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Autore: Raven_Phoenix    27/08/2009    9 recensioni
Kira non é mai esistito... non é mai esistita nessuna organizzazione segreta di detectives...la wammy's house non é mai stata eretta... e allora... dove sono ora Mello, Near e tutti gli altri? *Rimasi per tutti i diciassette minuti di tragitto immobile, cercando di non dare peso alla puzza di sudore e di fumo attorno a me... come cavolo facevano a fumare dentro a una bolgia simile?! Non vedevo l'ora di poter rimettere i piedi saldamente contro all'asfalto, anche se questo significava l'arrivo all'inferno: Scuola.* Narrata direttamente da Mello, la sua vita e quella degli altri alle prese con i "normali" problemi di tutti i giorni... o forse non saranno tanto normali come si crede? (Yaoi... ma c'era bisogno di dirlo? XD MxM principalmente/ LxL)
Genere: Generale, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E con il sottofondo della colonna sonora di Star Wars rifaccio la mia comparsa dopo un bel po' che non postavo o.ò Scusate ma le vacanze mi impigriscono parecchio ^_^'''' Pensate che mi mancavano solo una decina di righe da quasi due mesi per finire questo capitolo ma non facevo che fissare il file aperto e dire "Sisi adesso lo finisco"...ehm... e alla fine non lo facevo XD Chiedo perdono.
Bene, siete pronti?u.u che si dia inizio alla lettura è.é



Capitolo 10:


Ero altamente indeciso se la causa del mio risveglio fosse stato un odore pungente arrivatomi al naso o le malsane urla che sentivo in lontananza. Mi stiracchiai cercando di capire se fossi ancora tutto intero, ma nel farlo calcolai male senza ricordarmi dove mi fossi addormentato. Nel giro di mezzo secondo mi ribaltai dalla poltrona atterrando su un insolito tappeto dai ghirigori blu. Aprii gli occhi di colpo, ritrovandomi in una stanza sconosciuta. Ci dovetti impiegare trenta dei miei migliori secondi della mia mente appena sveglia per capire e ricordarmi tutto.
La sera prima, festa scolastica, Matt ubriaco, trascinare Matt fino a casa, schiantarsi sulla prima cosa dall'aspetto morbido e spegnere il cervello.
A seguito pensieri molto più confusi come ananas e mele che danzavano in cerchio mi passarono davanti agli occhi mentre un fracasso assordante proveniva da qualche parte in quella casa.
Con qualche difficoltà mi alzai testando la mia stabilità. Anche se avevo bevuto relativamente poco sentivo parecchio presenti i postumi della sbornia. Se mi sentivo frastornato io non osavo immaginare gli altri!
Mi incamminai verso la porta, evitando alcuni soprammobili sparsi a terra caduti dai mobili dopo il passaggio dello tsunami con i capelli rossi la sera prima. Trovai sulla soglia della stanza anche il mio cellulare che, mi ricordai solo ora, avevo usato come lancio del giavellotto, ringraziando di averlo trovato tutto intero ancora funzionante. Cacciai la testa nel corridoio, tendendo l'orecchio e captando un frastuono assurdo di padelle, individuando così in poco tempo la porta della cucina. Contai mentalmente fino a tre prima di abbassare la maniglia, preparandomi psicologicamente.
La scena che mi si presentò davanti in sé non mi stupì più di tanto: Matt seduto a terra con la schiena appoggiata ad una sedia, per metà nascosto sotto al tavolo.
Sarei anche scoppiato a ridere se si fosse trattato solo di quello, ma la cosa che mi preoccupò di più furono la presenza di Near, Ryuzaki, Light e Ryuk.
Lo stecchino con la cresta non era tanto distante dallo stato in cui era Matt, con solo l'unico cambiamento che la sedia doveva averla centrata nel momento di provare a sedersi, ed ora se ne stava con le braccia lunghe sul tavolo e la testa coperta da un porta pane. Near, con ancora indosso il mantello di Batman della sera prima, era intento a mettere in fila sul bordo del bancone della cucina dei cereali prendendoli uno ad uno dalla scatola, mentre Light e Ryuzaki, gli unici apparentemente sani e soprattutto con indosso vestiti decenti, simbolo che almeno loro dovevano essere passati da casa per cambiarsi e dormire in un comune letto, stavano trafficando ai fornelli.
