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Autore: The_Storyteller    22/04/2021    0 recensioni
Londra, 1868. Anna Wilson è la classica ragazza di buona famiglia: colta, beneducata, in attesa che il suo fidanzato le faccia la fatidica proposta.
Tutto normale… o forse no.
Una strana ferita, il mistero delle ricerche di suo padre e il caotico quanto affascinante leader dei Rooks avvicineranno Anna alle vicende degli Assassini, e scoprirà l'antico legame che la lega a loro.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Evie Frye, Henry Green, Jacob Frye, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La carrozza si arrestò di colpo in un’area dimessa poco distante dalle sponde del Tamigi, lontana dalla folla.
I Templari fecero scendere i Wilson, che si guardarono intorno disorientati.
- Non dovevamo andare alla Torre di Londra?- chiese Harold. Fra sé e sé, anche Anna si stava ponendo la stessa domanda.
- Non esattamente. Diciamo che ci arriveremo per una via “riservata”- rispose Richard, enigmatico. Fece quindi un cenno ai due ostaggi di seguirlo nelle stradine lì vicino, fino ad arrivare a una specie di cantiere sorvegliato da altri Templari.
- Prego, dopo di voi- disse Richard indicando un’apertura nel terreno; Anna e suo padre dovettero obbedire ed entrarono nella galleria, poi udirono Richard chiamare a sé altri Templari e quindi andar con loro.
Guidati dalle indicazioni del signor Earnshaw, i Wilson si addentrarono nei sotterranei di Londra, diretti verso chissà quale destinazione.
 
Anna strinse a sé la scatola col pugnale, cercando di non pensare al senso di oppressione che le trasmettevano le mura tetre di quel corridoio sotterraneo.
Richard guidava il gruppo di sei Templari, conducendoli attraverso quel dedalo misterioso che solo lui pareva conoscere.
- Come avete scoperto tutto ciò?- chiese Harold; persino in una situazione come quella la sua curiosità non veniva meno.
- Oh, è stato per puro caso. Ero parte della squadra di miss Thorne, l’occultista di Starrick; un giorno aveva organizzato una, chiamiamola “sorpresa”, per la signorina Frye, quindi avevamo gentilmente chiesto ospitalità alle guardie reali- spiegò il Templare sarcasticamente.
Anna alzò gli occhi al cielo, nauseata dalla sua boria, ma ascoltò comunque il suo racconto.
- Ero in ricognizione per i piani interrati del complesso, quando notai una porticina chiusa con un pesante lucchetto. Inutile dirvi che fu un giochetto scassinarlo, ma ad ogni modo mi ritrovai nelle fognature. Girando e girando, non so nemmeno come, mi ritrovai davanti a una struttura molto antica. Notai anche un’altra via d’accesso, quindi corsi immediatamente indietro ad avvertire miss Thorne, ma purtroppo era già stata assassinata da quella maledetta Frye.-
- Nei giorni successivi tentai di sentire direttamente il signor Starrick per approfondire la mia scoperta, ma lui non sembrava interessarsene, preso com’era dalla sua personale ricerca. È stato il signor Twopenny a fornirmi i mezzi e il denaro per portare alla luce tutta la struttura. Pace all’anima sua... Ma grazie a lui sono riuscito nella mia impresa.-
 
