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Autore: eleCorti    15/05/2021    5 recensioni
E se al posto di Freezer sul pianeta Namek ci fosse stato Cooler?
“Interessanti, queste sfere del drago…” di solito lui non origliava mai le conversazioni dei membri del suo piccolo esercito di élite, ma non fidandosi particolarmente dei sayan per quella volta aveva deciso di fare un’eccezione. Ed aveva fatto bene ad immischiarsi negli affari dei sayan. Aveva scoperto un piccolo dettaglio che avrebbe potuto fargli molto, molto comodo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cooler, Crilin, Goku, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caccia alle sfere
 
Quello che videro all’interno dell’abitazione namekkiana li rassicurò. Dentro c’era un bambino, tutto rannicchiato, il quale tremava dalla paura. Evidentemente si era nascosto, quando quegli strani individui minacciosi avevano attaccato il suo villaggio. Crilin fece un passo verso il piccolo, ed egli, accorgendosi che non era solo, alzò il capo, confuso e terrorizzato.
“Tranquillo. Non ti faremo del male.” Crilin, sorridendo, gli porse la mano. Il bambino l’afferrò, facendosi leva per alzarsi in piedi.
“Come ti chiami?” domandò Gohan, anche lui sorridendo.
“Den-Dende.” Balbettò il piccolo. Aveva l’aria molto spaesata, notò Crilin. Forse era ancora confuso e spaventato.
“Dobbiamo andarcene da qui. Potrebbero tornare.” Ne dubitava ora che avevano la sfera del drago. Ma non erano al sicuro in quel villaggio. Allo scoperto.
“Sai volare?” Crilin si rivolse al namekkiano, il quale annuì debolmente.
Il piccolo Dende seguì quelle due strane persone, che sembravano non appartenere alla cricca di quel terribile mostro. Lo stesso, però, voleva sapere chi fossero quei due. Lo portarono in una grotta, al cui interno c’era una casa.
“Bulma!” aveva gridato Crilin. La giovane corse subito da loro, con aria raggiante.
“Ho appena sentito mio padre! Ha detto che Goku è appena decollato con la navicella spaziale. Cinque giorni e sarà qui!” esclamò Bulma. Crilin e Gohan saltarono talmente in alto dalla gioia, da toccare quasi il soffitto. Il tutto sotto lo sguardo un po’ stranito di Dende.
Poi si sedettero attorno a un piccolo tavolo, per offrire qualcosa da mangiare al piccolo namekkiano, scoprendo con loro sorpresa che i namekkiani non mangiano, bevono soltanto.
“Ma voi chi siete?” riuscì finalmente a domandare Dende. Crilin lo guardò stupito.
“Beh, ecco, noi siamo terrestri e siamo qui per le sfere del drago. Per riportare in vita i nostri amici defunti in battaglia.” Spiegò Crilin. Dende lo scrutò, come se stesse riflettendo sul da farsi.
“Vi devo portare dal capo anziano!” esclamò Dende.
“Il capo anziano?” e chi era? Si chiese Crilin.
“è il più anziano tra tutti i namekkiani. Colui che ci ha dato la vita. Nonché il creatore delle sfere del drago. Lui sicuramente potrà aiutarvi per le sfere del drago.” Spiegò Dende. E Crilin annuì. Non aveva capito chi fosse questa figura, ma se aveva creato le sfere del drago, doveva essere più o meno come il loro Kami.  Deciso cosa fare, Crilin e Dende – Gohan sarebbe rimasto lì, in caso di pericolo – partirono alla volta dell’abitazione del Capo anziano.
 
