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Autore: MusicAddicted    23/04/2021    12 recensioni
Il problema, o almeno uno dei problemi principali fra Jessica e Killgrave, è che non si capiscono, non sanno com’è la vita dell’altro/a, non sanno com’è avere il potere dell’altro/a…
E se le cose cambiassero? Se loro cambiassero? Letteralmente!
Una fanfic follissima (?) che parte dall’episodio 1x7 ‘AKA Top Shelf Perverts’ e poi degenera!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II: When they miss their power

 

Jessica’s POV


“Che intendi dire?” lo guardo confusa o almeno credo come Killgrave mi guarda quando non gli è chiaro qualcosa.


“Perché dirtelo se posso mostrartelo direttamente?” si fa ancora più misterioso lui e di conseguenza più confusa la mia espressione.


“Però non adesso, io ho da fare.” aggiunge subito dopo.


“Che vuol dire che hai da fare?”

“Esattamente quello che vuole dire.” insiste lui.


Okay, è chiaro che non è facile scucirgli informazioni e non lo posso nemmeno obbligare, dannazione!


Se penso che per tutti questi mesi mi ha fatto credere di potermi controllare a suo piacimento, il terrore che ho provato, gli attacchi di panico, le…

 

“Jessica?” mi distoglie lui dai miei pensieri.

“Uh?” torno  a rivolgergli l’attenzione.

 

“Ah, lo vedi che non mi ascoltavi? Ti avevo appena rivelato quali erano i miei progetti per la mattinata… e ovviamente non lo ripeterò!”
 

Complimenti, Jessica, hai scelto il momento migliore per distrarti.


“Dimmi solo che non devasterai la città col mio potere…” temo il peggio.
 

“Non è nemmeno lontanamente nei miei piani, mia cara.”


“Dimmi anche che non mi chiamerai più ‘mia cara’!” provo a sfidare la mia fortuna, visto che sembra un po’ più collaborativo del solito.

“Su questo temo proprio di non poterti accontentare… mia cara!” rincara la dose lui.


Che bastardo!


“Del resto tu devi tirare un po’ l’orario prima di passare dai McCarthy a ritirare le mie cose, no? Quindi io direi di trovarci qui fra tre ore circa, poi prenderemo un taxi,” decide lui per entrambi, prima di allontanarsi.


Un momento, io non sculetto mai così!

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Killgrave’s POV

 

Bene ora cerchiamo di far fruttare queste tre ore… per prima cosa, mi serve un consiglio e so chi può darmelo.

 

La stazione radio di Patsy non dista molto da qui e in breve sono a destinazione.

Ok, lo ammetto, ho anche saltato un po’.

Sto per cercare di soggiogare la receptionist alla hall, ma poi mi ricordo che, dannazione, il mio potere non ce l’ho più.

Però mi ricordo anche chi sono ora.

“Ho bisogno di vedere mia sorella!” dico, con aria piuttosto scocciata, so molto bene come farebbe Jessica e ne do una copia fedelissima all’originale.


“Ma certo, Jessica, sali pure, lo sai dov’è, no? Aspettala fuori dal gabbiotto finché non ha finito o non ha una pausa un po’ lunga.” mi istruisce quella che dal cartellino che ha appuntato sulla giacca leggo che si chiama Rachel.


Jessica deve essere di casa qui.

 

Con un po’ di fortuna fermo l'ascensore al piano giusto e ci sono delle chiare indicazioni che mi portano da Patsy.


Eccola lì, tutta infervorata a fare uno dei suoi discorsi, guarda un punto fisso e nemmeno sembra accorgersi delle mia presenza.

Le picchierei sul vetro ma non credo sia una buona idea perché sono molto nervoso in questo momento, quindi potrei mandarlo in frantumi.

 

E vorrei ben vedere se non dovrei essere di pessimo umore, mi sto mettendo ad aspettare, io… questa cosa è inconcepibile, ma non posso certo far interrompere la trasmissione in anticipo usando la forza… oh beh, certo che potrei, ma darebbe un po’ troppo nell’occhio.
Mi manca troppo il mio potere!

