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Autore: Padmini    26/05/2021    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Severus Piton non si fosse fidato ciecamente di Silente e avesse deciso di agire in prima persona per difendere la sua amata Lily e fosse arrivato prima che Voldemort la uccidesse?
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Eccomi qui! Stavolta sono molto ispirata, perciò ecco già un nuovo capitolo. La storia non proseguirà moltissimo, almeno in apparenza, in questa fase ci saranno tanti discorsi, tante cose da dirsi e soprattutto c'è chi avrà bisogno di ascoltare e guardarsi dentro.
Dal prossimo capitolo andremo un po' avanti, per il momento ... Buona lettura! Spero che vi piaccia la piega che sta prendendo la storia!
Un abbraccio
Mini



 

Tempesta



La botta lo svegliò. Si ritrovò a terra, semi disteso accanto al muro. Com’era arrivato lì? Perché indossava un pigiama verde? In un attimo i ricordi si fecero strada nella sua mente. Aveva avuto tanti incubi, era caduto da letto, aveva parlato con Lily, che sembrava averlo perdonato o, per lo meno, avergli dato una speranza per un futuro perdono. Così, quando lei era uscita lui, esausto, si era lasciato andare e, senza rendersene conto, si era addormentato sul pavimento. Si alzò, era ancora assonnato, ma non aveva intenzione di restare chiuso da solo in camera un minuto di più. Si avvicinò alle finestre e, scostate le tende, vide che ormai il sole era sorto e, tendendo l’orecchio, iniziò a sentire i rumori della casa che ormai si era destata dal sonno notturno.

Chiuse gli occhi e udì le voci dei  bambini che ridevano mentre giocavano, una voce profonda, maschile, probabilmente Frank Paciock, e due risate femminili, Alice e Lily. Ricordò cosa gli aveva detto Lily poche ore prima, che non sapevano come comportarsi con lui. Nemmeno lui, ad essere onesto, sapeva come rapportarsi a loro. Doveva davvero uscire? Esitò, ma si ricordò anche che Lily lo aveva invitato, perciò decise di liberarsi dalla clausura che si era auto imposto.

Accanto al letto trovò una pila di vestiti, che fino a quel momento aveva ignorato. Erano abiti da mago, di tutti i colori, ne scelse uno verde scuro e andò ad indossarlo davanti allo specchio. Era una veste semplice, con un mantello molto elegante. Gli piacque. Si guardò compiaciuto, senza riuscire a trattenere un sorriso, poi uscì dalla porta, quasi di corsa, come se temesse di cambiare idea.

A passo spedito raggiunse il salotto, dove trovò i bambini intenti a giocare sul pavimento con il pelouche della fenice.

“Buongiorno!” disse.

I due bambini si voltarono e lo guardarono a lungo in silenzio per cercare di capire come comportarsi. Harry aveva già visto Severus e aveva avuto a che fare con lui, perciò non lo considerava un estraneo, perciò si voltò verso Neville gli sorrise, rassicurandolo.

Vedendo che i due bimbi non sembravano intimoriti, Severus decise di proseguire e raggiunse la cucina, dove Lily stava amabilmente chiacchierando con Frank e Alice. Il clima era rilassato, ogni tanto ridevano, ma quando lo videro e si voltarono verso di lui, riuscì a percepire il mutamento nell’atmosfera. Sembrava di essere passati da una spiaggia assolata al punto più remoto del polo sud.

L’unica che sembrava volergli parlare era Lily, che pareva anche a disagio per la situazione.

“Ben svegliato, Sev.” disse, prendendo la teiera e versando del tè in una tazza “Vuoi bere qualcosa? Ho fatto anche dei biscotti!”

Lily sembrava allegra, era gentile e affabile, ma sembrò l’unica a volerlo accogliere sinceramente. Alice alzò gli occhi al cielo e si voltò di spalle, Frank sbuffò e uscì dalla stanza, per andare dai bambini e per non essere costretto a parlare con lui.