Fissando questi ultimi due mi resi conto solo allora di essere ancora vestito con il travestimento della sera prima, così come lo erano anche Matt e Ryuk... oh no, mi sbagliavo! Ryuk era vestito come al solito, avevo dimenticato che per lui carnevale durasse tutto l'anno.
Rimasi sulla soglia della porta indeciso se prendere e scappare o arrischiarmi ad entrare.
-Oh, buongiorno Mello.- mi salutò Ryuzaki sorridendo -Cioccolata calda?-
-Ehm... perché no...- dissi facendo qualche passo incerto per poi sedermi.
In quel momento Ryuk riemerse dalla sua incubazione temporanea sotto al porta pane per salutarmi.
-Salve piccola pulzella innocente.- disse sorridendomi tranquillo.
-Allora non sei devastato dai resti dell'alcol.- dissi dopo averlo studiato meglio.
-No, sto una favola.-
-E allora perché avevi la testa sotto a quel coso?- chiesi stupito indicando l'oggetto in questione.
-Mh...perché lo trovavo divertente!- rispose lui ciondolando sulla sedia soddisfatto della sua risposta.
-Sì, certo ragazzo mio. Piuttosto...- dissi mentre mi abbassavo e con qualche difficoltà aprivo tutte le fibbie delle scarpe che tenevo ancora ai piedi -RIPRENDITI QUESTE COSEEEE!- urlai scaraventandole via con un senso di liberazione assoluta tanto che mi sarei voluto alzare in piedi sul tavolo urlando "FREEDOM!" impregnato dall'aura di Aretha Franklin.
Con un urlo straziante Ryuk si lanciò giù dalla sedia per andarle a recuperare, incappando anche in Matt che ancora non aveva trovato la forza di alzarsi, e non osai nemmeno immaginare da quanto tempo fosse lì.
Il fenomeno da manicomio in questione si accorse del mio sguardo puntato su di lui, e strisciando si avvicinò a me, aggrappandosi al braccio che avevo lasciato a penzoloni giù dal tavolo.
-Ti prego, dammi una mano.- mi disse cercando di tirarsi su facendo leva su di me, ma con poco successo.
-Dobbiamo dare una bella medaglia al genio del "no problem, so badare a me stesso", mh?- dissi fissandolo con un ghigno soddisfatto.
Lui per tutta risposta mi fulminò.
-Senti, non potresti cercare di metterci un po' più sentimento nell'offrirmi aiuto risparmiandoti le tue solite battutine acide?- disse stizzito.
-Ma sta zitto.- borbottai liberandomi dalla sua presa.
Matt barcollò all'indietro cercando di aggrapparsi a qualsiasi cosa per farsi da sostegno.
-Oddio, cado! cado! Sono sulla punta del Titanic e sto scivolando verso l'abisso artico! Aiutami Roooooooose!- urlò protendendosi verso di me senza successo. Due secondi dopo cadde a peso morto all'indietro spianandosi a mo' di tappeto a pelle d'orso sul pavimento.
Sospirai sconsolato guardando Ryuzaki, unica luce di salvezza in mezzo a quella gabbia di matti.
-A proposito, dove eravate finiti ieri sera?- chiese Near dal suo angolino rivolto ai due indaffarati davanti ai fornelli.
Light arrossì di colpo ma rimase composto continuando a controllare l'acqua per il caffé, mentre Ryuzaki si voltò con la sua solita espressione stralunata verso l'albino.
-Dunque, prima Light si é divertito a farmi questi- abbassò appena il collo della sua maglietta mostrano un paio di succhiotti grandi quanto una delle chiappe di Shin-chan -a seguito io mi sono divertito a...- non riuscì a terminare la frase perché Light prontamente l'aveva placcato a mo' da giocatore di rugby zittendolo.
Mi concedetti una risata maligna gustata fino all'ultimo considerandola una sorta di rivincita sul figlioletto di papà.
-Invece a voi il rientro é andato bene?- chiese Ryuzaki dopo essersi liberato del suo "peso amoroso".
-Mh...non mi ricordo molto sinceramente.- disse Matt riaffiorando da sotto al tavolo, riuscendo a rialzarsi da solo.