 

Dopo minuti che mi sembrano infiniti, finalmente Patsy chiude la trasmissione e mi vede.

 

“Jessica, come mai qui? Fammi indovinare, diamo ancora la caccia a Killgrave?” mi domanda entusiasta, venendomi incontro. “Prometto che stavolta non commetterò errori.”

Come ‘ancora’? Come ‘stavolta?’
Ho capito. Quando la mia dolce Jessi mi ha teso quell’imboscata, distraendomi mentre qualcuno scagliava quel dardo nel mio collo, eri coinvolta anche tu… probabilmente dovevi essere alla guida.


“Hey, Jess? Sto parlando con te. E perché mi stai guardando così?” mi distoglie lei, sventolando la mano davanti ai miei occhi.

“Come ti starei guardando, scusa? Questo è il mio solito sguardo!” replico con naturalezza.

“Vero, scema io. Tu sembri sempre incazzata con il mondo.” ridacchia lei, mentre ci sediamo sul divanetto fuori nel corridoio.

“Comunque no, tieni a freno il tuo entusiasmo, niente caccia ai cattivoni, sono qui per un altro motivo.” le dico, poi mi accorgo che sono seduto composto, troppo composto.

Non è certo da Jessica.
Mi metto subito a gambe aperte, semi stravaccato come se il divano fosse mio.

Ora è decisamente più da Jessica, infatti Patsy non batte ciglio.

“Dimmi, allora, come posso aiutarti?”

“Vorrei dare una sistemata ai miei capelli,” spiego, mentre me li tengo indietro con entrambe le mani. “Quindi volevo un consiglio da te, che sei sempre con un look impeccabile… tu da che parrucchiere vai?”

Patsy mi guarda come se mi fosse spuntata una seconda testa.

“Oh, Jess, aspetta, fammi immortalare questo momento!” dice, poco prima di scattarci un selfie.

“Ma che cazzo?” le domando, in pieno stile Jessica.

“Mia sorella non vuole più avere questo aspetto trasandato! Sono così emozionata che potrei mettermi a piangere!” si copre il volto con le mani Patsy. 

Se ti sentisse la vera Jessica…

“Ti mando da Frankie, è favoloso, è lui che viene sempre a sistemarmi i capelli quando ho un appuntamento televisivo o un’intervista. Sta sulla Fitfh Avenue e.. anzi, sai che ti dico? Ti ci accompagno, tanto per oggi non ho più impegni urgenti.”

Uhmm, passare un po’ di tempo con Patsy, perché no? Magari riesco a carpirle qualche informazione…

“Che stiamo aspettando? Portamici subito!” approvo, sorridente, ma non troppo.

Non sarebbe da Jessica.

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Mentre sono seduto davanti allo specchio, con la vestaglietta indossata, in attesa che si palesi questo fantomatico Frankie, Patsy è accanto a me.

Non ho affrontato la conversazione mentre eravamo in macchina, ma ora c’è la giusta quiete.

“Pat...tricia,” la chiamo, correggendomi prima di tradirmi.

Dannazione, Killgrave, questo è un errore da dilettante, tu non sei un dilettante!

Lei mi guarda stranita.

“Non mi chiami mai così, a meno che non si tratti di qualcosa di importante.”

“Beh, lo è.” annuncio, prima di prendere un respiro. “Lo odio davvero così tanto Killgrave?”

“Che razza di domanda è? Lo chiami ‘rovina della mia vita’ in continuazione, qualcosa vorrà pur dire!” quasi urla lei, basita.

In effetti sì, è quello che Jessica mi ha detto anche al commissariato.

Piccola ingrata, con tutto quello che ho fatto per lei…

Eppure non voglio arrendermi, ci deve essere qualcosa di più.

“Shh, non attiriamo l’attenzione su di noi in questo modo!” l’ammonisco. “E direi che è meglio riferirci a lui chiamandolo Mr. K. d’ora in poi.”