“Buongiorno anche a voi” borbottò Severus “Che allegria, eh?”

“Allegria?!” esclamò Alice, voltandosi di colpo “Allegria? Dimmi, stupido Piton, dimmi perché mai dovrei essere allegra! DIMMELO!”

Alice sembrava furente, un calderone pronto ad esplodere. Era evidente quanto avesse trattenuto la rabbia, fino a quel momento, per poterla far eruttare contro di lui.

“Non credere che io sia felice della tua presenza qui!” continuò, puntandogli il dito contro, come una maledizione “Io e Frank abbiamo accettato l’aiuto di Silente perché ci fidiamo di lui, ma non ci fidiamo di te, che sia chiaro. Ti teniamo d’occhio.”

“Vi fidate di Silente? Davvero?” chiese Severus, scocciato “Allora dovreste fidarvi anche di me, visto che lui si fida!” concluse, incrociando le braccia al petto.

“Silente è …”

“... un ingenuo? È questo che stavi per dire?” chiese lui, sorridendo beffardo.

“No, certo che no!” balbettò lei, leggermente in difficoltà “Non mi importa cosa pensa lui, io non mi fido!”

“Alice, per favore …” iniziò Lily “Ne abbiamo parlato, pensavo che …”

“Pensavi male, Lily” le rispose lei, piccata “Sì, abbiamo detto che avremmo convissuto civilmente con lui, non abbiamo detto che lo avremmo perdonato. Cosa che tu, a quanto pare, sei riuscita a fare!” aggiunse, con un sarcasmo tagliente.

Severus trattenne il fiato. Davvero lo aveva perdonato?

“Questo” disse Lily “Non mi sembra convivere civilmente con lui.”

Alice divenne rossa per l’imbarazzo.

“Ah … be’, sì. Ci ho provato ma, mi dispiace, non ce la faccio. Non posso guardarlo e non pensare a tutto ciò che rappresenta!”

“Per favore, Alice. So che è difficile, ma fallo per Neville. Lui ha bisogno di un ambiente sereno, non capisce ancora queste cose, non sa perché eravamo in guerra e ora meriterebbe di godersi la pace per cui abbiamo combattuto!”

“Tu la fai troppo facile, Lily! Non so se essere più disgustata da lui o delusa da te!”

“Ciò che faccio io non ti riguarda, Alice” rispose lei, senza perdere la calma “Tu non conosci Severus, non hai mai avuto a che fare con lui prima e, se sarai fortunata, non dovrai avere a che fare con lui nemmeno in futuro, quando Silente ci libererà. Capisco che tu possa provare per lui solo odio e sfiducia, ma questa è una cosa che riguarda solo te e Frank, non me.”

Aveva parlato con voce calma ma ferma.

“Ah, davvero?” chiese lei, quasi attaccandola “Dimmi come posso passare sopra il fatto che, per colpa sua, avrei potuto perdere tutto?!” chiese, furente.

“A quanto pare non è successo, giusto?” chiese Lily, con una semplicità disarmante “Tu sei viva, Frank è vivo, Neville sta bene. L’unico che ci ha rimesso, per ora, è James. Non so se lo hai dimenticato, è morto meno di un paio di settimane fa!” aggiunse, gli occhi ridotti a due fessure.  Chiuse gli occhi, respirò piano per riprendere il controllo e li riaprì, stavolta parlando con calma “Sai che ti voglio bene, Alice. Sai che rispetto i tuoi sentimenti e non farei mai nulla per cambiarli, ma vorrei che tu rispettassi me e … quello che stai facendo non mi sta aiutando.”

“Allora spiegami come hai fatto a perdonare colui che è responsabile della morte di James!”

“Ti ho spiegato che è complicato, Alice, non farmelo ripetere” rispose Lily, sottovoce “È già difficile per me dover affrontare tutto questo. Ciò che voglio è essere felice, poter dimenticare il dolore e vivere serenamente con Harry.”