Io arrossii all'istante rischiando di strozzarmi con la mia stessa saliva. Ok, urgeva che mi calmassi immediatamente senza dare nell'occhio. No, non dovevo assolutamente pensare ai 7 centimetri di lingua di Matt che mi ero ritrovato in bocca la sera prima! Come se fosse stato facile, certo! Di sicuro mi avrebbe aiutato se avessi trovato l'episodio altamente rivoltante, ma da quando avrei potuto essere disgustato da un amorevole scambio di saliva con Matt?! Per Dio, ero un uomo dopotutto, l'uomo che non deve mai soffire, pronto a portare con onore la fama di Play Boy a scuola, colui che reputa il suo cuore di ghiaccio, incapace di provare sussulti se non quando la fiancata della macchina nuova si riga.
Oltre al fatto che io una macchina nemmeno l'avevo ero tutto il contrario. Le ragazze mi morivano dietro letteralmente nell'ultimo periodo ma non le degnavo nemmeno di uno sguardo, mi facevo delle paranoie madornali per ogni sillaba che usciva dalla bocca di Matt, arrossivo visibilmente e arrischiavo infarti ogni due per tre in sua presenza... stavo forse diventando donna?!
Del resto il brivido del tacchi, anche se non a spillo, l'avevo provato la sera prima, e perfino la mia prima e terrificante esperienza di make-up.
Preso dalla disperazione alzai lo sguardo vedendo Ryuk che estraeva quasi dal nulla una limetta per le unghie e iniziava a sistemare i suoi "innoqui artigli" lanciando un urletto ogni volta che incrociava una pellicina.
"Finché non arriverò al suo livello non dovrò preoccuparmi perlomeno." pensai scuotendo la testa quando l'essere schelettrico estrasse anche una boccetta di smalto per le unghie nero.
Mi voltai per non assistere al completamento della manicure... non l'avessi mai fatto!
Mi ero voltato giusto in tempo per ammirare Light e Ryuzaki impegnati in tutte le coniugazioni del verbo limonare tranquillamente seduti sul piano della cucina.
Spalancai occhi e bocca nello stesso momento cacciando un urlo paragonabile al lamento di un balenottero mentre indietreggiavo con la sedia additandoli.
I due si separarono, Ryuzaki con la sua solita espressione su un'altro mondo mentre Light si limitò a tossire diventando quasi viola ma mantenendo sempre la sua aria composta.
Matt si sollevò guardando i due con gli occhi che brillavano.
-Che bello! Che bello! Che bello! Voglio pomiciare anch'io!- urlò voltandosi verso di me ed appiccicandosi alle mie labbra come una ventosa.
-Pf...Pffff...PWUAAAAAH!- rantolai cercando di riprendere fiato perdendo l'equilibrio sulla sedia e finendo a terra inesorabilmente.
Non sapevo perché ma sentivo come una sensazione di deja vue in quella strana situazione, a voi no? Se non altro i baci di Matt erano tornati innoqui come sempre, se così li si poteva ancora classificare.
-Matty, piantala!- dissi stizzito.
Lui sospirò con una finta vena melodrammatica.
-Hai ragione tesoro, dobbiamo smetterla di incontrarci così.- ghignò alzando un sopracciglio e ringhiando in stile piccolo tigrotto arrapato.
Se in quel momento avessi potuto essere all'interno di un manga mi sarei auto-disegnato almeno trecento goccioline sulla testa con dietro una onomatopea lunga tre chilometri con scritto "Ghhhhhhhhhhhhhh!".
-Ci state prendendo gusto con queste scenette mattutine, vero?- disse Near dopo aver messo in riga anche l'ultimo cereale soddisfatto.
-E non ti immagini le scenette serali, piccolo.- rispose Matt sempre in tono malizioso.
Non mi ci vollero più di due millesimi di secondo per raggiungere il bel color violetto di cui era Light.
-Near vai a stirarti il mantello, sciò.- dissi trovando qualsiasi pretesto per allontanarlo.
Quando Iniziava con le sue domandine a bruciapelo arrivavo al 90% delle volte sull'orlo del collasso.
-Mh...forse é il caso che vada a cambiarmi.- disse lui alzandosi -Ma ricordatevi tutti una cosa...BATMAN REGNA!- urlò prima di correre fuori dalla cucina a braccia alzate con le piccole alucce del costume che sbattacchiavano da una parte all'altra.
