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Autore: Rack12345    17/04/2021    1 recensioni
[Completa]
Questa storia è ambientata dopo Captain America: Civil War. Dopo la partenza di Bucky per il Wakanda e dopo svariati mesi, gli Avengers si sono riuniti, perchè era inevitabile che rimanessero separati: per salvare il mondo, devono farlo insieme.
Nel loro gruppo è entrata una nuova spia: Alexis Moore. Lei è la nostra protagonista.
La squadra sembra essere in un periodo pacifico, ma dovranno aspettarsi diverse rogne. Combatteranno contro diversi Villain che li proietteranno nel passato, legati alla Germania nazista della seconda guerra mondiale. Alexis verrà sottoposta a varie sfide, sia fisiche che emotive e vedremo quanto sia stratificata la sua personalità e quanto potenziale c'è in lei: non è una spia qualunque come potrebbe sembrare al primo impatto.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Loki, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Avengers: Together Saga'
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New Avengers: Together
Capitolo XII: E quindi uscimmo a riveder le stelle
Parte II
 





Alexis chiuse la porta della sua stanza e vi si buttò, appoggiandovi la schiena.
Aveva il fiatone per aver corso, ma le sembrava di non aver respirato veramente nell'ultima mezz'ora. Buttò fuori l'aria dai polmoni in un soffio ed un sorriso le comparve sulla faccia, sfociando poi in una lieve risata. Si coprì la bocca con le mani, quasi spaventata dalle reazioni involontarie che il suo corpo stava avendo.
E si chiese nuovamente:
"Bucky Barnes, cosa mi stai facendo?"
Sollevò lo sguardo verso l'alto e sospirò nuovamente mentre scuoteva la testa.
Non aveva tempo per perdersi nei meandri del suo cuore: doveva prepararsi per una festa, cosa che lei non era solita fare, quindi si agitò lievemente. O meglio, poteva pure pensare a Bucky, ma doveva farlo mentre si preparava.
Si lanciò dentro il bagno della sua stanza, di un'eleganza che la lasciava sempre sconvolta, considerato che era, alla fine, un semplice bagno. Ormai aveva capito che nel Wakanda era così: ogni cosa era un pretesto per mostrare raffinatezza di gusto.
Aprì l'acqua della doccia che lasciò scorrere giusto il tempo di togliersi i vestiti e sciogliersi i capelli.
Si infilò sotto il getto dell'acqua tiepida che cadeva a pioggerellina, rilassando tutti i suoi muscoli.
Era stata tesa almeno per cinque ore di fila, considerando tutta la teoria studiata con Strange, poi l'addestramento e infine quello che stava succedendo con Bucky.
Iniziò ad insaponarsi il corpo e poi passò ai capelli, mentre ripensava proprio ai quei due occhi glaciali che ormai occupavano i suoi pensieri in maniera perpetua.
Ripercorse con la mente tutta la scena, da quando aveva sentito i passi di qualcuno avvicinarsi a lei, Tony e Stephen e ripensò a quanto avesse sperato che fosse Bucky che andava a salutarla. L'ultima volta che l'aveva visto era stato quando sanguinava su un lettino freddo e lui si chinava su di lei con il terrore negli occhi. Le piacque molto di più, invece, rivederlo, poche ore prima.
Oltre al fatto che l'avesse stregata anche senza parlare e senza muovere un dito, l'aveva annientata con quel suo atteggiamento dolce e leggermente malizioso.
Ripensò a come l'aveva stretta tra le braccia, e a come il suo cuore aveva trillato, al momento in cui aveva unito la fronte con la sua ed il suo respiro si era fermato.
Finì di risciacquarsi i capelli e chiuse il rubinetto dell'acqua, di nuovo poggiò la schiena al muro ghiacciato della doccia e portò entrambe le mani al cuore, ritrovandosi a sorridere, semplicemente, ingenuamente, sinceramente, come una bambina.
"Spero nessuno ti porti via da me, stavolta."
Un brivido le percorse tutta la schiena, ripensando alle parole di Bucky.
Sospirò, di nuovo.
Poi, per fortuna, si ridestò dai suoi pensieri.
-Cavolo, svegliati Alexis!-  esclamò.
Aveva perso già mezz'ora sotto la doccia, doveva asciugarsi i capelli, sistemarli e trovare qualcosa da mettere.
Cercò di fare tutto il più rapidamente possibile: si asciugò il corpo ed indossò la biancheria intima, poi spazzolò i capelli e ringraziò il fatto di averli lisci e senza troppi nodi. Cercò un phon, o qualcosa di simile, aprì i cassetti del mobile posto accanto al lavandino e trovò una scatola con dentro un apparecchio che a tutto poteva assomigliare meno che ad un phon per i capelli. Aveva una forma particolare: una semplice asta.
