mai sola, non è mai stata presa in giro. 

Forse perché non è il bersaglio di Rose Weasley. Essere il bersaglio di Rose Weasley è la cosa peggiore che ti possa capitare, lei decide chi è in e chi è out e se qualcuno ti becca a parlare con una persona che non piace a Rose rischi di diventare altrettanto emarginato.
Forse per questo nessuno le parlava. Molly odiava Rose. Pensare che erano cugine di primo grado la riempiva di astio perché non solo la doveva incontrare a scuola, ma pure a casa, durante le festività e sarebbero rimaste parenti per sempre, non poteva cambiare questo. 

Possibile che Rose non avesse un minimo senso di cuginanza? Possibile che lei si facesse mettere i piedi in testa da una quattordicenne? 

Molly sbuffò e cercò di rituffarsi nel libro. Il problema non era solo il suo aspetto. Molly non solo si sentiva brutta ma pure stupida. Senza talento. Non era granché brava nella pratica, Trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure erano due materie in cui faceva più schifo, e Incantesimi ogni tanto se la cavicchiava, ma solo con le cose più facili. 

Era però brava in Storia della Magia e Divinazione, ma perlopiù perché erano materie che bastava studiare e inoltre la professoressa Cooman non voleva mai mettere brutti voti. Pozioni era una materia che non le dispiaceva, le permetteva di concentrarsi e non pensare ad altro ma non avrebbe detto che fosse una sua passione. Babbanologia e Cura delle creature magiche nessuno le considerava troppo importanti. Anche Erbologia era meglio lasciar perdere, era in grado di uccidere pure i cactus. 

Quindi non bella e senza un particolare talento. Anonima. Ed era già al sesto anno, non le sarebbe mai bastato l’ultimo per riscattarsi. Quel treno per lei era già andato. 


Veronica non vedeva l’ora di andare a quell'appuntamento a cui Jim l’aveva invitata. Era strano che l’avesse fatto, di solito si incontravano in Sala Comune o qualche lezione che seguivano insieme, spesso in qualche letto. In fondo non erano una normale coppia, avevano deciso di tenersi le porte aperte. Forse Jim voleva un cambiamento e lei magari ne avrebbe approfittato per parlargli chiaramente e dirgli una volta per tutte quello che voleva davvero, ovvero una relazione vera e propria, di fronte a tutti, esclusiva. Di occasioni ne aveva avute tante ma il coraggio le era sempre mancato. Proprio una brava Grifondoro, si disse.

Con tutti questi pensieri che le frullavano per la testa e la bozza di un possibile discorso da fare a James, camminava verso la Guferia, intravedendo da lontano i Grifondoro che si allenavano nel campo da Quidditch. 

Doveva mandare una lettera a sua madre. Sua madre le aveva già scritto due volte chiedendole che l’aggiornasse sulla sua vita e che le assicurasse che stesse bene. Veronica sapeva che se avesse avuto l'alternativa, sua madre non l’avrebbe nemmeno fatta andare a Hogwarts per poterla tenere con sé e controllarla. Ma qualcuno doveva occuparsi dell’educazione magica di sua figlia. Perciò Veronica era felice che ci fosse Hogwarts, che per buona parte dell’anno potesse allontanarsi da casa e che i suoi doveri di figlia si limitassero ad avere buoni voti e a scrivere qualche lettera di tanto, anonima e priva di informazioni importanti. Se avesse raccontate delle feste o dei ragazzi che frequentava a sua madre le sarebbe venuto un embolo, e poi l’avrebbe chiusa nella sua stanza senza bacchetta e avrebbe buttato via la chiave. 

Anche quell’ultima lettera si limitava a dire che andava tutto bene, che era impegnata con lo studio e che i professori erano bravi ma un po’ esigenti.
Perciò Hogwarts era la sua salvezza, anche se da metà dell’anno scorso si era trasformato in un mezzo incubo per colpa di quel stupido video. 

Cercò di togliersi dalla testa quei pensieri e di concentrarsi su qualcosa di più positivo, come “cosa avrebbe indossato quella sera per l’appuntamento con Jim”. 

Qualcosa di carino ma comodo o qualcosa di sexy ma un po’ scomodo? Non erano autorizzati a uscire da Hogwarts a meno che non fosse nel weekend in quanto minorenni, ma ovviamente i Grifondoro - James Sirius Potter in particolare - non si facevano quel tipo di problema, e lei non sarebbe stata da meno. 