“Okay, comunque non capisco questo tuo improvviso interesse sull’argomento, di solito parli solo di come vorresti vederlo marcire dietro le sbarre.” mi informa lei.

Oh beh, la cosa non mi sorprende.

“Sì, lo so.. ma a parte questo, mi sono mai sentita attratta?”

“Jessica, sicura di sentirti bene?” prova a misurarmi la febbre con la mano sulla fronte. “Comunque beh, sì, quando mi hai parlato del vostro primo incontro mi hai detto che a prima vista ti era piaciuto… certo, chi poteva immaginare quello che poi ti avrebbe fatto?”

Ah, bene… allora ti piacevo, cara la mia Jess.

“E quando vuoi informazioni su Mr. K., lo descrivi a tutti come un uomo affascinante e molto elegante…”

“Ferme tutte, ragazze, non si parla di uomini affascinanti senza che il sottoscritto sia presente!” ci interrompe un tizio alquanto eccentrico, con un ciuffo di capelli biondo platinato cotonato, con un completo color oro con stampa tigrata, rivestito interamente di glitter.
Tiene un pettine in mano, quindi, anche senza essere davvero detective, deduco sia Frankie.

Volta repentino la mia seggiola verso di lui, prendendomi il viso per studiarmi meglio.

“Trish, tesoro, hai fatto bene a portarmi la tua amica, ha chiaramente bisogno di me!” commenta, misurando la lunghezza delle ciocche del ciuffo da entrambi i lati. “Vediamo di far risaltare al meglio questo tuo bel visino da modella!” mi fa l’occhiolino ammiccante.

Se non avessi già capito che è Gay con G maiuscola, questo tizio avrebbe fatto una brutta fine.
Solo io posso dire certe cose alla mia Jessica!

“E mentre ti faccio lo shampoo, tesoro, puoi raccontarmi ogni dettaglio di questo Mr. K. Oddioooo, me lo immagino un figo pazzesco, irresistibile e avvolto nel mistero, un bel tenebroso come il Mr. Big di ‘Sex And The City’!”

“No, Frankie, davvero, sei fuori strada…” borbotta Trish, invitandolo a smettere con un gesto della mano, ma io sono solo divertito.

L’ho detto che guardo la TV, no? Ho ben presente di chi stia parlando.

“Oh beh, un po’ sì, lo è…” mi lascio sfuggire, con aria mezza sognante.

“Jess, mi stupisco di te!” mi rimprovera Trish.

“Vuoi forse negare che obiettivamente Mr. K. sia pieno di fascino?” la guardo con aria di sfida.

“No, ma…” la metto in difficoltà.

Il mio ego canta di gioia.

“Solo che pensavo che tu e Luke...”

Per l’inferno maledetto, fermi tutti! Chi è questo Luke? Cosa fa con la mia Jessica? Io devo sapere tutto!

“Lasciamo per conto suo quest’ingenuotta che ancora ne deve imparare in fatto di uomini e vieni con me, tesoro. Di questo Luke non ce ne importa nulla, io voglio sapere di te e Mr. K.!” esclama Frankie, che praticamente mi sta spintonando verso il lavello.

Vorrà dire che indagherò più tardi.

“Allora, dolcezza, raccontami tutto!” mi sprona Frankie, facendomi reclinare la testa e aprendo l’acqua.

“Beh sai, tutto è cominciato una sera, tanti mesi fa…” inizio il mio aneddoto.

Prende lo shampoo e poi inizia a massaggiarmi i capelli… oddio, è una goduria dei sensi, è così rilassante...

Giuro che quando e se rientrerò mai nel mio corpo lo costringo a diventare il mio barbiere!

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Jessica’s POV

È più di un’ora che passeggio così, per il fottutissimo gusto di farlo, perché non ho nulla da fare, se non tirare l’orario.
Avrei potuto seguire Killgrave, ma non ho più la mia agilità e in più questi mocassini fanno un rumore infernale, mi avrebbe sgamato subito.

Non resisterò vestita come un manichino da negozio spenna-ricconi ancora a lungo.

