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Autore: MammaGiu    23/04/2021    0 recensioni
Cosa potrebbe succedere se un Purosangue con vari dubbi poco graditi, una Nata Babbana troppo intelligente e i suoi migliori amici si trovassero involontariamente costretti a collaborare?
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter e la saga rivisitata'
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«Passa qua un calderotto, Harry.... Grazie amico!»
«Ron, hai mangiato due dei sandwich che ti ha dato tua madre solo due ore fa, come puoi avere ancora fame?»
«Dopo due anni non ti sei ancora resa conto che lui ha SEMPRE fame?» le rispose Harry sorridendo divertito.
«Ehi! Brucio parecchie calorie, non é colpa mia!»
I tre che dopo la giustificazione del rosso stavano ridendo spensierati, non erano ragazzi normali, nonostante le apparenze. Loro tre erano infatti dei maghi. Con bacchetta, calderoni per le pozioni e tutto il resto. Si trovavano in quel momento sull’Espresso per Hogwarts, Scuola di Magia e Stregoneria presso cui tutti i grandi maghi si erano diplomati, divisa in quattro Case che fungevano da famiglia adottiva degli studenti ivi Smistati: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e… Serpeverde, la meno gradita a tutte le altre Case.
«Parlando di Hogsmaede, stavo pens-» Iniziò Ron, subito interrotto da Hermione.
«Ron non devi insistere. C’è un assassino a piede libero, è solo un bene per Harry il fatto che non abbia il permesso di venire a Hogsmeade con noi anche se è un peccato.»
In quel momento Hermione fu interrotta dalla porta dello scompartimento che si apriva, mostrando la figura degli studenti meno graditi ai tre Grifondoro: Draco Malfoy, perennemente invidioso della fama non voluta di Harry, che alla fine del precedente anno scolastico avevano salvato dall’espulsione nonostante i suoi modi sgradevoli, ed i suoi inseparabili scagnozzi senza cervello, Tiger e Goyle.
«Bene bene, chi abbiamo qui? Potterino e Lenticchia, scommetto che vi siete sentiti tanto importanti per essere arrivati alla stazione scortati dal Ministero. Soprattutto tu, Weasley, deve essere stato emozionante viaggiare nel lusso per una volta in vita tua» disse Draco con il solito tono mellifluo suscitando le risate da idioti dei suoi scagnozzi.
«E’ facile per te parlare, Malfoy, ora che hai qualcuno da impressionare. Non mi sembravi così arrogante l’ultima volta, nella Camera, dico bene?» rispose per le rime Hermione.
«Oh ma guarda, i tuoi amichetti non ne sapevano nulla se interpreto bene le loro facce, eh?» le diede man forte Harry, che si era alzato in piedi per trattenere Ron.
«Come osi rivolgerti a me sporca Sanguemarcio? Te la farò pagare!» replicò Malfoy tirando fuori la bacchetta che stava sollevando per lanciare una fattura alla ragazza, pronta a difendersi, quando una voce roca e pacata li interruppe. 
«Basta così. Dubito che qualcuno di voi abbia intenzione di cominciare un duello nel bel mezzo del treno, giusto?» disse il Professor R. J. Lupin, che fino a poco prima dormiva tranquillo in un angolino dello scompartimento. Guardò tutti i ragazzi soffermandosi ad osservare tranquillo ma attento Tiger e Goyle, entrambi con le braccia protese verso Harry e Ron palesemente in procinto di picchiarli. L’uomo dall’aspetto grigio e malandato venne sommerso dalle voci degli studenti, ognuno cercava di sovrastare l’altro nel tentativo di dimostrare la propria innocenza, ms vennero interrotti, di nuovo, dal Professore.
«Calmatevi, calmatevi prego. Ora, tecnicamente al momento non sono nella posizione di assegnarvi una punizione visto anche che stavate solamente, diciamo, discutendo. Vi prego comunque di smetterla di azzuffarvi e di tornare ognuno al proprio posto.» Concluso il discorso, Harry, Hermione e Ron si sedettero continuando a guardare in cagnesco gli altri tre, ampiamente ricambiati nelle occhiatacce mentre uscivano dal loro scompartimento. Proprio mentre Malfoy chiudeva la porta, il Professore lo richiamò. 
«Gradirei che lei invece restasse, potrebbe chiudere la porta dopo essere rientrato?»
Il ragazzo lo guardò stupito per un momento prima di ricomporre la sua solita espressione altezzosa e sedersi il più lontano possibile dagli altri ragazzi. 