Salì i gradini della Guferia a due a due e scelse il primo gufo che le capitò a tiro. 



L’allenamento di Quidditch era terminato da un paio d’ore ma James Sirius aveva deciso di rimanere un altro po’ per sgranchire la sua scopa e provare qualche nuova mossa, in particolare la picchiata e la sospensione.
Adorava volare da solo, gli permetteva di starsene un po’ per i fatti suoi senza avere distrazioni e lasciava vagare il cervello. 

Giocare con i suoi compagni di squadra era bello, divertente e gli permetteva di confrontarsi, di mettere alla prova le sue doti sociali e di leadership, ma anche le persone più socievoli avevano bisogno di qualche momento per conto proprio per ricaricare le batterie. 

Finalmente però, col sole che ormai era quasi calato, Jim era sceso dalla scopa tutto sudato. Decise di farsi una doccia negli spogliatoi perché temeva che quella del dormitorio fosse occupata dai suoi compagni di stanza e non volevo certo arrivare puzzolente all’appuntamento con Veronica. E poi, lo spogliatoio era vuoto, il che voleva dire almeno un’altra mezz'oretta per starsene da solo. 

Non si sentiva volare una mosca, era tutto stranamente silenzioso. Jim indossò i jeans e si infilò la boccetta con le pillole per il diabete nella tasca. Gliene erano rimaste poche e doveva ricordarsi di andare da Madame Chips a fare rifornimento. 

Afferrò la felpa della squadra e si girò verso la porta. Aveva paura di arrivare in ritardo. 

Veronica gli piaceva davvero e non voleva mandare tutto a monte per qualche sciocchezza. 

Prima di varcare la soglia però si bloccò su un piede e inarcò le sopracciglia. 

“Salve!” salutò la donna che lo fissava con uno strano sguardo. Più che una donna, era una giovane ragazza, ma non gli sembrava una studentessa di Hogwarts. Non ricordava di averla mai vista e per di più non indossava la divisa della scuola e nemmeno abiti Babbani alla moda che di solito indossavano le sue compagne. “Ti posso aiutare?” chiese vedendo che l’altra non accennava a dire nulla ma solo a fissarlo con occhi scuri, penetranti. Jim si sentì percorrere da un brivido. C’era qualcosa di spaventoso in quello sguardo. 

“Sì, mi puoi aiutare, James Sirius Potter”, disse la donna puntando la bacchetta alla fronte di Jim e pronunciando delle parole sottovoce. 

Jim non ebbe nemmeno il tempo di sobbalzare che il buio lo risucchiò.



Veronica aspettava pazientemente vicino alle porte della Sala Grande dove lei e Jim si erano dati appuntamento. Il ragazzo era in ritardo di dieci minuti e la ragazza continuava a guardare ossessivamente l’orologio.
Doveva smettere di preoccuparsi o farsi paranoie. Erano solo dieci minuti, era normale. Probabilmente era rimasto un po’ di più ad allenarsi e l’avrebbe raggiunta in un battibaleno col suo solito sorriso smagliante e i capelli spettinati ad arte. Poi per farsi perdonare le avrebbe offerto da bere e magari pure dei cioccolatini. 

Smettila, Veronica, sei nervosa per nulla. 

Lei e Jim si erano incontrati un sacco di volte, non aveva senso essere nervosi come delle ragazzine qualunque al primo appuntamento. 

Erano già andati a letto innumerevoli volte, l'intimità l’avevano benché superata.

Veronica lanciò un’occhiata verso la gradinata ma di Jim ancora nessuna traccia. 


*** 


Buonsalve a tutti!! 

Eccoci qua nuovamente e felice giornata internazionale della donna a tutte le mie lettrici. Spero abbiate passato bene queste ore e ricordatevi che la parità di genere va cercata tutti i giorni non solo quando le occorrenze lo ricordano ^^ 


Io vi lascio con questo capitolo cliffhanger. Fatemi sapere cosa ne pensate. Sapete già che adoro leggere le vostre recensioni e che sono sempre grata ai lettori costanti, a quelli silenziosi e a quelli sporadici. 


Un mega bacio a tutt* e buon inizio settimana <3

C.


   
 
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