Avrei anche potuto ubriacarmi un po,’ ma non l’ho fatto per varie ragioni.

Sono solo le undici e mezza di mattina, persino io ho dei limiti.

Non ho il becco di un quattrino.

Usare il potere di Killgrave per bere è fuori discussione, anche se non nascondo di averci pensato per un microsecondo.

Affidandomi al mio ottimo senso dell’orientamento torno dalla famiglia che mi ospitava.
Sono stati rapidi e precisi, mi hanno fatto trovare fuori sul pianerettolo due trolley con tutte le cose di Killgrave.
Per lo più vestiti, scommetto.

Prima di andare do un’occhiata alla targhetta di fianco alla porta: ‘J. McCarthy.’ , probabilmente il capofamiglia.

Killgrave aveva ragione.

Potrei bussare e fare un saluto a Charley, ma… no, che cazzo dico? Non me ne frega niente di far bella figura e poi Killgrave è stato un incubo a sufficienza per questa povera famiglia.

Provo a sollevare uno dei due trolley e… quanto cazzo pesa? Meno male che hanno le ruote e c’è l’ascensore. In genere non avrei problemi, ma ora che sono finita nel corpo di questo mingherlino che non credo abbia mai visto una palestra, nemmeno per sbaglio, le cose sono drasticamente diverse.

Accidenti, quanto mi manca il mio potere!

Mentre esco dall'ascensore mi rendo conto di una cosa: quella cazzo di casa stregata è dall’altra parte della città e io non ho intenzione di muovere un passo.

Compongo un numero che so a memoria… perché è il mio.

“Sì?” sento Killgrave rispondere, con un sottofondo molto rumoroso, dove cazzo è andato quel bastardo?

“Cambio di programma, siccome ho due montagne di valigie, primadonna del cazzo che non sei altro, vedi di venir col taxi direttamente qui sotto casa dei McCarthy!” gli spiego, cercando di sovrastare il rumore.

“Tutto quello che vuoi tu, Principessa!” acconsente lui. “Tra una mezz’ora circa sono da te.”

Se non fosse che ne ho bisogno, spaccherei il telefono contro a un muro per come si è azzardato a chiamarmi!

 

Se non altro è di parola e circa mezz’ora dopo vedo un taxi avvicinarsi e Killgrave che scende per prendermi i suoi bagagli.

Un momento… cosa?!
Ho visto male, non può essere… no, invece è.
Quella è una frangetta. Che ne è del mio ciuffo indomabile?

“Cosa cazzo hai fatto ai miei capelli?” lo aggredisco, ma solo verbalmente, mentre lui si atteggia a sollevare i trolley come se fossero fatti di polistirolo.

Grazie al cazzo!

“Sono o non sono una favola?” si atteggia lui, muovendo i capelli ai lati, con le mani.

E quel che peggio è che si, sta… sto davvero bene.

 

Ma col cavolo che gli do questa soddisfazione.

“Bene, se tu pasticci coi miei poveri capelli, allora io mi farò rasare i tuoi in modo che formino la scritta ‘Sono un maledetto idiota!’

“E dài, Jess, io ho fatto una cosa carina per te!” si imbroncia lui.

Oddio, sono adorabile quando mi imbroncio!

In fondo, mi duole ammetterlo, ma ha ragione.

“E sentiamo, con quali soldi l’avresti fatta questa cosa carina? Per quanto possano essere belli, non credo sia stato sufficiente sbattere gli occhi… no, un momento, non avrai minacciato qualcuno con la forza, vero?”

“Naah, sta tranquilla,” mi rassicura lui, mentre andiamo al taxi. “Ho trovato la busta nel cassetto.”

“Il pagamento per l’ultima indagine risolta? Fottuto ladro, quelli erano i miei soldi!” ringhio, guardandolo con tutto l’astio possibile.

“Che sono diventati i miei!” mi fa un sorrisetto sfrontato lui, caricando i trolley nel bagagliaio.

Saliamo in macchina e il taxista parte senza dire niente.