****
 
Finalmente era riuscito a trovare un villaggio. E a giudicare dai namekkiani che vi abitavano ancora vivi e vegeti, Cooler non aveva visitato quelle abitazioni. Scese al suolo attirando l’attenzione di un gruppo di namekkiani che si stava dedicando alla cura del proprio orticello.
“Dov’è il capo di questo villaggio?” domandò Vegeta, senza alcuna cortesia nel proprio tono di voce. I namekkiani si scrutarono l’un l’altro, non sapendo cosa dire a quel misterioso straniero. Poi un namekkiano piuttosto anziano si fece largo tra loro. Doveva essere il capo, colui che custodiva la sfera, almeno così aveva sentito dalle conversazioni di Cooler.
“Sto cercando la sfera del drago!” esclamò. L’anziano lo scrutò con uno sguardo impenetrabile. E Vegeta stava iniziando a perdere la pazienza.
“Perché la desideri?” domandò il namekkiano, non mutando il suo sguardo imperscrutabile.
“Voglio l’immortalità!” rispose Vegeta, con una punta di irritazione nel tono della voce. Perché tutte quelle inutili domande?
“Non posso darla a uno come te.” Fu la secca risposta del namekkiano. Che cosa voleva dire? Bene, se non gliela dava lui, allora se la sarebbe presa da solo, pensò Vegeta.
“Bene, se le cose stanno così, faccio da me!” esclamò, poi con un colpo alla testa mise ko, anzi uccise, il capo del villaggio. E non diede il tempo nemmeno agli altri namekkiani di reagire che li stese uno alla volta con vari pugni e colpi di ki.
Poi entrò in una abitazione – la più grande – e frugandovi dentro, trovò l’oggetto dei suoi desideri. Rise. Ora Cooler non avrebbe potuto realizzare il suo desiderio. Per ogni evenienza – in caso gli eventi fossero andati in maniera storta – era meglio nascondere quella sfera del drago, così Cooler e i suoi scagnozzi non l’avrebbero trovata. Così Vegeta scagliò la sfera in fondo al lago, certo che lì Cooler non l’avrebbe vista, dato che i rilevatori localizzavano le persone e non gli oggetti.
 
****
 
Dopo circa un’ora di volo, finalmente giunsero davanti a una montagna, in cima alla quale svettava una casa dalla forma assai particolare. Quella doveva essere l’abitazione del capo anziano, pensò Crilin.
“Ecco, siamo arrivati!” Dende confermò la sua ipotesi. Crilin lo seguì, atterrando al suolo. Lì furono accolti da un namekkiano e quasi Crilin sussultò, quando lo vide. Era identico a Piccolo!
“Vi stavamo aspettando. Seguitemi.” Esordì il namekkiano. Crilin, ancora sorpreso, lo seguì all’interno dell’abitazione.
Il namekkiano, che Crilin scoprì chiamarsi Nail, li condusse all’interno di una stanza, al centro della quale c’era assiso su una specie di scranno, un namekkiano molto molto anziano. Era diverso dagli altri, notò Crilin, non solo per la smisurata altezza – era un gigante in confronto agli altri namekkiani – ma anche per l’aria che emanava.
“Terrestre… avvicinati.” Crilin avanzò verso il capo anziano, il quale gli mise una mano sulla testa e Crilin avvertì una strana sensazione. Come se qualcuno fosse entrato nella sua testa.
“Bene… questo spiega il perché voi conoscete le sfere del drago. Come mai state cercando le sfere?” domandò.
“Per riportare in vita i nostri amici, uccisi in battaglia.” Rispose Crilin.
“Il tuo desiderio mi sembra nobile. Terrestre, ti affido la sfera.” E togliendo la sfera da un porta oggetti proprio sopra il trono, la porse a Crilin.
“La custodirò, lo prometto!” esclamò Crilin. Il saggio gli fece cenno di avvicinarsi ancora e Crilin obbedì. Di nuovo gli pose la mano sul capo e questa volta Crilin sentì una sorta di esplosione.
“Ho liberato la tua forza latente.” Spiegò il saggio. A Crilin si illuminò il volto. Se per lui era stato possibile liberare la sua forza latente, poteva succedere anche con Gohan. Lui era un mezzo sayan, dopotutto e Crilin era sicuro che poteva sprigionare molta più forza.
“Signor capo anziano, è possibile liberare la forza latente anche di un bambino?” il capo anziano annuì. “E questo non le porterà via dell’energia?” Crilin aveva saputo da Dende, durante la strada, che il capo anziano era molto avanti con l’età e la sua morte si stava avvicinando.
“No, tutto ciò che faccio è liberare l’energia di qualcuno.” Spiegò il saggio. E Crilin annuì. Se liberavano la forza latente di Gohan, c’era una piccola speranza che potevano resistere fino all’arrivo di Goku.
“Allora, porto anche Gohan! Dende, tu rimani qui, io torno alla caverna e porto qui Gohan!” esclamò Crilin. Poi accomiatatosi dal saggio e da Nail, prese il volo, con il cuore che batteva forte per la gioia.
 