-Ma che diavolo...-
Prese il foglietto delle istruzioni da dentro la scatola, che recitava:

1. Accendere l'apparecchio;
2. Impostare la tipologia di capelli da asciugare (sottili-medi-spessi);
3. Impostare il tempo a disposizione per l'asciugatura (10s-30s-60s);


-Come?! Un minuto per asciugare dei capelli lunghi fino al sedere!?- esclamò la giovane sconcertata. Continuò a leggere:

4. Spazzolare i capelli rimuovendo tutti i nodi;
5. Premere il pulsante "GO!" per iniziare l'asciugatura: passare l'apparecchio sopra la testa, facendolo scorrere lungo tutta la lunghezza dei capelli, l'apparecchio emetterà un "bip" ogni volta che dovrà scendere lungo la chioma (come mostrato nelle immagini sottostanti)
;


Alexis con la stessa espressione sconcertata di poco prima seguì tutte le istruzioni e selezionò le impostazioni che più preferiva.
-Ok, proviamo...- disse titubante.
Passò quell'aggeggio sopra la sua testa, e, nonostante non emettesse alcun tipo di aria, Alexis poté vedere chiaramente i capelli della parte più alta della sua testa asciugarsi.
-COSA!?!- esclamò rimanendo a bocca aperta per tutto il resto dei 30 secondi.
Bip.
Scese più in basso ed aspettò.
Bip.
E continuò così fino alle punte dei suoi capelli. In 30 secondi ebbe i capelli completamente asciutti e quell'aggeggio si spense da solo.
Continuava a ripetere "non ci credo" mentre si guardava allo specchio e si smuoveva i capelli, che era davvero, tutti, completamente asciutti.
-Ahaha! Amo questo posto!- mise le mani suoi fianchi -Ok, ho deciso, mi trasferisco qui.-
Guardò l'orologio posto sul mobile del lavandino, segnava le 18.45.
Le rimaneva solo un quarto d'ora.
Fuggì in camera in preda al panico ed aprì l'armadio e la sua espressione si rabbuiò. Lì dentro non c'era certo alcun tipo di vestito che si poteva indossare ad una cerimonia. Era pieno di pantaloni di lino e camicette, tutti uguali tra loro.
Si sedette sul bordo del letto e sbuffò.
-Mi ci vorrebbe la fata Turchina!-
Poi un lampo le attraversò la mente. Tirò su la testa di scatto.
-Ma certo!- esclamò alzandosi in piedi.
Improvvisamente si era ricordata di un trucchetto che le aveva spiegato Strange durante il periodo in cui aveva vissuto con lui. Lei lo vedeva sempre cambiare d'abito nel modo più rapido possibile, passava da una semplice tuta da ginnastica ai suoi abiti da stregone in meno di un attimo, senza che nessuno se ne accorgesse.
Lui le aveva spiegato che poteva farlo grazie ai suoi poteri, creando una sorta di illusione, immaginando ogni singola componente dei suoi abiti.
Alexis si parò davanti allo specchio lungo addossato alla parete. Strinse gli occhi ed immaginò l'abito che avrebbe desiderato trovare nel suo armadio.
Immaginò ogni singola particella di esso, immaginò il tipo di tessuto e la sensazione tattile nell'accarezzarlo.
E quando riaprì gli occhi lo vide addosso al suo corpo.
-Wohoo!!- esclamò alzando le braccia al cielo.
Quei poteri mistici le piacevano proprio e si rese conto che, come le avevano detto anche gli altri, alla fine ci sapeva fare davvero.
L'abito era in realtà composto da due parti. Sopra, un top celeste molto chiaro che le arrivava a metà pancia, lasciando quindi una striscia di pelle scoperta. Era decorato con motivi floreali in pizzo e rimaneva velata la parte sopra il seno e delle maniche che arrivavano a metà braccio. Sotto, una gonna dello stesso colore partiva dall'ombelico fino a toccare terra, molto meno elaborata del pezzo sopra, era composta da più strati, l'ultimo in chiffon.
Immaginò poi anche le scarpe, dei sandali con il tacco, argentati, e i gioielli: orecchini e collana, molto semplici, dei punti luce. 
Non aveva assolutamente il tempo di pensare ai capelli, anche perchè non era capace a fare nulla di elaborato, né di truccarsi, anche perché non aveva nulla di suo.
Si guardò allo specchio per un'ultima volta e poi corse fuori dalla sua stanza.
 
Quando giunse nella sala del trono Alexis rimase estasiata da tutto ciò che i suo vedevano. Rimase fera sull'ingresso a guardare quell'insieme di colori sgargianti che letteralmente la lasciarono a bocca aperta.
