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Autore: anna900    08/05/2021    2 recensioni
Dal secondo capitolo:
il giornalista lo intervistò.
“Sei emozionato Hutton per questa ultima partita in Brasile?”
“Ultima partita?” ripetè quasi in simultanea Patty, non ne sapeva nulla
“Sì, ringrazio tutti i miei tifosi e coloro che hanno giocato con me in questi anni, ma ora è giunto il momento di fare scelte diverse, anche se il Brasile, e in particolar modo il Brancos, resterà sempre nel mio cuore!”.
“Ma voi ne sapevate qualcosa?” si chiesero tra loro i compagni nipponici...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DETTAGLI

Questo è l’ultimo capitolo di “Realizza il tuo sogno!”.

Il finale è aperto: non mi sono sentita di completare la storia in modo diverso questa volta, proprio perché questa storia nasce dall’ascolto di canzoni un po’ tristi, da cui ho "rubato e in alcuni casi riadattato" alcuni versi.

Ringrazio tutti coloro che si sono affezionati alla lettura e soprattutto chi commentando, ha condiviso con me il proprio pensiero.

Ah, ultima cosa: in questo capitolo, a differenza di quelli precedenti, i pensieri sono spiegati dal punto di vista di Holly.

Grazie davvero di cuore a tutti!

-------

Quanto ho sofferto in questi anni, ho tentato di realizzare il mio sogno, mi sono dedicato giorno dopo giorno per farlo, con allenamenti intensivi, partite interminabili, non curante della fatica o del dolore.

Sorrido, è vero, però ho avuto pure tante soddisfazioni: oltre che a vincere e a ricevere opportunità importanti prima in Giappone, poi in Brasile e presto anche in Europa, lo sport mi ha aiutato a farmi degli amici, amici veri che, con il loro incoraggiamento, sono con me durante i momenti di difficoltà in campo. E poi, non posso dimenticare che anche con i miei avversari sono riuscito a stabilire rapporti di profondo rispetto: primo fra tutti Benji, poi Julian, Philip, Mark, Pepe… queste sono le mie vittorie più grandi.

Sono nella mia camera, mi guardo intorno; mia madre ha lasciate ancora esposte le foto di quando giocavo con la New Team. Tre vittorie consecutive nel campionato nazionale, sempre con i miei più cari amici accanto e con lei sempre presente.

Sospiro, che rabbia, non ho potuto neppure preannunciarle che presto deciderò in quale squadra europea andare a giocare, non sa niente, ma non credevo che a seguito della mia dichiarazione potesse reagire negandosi a me.

Guardo fuori dalla finestra, Patty, anche se ormai è diventata una bellissima donna, resterà sempre quella bambina un po’ maschiaccio che scuote una bandiera enorme sugli stadi urlando il mio nome, combattente come pochi altri e pronta sempre a difendere tutti i suoi amici. Sapevo che pungerla sulla nostra amata squadra, l’avrebbe fatta scattare come una molla, ma non credevo potesse decidere di scappare, piuttosto che ammettere i suoi sentimenti per me. Perché io lo so che mi ama e che mi ha sempre amato e che non c’è mai stato nessuno per lei come per me non c’è mai stata nessuna ragazza che mi abbia fatto venire i brividi anche solo con un semplice tocco.

Forse ho sbagliato l’approccio, dovevo essere più dolce come mi ero prefissato, ma quando mi ha risposto fraintendendo il mio interesse per lei a un interesse generale, mi è salita una rabbia incontrollabile.

L’ho portata sul campo da calcio, perché è qui che è nato il nostro amore, ed è qui che volevo dichiararmi… l’ho fatto ma senza il successo sperato…

“HOLLY, HOLLY, STO USCENDO!”, sento mia madre che mi avvisa

“OK MAMMA!”.

Mia madre mi ridesta dai miei pensieri.

Basta! Devo uscire da questa camera, non posso rintanarmi qui ancora a lungo, altrimenti impazzirò.

Scendo in cucina a bere un bicchiere d’acqua, metto le scarpe, voglio andare a passeggiare.

Non corro, non ne ho molta voglia. Cammino e senza rendermene conto arrivo davanti la scuola media. Bei tempi quelli! Quanti pensieri sereni affollano la mia mente.

Mi siedo su una panca, il sole mi acceca e mi copro gli occhi con il braccio. Noto un’ombra e dopo pochi istanti una voce:

“Capitano, ti dà fastidio il sole?”.

È la voce di una donna che mi parla alle spalle. Che meraviglia, è cambiata tanto in questi anni; i capelli sono più lunghi, i lineamenti del viso sono perfetti e il suo corpo mi attira come un orso che desidera a tutti i costi gustare il miele.

Si siede di fianco a me e il suo profumo mi stordisce.

“Che ci fai qui?”, mi chiede sorridendo, non sembra più arrabbiata, le sorrido di rimando:

“Volevo godermi il sole e i profumi del Giappone, sono anni che sogno questi momenti!”, cerco di mantenere il mio sguardo fisso al suo, voglio capire quali sono le sue intenzioni.

Arrossisce, è così bella: “Credi che godrai ancora per molto tempo del sole e dei profumi del Giappone?”, mi chiede distogliendo lo sguardo e fissando l’edificio scolastico.

“Presto partirò per i campionati e poi io…”, voglio dirle che andrò a giocare in Europa, voglio chiederle di venire con me, ma mi blocca:

“Anche io verrò in Francia”

Spalanco gli occhi: “Puoi ripetere?”

“Sono stata convocata come manager e pertanto farò anche io parte del team della Nazionale giapponese”, mi guarda negli occhi e io non posso che regalarle il mio sorriso più bello: “Patty sono molto felice!”.

“Anche io”, mi risponde con gli occhi lucidi, come se si trattenesse dal piangere.

“Credi che…”, vorrei chiederle se ci potrà essere qualche possibilità tra noi, vorrei sapere se ha pensato alla mia proposta, ma mi avvicina un dito sulle labbra:

“Shhh capitano… so cosa vuoi dire, andiamo in Francia e poi… poi si vedrà!”.

La fisso, è cambiata, è una donna ora. Non basta una semplice dichiarazione per farle capire i miei sentimenti; credo che dovrò impegnarmi molto per farle finalmente dire di sì!

Annuisco e le sorrido, rivolgo il mio sguardo verso il cielo, sta tramontando e ci regala dei colori stupendi; torno a cercare i suoi occhi: no, non finirà mia piccola Patty, ciò che provo per te è durato tanti anni senza averti accanto e ora che sei con me, quel sentimento si è rafforzato.

In Francia dovrò lottare per farti capire quanto ti amo, ma quando mi metto qualcosa in testa, sono tenace e tu questo lo sai molto bene!

“Ora vado a casa, ci vediamo domani Holly!”, si alza e con molta calma inizia il suo percorso. Resto a guardarla mentre si allontana da me e non posso fare a meno che dirle:

“Aspetta, ti accompagno!”.

Fianco a fianco ci avviamo verso casa sua… nessuno dei due parla, ma poco prima di arrivare alla nostra meta, la sua mano si stringe nella mia. Fissa la strada, non osa cercare il mio volto, ma noto il suo profilo arrossito e le labbra curvate come a sorridere.

Davanti al cancello di casa sua, mi rivolge finalmente lo sguardo e un bellissimo sorriso che io ricambio immediatamente.

Leggo nei suoi occhi quello che io sto pensando, ne ho la certezza: nessun vento o temporale potrà allontanarci; no, non finirà mai tra noi, è questa l'unica cosa di cui sono veramente sicuro!

Ora sì, ora ho davvero realizzato il mio sogno!

   
 
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