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Autore: cin75    30/05/2021    2 recensioni
Sarebbe davvero una bella lotta: Lightwood vs Winchester
Io ci provo!!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Con circospezione si addentrarono nel vicolo e scorsero un corpo a terra, che pareva oramai privo di vita, mentre su di esso un corpo informe sembrava se ne stesse ancora nutrendo.
“Ma che diavolo è quel coso!?” sibilò Dean tra i denti.
“Non lo so e per questa volta sarò felice di fare a modo tuo!” rispose Sam attirandosi addosso uno sguardo perplesso del maggiore. “Prima spariamo, poi facciamo domande!” spiegò.
Dean guardò ancora quell’essere e non potè che essere d’accordo. “Io lo distraggo, tu gira intorno a quei cassonetti e lo prendi alle spalle.”
“Dean...” fece perplesso.
“Tranquillo, non ho intenzione di ballarci un lento. Mi avvicinerò il giusto per farlo girare e darti il tempo per farti fare il giro!” lo rassicurò.
Sam lo fissò e poi studiò la strada che doveva fare. Guardò ancora Dean. “Non fare stronzate!” fece deciso e iniziò a spostarsi.
Non appena Sam si spostò di qualche metro , anche Dean fece la sua mossa.

“Ehi!! amico!!” gridò mettendosi in un punto dove il mostro lo avrebbe potuto vedere. Un punto in cui avrebbe dato le spalle a Sam. “Sai che fai davvero schifo ed è davvero da schifo quello che hai fatto a quella poverina?” spostandosi ancora.
Di tutta risposta , il mostro gli ringhiò contro , sbavando bava mista a sangue. Davanti a quel corpo vivo e pieno di energia, l’essere perse immediatamente interesse per quello morto di cui si stava ancora cibando. Avanzò verso Dean, che comunque teneva in mano , ben stretta, la sua pistola. Una leggera brezza improvvisa attraversò il vicolo trasportando alle narici del cacciatore l’odore fetido del mostro.
“Cazzo!! ma che….” ma lasciò da parte la sua sorpresa per avvisare Sam. Ormai il minore doveva essere già in posizione. Ne era certo. Quindi gridò: “Puzza di zolfo!!” e mentre lo faceva , rimetteva la pistola sotto il giaccone e sfilò dalla manica la lama angelica, che lucente , fendé l’aria con un sibilo.
“Ora!!” fu l’avvertimento da parte di Sam alle spalle del mostro che si era rivelato essere una sorta di demone.

I due cacciatori stavano per scattare all’unisono quando qualcosa di grosso e veloce piombò sul demone informe, schiacciandolo al pavimento. Dopo di che scattò indietro verso delle casse di legno ammassate, lasciandolo libero, giusto il tempo perché una lama luccicante, sbucata dal nulla, lo raggiunse in pieno torace inchiodandolo alla parete di mattoni a gridare e dissolversi in fumo e scintille.

Sam e Dean si ritrovarono l’uno di fronte all’altro a fissarsi interdetti, ancora armi strette in mano, ancora in allerta, ancora confusi e presi di sorpresa da quello che era appena successo. E mentre loro si fissavano in cerca di una spiegazione , dal buio sbucò un ragazzo biondo, lo stesso del bar.
“Ma che cosa era quel coso? E tu chi sei?” fece alterato Sam fissando il ragazzo che li sorpassava senza nemmeno degnarli di uno sguardo. Ma si bloccò sul posto quando Sam gli rivolse quelle domande irate.
“Tu mi vedi?” chiese stringendo gli occhi a fessura.
“Certo che ti vedo e ti sento anche!!” rispose Sam.
“Sam..” lo richiamò perplesso Dean.