Gli abiti di tutte le altre ragazze Wakandiane non avevano nulla a che vedere con il suo, erano di stoffe molto pregiate, alcuni in seta, altri in raso, altri avevano inserti di pelle, altri erano interamente di pelle ed avevano delle stampe tribali, che riprendevano le decorazioni della sala stessa, che improvvisamente non era più ad alta tecnologia, ma sembrava essere tornata indietro nel tempo. Sulle pareti della stanza erano comparsi degli arazzi con, appunto, decorazioni tribali, mentre dal soffitto scendevano una serie di festoni floreali, con tipologie di fiori che Alexis non aveva mai visto tipici del posto, e penzolavano sopra le loro teste, intervallati da luci bianche decorative.
"Queste le conosco, le mettiamo anche sugli alberi di natale." pensò Alexis.  
Sulla parete di fondo, dove si trovava il trono, dall'immensa finestra, si vedeva il sole tramontare, donando a tutta la sala un'atmosfera aranciata e magica. Proprio lì vide T'Challa, che, circondato da un gruppo di persone, probabilmente stava controllando gli ultimi dettagli della cerimonia.
Mancavano solo due minuti in effetti.
Poco più giù, verso il centro della sala vide Natasha e Bruce, Wanda e Visione che prendevano posto nelle sedie che erano state appositamente sistemate per l'occasione.
Si rincuorò nel vedere che alcuni di loro erano vestiti con il suo stesso stile.
Loki girovagava per la sala guardandosi intorno, con entrambe le mani incrociate dietro la schiena, da solo. Gli fece tenerezza.
Infine, a pochi metri da lei si accorse di Thor e Tony.
Si diresse verso di loro a passo spedito ed ascoltò la parte finale della loro conversazione.
-Le mie feste sono molto più divertenti.- asserì Tony.
-Decisamente, c'è molta più birra.- rispose Thor.
-E poi guarda quei fiori.- disse Tony indicando verso l'alto. -Andiamo, sono palesemente finti.-
Thor annuì. -Già, già, niente da fare.-
Alexis scosse le testa.
-Almeno non fatevi sentire voi due!- disse.
Entrambi si voltarono verso la voce che li aveva appena rimproverati  e rimasero a bocca aperta per qualche secondo.
-Per la barba di mio padre!- esclamò Thor.
-Ehi ehi, dove credi di andare conciata così!?!- chiese Tony, coprendole la pancia, o quel poco che si vedeva della pancia, con entrambe le mani.
Alexis si scostò. -Che c'è!? Non vado bene?-
-Assolutamente no!- esclamò Tony.
Thor aggrottò le sopracciglia e guardò Stark. -Beh, in realtà va bene, Stark, cosa stai blaterando!?-
Tony fece un rapido giro intorno ad Alexis.
-No, non va bene, perchè vai troppo bene!-
Alexis alzò gli occhi al cielo. -Tony, per favore.-
Lui la guardò male, socchiudendo gli occhi.
-Falla finita.- disse lei guardandolo allo stesso modo.
Thor rise -Comunque fate impressione, siete identici.-
A quella affermazione Alexis decise di cambiare subito espressione, fintamente offesa dall'essere paragonata a Tony.
-Sai dov'è Steve? Non lo vedo da stamattina.- disse lei.
-BehgrazieeritroppoimmersanegliocchidiBarnes.- disse Tony tutto d'un fiato e fingendo di non aprire la bocca per non farsi capire.
Ma in realtà si era fatto capire benissimo.
-Come scusa?- fece Alexis portandosi teatralmente una mano all'orecchio.
-Dicevo, è seduto laggiù.-  indicò una delle prime file.
Alexis poté vedere Steve ed altre due figure accanto a lui. Una era Sam, infatti erano giunti lì anche il resto degli Avengers, invitati appositamente sia per la festa che per fare visita a lei stessa.
E poi l'altra figura le fece di nuovo rimbalzare il cuore nel petto.
Mise i capelli dietro un orecchio e puntò lo sguardo a terra, sperando che le sue guance non fossero diventate incandescenti anche alla vista degli altri, specialmente a quella di Tony che la stava fissando.
Nello stesso istante uno squillo di trombe fece sobbalzare il trio, annunciando che la cerimonia stava per iniziare.
Tutti presero posto.
Alexis si sedette accanto a Steve, che la separava di un posto da Bucky, il quale era girato dalla parte opposta a parlare con Sam.
Steve, invece, si voltò verso di lei.
-Sei bellissima, sai?- le disse in un orecchio.
Alexis era abituata ai complimenti di Steve, ma chiunque altro sarebbe morto sul posto.