Probabilmente a lui Killgrave deve averla già detta la destinazione, però non vuole dirla a me.

Per un po’ stiamo in silenzio e nemmeno l’autista sembra di quelli in vena di chiacchiere.

“Siamo quasi arrivati…” rompe il silenzio fra noi Killgrave, mentre guardo distrattamente fuori dal finestrino.

Strano, questo tragitto mi sembra così familiare...

Ma ora ho altro a cui pensare, un questione molto più impellente.

“Hai i soldi per pagarlo?” gli chiedo sottovoce, indicando il tassametro che ha già sorpassato i ventitre dollari.

“No. Li ho finiti dal parrucchiere.” è la risposta che decisamente non mi aspettavo da lui.

“Trecento bigliettoni per una cazzo di frangetta?!” sbotto, pur facendolo sottovoce.

“E anche per una bella spuntatina!” precisa lui in un bisbiglio.

Non mi serve la mia forza, posso strangolarlo benissimo anche con le sue stesse mani!

No, Jessica, rifletti, non puoi ucciderlo, altrimenti addio al tuo corpo e tu vuoi rientrare nel tuo corpo.

Rivoglio fottutamente il mio corpo e il mio potere!

“Oh andiamo, Jess, sono stati soldi ben spesi. Questa frangetta mi...ti sta divinamente! Sai com’è non potevo certo affidarmi a un degradante parrucchiere di Hell’s Kitchen.” argomenta lui, mentre io cerco di respirare per calmarmi, ma con lui che continua a parlare è davvero un’impresa.

“Non sia mai, Damerino!” replico sarcastica.

“Patsy mi ha consigliato proprio bene.”

“Lurido bastardo, se hai torto un solo capello a Trish, giuro che io…” ringhio, tirandolo proprio per quei capelli freschi di piega perfetta.

“L’unica cosa che ho fatto è stata passare con lei una spensierata mattinata fra sorelle, forse tu dovresti farlo più spesso!” ribatte lui, con la sua solita calma irritante.

Ok, almeno pare che Trish stia bene.

“Jessi, ti ricordo quel problemino,” mi riporta alla questione principale lui, indicando il tassametro che sta salendo a venticinque.

Cazzo!

“È tutta colpa tua, bastardo, fottuto idiota che sperpera soldi a cazzo e…” sproloquio ma lui mi chiude la bocca con due dita.

“Dovremo usare il mio potere, cioè quello che ora hai tu,” mi sussurra all’orecchio, lasciandomi libera di parlare.

“Che cosa? Scordatelo!” mi impongo.

Non userò il suo potere.
Non mi piace come mi fa sentire.
O forse ho paura che mi piaccia troppo.

“Oh beh, forse c’è un altro modo,” si fa misterioso lui, mentre il taxi gira a un determinato incrocio.

Un momento, ho letto bene? Era davvero Higgins Drive?

Devo essermi sbagliata, non può essere!

Nel frattempo Killgrave si  allunga verso l’autista.

“Mi scusi , siamo un po’ a corto di liquidi, ma se le facessi vedere le mie tette le basterebbe come pagamento?” domanda con una sfacciataggine che io non mi sognerei mai.

“Altrochè, bambola!” risponde solerte l’uomo alla guida, con fin troppo entusiasmo, a mio parere.

Quel tizio avrà almeno sessant’anni.

Non so chi fra i due sia il più viscido.

Un momento. Quindi sarebbe questo l’altro modo che intendeva?

Mi volto di scatto verso la rovina della mia vita, guardandolo scandalizzata.

“Killgrave, non t’azzardare a …”

“Troppo tardi, mi sto già azzardando!” sogghigna prima di sollevarsi rapido la maglietta e no, sotto non c’è alcun reggiseno.

Non riesco a credere che l’abbia fatto davvero, mentre lui si ricompone, guardandomi soddisfatto.