Tirai un sospiro di sollievo mentre mi liberavo dall'abbraccio di Matt per cercare di raggiungere la tazza di cioccolata calda che Ryuzaki aveva appoggiato per me sul tavolo. Iniziai a sorseggiarlo sentendomi come un drogato quando riusciva a trovare la vena sul braccio. Mentre mi crogiolavo in quel denso piacere liquido anche Matt sembrò riacquistare un po' della sua lucidità e si sedette in braccio a Ryuk dondolandosi come un bimbo in braccio al Babbo Natale dei grandi magazzini.
-Oh buon signore, quest'anno visto che sono stato molto buono vorrei un disco volante, una pista di macchinine subacquee e un Action Man specializzato in paracadutismo che però alla fine non si appre e quindi muore tra atroci sofferenze cadendo su una fabbrica di letti di chiodi.- disse realizzato.
Per l'appunto... un piccolo, lagnoso e altamente ignorante bambino seduto in braccio a Babbo Natale.
-Vedremo cosa dirà la mamma.- rispose Ryuk fissando me con uno dei suoi mostruosi sorrisi.
-Se io sono la mamma pagatemi per aver vissuto nove mesi di sofferenza.- dissi io fulminandolo tornando a concentrarmi sulla mia tazza fumante.
-Bambini e mammine, posso avere la vostra attenzione?- chiese improvvismente Light avvicinandosi anche lui al tavolo.
-Ci illustri, illustre illustratore.- scimmiottò Matt vedendosi tappare la bocca da Ryuk dopo aver consultato fugacemente il mio sguardo.
-Dunque...- proseguì Light fulminando Matt, certo che quella mattina con tutte le saette che regnavano in quella cucina avremmo potuto aprire una centrale elettrica -Io e Ryuzaki oggi avevamo pensato di iniziare a guardarci intorno per fare qualche compera di Natale, quindi non appena saremo pronti andremo verso il centro commerciale. Visto che non ci fidiamo di lasciarvi qui da soli, piccoli pargoletti miei, potreste venire con noi, che ne dite?-
Al solo sentir nominare "centro commerciale" sia Ryuk che Matt e anche Near che era apparso in quel momento sulla soglia della porta spalancarono gli occhi con un sorriso a trentadue denti.
-SHOPPING!- urlarono contemporaneamente con i toni più striduli che avessi mai sentito degni delle teenager che leggono Vanity Fair con le pantofole pelose ai piedi e le maschere facciali al cetriolo.
Deglutii lentamente cercando di non farmi andare la cioccolta di traverso pensando svelto ad una soluzione.
Dunque, la porta era troppo lontana, e non potevo nemmeno cercare di scappare dalla finestra per via dei cactus appoggiati sul davanzale, mentre i condotti dell'aria erano troppo stretti anche per la mia corporatura perfetta, modestamente.
Mi girai verso la mia ultima salvezza, Ryuzaki.
-Dimmi che mentre loro saranno vittime del loro fantomatico shopping noi andremo a vedere qualcosa di più intelligente.- dissi speranzoso immaginandomi già un qualche salone di moto testando le fusa dei vari motori.
-Beh Mello, io e Light saremo impegnati tutto il tempo nel negozio di elettronica, non penso che tu voglia annoiarti fino alla morte tra i televisori al plasma. Meglio che tu vada a fare spese con gli altri.- rispose lui sorridendo e dandomi una pacca sulle spalle.
Cercai di consolarmi con una risatina mezzo isterica tra me e me vedendo i tre esaltati che già facevano la lista dei negozi da svaligiare. In silenzio mi dileguai alla ricerca dei vestiti di ricambio che avevo lasciato da Matt la sera prima sperando che togliendomi almeno quello scomodo travestimento mi sarei sentito vagamente meglio. Se non altro rimirarmi allo specchio con i miei capelli finalmente di nuovo lisci e morbidi mi tirò su di morale, per non parlare di quando scivolai in un paio di jeans grigi strappati e la mia felpa nera preferita con il cappuccio a punta. Scrutai meglio il mio viso allo specchio rimuginando per qualche istante. Mi ritornarono alla mente alcune parole della sera prima, quando Matt aveva iniziato a "trasformarmi" per la festa. Per farmi stare un po' più calmo mentre mi sistemava aveva escogitato di tutto, finché con un sorriso mi disse che con un trucco leggero sarei stato bene. Ovviamente ero arrossito ed ero rimasto più tranquillo fino alla fine del suo malefico lavoro.
