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Autore: _tuseitu    10/03/2021    0 recensioni
Alba 24 anni passati a sentirsi sbagliata.
Riccardo 24 anni a sentirsi dire dagli altri quanto lo fosse.
Una famiglia apparentemente perfetta quella di Alba.
Una famiglia distrutta quella di Riccardo.
Sono passati circa cinque anni dall'ultima volta che Riccardo ha visto Alba. Allora di anni ne avevano 19 e avevano mille progetti, che Riccardo per paura di innamorarsi davvero, ha mandato all'aria. Se n'è andato da un giorno all'altro, lasciando Alba a pezzi.
Adesso il destino ha deciso di dargli una nuova occasione, ma non è tutto così semplice: in cinque anni ne sono successe di cose.
Solo una cosa non è mai cambiata: ciò che sentono l'una per l'altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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ALBA
“Perché mi hai portato qui?” – gli chiedo.
Riccardo non risponde, continua a tenere gli occhi bassi, fissi sul volante dell’auto.
Non so nemmeno quanto tempo sia passato dall'ultima volta che sono venuta qui. È rimasto tutto uguale, gli spalti fatti di cemento, il campo pieno di terriccio marrone, le grate di ferro. E poi questo cielo immenso sopra di noi pieno di stelle, anche se siamo in pieno inverno.
Quando stavamo insieme venivamo spesso qui a vedere le stelle o semplicemente per stare un po’ da soli, lontani da tutto il resto.
“Riccardo, rispondimi”
“Vuoi davvero saperlo? Non lo so. È che c'è una parte di me che davvero voleva portarti a casa, ma anche un'altra che non desidera altro che stare con te questa sera”
Lo dice con una dolcezza e con un dolore che sento anche miei.
“Vuoi stare con me stasera..e domani? Mi chiederai di non farmi illusioni, vero?”
“Non so nemmeno questo. Però voglio dirti delle cose e penso che questo sia il posto giusto”
Accenno un sorriso.
“Ti ascolto”
Lui si prende un po’ di tempo, poi inizia a parlare.
“Vorrei avere più coraggio, vorrei riuscire a guardarti negli occhi e smettere di fissare le mie mani o questo stupido volante, vorrei chiederti di mollare tutto per me, per noi, ma non ci riesco. Una parte di me continua a pensare che sia troppo, che forse è tutta un'illusione e un giorno quello che c'è tra noi non ci basterà più, così tu ne andrai. So che non ci sono garanzie, eppure le vorrei. Vorrei essere sicuro di non farti male, di essere la persona giusta per te, ma guardami. Vorrei essere capace di allontanarmi da te una volta per tutte e di lasciarti libera, ma non riesco a fare nemmeno questo. Ci ho provato a smettere di pensarti, ma niente, ci sei sempre stata”
I miei occhi si fanno lucidi mentre poso una mano sulla gamba di Riccardo, lui l'afferra e la stringe con la sua.
“Probabilmente abbiamo sbagliato tutto negli ultimi tempi. Avvicinarci così, ci ha fatto solo stare peggio, perché ci siamo scontrati per l'ennesima volta con una realtà che è difficile da accettare: quella di due persone fatte per stare insieme, ma incapaci di farlo. Io voglio solo che tu sia felice ed io devo andarmene da qui. Io così non riesco a respirare”
No. No. Non sta succedendo davvero.
Comincio a piangere come una bambina, mentre Riccardo mi tiene stretta lui.
“Alba..calmati, amore..” – sussurra.
“Non voglio che tu te ne vada..”
Mi aggrappo con tutte le mie forze alle sue braccia, sento il suo cuore battere con il mio e vedo i suoi occhi umidi e gonfi come i miei.
Piange anche lui e io vorrei riuscire a trovare le parole giuste, ma forse non esistono quando si sta così male.
“Hai ragione su tante cose, so quello che senti, quello che sentiamo, ma so anche tutte le volte in cui hai cercato di nasconderlo a te stesso e anche a me, tutte le volte in cui io mi sono avvicinata a te e tu mi hai allontanata , più il mio amore diventava grande, più tu scappavi via. Però, io voglio che tu sappia che tu puoi amare, non so quante volte ho provato a fartelo capire. So che qui non respiri, come non respiravi a Milano, a Londra, a Torino. Le tue fughe le conosco a memoria. Perché sai che cosa rimaneva, poi? Sempre io che piangevo in un angolo della mia camera aspettando che tu venissi a salvarmi. Quando finalmente mi sono convinta che non sarebbe successo, sei riapparso dal nulla con i tuoi sentimenti detti a mezza voce e il caos che ti porti dentro da una vita. E mi hai travolta di nuovo, perché io ti amo, Riccardo. E sono anni che provo a farti capire che anche tu puoi amare..”
Glielo dico tutto d'un fiato nonostante le lacrime non la smettano di scendere e cadere lungo le nostre guance.
Ci abbracciamo forte, quasi ci stritoliamo. Ci aggrappiamo l’una all'altro come abbiamo sempre fatto.
Sento il respiro di Riccardo sul mio collo e la sua bocca che si avvicina al mio orecchio:
“Ti amo anch’io” – sussurra.
E penso che stasera posso anche morire sotto questo cielo stellato e tra le sue braccia.

   
 
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