“Queste magliette sono così pratiche da sollevare, con un vestito di alta classe sarebbe stato molto più complicato; sai, Jessi, quelli che ti compravo io…”

Non lo puoi uccidere, non lo puoi uccidere. Jessica, ricordati che non lo puoi uccidere!

Come se non fosse già abbastanza degradante, quello schifoso di un autista emette pure un lungo fischio di approvazione, prima di fermare la macchina.

Evidentemente siamo arrivati.

Io scendo da una portiera e Killgrave dall’altra e mentre lui si occupa di recuperare i trolley dal bagagliaio, io cammino verso l’autista.

È più forte di me, non lo posso sopportare.

“Sei davvero un porco!” esclamo, stizzita e un secondo dopo, l’uomo comincia a grugnire, per poi scendere dalla macchina e rotolarsi in terra.

Cazzo, no, fottuto significato letterale.

Ovviamente la cosa ha attirato l’attenzione di Killgrave che ora se la ride.

“No, okay, non sei un porco, sei un essere umano, rimettiti al volante!” rettifico e l’uomo, ovviamente mi obbedisce.

“Dimenticati di aver visto quelle tette!” gli impongo.

Sto per allontanarmi con Killgrave, ma l’uomo mi afferra bruscamente il polso.

“Hey, non così in fretta, elegantone, tu  e la tua pupa non mi avete ancora pagato!” si fa ostile lui.

“Beh, Jessi, ha ragione lui, se gli hai fatto dimenticare quello che ha visto…” mi spiega, sornione Killgrave.

E va bene, non ho altra scelta per uscire da questa cazzo di situazione.

Mi volto nuovamente verso l’autista, stabilendo un contatto visivo con lui.

“Tu ci vuoi regalare questa corsa.”

Improvvisamente, lui cambia espressione.

“Ragazzi, a questo giro offro io, è stato un piacere avervi a bordo,” ci saluta sorridente, prima di ripartire.

Killgrave si fa più vicino e non mi piace affatto il modo in cui mi sta guardando.

Quello è il mio sguardo da flirt.

“Mi manca il mio potere, è vero, ma è così eccitante vederti mentre lo usi tu…” cerca di mettermi una mano sul fianco, ma io mi scanso.

Accidenti a lui, sta usando pure il mio tono da flirt.

“Chiudi quel cazzo di becco e vatti a fare una fottuta doccia gelata!” bercio, ma poi finalmente mi rendo conto di dove mi trovo.

Questa è veramente Higgins Drive, all’incrocio con Birch Street e più in là c’è Cobalt Lane.

Ma soprattutto davanti ai miei occhi c’è la casa della mia infanzia, rimessa così a nuovo che sembra che io l’abbia lasciata ieri.

“Sorpresa!” sento la mia voce divertita, alle mie spalle.

TBC

 

L’ho detto che l’avrei svelato cosa aveva in mente Killy caro.

Solo che come al solito, i personaggi hanno fatto quello che volevano, un intero capitolo solo per portarceli davanti a questa casa! XD

 L’idea della frangetta è servita a giustificare la cover, poi da cosa nasce cosa e mi sono ritrovata questo Frankie, personaggio che ho adorato  follemente, visto che shippa Jessi e Mr. K!  <3 <3 

Ah beh sì, potrebbe ricordarvi *vagamente* Federico Fashionstyle , ma almeno tutte quelle puntate de ‘Il Salone delle Meraviglie’ mi hanno portato a qualcosa.
Il trash serve nella vita XD

Quanto alla scena del taxi, ho preso spunto da una scena di ‘Notte brava a Las Vegas’ commedia che adoro e che, udite udite, nel cast in una particina ha anche la nostra Krysten adorata *O*

torna sempre tutto ehehe

curiosissima di sentire le vostre impressioni, vale anche lanciarmi roba addosso … virtualmente parlando! XD

alla prossima, anche perchè ora mi tocca fare un triplo salto carpiato in un altro fandom per aggiornare qualcosa che se le scorda le atmosfere solari di questa storia… ho un soon-to-be-vampire che scalpita XD

‘notte, comincia a essere tardino ^^’
   
 
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