Dopo un’ultima svolta, Anna e suo padre si ritrovarono davanti a un’enorme porta di pietra, apparentemente simile a una comune parete se non fosse stato per una lieve incisione verticale, ad indicarne l’apertura.
- Sinceramente, da come ne avevate parlato mi immaginavo di più, signor Earnshaw- disse Harold Wilson, apparendo quasi deluso nelle sue aspettative.
Richard rise bonariamente: - Questa è soltanto un’anticamera a qualcosa di molto meglio, professore. Ed è qui che entrate in gioco voi, mia cara- proclamò rivolgendosi ad Anna.
Le fece segno di avvicinarsi e Anna obbedì, ricordandosi di essere sempre sotto tiro da parte dei Templari.
Una volta raggiunto Richard, quest’ultimo le mostrò un particolare all’apparenza futile, ma invece molto importante: una fessura verticale, lunga un dito e poco più larga di due dita, con delle rientranze irregolari lungo i lati.
Lo sguardo sbalordito della ragazza fu la conferma della teoria di Richard: - Non so chi vi abbia detto come trovarla, ma voi avete la chiave per aprire questa porta, mia cara. Sapete bene cosa fare- disse, puntandole la pistola.
Anna deglutì per la tensione, ma dovette ubbidire: aprì la scatola e svolse il pugnale dalle bende che lo avvolgevano. Si avvicinò alla fessura, sotto lo sguardo attento e curioso dei presenti, e osservò le incisioni sul pugnale, comparandole alle rientranze della roccia, fino a trovare quelle che combaciavano.
Fece un respiro profondo, quindi inserì il pugnale nella fessura.
Un rumore sordo e cavernoso echeggiò nella sala, e con molta lentezza la pesante porta si aprì davanti a loro.
Per qualche secondo tutti quanti rimasero meravigliati da ciò che era appena accaduto, ma presto Richard si riprese: - Avanti, proseguiamo.-
Un Templare emise un suono strozzato, e poco dopo stramazzò a terra, rivelando un coltello infilzato dietro la schiena.
- Non così in fretta, carogna!- esclamò Jacob, seguito a ruota da Evie ed Henry.
 
L’arrivo dei tre Assassini colse di sorpresa i Templari, ma Richard non si lasciò intimorire.
Fece un cenno a un Templare di tenere sotto tiro Harold Wilson, in modo che non potesse intervenire, poi si rivolse agli altri.
- Uccideteli!- ordinò ai suoi sgherri, che si avventarono subito su Henry e i gemelli. Approfittando della situazione, Richard afferrò Anna e le mise un braccio intorno al collo, immobilizzandola.
Suo padre vide la scena e provò a intervenire, ma il suo guardiano gli puntò la pistola al volto, minacciandolo.
- Togliete il pugnale! Ora!- gridò rabbioso alla ragazza, mentre la portava dall’altra parte della porta.
- Ma così rimarremo bloccati!- protestò, ma il Templare le strinse il braccio al collo, obbligandola ad obbedire.
Appena ebbe estratto la lama, Anna vide con orrore le pareti di roccia cominciare a richiudersi. E gli Assassini stavano ancora combattendo contro i Templari.
- Jacob!- gridò, cercando di attirare la sua attenzione.
L’uomo udì la richiesta d’aiuto della ragazza. Guardò nella sua direzione e vide che stava per sparire dietro la porta di pietra.
- Anna! No!-
Tirando un ultimo colpo di kukri al Templare che stava affrontando, Jacob abbandonò il combattimento e corse a perdifiato verso la porta.
Il Templare che teneva in ostaggio il professore rivolse la pistola verso l’Assassino, ma così facendo lasciò la presa del signor Wilson, che reagì tirandogli un pugno sotto il mento.
Nello stesso istante, Jacob si premurò di renderlo inoffensivo, sparandogli un colpo di pistola al petto e uccidendolo; infine fece gli ultimi metri di corsa, saltando attraverso il passaggio che si richiuse immediatamente dopo di lui.
 
Evie assistette alla scena con sgomento. Preoccupata, corse verso la parete di roccia e chiamò suo fratello: - Jacob, mi senti? Stai bene?-
Dall’altra parte, appena udibile, arrivò la risposta del fratello: - Io sì. Voi come state?-
Evie si lasciò scappare un sospiro di sollievo, e in quel momento venne raggiunta dal professor Wilson che si rivolse a Jacob: - Voi siete il signor Frye, giusto? Vi prego, vi scongiuro con tutto il cuore, salvate mia figlia! Salvatela da quel maledetto che ci ha rapiti!- implorò l’uomo.
Jacob rispose ad alta voce, per farsi sentire meglio: - Avete la mia parola, professore. Vi riporterò vostra figlia sana e salva, ve lo giuro!- disse determinato.
- Evie, quando questa brutta storia sarà finita, offrirò da bere a tutti!- aggiunse rivolto alla sorella, per poi inseguire Richard e Anna nell’oscurità.
 