“Non ho parole, Lily. Lui era un Mangiamorte!” esclamò indicandolo con poca gentilezza “Come puoi anche solo pensare a lui come un essere umano?”

“Forse perché è un essere umano?” chiese Lily, senza riuscire a celare il sarcasmo “Un essere umano che ha commesso degli errori e che ha cercato di porvi rimedio. A me basta questo. E comunque …” aggiunse poi, guardando anche Severus, che fino a quel momento aveva assistito in silenzio allo scontro “Non l’ho perdonato” disse piano “Non ancora.”

Severus trattenne ancora il fiato, confuso, ma non osò aprire bocca. Forse avrebbe chiesto più tardi a Lily delucidazioni in merito.

Alice sospirò, scosse la testa, poi non potè fare a meno di sorridere.

“Hai ragione.” disse infine “Mi fido di te più di quanto mi fidi di Silente, se posso essere sincera. Mi dispiace, Piton” disse, rivolta a Severus “Non avrei dovuto attaccarti così, ma ora che l’ho fatto mi sento meglio e, se un giorno Lily decidesse di perdonarti, potrei anche prendere in considerazione l’idea di pensare a te come a un non Mangiamorte.” concluse, in evidente difficoltà.

“Alice?”

La voce di Frank arrivò dal salotto.

“Alice, vieni a vedere!!” chiamò ancora, ridendo.

“Arrivo! Vieni anche tu, Lily?”

Lily esitò, guardò prima lei, poi Severus, infine tornò a guardare lei.

“Dammi un minuto. Arriviamo.”

Severus si servì una tazza di tè e si mise a sedere. Era confuso. Credeva che Lily lo avesse perdonato, invece …

Quando Alice fu uscita, Lily si chiuse la porta alle spalle.

“No, non ti ho perdonato.”

“Ma …”

“So benissimo che volevi chiedermelo, Sev.” rispose lei, prima che lui potesse parlare “Ti conosco. Ebbene, ora ti dirò tutto ciò che vuoi sapere.”

“Bene! Bene!” esclamò lui, sul punto di perdere la pazienza “Stamattina eri gentile, eri … dolce! Mi hai sorriso, mi hai chiamato Sev! Pensavo che contasse, no? Pensavo che …”

Lily alzò un sopracciglio.

“Avvertimi quando avrai finito di fare il bambino capriccioso.”

“Cosa …” iniziò lui, senza parole.

Lei lo fulminò con lo sguardo.

“Severus, sei uno dei maghi più potenti che io conosca, sei un geniale pozionista e potresti rivaleggiare perfino con Silente in legilimanzia e occlumanzia … ma per certe cose hai bisogno che ti si prenda per mano come un bambino!” disse, senza riuscire a celare una certa dose di rabbia.

“Non capisco …”

“Ovvio. Non capisci. Non hai mai capito!”

Lily si passò una mano sul viso, esasperata.

“Il tuo problema, come ti ho detto ieri sera, è che sei così concentrato su te stesso che non vedi nient’altro e ti accorgi solo di ciò che ti colpisce direttamente!”

Severus aprì la bocca per ribattere, ma lei lo zittì alzando un dito.

“Eh no! Eh no! Adesso ascolterai!”

Lily era furente, iniziò a passeggiare avanti e indietro per la stanza, cercando di far sbollire la rabbia. Quando fu abbastanza certa che non lo avrebbe picchiato, si fermò e guardò Severus.

“Quando eravamo a Hogwarts non facevi altro che lamentarti di James e Sirius e degli scherzi che ti facevano. Povero Sev, poverino, hanno preso di mira te! Non ti sei minimamente reso conto che erano degli idioti che prendevano in giro e tormentavano chiunque! Chiunque! Ma a te non importava, ti indignavi solo quando la cosa ti riguardava in prima persona, vero? Non ho mai fatto mistero del disgusto che provavo verso gli scherzi che facevano a tutti, per me erano dei bambini viziati e prepotenti e te l’ho sempre detto!”