-Grazie, anche tu.- disse lei facendo un occhiolino.
Steve indossava un completo blu, con la cravatta dello stesso colore e la camicia bianca. Aveva accorciato un po' la barba, che aveva iniziato a portare negli ultimi tempi e che Alexis adorava.
Lui le fece l'occhiolino di risposta e distolse lo sguardo verso T'Challa.
Pochi istanti dopo, Bucky si sporse oltre Steve e guardò Alexis, scrutando prima il suo volto e poi l'abito. La salutò con un gesto della mano.
Alexis deglutì di nuovo a fatica, ma riuscì a sorridergli e rispondergli con un gesto della testa.
Non ebbero modo di guardarsi oltre, T'Challa aveva iniziato la cerimonia.
Non durò molto, circa mezz'ora, durante la quale si erano svolte delle offerte alle divinità wakandiane, in onore di una stagione estiva prospera, non troppo arida magari, con qualche pioggia non devastante. Alexis rimase affascinata dal fatto che, anche in un paese così avanzato, c'era comunque un attaccamento alle tradizioni più primordiali.
Ogni tanto il suo sguardo cadde su Bucky, che osservava i riti, ma come se già li conoscesse. Se ne stava lì con le gambe accavallate ed il suo profilo perfetto a far fare capriole al cuore di Alexis.
Lui era vestito diversamente da tutti i suoi colleghi. Il completo era tipico wakandiano, simile a quello di T'Challa, nero con degli inserti dorati. Aveva fermato le ciocche davanti dei capelli dietro la testa, lasciando il resto dei capelli sciolti. Anche lui aveva sistemato la barba. Aveva un aspetto misto tra l'impeccabile e il sexy. Alexis si morse un labbro distrattamente.
Steve l'aveva notata, ma non voleva interrompere i suoi pensieri sull'amico, ma sorrise divertito dal fatto di essere, in quel momento, il terzo incomodo.
Un gentiluomo è sempre un gentiluomo.
Tony, al contrario, le tirò una gomitata. Lei si voltò di scatto e lui le indicò, con un sorriso più che falso, la scena da guardare davanti a sé.
Alexis mimò un "Ok, va bene!" con le labbra ed alzò leggermente le mani, poi si concentrò sui canti solenni, fino alla fine della cerimonia.
 
La cena si svolse all'aperto, in una zona appositamente adibita per l'occasione, tra i giardini del palazzo. Due tavolate lunghe, apparecchiate con porcellane, argenti e cristalli preziosissimi, erano poste sotto degli alberi, sconosciuti ad Alexis e a chiunque altro non fosse mai stato in Wakanda, dalle chiome interamente rosa. L'illuminazione era composta da alcune luci artificiali e da alcune lanterne fluttuanti nell'aria che rapirono del tutto Alexis. Dovette rivedere le sue considerazioni sull'onnipotenza della tecnologia Stark. Ovviamente questo lo tenne per sé.
Immersi nella notte, mangiarono pietanze tipiche del Wakanda, ed Alexis scoprì sapori nuovi, particolarmente speziati, che mai aveva avuto modo di mangiare in vita sua.
Per tutta la sera si erano susseguiti degli spettacoli di canti, balli e recitazione. Alla fine, poi, era entrato in scena un dj che mandava in filodiffusione canzoni famose in tutto il mondo, ballabili, lenti e non.
Erano circa le 23.00 quando servirono il dolce a base di frutta. Molte persone girovagavano per il giardino, alcuni erano seduti, come Alexis, ed altri ballavano.
La ragazza osservò gli Avengers che, distanti da lei, si divertivano come loro solito: punzecchiandosi l'un l'altro. Thor e Tony stavano avendo di nuovo un acceso dibattito sulla questione dell'essere degni o meno dei suoi martelli. Tony tentava disperatamente, insieme a Banner, di sollevare Stormbreaker da terra, invano.
Spostò lo sguardo e vide Steve, Visione, Clint e Sam sfidarsi utilizzando lo scudo di Cap: anche in questo caso, l'unico che riusciva egregiamente a maneggiare, fare piroettte e rimbalzi con lo scudo era il suo legittimo proprietario.
Seduti al tavolo, qualche posto più in là rispetto ad Alexis, conversavano serenamente Natasha, Wanda e Rhodes. Loki era seduto accanto a loro ed interveniva di tanto in tanto.
Quando Alexis ebbe finito di mangiare la sua porzione di dolce, poggiò la schiena alla sedia e si stiracchiò leggermente e, concentrata in quel gesto, non si accorse della persona che le si era seduta accanto.