****
 
Dopo che aveva sterminato quel piccolo villaggio di namekkiani, Vegeta si era cercato un nascondiglio lì tra il paesaggio montuoso di quel pianeta. E ne aveva appena trovato uno quando avvertì un’aura che non apparteneva a un servo di Cooler. Essa era piuttosto potente e Vegeta, incuriosito, decise di seguirla. Così spiccò il volo, in direzione di quell’aura. Per tutto il tragitto Vegeta non fece altro che chiedersi a chi potesse appartenere quell’aura, dato che non poteva essere di un namekkiano. E non si rese conto di essere seguito. Un calcio ben assestato al suo addome, gli fece perdere l’equilibrio.
“Ma guarda, guarda non pensavo di incontrare proprio te, Vegeta.” Il principe dei sayan lo riconobbe: l’alieno dalla pelle verde, era Dore un altro membro della squadra di Cooler. Quello doveva essere il suo giorno fortunato, pensò. Aveva un’altra occasione di sistemare un altro tirapiedi di Cooler.
“Dore, che ci fai in giro da solo?” domandò Vegeta, in volto aveva scolpita un’aria trionfante. Anzi già pregustava la vittoria contro l’alieno.
“Non ha importanza. Ho trovato te e il possente Cooler sarà felice quando gli porterò il tuo cadavere!” tuonò Dore. E Vegeta rise. Forse non si erano resi ancora conto di quanto fosse diventato forte.
Si mise in posizione d’attacco, imitato dal suo avversario, il quale sferrò il primo colpo, che Vegeta prontamente evitò. Entrambi erano molto agili e riuscivano ad evitare i pugni, ma poi le sorti del combattimento mutarono. Vegeta perse il suo vantaggio, non riuscendo più ad evitare i colpi di Dore, il quale prese di mira con un sonoro pugno l’addome del sayan, il quale sputò sangue. Poi fu il turno del suo viso, e poi di nuovo dell’addome. Vegeta cadde in acqua, privo di sensi. E Dore rise, aveva vinto. Il principe dei sayan non era risalito in superficie, quindi doveva essere morto affogato. Così Dore se ne andò, trionfante, diretto verso l’astronave del suo padrone a cui voleva rivelare la lieta notizia.
Era un miracolo, che fosse ancora vivo. Era esanime, ma respirava ancora. Dore, tornato poco dopo, trovò l’oggetto della sua ricerca riverso sulla riva del lago dal quale era riemerso. Lo prese per un braccio e lo trascinò in aria, dirigendosi verso la navicella di Cooler. Poco prima, quando era giunto al cospetto del suo signore, aveva appreso da lui e da Sauzer che Vegeta aveva attaccato un villaggio e che aveva preso la sfera. Quindi Dore, per non scatenare ulteriormente l’ira del suo padrone, era tornato indietro a recuperare Vegeta, sperando vivamente che fosse ancora vivo. E lo era, ma era conciato troppo male per spiccicare anche una sola parola. Così l’alieno lo mise nella vasca rigenerante e lui e il suo padrone attesero.
Dopo circa venti minuti, Vegeta si sentì rigenerato e non perse tempo. Ruppe il vetro della vasca rigenerante, facendo colare il liquido verdastro in essa contenuto sul pavimento. L’allarme dell’astronave scattò. Aveva pochi secondi per pensare a un piano, prima che Cooler entrasse nella stanza. E poi un lampo attraversò la sua mente: fece un buco nella parete con un colpo di ki, così avrebbe dato l’impressione a Cooler che fosse scappato ed egli avrebbe dato ordine a Sauzer e Dore di inseguirlo. E lui in quel frangente sarebbe andato dalle sfere. Ecco che Cooler, seguito dai suoi tirapiedi, entrò nella stanza e fissò adirato l’enorme voragine aperta nella parete.
“è scappato! Presto inseguitelo e portatelo qui!” ordinò Cooler a Sauzer e Dore, i quali obbedirono.
Vegeta, intanto, nascosto dietro una parete, aveva lasciato la stanza e correndo ad alta velocità raggiunse l’alloggio privato di Cooler. E lì le vide: cinque sfere del drago. Perfetto: tutto stava andando secondo i suoi piani. Scagliò un altro colpo di ki verso il corridoio, causando un’esplosione, così Cooler non avrebbe potuto raggiungerlo. E infatti, sentì i suoi passi – seguiti da quelli dei due alieni – che si dirigevano verso di lui. E, dopo avere fatto un altro buco nella parete, ad una ad una lanciò le sfere, per poi seguirle subito dopo. Mentre si allontanava sentì Cooler inveire contro i suoi due scagnozzi. Rise, aveva ingannato il signore dell’universo!
 
