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Autore: Abby_da_Edoras    26/04/2021    11 recensioni
Questa long fic è il sequel della mia serie di OS sulla quinta stagione di "Vikings" e, ovviamente, è la mia versione della sesta stagione della serie TV, con molti cambiamenti rispetto alla trama e alle dinamiche tra i personaggi. Aethelred è finalmente a Kattegat con Hvitserk e gli altri e si ambienta sempre meglio nella nuova realtà, purtroppo però i problemi da affrontare sono molti e inaspettati, primo tra tutti il comportamento sempre più strano di Hvitserk... Senza spoilerare la mia stessa storia, posso anticiparvi che le esperienze che i due si troveranno a vivere finiranno per separarli come coppia (non come amici) e che, pian piano, nasceranno nuovi amori... alcuni a sorpresa, altri un po' meno (credo). Insomma, il mio delirio percorrerà nuove strade!
Grazie a chi segue con tanto affetto queste mie storie e in particolare a Innai Mari, Ciuffettina, Aliseia, Elgas... e altri desideratissimi!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono ad autori, registi e produttori della serie TV "Vikings".
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Bjorn Ironside, Hvitserk, Ivar, Lagertha
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non ha fine '
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Cap. 13: Now & Forever

 

Thousands of miles through the cold stormy air
There's really nothing that I wouldn't dare
I climb the eye of the hurricane
When the winds are whispering your name

On and on, we will fly now and forever
Side to side, now and forever, my love

Now and forever, now and forever…

(“Now & Forever” – Xandria)

 

L’elezione del primo Re di tutti i Norreni si sarebbe tenuta in Vestfold, nella capitale Tamdrup, e così Bjorn, non appena si era ripreso dalle sue ferite, era dovuto partire per parteciparvi lasciando la guida del Regno di Kattegat alle persone di fiducia. E, siccome Ubbe era partito così come aveva detto e ripetuto per nuove scoperte ed esplorazioni, Bjorn aveva scelto Hvitserk e Aethelred per affiancare la moglie Gunnhild nel governo della città. Era stato un bel momento per Hvitserk, una vera e propria rivincita per le tante volte in cui era stato messo da parte, ma aveva anche significato la totale riconciliazione tra lui e Bjorn (non dimentichiamo che Hvitserk aveva quasi ammazzato Lagertha e che Bjorn aveva quasi esiliato Hvitserk!). Il fratello maggiore aveva dimostrato di avere comunque fiducia in lui, nonostante ciò che era accaduto con i funghi e tutta quella brutta storia. Anzi, a dirla tutta era anche una rivincita di Hvitserk nei riguardi di Ubbe… eh sì, perché Bjorn non aveva fatto mistero della sua poca fiducia in lui rifiutando di mandare i figli Hali e Asa nella spedizione e, oltre tutto, si era pure innervosito perché Ubbe aveva avuto la geniale pensata di andarsene proprio quando Kattegat avrebbe avuto bisogno di lui!

Insomma, Ubbe era proprio caduto dalle grazie di Bjorn e, al contrario, Hvitserk vi aveva fatto ritorno.

Era davvero un bel periodo, quello, per Hvitserk. Adesso faceva parte del Consiglio Reale di Kattegat, stava riconquistando la fiducia di tutti e, in aggiunta, viveva l’inizio della sua storia d’amore con Helgi nel modo più dolce e tenero. Sembrava che tutti gli incubi, i sensi di colpa e le ossessioni che lo avevano tormentato per mesi fossero svanite per sempre.

Però Hvitserk non poteva certo dimenticare che, se adesso stava così bene ed era felice, lo doveva a Aethelred: era stato lui ad aiutarlo nei momenti peggiori, lui gli aveva impedito di uccidere Lagertha, lui lo aveva fatto disintossicare dai funghi allucinogeni prendendosi ogni responsabilità anche davanti a Bjorn.

Spesso si sentiva anche un po’ in colpa per essersi innamorato così in fretta di Helgi e per essere tanto felice e appagato con lui. Quando erano ancora in Wessex, aveva giurato più volte a Aethelred che lo avrebbe portato a Kattegat e che là sarebbero stati felici insieme, che lo avrebbe portato in luoghi inesplorati, che avrebbero avuto una vita perfetta e piena d’amore… beh, lui adesso ce l’aveva, ma Aethelred era rimasto solo e, sebbene non mostrasse assolutamente gelosia o ostilità nei confronti di Helgi, era chiaro che si sentiva triste e malinconico.