Sia Evie che Harold restarono con l’orecchio attaccato al muro fino a non udire più i passi di Jacob.
Sconsolato, il professore si allontanò dalla parete, osservando i corpi dei Templari e scuotendo la testa rattristato.
- Non avrei mai dovuto coinvolgerla in tutto questo. La mia povera Anna...- mormorò fra sé e sé abbattuto.
Evie gli mise una mano sulla spalla: - Non preoccupatevi, professore. Jacob salverà vostra figlia costi quel che costi, ve lo posso assicurare. Adesso, invece, dobbiamo cercare un’altra via per oltrepassare questa parete- replicò determinata.
Un rumore lontano di passi attirò la loro attenzione, e sul viso di Henry apparve un’espressione allarmata: - Maledizione! Mi sa che stanno arrivando i rinforzi!-
Evie trattenne a stento un’imprecazione: - Dovevo aspettarmelo che ci sarebbero state delle vedette, da qualche parte!-
Senza perdere tempo, Evie diede la sua pistola al professore, spronandolo a sparare per difendersi dal prossimo attacco dei Templari, quindi si posizionò davanti a lui insieme ad Henry, pronti ad affrontare la nuova ondata di nemici.
Attesero, i nervi tesi per il tempo che passava, ma presto udirono delle urla terribili, seguiti da colpi che non riuscivano ad identificare.
- Che cosa sta succedendo?- chiese il signor Wilson, allarmato.
Gli Assassini gli fecero segno di attendere, mentre le urla proseguivano.
D’un tratto, così com’erano iniziati, quei gridi strazianti cessarono.
Evie ed Henry si guardarono, turbati da ciò che era appena successo, e decisero di andare a scoprire il motivo di quelle urla.
Fecero segno al professore di venire con loro, sempre dietro per la sua sicurezza, quindi i tre uscirono dalla sala e si incamminarono nel corridoio, facendo il percorso di andata a ritroso.
Davanti a loro videro uno spettacolo raccapricciante: alcuni Templari e Blighters, circa una decina, giacevano a terra morti, ma ciò che colpì gli Assassini e il signor Wilson fu il modo in cui erano stati uccisi.
I cadaveri più lontani da loro, quindi quelli che stavano in coda al gruppo, erano stati trafitti da decine di frecce; gli altri invece avevano combattuto corpo a corpo, e presentavano profonde ferite da arma bianca. I loro sguardi impietriti nella morte erano deformati da una smorfia di terrore.
- Mio Dio... Chi può aver fatto tutto questo?- si chiese Evie sconvolta.
Harold si avvicinò a un cadavere, che presentava un profondo taglio sul collo, e osservò le ferite sul corpo, rimanendo sconvolto dalla sua scoperta: - Queste ferite non sono state fatte da un semplice coltello! Questi sono colpi di ascia!-
 
Gli Assassini stavano per avvicinarsi al professore, che gli stava indicando un cadavere a cui era stato reciso di netto il braccio, quando un enorme corvo passò in volo sopra di loro.
Si abbassarono, spaventati da quella presenza improvvisa, e osservarono l’uccello volare nel corridoio e sparire dietro a una rientranza.
Evie corse nella sua direzione e scoprì una crepa nel muro larga abbastanza da permettere il passaggio di una persona.
- Henry! Professor Wilson! Venite, c’è un altro ingresso!- esclamò la giovane.
I due uomini la raggiunsero in breve tempo, osservando sbalorditi il corridoio oscuro che si apriva dinanzi a loro.
Recuperate alcune lanterne dai Templari deceduti, i due Assassini e il professore si incamminarono per la via impervia, preoccupati per le sorti di Anna e Jacob.
   
 
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