Bucky se ne stava lì, con un gomito puntellato sul tavolo ed il mento poggiato alla mano a guardare la giovane spia, la quale continuava a non accorgersi di lui. La osservò per qualche istante, indisturbato, ed ebbe un brivido quando rise lievemente mentre osservava Sam arrabbiarsi quando non riusciva a prendere al volo lo scudo di Cap.
-Agente Moore.- la chiamò.
Alexis per un istante si pietrificò, poi si voltò verso di lui.
-Sì?-
-Sei meravigliosa.-
Alexis andò in fiamme e questa volta fu sicura che il rossore fosse palesemente visibile. Mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e puntò lo sguardo a terra.
Ormai lo faceva ogni dieci minuti.
Bucky se ne accorse e riprese tra le dita quella ciocca di capelli che Alexis aveva spostato, giocherellandoci delicatamente.
-Mi hai detto tu che posso dirtelo tutte le volte che voglio.- sorrise alzando solo un lato della bocca.
Alexis si morse un labbro trattenendo un sorriso.
-Giusto.- disse lei. -Beh... anche tu lo sei. Dove hai preso questo completo?-
Bucky lasciò i capelli della ragazza ed allargò le braccia.
-Non ci crederai mai, l'ho trovato nell'armadio!-
Alexis rise. -Ah! Non scherzare, io non sono stata così fortunata!-
-Che vuoi dire?- chiese Bucky, inclinando la testa da un lato ed aggrottando le sopracciglia.
-Che ho dovuto crearmi da sola questo!- disse indicando il suo abito.
-Con... la magia?- chiese lui sorridendo.
Lei annuì.
-Ti dona.- le disse, leccandosi distrattamente il labbro inferiore.
-Grazie.-
Alexis sorrise e sospirò, incastonandosi agli occhi di Bucky.
Sarebbe stata lì a fissarlo tutta la notte, se non fosse stata interrotta dagli altri Avengers.
Steve e il suo gruppetto di sfidanti tornarono a sedersi al tavolo, così Bucky ed Alexis si misero seduti rivolti verso di loro.
Non sarebbe stato carino rimanersene in disparte, le loro menti furono completamente d'accordo senza neanche parlare.
-Ci rinuncio, quello scudo è come il martello di Thor!- fece Falcon lasciandosi andare sulla sedia.
Steve scosse la testa sorridendo. -Non è assolutamente vero, c'è solo bisogno di un po' di pratica!-
Il capitano alzò la testa al cielo.
-E' una bellissima serata, peccato che con tutte queste luci non si vedano le stelle.-
Gli altri seguirono lo sguardo di Steve verso il cielo.
-In realtà c'è un posto dove si vedono perfettamente anche da qui, in pieno centro abitato.- disse Bucky. Fu l'unico a distogliere lo sguardo dal cielo e a guardare Alexis. -Il palazzo reale è altissimo, supera in altezza qualsiasi edificio della città. Dall'ultimo piano si vedono benissimo. Basta prendere l'ascensore.- continuava a fissare Alexis e ora anche lei lo aveva guardato.
Fu uno sguardo veloce, perchè fu interrotta da Tony che le mise una mano sulla spalla, mentre l'altra gliela porse davanti.
-Piccola.- le disse. -Concederesti un ballo al tuo vecchio?-
La giovane fece un' espressione di dolore.
-Tony, odio ballare.-
-Sì, ma sei bravissima.- disse lui muovendo la mano. -Fammi contento.-
Alexis sospirò e prese la mano di Tony, lasciandosi trascinare nel bel mezzo del giardino.
Dalle casse usciva una melodia che Alexis aveva già sentito molte e molte volte: Perfect di Ed Sheeran, un arrangiamento solo musica.
-Vedi?- disse Tony. -Ci vuole poco a farmi contento!-
-Tony...- Alexis scosse la testa. -Tu dovresti essere con Pepper.-
-La signorina Potts sta benissimo, mi ha spedito lei quaggiù.-
-E' incinta.-
-Sì, non è mica malata.-
-E' incinta ed è sola!-
Tony si fece serio. -Non è lei che ha rischiato di morire per salvare la vita Mr. ghiacciolo numero due.-
Alexis strinse le labbra, interdetta. Mr. ghiacciolo?
-Sì, vi ho visti prima, sai? Mi riferisco a quando hai cercato di sfettucciarmi con le tue armi alla Xena. E anche poco fa, vi ho visti.-
-Tony, non fare il geloso.-
-Non credo di riuscirci.-
-Ne abbiamo già parlato, mi pare.-
-Sì, ma non il punto non è quello dell'ultima volta infatti.- disse lui. -Non mi interessa chi fosse prima Barnes, se ti fa arrossire e sorridere come ho visto, mi sta bene. Io mi riferisco al fatto che, non so se ti ricordi, ma quella mattina mi hai insultato perché io stavo insinuando una cosa che per te era assurda, cioè rimanere cotta del soldato d'inverno.-
Alexis alzò gli occhi al cielo.