****
 
Subito era partito alla ricerca di quel sayan traditore. Vedendo il suo padrone in quel furente stato d’ira, non se l’era sentita di perdere tempo. Ma era più facile a dirsi che a farsi! Senza il suo prezioso scouter, andato distrutto nello scontro avvenuto poc’anzi con Vegeta, era difficile trovare il sayan, il quale poteva essere scappato lontano. Tuttavia Dore non si perse d’animo e continuò a perquisire il cielo e la terra.
Poi lo vide: stava volando a tutta velocità, mentre inseguiva qualcuno. Quello doveva essere il suo giorno fortunato, aumentò la velocità raggiungendo il principe dei sayan, il quale si accorse subito di essere seguito.
Vegeta si fermò, voltandosi verso Dore, avrebbe recuperato la sfera che quel terrestre custodiva dopo avere sistemato le cose con Dore. L’alieno si fermò, fissando Vegeta.
“Vegeta, dove hai nascosto le sfere?” domandò. Vegeta rise, anzi ghignò, suscitando l’ira dell’alieno dalla pelle verde.
“E ti aspetti che te lo dica?” fu la sua risposta e Dore si irritò ancora.
“Bene, se non me le vuoi dare, vorrà dire che ti ucciderò e me le prenderò con la forza!” esclamò Dore, mettendosi in posizione d’attacco. Vegeta rise di nuovo.
“E ti aspetti di battermi ancora? Hai commesso un grave errore a farmi guarire. Noi sayan aumentiamo esponenzialmente la nostra forza, ogni volta che siamo a un passo dalla morte!” esclamò Vegeta, in tono trionfante, anche lui mettendosi in posizione d’attacco.
Stavolta fu Dore a ridere, credendo che il principe bluffasse. Ma si sbagliava, ogni volta che provava a sferrare qualche pugno o calcio a Vegeta, quest’ultimo li evitava con grande agilità. E lui, dal canto suo, non riusciva più ad evitare i colpi di Vegeta, finendo così per incassarne alcuni davvero potenti. Dore, però, non ebbe il tempo di elaborare alcuna strategia, in quanto Vegeta gli perforò l’addome con un colpo di ki.
Fuori due, pensò Vegeta. Mancava solo Sauzer e poi poteva realizzare il suo desiderio. Ma prima doveva prendere la sfera al terrestre, così una volta avutole tutte poteva chiedere l’immortalità. Il suo piano stava filando liscio come l’olio.
 
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“Bulma!” gridò Crilin non appena vide la sua amica, seduta su una roccia a scrutare il cielo. Bulma alzò la mano, sventolandola in segno di saluto.
“Dov’è Gohan?” domandò Crilin, non appena fu atterrato.
“è andato qui vicino a cercare una sfera che il radar rilevava.” Spiegò Bulma e Crilin annuì.
“Allora è proprio vero, anche voi terrestri siete su questo pianeta.” A Crilin si gelò il sangue, non appena udì quella voce. L’aveva riconosciuto: era Vegeta. Era così eccitato per avere trovato la sfera, che non si era reso conto di essere seguito. Si maledisse mentalmente.
“Cosa vuoi?” anche se tremava dal puro terrore, Crilin si mise in posizione difensiva.
“La sfera del drago! Dammela, e risparmierò la tua vita e quella della tua amichetta!” esclamò Vegeta. Ma Crilin non gli credette. Ciononostante non aveva altra scelta: Vegeta era fuori dalla sua portata ed era inutile tentare di scontrarsi con lui. Si sentì a pezzi, per non essere riuscito a mantenere la promessa fatta al capo anziano, ma quella era l’unica possibilità che gli rimaneva. Tanto sarebbe morto lo stesso, quindi tanto valeva dargli la sfera di sua spontanea volontà.
Si avvicinò al principe dei sayan, allungando le braccia per porgergli la sfera, che Vegeta prese. Crilin chiuse gli occhi, aspettandosi di ricevere il colpo mortale, ma nulla accadde.
“Oggi è il tuo giorno fortunato, terrestre. Mi sento misericordioso dato che il mio desiderio sta per essere realizzato.” Crilin sollevò un sopracciglio. Desiderio? Allora Vegeta pensava di avere tutte le sfere del drago, ma così non era.
Sperò con tutto sé stesso che Gohan non incontrasse Vegeta, il quale aveva già spiccato il volo, probabilmente a cercare l’ultima sfera. Gohan, difatti, aveva appena trovato in fondo ad un lago la sfera del drago e l’aveva presa, senza sapere che quella sfera era quella che Vegeta aveva trovato e nascosto in quelle profondità per impedire a Cooler di prenderla.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: di nuovo un altro aggiornamento a tempo di record… mi stupisco di me stessa! Comunque di nuovo ho cambiato certe cose, tipo prima Vegeta si scontra con Dore e poi va con Crilin e penso che dal prossimo capitolo effettuerò i cambiamenti maggiori, dato che toglierò la parte della squadra Ginew (che è di Freezer, quindi non c’entra niente con Cooler). A presto.
 
   
 
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