Hvitserk aveva promesso tante cose a Aethelred e non le aveva mantenute, anzi, era stato Aethelred a prendersi cura di lui e a salvarlo, facendo in modo che ora la sua vita fosse così bella.

Bjorn era partito da un giorno e Hvitserk si trovava con Gunnhild e Aethelred nella Sala Grande per organizzare il governo del Regno e accordarsi per i compiti che sarebbero spettati ad ognuno. C’era anche Helgi e, ovviamente, Ivar che d’abitudine compariva dove non era stato invitato e si faceva allegramente i fatti degli altri!

“Domani tornerà qui anche Lagertha” annunciò Gunnhild. “Ha pensato che, con l’assenza di Bjorn e anche di Ubbe, Kattegat sarà contenta di avere una figura familiare a cui fare riferimento.”

“Mi sembra una bellissima idea e sono contento che Lagertha, in qualche modo, prenda ancora parte alla vita politica di Kattegat” disse Aethelred, sorridendo.

“Fa molto piacere anche a me” ammise la Regina. “Sono molto affezionata a Lagertha e comunque non dimentichiamo che lei è stata a lungo Regina di Kattegat senza avere un uomo accanto. Sono certa che saprà darci molti ottimi suggerimenti.”

“La cosa migliore, dunque, è che tu e Lagertha vi occupiate delle questioni economiche e organizzative: dirimerete le questioni tra i cittadini, incontrerete i mercanti che commerciano i prodotti di Kattegat in Paesi lontani” disse Hvitserk. “Voi ispirate fiducia e affetto alla gente e probabilmente siete più esperte di Bjorn stesso in queste faccende!”

Gunnhild rise, ma non poté che concordare con Hvitserk: Bjorn non era precisamente un sovrano modello, le questioni economiche e sociali lo annoiavano e, se fosse stato per lui, avrebbe cercato di intrufolarsi in qualsiasi battaglia piccola o grande dei Regni vicini!

In realtà non era neanche sicura che sarebbe stato felice di ritrovarsi Re di tutti i Norreni, visto che gli pesava anche la corona di Kattegat… chissà come sarebbe andata a finire?

“Io mi occupavo di organizzare le difese delle fattorie e dei villaggi fuori Kattegat, dove vive Lagertha. Bjorn mi aveva concesso una parte dei suoi guerrieri e Gunnhild e le sue shieldmaiden si erano unite a noi” ricordò Aethelred. “Come ci organizzeremo adesso?”

“E’ preferibile che tu rimanga a Kattegat finché non sarà ritornato Bjorn e, ovviamente, nemmeno io potrò guidare le shieldmaiden in questo periodo” replicò Gunnhild.

“Allora credo che Hvitserk e Helgi sarebbero i più indicati per questo compito” propose il Principe. “Voi cosa ne pensate?”

“Io ne sarei felice” rispose subito Helgi. “So cosa significa avere la propria casa devastata, purtroppo, e mi farebbe piacere essere utile alle persone che hanno perduto tanto.”

Hvitserk, al contrario, parve molto turbato dalla proposta di Aethelred.

“Cosa c’è, Hvitserk? Questo compito non ti soddisfa? Possiamo pensare a qualcos’altro, se preferisci, so che Ubbe voleva affidarti il comando delle spedizioni commerciali e…” cominciò a dire Aethelred, ma Hvitserk lo interruppe.

“No, non è quello, è solo che… non so se sono degno di questo compito” mormorò.

Tutti lo guardarono sorpresi e il giovane vichingo si sentì in dovere di spiegarsi meglio.

“Come posso ispirare fiducia a quella gente? Io… stavo per uccidere Lagertha quando è arrivata a Kattegat, ferita, dopo che il suo villaggio era stato attaccato. Mi sento così sporco…”

Helgi allungò una mano e gli strinse dolcemente il braccio.