-E quindi cos'è che vorresti dirmi?- chiese lei, già sapendo la risposta.
-Che te l'avevo detto!- disse Tony, facendole fare una giravolta su sé stessa. -Che dici... mostriamo a tutti come si fa?-
Alexis scosse la testa velocemente -Oh, no, ti prego, ho i tacchi.-
Tony fece spallucce e stava per risponderle, ma fu interrotto da qualcuno.
-Posso rubartela?-
Entrambi si voltarono verso il loro interlocutore, rimanendo leggermente sconvolti.
Loki se ne stava lì con un sorriso sghembo, gli occhi innocenti ed una mano aperta verso Alexis.
-Ehm... no.- disse Tony.
-Quindi potete perdonare il soldato d'inverno, ma non potete perdonare me?- disse lui con estrema calma.
Tony annuì velocemente, Alexis lo guardò e sorrise bonariamente.
-No, va bene. Sta tranquillo Tony.-
La ragazza prese la mano di Loki, che la strinse a sé come se fare il ballerino fosse stata da sempre la sua professione.
Tony andò a sedersi al tavolo accanto a Steve, leggermente preoccupato.
-Dunque, il dio dell'inganno sta veramente percorrendo la via del bene?- chiese lei sorridendo, ma rimanendo sempre sospettosa nei suoi confronti, dentro di sé.
Loki alzò lo sguardo e fece spallucce. -Beh, sì, pare di sì.-
-E cosa è cambiato, rispetto a quando hai invaso New York, se posso chiedere?-
-Di preciso non lo so, ci sono stati vari eventi. E poi mi ero stufato di quella faida infinta con Thor. Sto molto meglio così.-
-Peccato che tu lo abbia capito così tardi.-
Lui annuì.
-Sei molto dolce, agente Moore. Come fai ad essere una spia?- le chiese.
Alexis fece spallucce. -Le spie non hanno sentimenti, quindi?- rise.  -Si tratta di lavoro. Cerco di separarlo dalla mia vita quotidiana, altrimenti impazzirei. Se avessi combattuto contro di te a New York, fidati, non mi riterresti poi così dolce.-
-Può darsi.-
Loki le fece fare una giravolta stendendo tutto il braccio, per poi riavvolgerla tra le braccia, e la strinse particolarmente, tanto da poter sentire il cuore della ragazza battere contro il suo petto.
Lui ebbe un sussulto, ma cercò di non darlo a vedere.
Alexis rimase un attimo incantata dai suoi occhi verdi, accesi, per nulla rabbuiati dalla notte.
La canzone finì e Alexis si allontanò da lui.
-Ehm... devo andare.- disse lei.
-D'accordo. E' stato un onore, Alexis.- Loki le prese una mano sfiorandola con le labbra.
Alexis trattenne il respiro e se ne andò, quasi correndo.


Si sedette tra Natasha e Wanda, letteralmente buttandosi sulla sedia, poi incrociò le braccia sul tavolo e vi affondò la testa.
-Alexis, stai bene?- le chiese Natasha.
Non rispose.
Wanda le mise una mano sulla schiena con un'espressione lievemente preoccupata.
Alexis sospirò profondamente.
-Che diavolo succede? Perchè improvvisamente vogliono tutti ballare con me?- disse.
Natasha rise. -Non sai chi scegliere?-
Alexis si tirò su e la guardò.
-Come scusa?-
-Tra Barnes e il dio dell'inganno, chi sceglieresti?-
La ragazza aggrottò la fronte. Non era una domanda che poteva porsi, perchè la risposta era ovvia e non ci pensò più di due secondi.
-Bucky!- disse lei con estrema certezza, in volto aveva un'espressione come a dire "non è ovvio?".
-Allora sceglilo.- disse Wanda, facendo voltare Alexis verso di lei.  -Sceglilo e vivilo, molto semplicemente. Non aspettare e non vergognartene. Funzionerà.-
Di fronte a loro si sedette un'altra figura.
-Come è andato il ballo?- chiese Steve.
-E' stato...- si guardò intorno per paura che Loki potesse sentirla. -...inquietante.-
-Lo credo bene!- rise lui. -Sai, Tony era particolarmente preoccupato.- si guardò intorno anche lui. -...e anche Bucky.- aggiunse sottovoce.
Alexis sprofondò nella sua sedia e sospirò.
-Ripeto: ma che diavolo succede? Perchè tutti vogliono ballare con me e dirmi quanto sono... non lo so, qualsiasi cosa di carino venga loro in mente!?- disse guardando il cielo.
