Tre
per tre
2.
Sul
divano (NaruHina)
Con Naruto saldo
ancora per poco attorno alle spalle, Shikamaru salì a fatica
i gradini e bussò
con un pugno sordo.
Gli altri shinobi
gli si strinsero dietro.
“Ciao
ragazzi,
vi siete divertiti?” chiese Hinata in un sussurro, aprendo la
porta. Tutti annuirono
frettolosamente, mentre Kiba esclamava: “Da matti!”
e Choji gli faceva segno di
abbassare la voce per non svegliare qualcuno. Erano le undici e mezzo
passate e
tutto il vicinato risposava, silenzioso; non c’erano
più luci alle finestre.
“Grazie
per
averlo riaccompagnato.” bisbigliò, grata, Hinata
con un sorriso mentre
Shikamaru cercava di adagiare Naruto sui gradini di ingresso senza
svegliarlo o
fargli prendere botte. Lo shinobi, però, aprì
lievemente gli occhi e,
riconosciuti quelli di Hinata, le si avvinghiò alle gambe.
La kunoichi si
inginocchiò con cautela e lo prese tra le sue braccia.
“Me la
cavo da
sola, andate pure. Grazie ancora!” li congedò e il
gruppo si sciolse tra le
strade del Villaggio.
Chiusa la porta,
con un sospiro Hinata si inginocchiò, scollò le
braccia di Naruto dalla proprie
gambe, posizionandole alla bell’e meglio attorno alla propria
schiena e lo
sollevò leggermente attirandolo a sé. Suo marito
sonnecchiava beato, il viso
rilassato come non lo vedeva da giorni, le labbra troppo rosse,
semichiuse, che
provocavano un curioso sibilo, l’unico rumore udibile nella
casa. Erano giorni
che Naruto non tornava a casa a dormire, rendendola stranamente
inquieta, che
non vedeva i bambini, che era solo di passaggio per un saluto, per
prendere un
cambio di vestiti o per
darle un bacio,
e vederlo finalmente così tranquillo liberò anche
lei da quel peso che si
portava dentro da mesi.
Le conseguenze
della notizia che Naruto avrebbe finalmente occupato il posto che aveva
sempre
sognato sin da quando erano all’Accademia erano state
più pesanti di quanto
avessero mai potuto immaginare.
Più
serena, gli
carezzò con mano leggera la guancia senza riuscire a
trattenere un sorriso. Finalmente
avrebbe potuto stringere a sé Naruto, dargli forza in una
delle notti più
importanti della sua vita. Senza smettere di sfiorarlo, posò
lievemente le
labbra sulle sue, cercando di non svegliarlo, ma, inaspettatamente, lo
shinobi approfondì
il bacio con foga nonostante la sua bocca sapesse di alcool. Poi le
sorrise,
beato.
"Scusami
Hinata. Sono ubriaco fradicio." biascicò.
La kunoichi gli
sorrise in tralice.
"Io non
credo. L'ultima volta che hai bevuto, quando sei tornato quasi ti sei
messo a
piangere dicendo che non volevo uscire con te."
Naruto
scoppiò
in una risata rauca.
"Forse hai
ragione."
"Andiamo a
letto?" gli propose.
"Non credo
di riuscire a salire le scale per arrivare in camera."
"Ti aiuto
io."
Facendo leva
sulle spalle di Hinata, Naruto si rimise in piedi e barcollarono fino
al
soggiorno. Si lasciarono cadere sul divano, esausti, e lo shinobi si
distese
meglio sui cuscini, stringendola forte a sé.
“Buonanotte,
Naruto-kun.” sussurrò Hinata posando di nuovo,
brevemente, le labbra sulle sue.
Naruto, però, scosse la testa con fatica, come se fosse
piena di pensieri
troppo pesanti da tradurre in parole.
“Non
voglio
dormire.” protestò flebilmente “Non
stiamo insieme da giorni…”
“Ma
domani devi-”
Lo shinobi la
zittì
baciandola nuovamente con una foga inaspettata, lasciandola senza
fiato, troppo
stretta tra le sue braccia.
“Domani…
ce la
farò… a restare… sveglio…”
articolò
tra uno sbadiglio e l’altro, accarezzandole la guancia con un
movimento quasi
maniacale e battendo le palpebre più del dovuto per cercare
di non
addormentarsi “Kiba… ha detto che…
stasera… dobbiamo
fare…”
“Cosa
ti ha
detto Kiba-kun?”