Rimasi incerto su da farsi per qualche istante per poi prendere un respiro profondo ed afferrare la matita per gli occhi che stava sul ripiano vicino al lavandino. Cercando di non cavarmi un occhio feci del mio meglio, ricordandomi come aveva fatto Matt. Mi limitai a tracciare un finissima linea all'interno dell'occhio, sfumando leggermente quello che debordava. Una volta finito ebbi la tentazione più volte di prendere un batuffolo di cotone e togliere tutto, con il terrore che magari avessi sbagliato nel mettermela, e sicuramente Ryuk mi avrebbe preso in giro, certo non potevo competere con il suo solito make-up perfetto e sofisticato. Alla fine riuscii ad autoconvincermi e scesi al piano di sotto, dove nel frattempo anche gli altri avevano iniziato a riassesstarsi.
Trovai Matt in fondo alle scale mentre cercava di sistemarsi i capelli abbassando le punte cotonate rimaste con un pettine davanti ad uno specchio a muro.
-Hai bisogno di aiuto, Matty?- chiesi fermandomi fissandolo divertito appoggiandomi alla ringhiera.
-No grazie, ho quasi finito.- rispose lui per poi prende un respiro e dare uno strattone micidiale alla sua chioma rossa.
Con l'urlo che era uscito dalla sua dannata boccuccia i miei timpani erano schizzati fino al soffitto e minacciavano di non voler tornare mai più.
-Ehi, Mel!- esclamò poi avvicinandosi e scrutandomi da vicino assottigliando gli occhi per poi esisibrsi nel suo sorriso da svenimento -Ti sei truccato.-
Arrossii abbassando lo sguardo e sospirando pregando al rivestimento in moquet degli scalini di inghiottirmi. Lui continuò a ridacchiare schioccandomi un bacio veloce sulla fronte per poi scompigliarmi i capelli, suscitando in me l'urlo demoniaco di quando una mano estranea si andava ad infilare sulla mia invidiabile e fantastica chioma. Lui aumentò le risate mentre mi prendeva per mano e ci dirigevamo verso la cucina dove gli altri stavano ancora descrivendo il programma da svolgere al centro commerciale.
-Mello?- mi chiamò Ryuzaki avvicinandosi e fissandomi più del solito.
-Che c'é?-
Fu come se mi avesse scannerizzato da capo a piedi per ogni centimetro del mio corpo prima di alzare un sopracciglio.
-Sexy.-
Con un mugugnio mi voltai nascondendo la faccia nell'incavo del collo di Matt per poi arrossire fino alla morte.
Il simpatico riprese a ridere sedendosi e tenendomi in braccio. Nonostante avessi dovuto scattare come una molla nel trovarmi in quella posizione non osai muovermi per il rischio di diventare più viola che rosso, anzi, mi sarei potuto incenerire letteralmente da un momento all'altro. Dovettero passare all'incirca altri dieci minuti perché ritrovassi la forza di alzare la testa e sbirciare oltre la spalla di Matt per vedere Ryuk passare come un fulmine nel corridoio provocando un terremoto visto che si era appena messo le scarpe che mi aveva prestato la sera prima.
-Bene, siamo tutti pronti. Vogliamo andare?- annunciò Light con la classica piega di insegnante delle elementari pronto a fare l'appello degli allievi in fila per due pronti per andare in gita.
Presi un lungo respiro prima di alzarmi e dirigermi verso la porta che era stata spalancata già da Ryuk e Near, il primo mentre scriveva su un post-it la lista di quello che voleva comprare mentre l'altro cercava di farlo camminare dritto per evitare di farlo andare a sbattere sullo steccato. Cercando di ignorare i vicini che si affacciavano dalle finestre delle case accanto uscii anch'io, curandomi che il cappuccio della mia felpa fosse ben calato sul mio viso per non farmi riconoscere. Scartai una tavoletta di cioccolato gradendo il fatto che il freddo boia di quella giornata aveva fatto si che non si iniziasse a sciogliere già dopo tre morsi. Tutto sommato pensai che quello poteva essere un buon segno per dire che la giornata al centro commerciale sarebbe andata meglio di quello che speravo.