«Bene. Innanzitutto posso chiederle il suo nome Signor…» Disse affabile Lupin rivolto a Malfoy. 
«Non è possibile che lei non sappia il mio nome, faccio parte della famiglia più importante del regno magico!» Replicò il ragazzo offeso. 
«Oh questo non lo metto in dubbio, ma temo di dover insistere. Non conosco, purtroppo, i nomi di tutti gli studenti di Hogwarts.» Rispose Lupin con un tono esasperatamente ossequioso e con lo scintillio negli occhi di chi si sta divertendo un mondo a discapito di qualcun’altro. «Quindi perdonerà sicuramente un povero uomo che non riesce ad identificare il gentilissimo ragazzo che ha di fronte.» Concluse l'uomo ancora sorridendo. Diventando rosa per l'imbarazzo - che visto il suo pallido incarnato poteva essere considerato in tutto e per tutto uguale al normale incendiarsi di una persona comune - Malfoy si presentò in maniera brusca e quasi mangiandosi le parole per la rabbia a stento trattenuta. Fu poi il turno degli altri tre di introdurre sè stessi ed ascoltare cosa l'insegnante avesse da dire. 
«Dunque, credo possiate immaginare per quale motivo vi ho chiesto di rimanere». Tutti si osservarono in silenzio, domandandosi cosa intendesse il Professore - tranne Hermione che aveva un'aria seria con cui ascoltava l'adulto. «D'accordo, facciamo un passo indietro. Signor Malfoy, in che modo ha chiamato la Signorina Granger prima che vi fermassi?»
«Sanguem-»
«La prego di non continuare. Quello che intendevo è: le sembra il modo corretto di chiamare una propria compagna di scuola?» Nonostante l'occhiata ostile del biondo, Lupin proseguì. 
«Credo, viste la vostra età e storia personale di uno su tutti fra noi, che sappiate che cosa l'odio ha saputo produrre, cosa ha causato.» Tutti annuirono seri, Malfoy sembrava esasperato e scettico. «Quindi potete comprendere il motivo per cui vi chiedo, prima di usare termini offensivi o di accendere la miccia per nuovi scontri, di pensare attentamente al motivo che vi ha portato a considerare corrette certe idee. Ma soprattutto alle conseguenze che le vostre parole possono portare. Ricordate che ogni azione, anche la più piccola ed apparentemente insignificante, può far scatenare una guerra e cambiare il destino delle persone» Il Professore di nuovo si fermò qualche istante osservando attentamente ognuno di loro, il viso di Malfoy ora attento ma imperscrutabile, rendendo impossibile capire cosa stesse pensando del discorso. L'uomo stava per parlare quando il treno cominciò a rallentare. 
«Ottimo siamo arrivati, penso proprio che Malfoy possa andarsene. Non vedo l'ora di essere al banchetto.» ruppe il silenzio Ron alzandosi dal sedile e cercando di alleggerire la tensione.
«Non è possibile che ci siamo già» disse Hermione guardando l'orologio.
«E allora perché ci fermiamo?» chiese Malfoy spaventato. Tutti rimasero in silenzio fino a quando il treno si fermò completamente nel mezzo del temporale e della pioggia che ticchettava sui finestrini oramai bui. All'improvviso tutte le luci nel treno si spensero e caddero nell'oscurità più completa mentre Ginny, sorellina di Ron entrava per cercare il fratello e creando ancora maggiore confusione. Fu proprio Ron ad avvicinarsi al finestrino per guardare verso la coda del treno. 
«C'è qualcosa che si muove laggiù» disse Ron. «Credo che qualcuno stia 
salendo...»
Si udì un basso crepitio e una luce tremolante riempì lo scompartimento. 
Il professor Lupin teneva in mano una manciata di fiammelle. Gli illuminavano il viso grigio e stanco, ma gli occhi erano attenti e guardinghi. 
«Restate dove siete» disse loro, e si alzò lentamente tenendo davanti a sé la manciata di fiammelle.