-Perchè ti accorgi di aver avuto tra le mani una diamante solo quando lo rilanci in mezzo a tanti pezzi di vetro.- disse Steve, facendosi serio.
Tutte e tre le ragazze lo fissarono con aria interrogativa.
-Oh, questa si che è una perla, Rogers.- disse Nat.
Steve fece roteare gli occhi e gesticolò un po' imbarazzato.
-Voglio dire...- riprese lui. -Sei stata male. Prima sei scomparsa, poi hai dormito per una settimana, non avevamo la certezza che ti saresti risvegliata.- fece una pausa passandosi una mano tra i capelli. -Abbiamo sentito tutti la tua mancanza, ancora di più quelli che avrebbero voluto conoscerti meglio.-
Alexis rimase a fissarlo.
-E comunque...- riprese Steve. -Anche io vorrei ballare con te e dirti quanto sei carina.-
Alexis rise. -Grazie, ma mi fanno male i piedi!-
Scoppiarono a ridere tutti e quattro. Alexis gettò la testa all'indietro, esausta ed osservò il cielo.
Poi si ricompose e si guardò intorno alla ricerca di qualcuno che non vide.
-Ehm, io... devo andare.- si alzò e a grandi falcate si allontanò dal tavolo.
-Alexis, è quasi mezzanotte!- le urlò Natasha.
Lei era già lontana, non capì che Natasha le aveva detto così perchè era proprio allo scoccare della mezzanotte che sarebbe arrivato il giorno del solstizio d'estate e che quindi i festeggiamenti sarebbero giunti al culmine.
Sbuffò quando iniziò a sentire delle fitte ai piedi. Fece per togliersi le scarpe, ma poi ripensò ai suoi poteri e, come le aveva create, le fece scomparire, continuano a correre a piedi nudi verso il palazzo reale del Wakanda. Iniziava a prenderci gusto.
Prese il primo ascensore che trovò, selezionando l'ultimo piano.
Oltrepassò il piano degli ospiti, sperando che l'intuizione che aveva avuto quando Bucky l'aveva guardata poco prima fosse stata giusta.
Il cuore le batteva così forte che le sembrava potesse uscirle dal petto.
Quando l'ascensore si fermò e le porte si aprirono, si trovò davanti un piccolo salottino, un ambiente estremamente rilassante, ammobiliato con colori chiari, qualche poltrona ed al centro un camino circolare. Guardando dritto avanti a sé, vide un'enorme vetrata, con una finestra.
Corse in quella direzione con il cuore in gola.
Quando uscì sull'immensa balconata ebbe quasi un mancamento. L'aria era leggermente più rarefatta, ma non fu quello che glielo causò.
La persona che cercava, lì non c'era.
Si diede della stupida e per alcuni istanti ebbe paura che potesse essere stato infastidito dall'atteggiamento del dio dell'inganno. Un discorso che per lei non era nemmeno da prendere in considerazione.
Temette anche di aver frainteso tutto, cosa assurda anche questa, altrimenti nulla di tutto ciò che era successo quel giorno avrebbe avuto senso.
Ad un tratto un movimento colse la sua attenzione. Accese una lieve fiammella ambrata con i suoi nuovi poteri, tenendola sulla mano. In effetti quel posto era completamente buio, se non fosse lievemente illuminato dalla luce lunare e, ora, dalla luce che aveva creato Alexis.
Fece qualche passo in avanti e il suo cuore sussultò.
Bucky era lì, con i gomiti appoggiati alla ringhiera, che si godeva il panorama sottostante.
Sospirò sorridendo, rincuorata.
Anche lui la vide, catturato da quella fiammella che si portava dietro.
Si voltò, poggiando, questa volta, la schiena alla ringhiera, mentre Alexis andava verso di lui, trepidante.
-Ciao.- gli disse quando lo raggiunse.
-Ehi.- rispose lui.
Erano molto vicini ed i loro volti avevano assunto un colore aranciato grazie alla luce di Alexis.
Bucky la indicò con un cenno della testa. -Carina quella.- disse.
-Sì, beh, mi ci sto abituando.- sorrise lei. -Tutto ok?- chiese.
-Certo.- disse lui pacatamente. -Tu, stai bene? Ha finito di importunarti quello?-
Alexis prese fiato per rispondere, ma lo trattenne, non sapendo bene cosa dire.
-Io non... non volevo infastidirti.- disse la ragazza.
Lui scosse la testa sorridendo.
-Sto scherzando.- disse. -No, non mi avete infastidito.-
Alexis annuì e mise una ennesima ciocca di capelli dietro l'orecchio, imbarazzata. -Ok, bene.- disse.