“L-lo facevano a tutti?” chiese lui, stupito da quella rivelazione “Quindi … anche a te?”

Si sentì in colpa, non avrebbe mai potuto pensare che quei babbuini potessere aver preso di mira anche lei, se lo avesse saputo …”

Lily incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio.

“Ti sembro il tipo che si lascia prendere in giro?” chiese “Prova a domandare a Sirius come si è procurato la cicatrice che ha sullo zigomo sinistro …” spiegò, sorridendo compiaciuta.

Severus sospirò di sollievo.

“Non ti accorgevi di ciò che ti accadeva attorno, giustificavi perfino i tuoi compagni di dormitorio. Avery e Mulciber, se non ricordo male. Anche loro erano dei bulli, al pari se non peggio di James e Sirius. Sai cosa? Mi ricordo benissimo come tu considerassi i loro “solo degli scherzi” e invece condannassi ciò che facevano James e Sirius come crimini. Non ti sei nemmeno accorto che, mentre Avery e Mulciber sono diventati Mangiamorte, quelli che tu hai sempre additato come malvagi invece hanno rischiato la vita e sono entrati nell’Ordine della Fenice per combattere tu sai chi!” continuò, alzando man mano la voce “Non ti sei accorto che, mentre tu continuavi a covare rancore verso di loro, loro sono cambiati! Sono cresciuti! Hanno commesso degli errori e hanno cercato di porvi rimedio! Sirius ora potrà anche continuare a crescere e a migliorare mentre … oh! James non può più e, indovina un po’? Per colpa tua!”

Era furente. Aveva il fiatone, ma non sembrava aver finito. Severus si ritrovò intimorito da tanta rabbia, perciò decise di lasciarla continuare.

“Il tuo problema è che, se qualcosa non ti colpisce direttamente non lo vedi! Sei così egocentrico che il tuo ego oscura tutto il resto! Anche il tuo atto di coraggio, il tuo ribellarti a tu sai chi è stato determinato dal fatto che aveva preso di mira me! Te l’ho detto anche stamattina! Per questo sono arrabbiata con te! Per questo ora ti odio!”

Severus trattenne il fiato, non si sarebbe aspettato di sentire la parola “odio”, non dopo ciò che era successo quella mattina.

“Lo sai però perché sono arrabbiata? Lo sai perché ti odio, ora? Perché sarebbe più facile ignorarti, sarebbe più facile dimenticarmi della tua esistenza. Sarebbe più facile far finta di non provare nulla per te e chiuderla per sempre quando finalmente potremo uscire di qui … ma non è possibile!! Vorrei poter ignorare questi sentimenti, ma devo affrontarli se voglio riuscire a perdonarti, se voglio riuscire a volerti ancora bene come un tempo! Perché io voglio davvero perdonarti, voglio davvero provare affetto per te, ma devi provarmi che sei disposto a crescere e a migliorare davvero!”

Ansimò ancora, il suo viso era rosso come i suoi capelli.

“Il problema è che non posso dimenticarti perché nonostante tutto ciò che hai fatto, nonostante tutto ciò che è successo, io ho continuato a tenere a te!”

Severus era senza fiato. Lei provava ancora qualcosa per lui. In quel momento erano sentimenti di rabbia e odio e, doveva ammetterlo, era comprensibile, ma lei voleva attraversare quella foresta di spine per arrivare a lui, per andare oltre e riuscire a ritrovare la pace in un mondo in cui anche lui sarebbe stato presente. Si rese conto che il suo corpo era scosso da tremiti. Paura? Felicità? Non avrebbe saputo dirlo.

“Dopo tutto questo tempo?” chiese infine, con un soffio.

Lei sospirò. Aveva sfogato la rabbia e ora stava piangendo silenziosamente, il viso rigato da lacrime pesanti come macigni.

“Sempre.”

 
   
 
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