Ma non fece in tempo ad allungare nemmeno la mano verso la maniglia, che la porta si aprì mostrando loro una creatura con la testa coperta dal cappuccio di un mantello nero e semi-distrutto a coprire tutto il corpo. L’essere era altissimo e sembrava annusare l’aria nello scompartimento, che all’improvviso sembrò gelare. Alla fioca e tremolante luce delle fiammelle, Hermione vide Harry cadere dal sedile, tremante e con un’espressione di dolore sul viso. Cercò di avvicinarsi a lui, ma si sentì tirare il mantello e girandosi, con suo enorme stupore, si trovò davanti il viso più pallido di sempre di Malfoy, terrorizzato. Rimase pietrificata a quella vista, visto il loro rapporto fino a quel momento basato solamente sull’odio. Si accorse che stava piangendo quindi senza pensarci su, gli prese la mano non sapendo cosa fare. Un attimo dopo sentì il Professore dire all’essere che era girato verso Harry: «Nessuno di noi tiene nascosto Sirius Black sotto il mantello. Vai via.» 
Ma quello sembrava non volersi muovere. Allora Lupin tirò fuori la bacchetta e gli spedì contro un incantesimo, sembrava quasi il fantasma di un animale per l’aspetto bianco e lucente, ma nessuno ci fece molto caso, che fece scappare la creatura. Subito, nello scompartimento si percepì maggior calore e più leggerezza, solo allora alcuni dei ragazzi si accorsero dei sentimenti enormemente tristi e della sensazione lugubre che li aveva avvolti. Malfoy, ancora troppo scombussolato per dimostrarsi odioso come sempre, si staccò comunque immediatamente da Hermione che poté finalmente avvicinarsi a Harry. Lo trovò completamente sdraiato a terra, la fronte madida di sudore freddo ed il respiro accelerato. Ginny era rannicchiata in un angolo vicino al finestrino stringendosi le ginocchia al petto e tremante. Lupin era subito dietro loro due, osservando Harry con sguardo preoccupato. 
«Harry! Harry! HARRY SVEGLIATI MISERIACCIA!» Lo stava schiaffeggiando Ron agitato e nervoso.
Poco dopo si riprese e si guardò intorno chiedendo spiegazioni agli amici su cos’era accaduto. Fu allora che scoprirono dall’unico adulto presente che la creatura che avevano incontrato era un Dissennatore, guardia di Azkaban, la prigione dei maghi, e che stava cercando Sirius Black, l’unico uomo ad essere riuscito ad evadere in tutta la storia di quel carcere. 
Quando il Professore si assentò per andare a parlare con il macchinista, dopo aver lasciato loro del cioccolato, Hermione e Ron spiegarono esattamente cos’era accaduto dall’entrata del Dissennatore al risveglio di Harry, dopodichè Hermione si avvicinò a Ginny per consolarla, notando che Malfoy era stato l’unico a mangiare il cioccolato dato e ad essere tornato perfettamente in sè. Poco prima di uscire dallo scompartimento, si girò ad osservarla con sguardo indecifrabile come, secondo lui, ma Hermione non poteva saperlo, lei lo aveva osservato il giorno in cui erano usciti dall’Infermieria di Hogwarts dopo l’ingresso nella Camera dei Sergreti. 
Dopo poco tornò Lupin che sembrò non accorgersi dell’assenza del biondo Serpeverde e li esortò con un sorriso a mangiare la cioccolata che fece sentire subito meglio i ragazzi. 
Il resto del viaggio proseguì tranquillamente anche se Ron e Hermione continuvano a guardare Harry preoccupati, e dopo poco arrivarono alla stazione di Hogsmeade. La discesa fu caotica, ma riuscirono a salire su una delle carrozze senza cavallo che li avrebbe portati al Castello insieme ad un altro compagno di Casa, Neville che riferì loro del pettegolezzo sullo svenimento di Harry che si era già sparsa per tutto il treno, facendo aumentare il nervosismo del diretto interessato. 
Infine, la carrozza si fermò, e Ron e Hermione scesero. Mentre Harry li seguiva, una voce strascicata ed euforica gli risuonò nelle orecchie. 
«Sei svenuto, Potter? Paciock ha detto la verità? Sei davvero svenuto
Pansy Parkinson, una ragazza Serpeverde con la faccia da carlino e la voce odiosa, si parlò davanti a loro sui gradini che conducevano all’entrata del Castello per sbeffeggiare Harry. Dietro di lei, il solito gruppo di Serpeverde tra cui notarono Malfoy, stranamente in disparte che sembrava non stesse nemmeno ascoltando la compagna.
«Toglietevi di mezzo!» quasi ringhiò Ron. 
«Cos’è, sei svenuto anche tu Weasley?» intervenne Tiger «Quel brutto Dissennatore ha spaventato anche il povero, piccolo Lenticchia?»
«Qualcosa non va?» disse una voce gentile. Il professor Lupin era appena sceso dalla carrozza dietro la loro.