Bucky, di nuovo liberò quella ciocca da dietro l'orecchio della ragazza.
-Ti ho vista, con lui questo non l'hai fatto.- disse muovendo la ciocca di Alexis tra le dita.
-No, non l'ho fatto.-
Ed aveva un significato, quel gesto.
Loki la metteva a disagio, e lei sapeva benissimo come sviarlo. Ma era Bucky che le faceva completamente dimenticare ogni parte del suo essere, facendola diventare una ragazza tra le più comuni e le più timide.
Alexis non aveva più saliva e deglutì il nulla quando Bucky lasciò andare i suoi capelli per sfiorarle lo zigomo con un dito metallico. Seguì il contorno del volto di Alexis, scese lungo il collo e vi indugiò per alcuni secondi, causando varie scariche di brividi a tutto il sistema nervoso di Alexis. La ragazza chiuse gli occhi, cercando di non perdere i sensi per tutte quelle emozioni che stava provando, che erano nuove per lei.
Anche Bucky chiuse gli occhi e posò la fronte contro quella di Alexis. Inspirò profondamente. Stavolta nessuno lo avrebbe fermato. Fece scivolare la mano lungo il braccio di Alexis, arrivando a sfiorarle la mano, per poi risalire lungo i fianchi ed afferrarla all'altezza della vita, lasciata scoperta dal tessuto.
Stavolta Alexis sentì il freddo del vibranio in una parte così sensibile del corpo che le causò un brivido e trasalì leggermente.
-Scusa.- disse Bucky.
Alexis scosse leggermente la testa per fargli capire che non aveva di che scusarsi.
Fu quel brivido che la svegliò dal torpore e, finalmente, seguì l'istinto.
Si mise sulle punte dei piedi, e, posando entrambe le mani sul petto di Bucky per non perdere l'equilibrio, premette le labbra su quelle del soldato d'inverno.
Il soldato trattenne il respiro per qualche secondo, piacevolmente sorpreso dall'iniziativa presa da Alexis. La avvolse con l'altro braccio, passandoglielo intorno alla vita, quando sentì che le gambe della ragazza stavano per cedere.
Ed era così veramente: l'adrenalina che aveva spinto Alexis a compiere quel gesto, nell'istante stesso in cui aveva toccato le labbra di Bucky, aveva lasciato il suo corpo. Sentì le gambe tremarle e trasformarsi in gelatina. Il cuore andava così veloce che le sembrava di non sentirlo più nel petto.
Bucky sorrise sulle labbra di Alexis, la avvicinò anche di più a sé e, con le sue, dischiuse le labbra della ragazza, inserendo la lingua, andando a toccare ulteriori punti nervosi di Alexis.
Alexis si aggrappò al suo collo per avere un ulteriore appiglio. Sentiva che sarebbe potuta morire da un momento all'altro. Ma sentiva anche che quella era la cosa giusta, la più giusta del mondo e di tutta la sua vita.
Continuarono a baciarsi per alcuni minuti, finché uno sparo non li fece sobbalzare e separare.
Delle scintille colorate esplosero in alto nel cielo.
Alexis, ancora tra le braccia di James, portò una mano al cuore.
-Ah! Fuochi d'artificio!- esclamò rincuorata.
Temeva potesse succedere qualcosa di brutto da un momento all'altro e che tutta quella felicità potesse essergli strappata via, perchè era davvero troppa.
-Cosa credevi che fosse?-
-Non lo so.-
Bucky tornò con gli occhi su di lei e si avvicinò di nuovo alle sue labbra, ma lei lo interruppe.
-Di' la verità, lo sapevi. Tempismo troppo perfetto.-
Il soldato scosse la testa ridendo. -Certo che no!-
Alexis sorrise, mise le mani sulle braccia di Bucky allontanandolo da lei.
-Se non dici la verità, me ne vado!-
James trasalì. -Ok, no, sì, lo sapevo, lo sapevo!- ridendo la prese di nuovo per la vita con il braccio in vibranio. -Non te ne andare.-
Le prese il mento tra le mani e le lasciò un altro bacio dolcissimo sulle labbra.

 

 
 
 








Angolo Autrice
Buonasera!
O buonanotte... vabbè, è notte fonda in questo momento e io sto fangirlando come una matta per questi due, che è da prima che iniziassi a scrivere la storia che aspetto che si bacino! *-*
Grazie a tutti coloro che mi recensiscono e leggono, a chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite, ricordate!
Spero di non avervi annoiato con questi capitoli incentrati tutti sulle emozioni di Alexis e dei suoi colleghi, ma nel prossimo avremo già qualche movimento!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto!
Rack <3
  
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