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Autore: LadyHeather83    20/03/2021    4 recensioni
Dopo gli avvenimenti di Majin-Bu, tutto sembra tornato alla normalità, o quasi.
Qualcuno riesce ad evocare il drago Polunga per riportare in vita un popolo quasi estinto.
Una nuova avventura aspetta Goku e Vegeta, che si troveranno ad affrontare delle importanti decisioni, per il proprio bene e quelle per le sorti delle persone che amano di più
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goku, Goten, Trunks, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vegeta-Sej

*

Capitolo 4 – Amare sorprese

*

A volte basta una semplice parola o frase per far fermare il mondo attorno a te, per mandare il tuo cuore in frantumi come fosse fatto di cristallo.

Oppure una semplice pioggia per far sciogliere un castello di sabbia appena costruito con tanta fatica.

Era così che si sentiva Vegeta quando Whis aveva annunciato l’arrivo sulla Terra del popolo saiyan.

Ma che intendeva?

Lo aveva chiesto ingenuamente Goku, precedendolo, perché alla sua bocca non arrivava l’impulso di muoversi.

“Non è che si sta sbagliando? Magari quell’arnese è andato in tilt” Aveva aggiunto confuso riferendosi allo scettro che brandiva l’angelo.

Sapeva che il suo popolo, o meglio, quello di Vegeta, era estinto ormai da anni, era stato lo stesso Freezer a mettere la parola fine all’era saiyan.

“Non sono previsioni. Ma io vedo solo certezze, e quello che so è che i saiyan sono vivi e vegeti.”

“Ma questo come è possibile?” Grugnì Vegeta stringendo i pugni.

Whis interrogò la sfera di cristallo e proiettò un ologramma verso il nulla, quello che videro, gli fecero spalancare la bocca.

Qualcuno aveva evocato il drago Polunga ed iniziato quella follia.

“Dobbiamo andare sul pianeta Neo-Namecc, inizieremo da lì” Aveva sentenziato il Principe dei saiyan salendo sul cubo.

“Non è meglio se prima andiamo sulla Terra? Se sono diretti lì, Chichi, Bulma e gli altri saranno in pericolo” Goku si grattò la testa a forma di palma.

Vegeta incrociò le braccia al petto e indurì lo sguardo, Goku capì che non sarebbero stati ammessi cambi di programma.

“Dimentichi che sulla Terra ci sono Trunks, Gohan e Goten. Ci penseranno loro.”

“E se non fossero alla loro altezza?”

Al principe partì un embolo, quell’idiota stava solo ritardando la loro partenza con quelle inutili chiacchiere.

“Sono super saiyan, deficiente! Li metteranno al tappeto in un batter d’occhio.”

Ma Goku non ne era del tutto convinto e forse nemmeno Vegeta, ma prima di agire, prima di precipitarsi sulla Terra, dovevano indagare su quanto successo prima.

E soprattutto chi aveva avuto la folle idea di far resuscitare quei barbari, e se per disgrazia fosse successo loro qualcosa, in qualche modo avrebbero sistemato le cose.

*

Vegeta, al contrario di Goku, non era precipitoso e istintivo.

Lui studiava la situazione, coglieva ogni dettaglio, per poi colpirti quando meno te lo aspetti.

Aveva ordinato agli dei di portalo sul pianeta Neo Namecc, sapeva che la cosa più sensata da fare era quella di parlare con i namecciani, scoprendo per prima cosa, chi ci fosse dietro a tutta questa storia.

Che fossero stati proprio loro?

Vegeta scosse il capo togliendosi subito quel pensiero.

Quel popolo non aveva ragione per compiere un simile gesto, un motivo valido per riportare in vita proprio i saiyan.

E se l’essere che aveva pensato di farli tornare in vita, avesse sterminato i namecciani?

Dovevano indagare.

“A cosa stai pensando, Vegeta?” Gli domandò Goku vedendolo preoccupato.

“Ho una terribile sensazione” Rispose aprendo un occhio.

“Beh! Hai detto tu che ci sono Trunks e gli altri a proteggere la Terra, non succederà nulla di grave a nessuno!” Era incredibile quanta positività avesse quel saiyan cresciuto sulla Terra.

Goku era si un saiyan, ma più un terrestre per certi aspetti, non era uno di loro, non li conosceva e non sapeva di cosa potevano essere capaci.

Erano subdoli, meschini, dei barbari agli occhi delle popolazioni che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in loro.

Persino Freezer li temeva.