“…
Il terzo figlio…”
Hinata
strabuzzò
gli occhi soltanto per un secondo, poi si lasciò andare ad
una risata squillante,
troppo alta per l’ora già tarda.
“Direi
che
stasera non è una buona idea.” spiegò
pazientemente davanti al viso mezzo
imbronciato e mezzo assonnato di Naruto, che continuava a fissarla
incupito, come
se ella avesse commesso un peccato mortale “Incominci appena
domani, aspettiamo
almeno il primo stipendio da Hokage, va bene?”
Lo shinobi
annuì
con convinzione, anche se era ancora accigliato.
"Spero che
domani vada tutto bene." mormorò, poi, a cuore aperto,
lasciandosi
finalmente andare ad una confessione che moriva dalla voglia di
lasciarsi
uscire dalle labbra da mesi. In quel momento in cui il suo sogno era
talmente
vicino da poterlo afferrare con le punte delle dita, era strano, forse
era
colpa dell’alcool, ma non provava gioia, soltanto paura,
terrore. Di non
riuscire a dormire, di non arrivare al giorno successivo, di non essere
all’altezza dell’incarico che avrebbe ricoperto,
delle persone che lo
circondavano.
Chiuse gli occhi
e lasciò cadere il capo sul petto di Hinata con un sospiro.
Le sue mani gli
circondarono il viso con delicatezza, dal mento alla fronte, come una
foglia
che fruscia lievemente cadendo sul terreno, provocandogli un lieve
pizzicore
sulle guance già arrossate dalla stanchezza.
“Andrà
tutto
benissimo.” sussurrò la kunoichi con convinzione
“Hai lavorato così tanto per
diventare Hokage, non soltanto in questi ultimi mesi, ma da quando hai
terminato l’Accademia…”
“Sono
stato
sempre assente, devo farmi perdonare…”
“È
stato solo
per poco tempo, da domani sarà diverso. Andrà
tutto bene, vedrai. E con il
mantello sarai ancora più bello.”
Gli occhi ancora
ben serrati, Naruto sorrise largamente, il cuore finalmente quieto, e
strinse
forte le mani di Hinata con le sue. Mille pensieri gli attraversarono
la mente
prima di cadere, finalmente, in un sonno profondo e pesante:
l’immagine della
sua famiglia – Hinata, i bambini, i suoi genitori; Sasuke,
Jiraiya, Iruka,
tutti i suoi amici, tutti quelli che lo conoscevano e apprezzavano, e
finalmente, la tanto agognata scrivania nella penombra della stanza
più alta
del palazzo dell’Hokage.
Note:
Buonasera a
tutti! ^^
Dopo aver virato
su altri fandom (a proposito, se vi piace Haikyu passate a leggere la
KageHina
che ho pubblicato!), rieccomi tornare al loro.
Puro e semplice
NaruHina! *balla* Quanto mi era mancato scrivere di Naruto e Hinata,
farli
interagire faccia a faccia, aprendosi e comprendendosi l’uno
all’altra come
solo loro sanno fare! Da quando hanno messo su famiglia ho sempre avuto
idee
che coinvolgono tutta la famiglia Uzumaki (colpa di Kishimoto che ha
fornito
quei due magnifici esserini di Boruto e Himawari! *si commuove*), ma
finalmente
sono riuscita a scrivere soltanto di loro due, spero sia un buon
auspicio per
il futuro!
Anche se sto
scoprendo altri fandom e altri personaggi tornare a scrivere di Naruto
e Hinata
mi da sempre tanta soddisfazione e non voglio smettere.
Per questo
motivo già vi anticipo che prima o poi arriverà
una shot lunghissima (o se
troppo lunga, divisa in due capitoli) su loro due ambientata dopo la
guerra,
tra il capitolo 699 e il capitolo 700. Per adesso è super
angst e sono bloccata
poco prima della conclusione, ma non demordo! :D
Grazie di cuore
di esservi fermati e di aver letto! Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi
sapere cosa ne pensate! :)
Un
ringraziamento
speciale va a LNZ_nh, che
è stat*
tanto gentile da fermarsi a dire la sua sullo scorso capitolo e ad Aulularia, che ha inserito questa fic
tra le seguite. Spero che questo capitolo non vi abbia deluso! Fatemi
sapere
cosa ne pensate, se vi va! :)
Al prossimo
capitolo, dedicato a Boruto e Himawari!
Ja ne,
Ayumi