A quel punto Malfoy sembrò risvegliarsi. Si avvicinò alla compagna a con un cenno del capo comunicò di avviarsi alla Sala d’Ingresso per poi osservare insolente Lupin e parlargli con tono sarcastico. «Oh no, ehm… Professore… Stavamo giusto andando.»
«Ah, Signor Malfoy. Spero che si ricordi della nostra chiacchierata sul treno. Si senta libero di venirmi a parlare nel caso in cui non fosse chiaro qualcosa.» concluse l’uomo con un sorriso.
Il biondo non perse altro tempo ed iniziò a salire gli scalini scomparendo nel fiume di persone che si apprestavano ad entrare.
Mentre anche loro si avviavano all’entrata, Hermione non riuscì a non pensare al viaggio di quel pomeriggio. La rivelazione di Harry riguardo alle intenzioni di Black, evaso di prigione con il solo scopo di trovarlo ed uscciderlo, l’aveva sconvolta. Così come il comportamento di Malfoy. Non per l’incantesimo, sicuramente una fattura, che voleva lanciarle, quanto piuttosto il suo comportamento all’apparizione del Dissennatore; ovviamente Hermione conosceva quella creatura magica, per questo non si perdonava per non averlo compreso subito, quindi sapeva che l’effetto della vicinanza con uno di quegli esseri portava la vittima a sentire un freddo innaturale, anche in piena estate, e a rivivere i suoi peggiori incubi e traumi facendole dimenticare cosa sia la felicità. Per questo non si era stupita molto della reazione di Harry, ma… Malfoy? Le era sempre apparso come lui voleva, un ragazzino più cattivo e viziato degli altri, abituato ad avere sempre tutto ciò che desiderava perciò quale orribile ricordo poteva avergli risvegliato la vicinanza del Dissennatore? Doveva per forza essere qualcosa di terribile per averlo portato a cercare conforto umano persino in lei. Addirittura non aveva partecipato al suo passatempo preferito prima, sulle scale all’ingresso, prendere in giro Harry. E poi, quell’espressione quando sul treno, Lupin, aveva parlato di azioni e conseguenze e della Guerra Magica finita tredici anni prima? Perchè non si era mostrato come sempre fiero della sua posizione e dispiaciuto della scomparsa di Voldemort? 
Alla fine decise che ne avrebbe parlato con Harry e Ron l’indomani. La prima serata di ritorno a Hogwarts voleva passarla in tranquillità.






NdG(me medesima):
E a grande richiestaaaaaaa… Ma non è vero, quale grande richiesta, vola basso mezza scrittrice. 
Insomma, eccomi di nuovo qui con la mia rivisitazione dell’amata saga e con Il Prigioniero di Azkaban! L’indecisione palesata alla fine della precedente storia è stata spazzata via dopo aver riletto il libro vero (che non volevo riscrivere perchè in realtà è il mio preferito, ma vabbè). 
Non ho molto da dire, grazie innanzitutto alle Anime Pie che mi stanno ancora leggendo - e non è poco. Come sempre le parti in corsivo sono quelle che ho copiato paro paro dal libro e… No, aspe, qualcosa c'è. 
Come è ovvio da questo capitolo, per riallacciarmi alla storia classica ho voluto immaginare cosa sarebbe successo se il buon Lupin - che adoro anche se non è il mio personaggio preferito - si fosse svegliato prima beccando Malfoy & Co. con le sante manine nella marmellata ed il risultato è ciò che avete letto (lode a voi, o prodi lettori!). 
Invece, nella parte del Dissennatore, ho dato per scontato il fatto che Malfoyuccio nostro sapesse esattamente cos’era quella creatura e come stare meglio (ecco perchè è l’unico che l’ha già mangiato), essendo cresciuto circondato dalla magia. E poi dai, ti pare che Lucius non sapesse cosa sarebbe stato mandato a scuola e non abbia dato qualche dritta al figlioletto prediletto?
Purtroppo questa volta non sono riuscita a trovare l’aggancio per farl parlare Draco ed esprimere i suoi pensieri, ma nel prossimo capitolo ci sarà un bel pezzettone su di lui, visto che ci deve far sapere se ha parlato col paparino e cosa si sono detti! Certo non cambia mai, nemmeno a me che gli sto dando voce ha fatto sapere nulla >:( 

A presto!
Giu (che sta provando a farsi cambiare nick)
 
 
   
 
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