Temeva che un giorno si sarebbero potuti trasformare nel leggendario super saiyan, ponendo fine alla sua tirannia.

Per questo, quell’alieno venuto da lontano, aveva preferito prima sottometterli e poi sterminarli senza pietà, cercando di eliminare la fonte delle sue notti insonni.

*

Si era versato del vino rosso nel calice d’oro.

Aveva portato alla bocca il bicchiere assaporando quel liquido rubino.

Zarbon e Dodoria erano rimasti impietriti dietro di lui, dopo che gli aveva preannunciato il suo folle piano.

“Ne è sicuro, signore?” Osò chiedere Zarbon inchinandosi.

Freezer bevve d’un sorso, e Dodoria pensò bene di liberarlo di quell’ostacolo, prendendo il bicchiere tra le sue mani.

Poi sospirò dalle narici guardando la galassia fuori dall’oblò della navicella.

“Non possiamo rischiare.”

“I saiyan sono ai nostro ordini, non hanno mai disobbedito…”

Freezer alzò una mano, imponendogli di fare silenzio, Zarbon chiuse la bocca senza replicare.

“Il Principe Vegeta, Nappa e Radish sono in missione su altri pianeti, vuole che li richiami?” Chiese tremolante Dodoria.

“No.” Rispose lapidario “…per loro ho in mente altro. Non hanno ancora finito con me.”

*

Quindici minuti.

Era il tempo che ci avevano messo a raggiungere il pianeta di Neo Namecc.

Vegeta, Goku, Lord Beerus e Whis, scesero dal cubo e con passo spedito, raggiunsero il cuore del pianeta, dove prosperavano i namecciani.

Attorniati da una fitta foresta di arbusti sempre verdi, sorgevano i sette villaggi del popolo color smeraldo, collegati tra loro.

Al centro, si trovava la casa bianca dell’anziano saggio Moori.

“Chi siete voi?” Aveva chiesto con fare minaccioso un namecciano guerriero, simile nell’aspetto al loro amico Junior, che si era palesato davanti a loro.

Un fruscio di foglie lo aveva annunciato, come se si fosse mimetizzato dietro di esse per tutto il tempo, seguendo quei forestieri dal momento in cui avevano messo piede sul suo pianeta.

Nessuna aura proveniva da lui, ma non sembrava un cyborg, piuttosto, era abile ad azzerarla.

“Ciao! Io sono Goku!” Gli porse la mano amichevolmente “E tu come ti chiami?”.

Il namecciano non accettò quel gesto e rimase impassibile di fronte quell’usanza.

Si trovavano al confine di uno dei villaggi, ancora pochi passi e si sarebbero lasciati alle spalle quella fitta vegetazione.

“Che cosa volete?”

“Vedere il vecchio saggio Moori, abbiamo delle cose da chiedere”

Il guerriero fu sorpreso di quella richiesta e che conoscesse il suo nome.

“Aspettatemi qui!” Detto questo, li lasciò li ad attendere il suo ritorno, chissà per quanto tempo.

*

“Potete venire” Le foglie si erano mosse e richiuse dietro di se.

Goku pensò che quell’individuo così duro e autoritario, doveva essere il successore di Nail.

Gli assomigliava sia nell’aspetto, che nel portamento.

Sfacciatamente glielo chiese durante il tragitto, con la solita innocenza e semplicità che lo caratterizzava.

“Nail? No, però l’ho conosciuto quando ero un bambino, è stato un esempio per me, e quando ho saputo che si è unito ad un altro namecciano, o meglio che era stato assorbito, ho voluto seguire le sue orme. Ed eccomi qui” Allargò le braccia “…il fidato consigliere e guardia dell’anziano saggio”.

“Vogliamo smettere di parlare inutilmente?”

Il guerriero e Goku si guardarono interrogativamente, poi quest’ultimo sussurrò qualcosa all’orecchio del namecciano, che venne però captato dal principe.

“Non sono irascibile perché non ho pranzato”

“Mi ha sentito” Sospirò Goku.

“Piantatela!” Intervenne Lord Beerus, che si stava chiedendo l’assurdo motivo del perché anche lui e Whis dovevano prendere parte a quel viaggio.

Si zittirono tutti, non era il caso di irritare ancora di più il dio della distruzione, se faceva scoppiare pianeti solo perché non gli servivano un pasto decente, figuriamoci cosa avrebbe potuto fare ora che si trovava lontano da casa, con la pancia che brontolava, in un luogo dove si nutrivano solo di erba e radici insapori.