“E’ proprio per questo che l’ho proposto a te” ribatté Aethelred, con un sorriso. “E’ vero, hai commesso degli errori, ma adesso hai la possibilità di dimostrare che non sei più l’irresponsabile di allora e che, anzi, ti prenderai cura degli orfani e delle vedove. Hvitserk, credo che questo sia il modo più bello per rimediare a ciò che stavi per fare a Lagertha, non sembra anche a te?”

“Io ne sono sicuro” lo incoraggiò Helgi.

Hvitserk era commosso. Ancora una volta Aethelred aveva letto nel suo cuore e aveva curato una ferita che teneva nascosta dentro da troppo tempo. Non meritava un amico così dopo quello che gli aveva fatto, non meritava nemmeno un compagno dolce e tenero come Helgi… sì, occuparsi dei villaggi avrebbe lenito il suo senso di colpa, ma cosa avrebbe potuto fare per ripagare il debito che aveva con Aethelred?

“Inoltre non sarà un compito troppo impegnativo e non dovrete neanche restare là per tutto il tempo, basterà organizzare i turni di guardia dei soldati e delle shieldmaiden. Lagertha, Gunnhild e le loro guerriere hanno già fatto buona parte del lavoro uccidendo il capo dei fuorilegge e buona parte dei suoi, gli altri sono fuggiti e non credo che torneranno tanto presto a disturbare la brava gente!” rise il Principe.

“Quei fuorilegge… voi state parlando dei miei uomini di fiducia, non è così? Gli uomini che mi sono rimasti fedeli fino all’ultimo e che, per questo motivo, Bjorn ha esiliato da Kattegat” intervenne Ivar per la prima volta. Beh, del resto la questione non lo riguardava ed era anche ovvio che nessuno lo avesse interpellato!

“Quegli avanzi di galera erano i tuoi uomini di fiducia? Complimenti, davvero il meglio del meglio” commentò sarcastico Aethelred. “Puoi andare fiero di quei pendagli da forca!”

Il Principe voleva solo scherzare, ma si rabbuiò quando vide Ivar scrollare il capo con un sorrisetto amaro.

“Evidentemente non sono riuscito a trovare di meglio” disse. “Non erano poi così tante le persone che volevano stare dalla mia parte…”

L’atteggiamento di Aethelred cambiò immediatamente! Si andò a sedere accanto a Ivar e gli sfiorò appena un braccio, senza avere il coraggio di stringerlo.

“Scusami, è stata una battuta sciocca, io… mi dispiace, ma adesso le cose sono cambiate, no? Tu sei qui con noi, vivi nella dimora reale, sei tornato a casa” cercò di consolarlo. Ivar, che non aveva le timidezze del Principe, accettò subito i suoi gesti di incoraggiamento e fu lui a circondargli le spalle con un braccio e a stringerlo a sé.

“Sì, hai ragione, ora le cose sono molto migliorate, sono tornato a casa e ci ho trovato te!” disse, con quel suo tono che non si capiva mai se stesse scherzando o dicesse sul serio.

Hvitserk, però, lo conosceva abbastanza da capire e si illuminò tutto. Non era la prima volta che pensava che Aethelred avrebbe potuto trovarsi bene con Ivar, ma fino a quel momento si era domandato se Ivar fosse davvero una persona affidabile come compagno. Adesso poteva vedere con i suoi occhi che il fratello era veramente legato a Aethelred e che, se ancora non c’era stato niente tra loro, sarebbe sicuramente avvenuto presto!

I sensi di colpa iniziarono a svanire. Era vero, lui aveva promesso a Aethelred che lo avrebbe portato a Kattegat e che lo avrebbe reso felice e adesso si rendeva conto che, in un certo senso, aveva mantenuto la sua promessa. Lo aveva effettivamente portato a Kattegat e poi… lo aveva regalato a Ivar ed era piuttosto sicuro che Ivar sarebbe stato in grado di renderlo felice. Sì, non era la persona più affidabile del mondo, ma almeno nei sentimenti era costante, certamente molto più di lui. Si era lasciato irretire da quella falsa di Freydis e l’aveva amata perdutamente quando anche i sassi di Kattegat sapevano che lo stava prendendo in giro, che era andata a letto con il primo che passava per fingere di aspettare un figlio da lui… Insomma, Ivar era spietato come guerriero e infallibile come stratega, ma nelle questioni di cuore era più ingenuo e fiducioso di un ragazzino al primo amore! Si stava innamorando di Aethelred e avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.