Mi ero illuso...mi ero DAVVERO illuso...mi ero DECISAMENTE TROPPO illuso.
Non facevo altro che ripetermi quello mentre fissavo mezzo disperato la mia unica luce di salvezza, Ryuzaki, che si allontanava insieme a Light verso il negozio di elettronica, lasciandomi in mezzo a tre calamità viventi che additavano le vetrine cacciando urli degni di un branco di tirannosauri.
I tre quarti d'ora di autobus passati a cercare di dissuadere Ryuk e Matt dal mettersi in piedi sui sedili a ballare la Conga erano stati i più faticosi della mia vita, per non parlare delle prossime come minimo due ore e mezza di corse per i corridoi del centro commerciale osservando come quegli sciagurati si sarebbero divertiti ad attentare ai loro fondi monetari.
-Preferivo i noiosi schermi al plasma di Ryuzaki e Light.- dissi sedendomi su una poltroncina fuori dai camerini del negozio gothic metal dove ci eravamo fermati come prima tappa. Ryuk sembrava stesse facendo la spesa al supermercato, svuotando metà degli scaffali lanciando un urletto ogni qualvolta vedeva qualcosa di interessante ai suoi occhi, mentre Near continuava a fissare intensamente un paio di New Rock bianche esposte in vetrina quasi come se da un momento all'altro avesse voluto incorporarsi con essi. Matt invece si era messo a discutere animatamente con la commessa stracarica di piercing e un braccio interamente tatuato, a quanto pareva sembravano presi da un monologo su come pogare anche con una costola rotta usando termini che nemmeno riuscivo a decifrare come della mia stessa lingua.
Tutto d'un tratto non seppi spiegarmi cosa successe, ma sentii come una forza irresistibile alle mie spalle che mi incitava a girarmi. Mi alzai dalla poltrona d'istinto, sembrava quasi che non fossi io a controllare il mio corpo, e mi voltai.
Di colpo avvertii un colpo allo stomaco e una luce talmente abbagliante da farmi lacrimare gli occhi. Quando riuscii a mettere a fuoco quello che mi stava chiamando fu come se il mio cervello si annullasse, spalancai la bocca e crollai in ginocchio incapace di parlare.
In una vetrina enorme sul fondo del negozio un po' in ombra che mi chiesi come avessi fatto a non vedere subito dall'inizio, c'era assolutamente la cosa più bella che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Nero lucente, due ruote enormi e coriacee che sembravano in grado di resistere perfino se fossero passate sopra alle lame di cento coltelli, la sella in pelle dalla forma perfetta capace di non intorpidire i muscoli nemmeno dopo ore di viaggio, fari da urlo, manubrio da orgasmo, e laggiù, nascosto sotto al telaio immenso, un motore addormentato in attesa che qualcuno risvegliasse il suo ruggito.
-Mel? Che ti prende?- sentii la voce di Matt come se fosse stata lontana miglia e miglia.
Io alzai le braccia come se avessi avuto Cristo risorto con le infradito davanti a me, sentendo un rivolo di bava uscirmi dalla bocca.
-È...é...fantastica.- sussurrai con voce strozzata.
No... fantastica non era esatto. Era più che fantastica, più che perfetta, più che una divinità scesa sulla terra.
Quella era una moto.
Era la moto più assurda del mondo.
La MIA moto.
Quella moto DOVEVA essere MIA!



Ed ecco che anche Mello si brasa il cervello nei grandi magazzini u_u ma dovevo prima o poi mettere una "rivale in amore" per Matt no? XD
Al prossimo capitolo ragassuoli u.u ed ora i consueti ringraziamenti^^


Grazie grazie a o0ciao0o, Mello sexy Doll, _Kira_94, Luchia L, MellosBarOfChocolate e mich key.^^

Puce16: E chi può saperlo? u.u é questo il bello della ff, non sapremo fino alla fine se Matt non perde occasione di limonare allegramente con Mello perché si diverte oppure perché c'é sotto qualcosa. Se continui a leggere lo saprai *ghigno malefico* grazie del commento^^
  
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