Il namecciano scostò la tenda rossa posta all’ingresso della dimora del saggio, e invitò ad entrare i suoi ospiti, quando l’ultimo entrò, si congedò con un inchino.

“Grazie, Ismail” Tuonò Moori dall’alto del suo trono.

Nessuno dei presenti lo salutò con riverenza, tranne Whis, che accennò un chino con il capo.

“Goku! Quanto tempo” Si era alzato e raggiunto il quartetto, abbracciando il saiyan con la tuta arancio.

“Eh si, sono passati un bel po' di anni!”

“Che cosa vi porta qui?”

“Sappiamo che è stato evocato il drago Polunga, e che il popolo saiyan è stato portato in vita, perché?”

Moori guardò dietro Goku, quella figura non molto alta e con lo sguardo truce che aveva appena parlato.

Riconobbe in lui, quel sicario che aveva trucidato molti dei suoi amici, in cambio delle sfere del drago, poi se la memoria non lo stava ingannando, la signorina gentile che li aveva ospitati a casa sua quando una casa loro non avevano, ospitò anche lui.

Deglutì rumorosamente ricordando ancora la sua figura sanguinaria.

L’anziano saggio fu restio a rispondere, cosa che non avvenne, quando Goku gli chiese gentilmente di dare una spiegazione.

“Uno dei nostri ci ha tradito” Moori abbassò lo sguardo dalla vergogna, in tanti secoli, nessuno aveva osato tanto, ma la smania di potere e le promesse di una vecchia sibilla, si erano insinuate nella testa di Akim come un cancro, consumandolo lentamente “…c’era una donna che abitava questo pianeta prima del nostro arrivo. Ci ha aiutati con la sua magia a costruire i villaggi, in cambio di vitto e alloggio, non chiedeva altro. Poi ha soggiogato uno dei nostri, senza che ce ne accorgessimo.”

“Sa chi era?” Lo chiese il principe.

“Sappiamo solo che si chiamava Sayla” Rispose l’anziano.

“Sayla?” Vegeta era rimasto impietrito.

Goku guardò l’amico con aria interrogativa “La conosci forse?”

“Era la sibilla di palazzo” Spiegò “…pensavo fosse morta nello scoppio del pianeta” Aggiunse poi “…quella stronza dev’essere riuscita a scappare in qualche modo, non è possibile che sia stata alle dipendenze di Freezer” Parlò poi tra sé e sé a voce alta.

“Sayla ci aveva spiegato che era riuscita a mettersi in salvo grazie ad una monoposto di fortuna, dopo che il Re fu assassinato. Aveva vissuto molti anni su questo pianeta da sola, molto prima che arrivassimo noi”

“Tsk! Non c’è da stupirsi, è sempre stata molto intelligente e scaltra. Mi chiedo solo quali siano i suoi piani ora.”

“Mi spiace non poter soddisfare la tua curiosità, Vegeta. Ma chi l’ha aiutata nella sua impresa, è stato addormentato.”

Goku inarcò un sopracciglio “Cioè? Non lo puoi svegliare?”

Moori scosse il capo e spiegò che chi viene addormentato, non può più venire risvegliato, ma lo farà spontaneamente appena avrà capito di aver sbagliato, e si sarà pentito dell’azione compiuta.

Nessuno sa quanto tempo ci vorrà, e soprattutto cosa accade mentre uno è quella specie di purgatorio.

“E’ un peccato” Biascicò in tono deluso Goku, al contrario di Vegeta, che sembrava capirci un po' più di lui in quel momento.

“Andiamocene! Abbiamo già perso abbastanza tempo” Il principe senza troppi ringraziamenti, girò i tacchi ed uscì da quella stanza, sciogliendo quella posa rigida che aveva tenuto tutto il tempo.

“Eh? Cosa? Ma sei stato tu a voler venire qua” Poi lo stomaco del saiyan dai capelli a palma iniziò a brontolare “…prima di andarcene possiamo fare merenda?”

“Sei sempre il solito!” Grugnì Vegeta.

**

Continua

*

Angolo dell’Autrice: Ciao a tutti e buon sabato pomeriggio, dovevo pubblicare domani, ma temo che tra una cosa e un’altra, di non riuscire, così ho anticipato.

Contenti?

Se la risposa è affermativa allora fatemi sapere cosa ne pensate, e vi ringrazio come sempre per seguire questa storia, siete in tantissimi J

E come sempre  vi do appuntamento alla prossima settimana con il capitolo 5 dal titolo: Sayla.

Baci, Erika

*

  
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