Hvitserk, adesso, si sentiva molto meglio!

Quando la riunione si sciolse era ormai sera e i compiti e gli incarichi di ognuno erano stati organizzati al meglio. Hvitserk lasciò la Sala Grande insieme a Helgi, ma prima di andarsene notò con molta soddisfazione che Ivar stava continuando a chiacchierare animatamente con Aethelred e che il Principe lo fissava completamente incantato. Sì, sarebbero stati una bella coppia e, in fondo, era anche grazie a lui se si erano conosciuti, no? Quindi non aveva più motivi per sentirsi in colpa!

Hvitserk era un ragazzo molto pratico.

Quando furono soli nella loro stanza, Hvitserk notò che Helgi era particolarmente compiaciuto e soddisfatto di quello che era stato deciso durante la riunione del Consiglio Reale.

“L’incarico che ti è stato affidato ti piace particolarmente, non è così?” gli domando, avvicinandoglisi e accarezzandogli dolcemente i capelli.

“E’ così” ammise Helgi. “Per me è come se fosse una sorta di compensazione. Non sono riuscito a fare niente per salvare la mia famiglia e i miei cari, anzi, sono stato io, senza saperlo, a condurre Kjetill da loro… Ma adesso avrò l’occasione di proteggere delle persone innocenti e indifese come erano mia madre e le mie sorelle.”

Ancora una volta Hvitserk si sentì commosso e intenerito dalla dolcezza di Helgi e si domandò che cosa mai avesse trovato in lui. Com’era possibile che persone così speciali come Helgi e come anche Aethelred prima di lui lo trovassero interessante? Lui non aveva mai fatto niente di particolarmente buono in tutta la sua vita, anzi aveva seriamente rischiato di distruggere l’esistenza di molti a Kattegat.

“Ma Aethelred ha ragione, questa è una bellissima occasione anche per te” riprese Helgi. “Tu non lo racconti mai, ma io lo so quanto ti senti in colpa per quello che è successo con Lagertha. Adesso diventerai uno dei difensori del suo villaggio e, in questo modo, ti sdebiterai con lei e potrai liberarti del peso che ti porti addosso e che ti schiaccia.”

Helgi aveva parlato con dolcezza, sorridendo. Ancora una volta Hvitserk si domandò cosa mai potesse trovare in lui un ragazzo così buono e generoso, ma adesso era intenzionato a fare veramente del suo meglio per sentirsi degno di lui e finalmente ne avrebbe avuta l’occasione. Lo prese tra le braccia, lo strinse a sé e lo baciò a lungo, dimenticando i pensieri e le preoccupazioni; cominciò a spogliarlo e a liberarsi degli abiti senza smettere di baciarlo, poi si mise sopra di lui e lo prese con ardore ma anche con una certa qual tenerezza, continuando a baciarlo e accarezzandogli i capelli mentre si muoveva in modo lento e profondo dentro di lui, cercando di far durare il più possibile quegli attimi di piacere e dolcezza. Solo dopo molto tempo, molti baci e molte carezze, giunse all’apice dell’estasi insieme a lui, sentendosi completamente appagato nel corpo e nel cuore. Lo tenne tra le braccia e chiuse gli occhi, convinto che sarebbe riuscito a godere di un sereno riposo insieme a lui, liberato infine dai sensi di colpa e dai rimorsi. Aveva dovuto affrontare molte difficoltà e aveva perfino toccato il fondo, ma ora si stava ricostruendo una nuova vita al fianco di Helgi e insieme, adesso e per sempre, avrebbero percorso lo stesso cammino, sostenendosi a vicenda, amandosi e dando il meglio di loro stessi.

Prima di addormentarsi felice, Hvitserk ebbe il tempo di mandare un ultimo pensiero a Aethelred, augurandosi che anche lui potesse provare la stessa gioia e serenità insieme a Ivar… magari quella notte stessa.

E, se avesse potuto dare un’occhiata alla stanza di Ivar, Hvitserk si sarebbe addormentato ancora più contento e rassicurato!

Fine capitolo tredicesimo

 

 

 

   
 
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