 “Ma lui no. Perchè tu mi vedi e lui no?” chiese ancora il biondino.
“Cosa??!” esclamò sempre più perplesso Sam.
“Sammy!!” lo richiamò ancora Dean. “Ma con chi...” fece cercando di afferrare il fratello per la manica del giaccone dato che Sam era andato dietro al ragazzo che andò a recuperare la sua arma ancora conficcata tra i mattoni sporchi di icore demoniaca.
Sam si voltò verso il maggiore. “Questo tipo dice che tu non lo vedi e si sorprende perché lo veda solo io!!”
“Sam...”
“Avrà la metà dei nostri anni e vuole prenderci per il culo!!” asserì nervoso. “Ragazzino queste pantomime noi le facevamo quando tu nemmeno dicevi la tua prima parola.”
“Cazzo , Sammy….hai di nuovo le allucinazioni?!” sbottò stranito Dean, fermando finalmente il fratello che gesticolava e si incavolava con il vuoto.
A quell’uscita di Dean, Sam si bloccò sul posto, fissandolo interdetto.
“Cioè...tu mi stai dicendo che non lo vedi….davvero?”
“Sam...vedere chi?” chiese cauto. “Con chi cazzo stai parlando?” ora preoccupato dall’insistenza del minore. “E ti prego, dimmi...dimmi che non è un altro dei tuoi amici immaginari!! Non mi va davvero di sotterrare un’altra Sirenetta!!”
Sam stava per rispondergli quando da dietro le casse ammassate dove prima era saltata quell’ombra che aveva atterrato il demone, arrivò una voce femminile.
“Ehi, Jace...mentre voi decidete chi deve vedere chi...che ne dici di portarmi i vestiti? Sai com’è?...il freddo comincia a sentirsi!”
“Ops!! hai ragione...scusa Maya!” e chinandosi dietro un cassone recuperò una busta che lanciò in direzione della voce.
Qualche minuto dopo, venne fuori da quella sorta di rifugio, una ragazza. La barista del locale.
“Tu? Tu….cosa ci fai la dietro?” fece Dean vedendola mentre si sistemava la maglietta aderente.
“Lei..lei la vedi?!” si intromise Sam.
“Certo che la vedo, Sam!!” rispose con sufficienza. “Ma solo...solo lei. Perchè tu..chi vedi?”
“Lui!!! non lo vedi lui?” indicando frustrato il suo fianco. Vuoto agli occhi di Dean.
“Sam, porca miseria….non c’è nessuno qui oltre noi e la ragazza!!!” quasi gli gridò contro il maggiore, non potendo non notare il sorriso divertito sul volto della barista. “Ti diverte? Sul serio???” la accusò.
Lei scosse la testa e poi fissò il vuoto tra Sam e Dean.
“Che ne dici di smettere di far andare fuori di testa questi due??!...non credo che siano mondani comuni, dato come hanno affrontato il Devrak!” asserì Maya.
“Mondani?!” fecero i due fratelli all’unisono e un attimo dopo tra loro, si palesò, anche agli occhi di Dean, il ragazzo del bar.
“Whoooaa!!” fecero colti di sorpresa da quella improvvisa presenza.
“Tu??!” esclamò il maggiore. “Chi cazzo sei? Chi cazzo siete??!” domandò decisamente in allerta. Armi puntate.
“Il mio nome è Jace e lei è..” ma venne interrotto da un sempre più allarmato Dean.
“...sì, sì..Maya, lo sappiamo. Ma cosa siete?”
Jace guardò la ragazza, scosse la testa e sorpassò i due cacciatori.
“Ehi!!” lo richiamò Sam, anche lui decisamente preso contropiede da quella situazione assurda più del demone che avevano appena visto ritornare all’Inferno. “Sta parlando con te!!”
“Riprendete la vostra strada ragazzi….e dimenticate tutto questo!” fece il biondino.

Il maggiore dei cacciatori fece un passo veloce e afferrò il ragazzo da un braccio per fermarlo. Un secondo dopo si ritrovò con quella stessa lama puntata alla gola mentre Jace aveva la lama angelica di Dean puntata al fianco, oltre la pistola che Sam aveva prontamente sfilato dalla schiena di Dean, puntata alla testa.
Appoggiata al battente di una porta, Maya, sorrideva e sembrava godersi quella sorta di duello. “Testosterone!!!” sussurrò.
“Non ti conviene muoverti, ragazzino!” sibilò Dean, toccandolo appena con la sua lama.
“Non lo farà!” convenne Sam, caricando la pistola. “Non sembra stupido.”
“Due contro uno. Non è molto leale!” asserì l’avversario, senza mostrare però alcun timore per quella situazione.
“Siete in due anche voi, ma non sembra che a lei importi molto di quello che potrebbe accaderti!”
“Oh...credimi. Non vi conviene che entri in ballo anche lei!!” disse quasi a monito, Jace.
“Ma davvero?” replicò Sam. “Non mi sembra così pericolosa.”
I due sconosciuti risero in contemporanea e questo fece infuriare ancora di più il maggiore dei cacciatori.
“Ok!! ora basta. Parla!!” ringhiò puntando meglio la lama, mentre sentiva che anche l’arma alla sua gola aumentava la pressione.
“Oh, andiamo Jace!! C’è il locale pieno. Ho lasciato Simon al bancone e devo rientrare prima che faccia casino con le ordinazioni. E poi devo tornare al Taki’s. Diglielo e basta. Infondo hai visto come stavano affrontando il Devrak. Questi due la sanno lunga!!”
“Si, Jace, questi due la sanno lunga!!” ironizzò Dean.
Jace fece un respiro profondo e poi con movimenti cauti allontanò la sua strana lama dalla gola di Dean e allargò la braccia in segno di tregua. Lo stesso fecero gli altri due.
“Chi siete?!” domandò con più calma , Sam.
Jace ripose l’arma alle sue spalle. “Shadowhunter...” disse indicando sé stesso. “Licantropo.” indicando Maya alle sue spalle.
I due cacciatori strabuzzarono gli occhi. E Dean..”Tu...tu non scherzavi...lì dentro!?” si ritrovò a chiedere alla ragazza.
“Mai stata così seria!” fece lei facendo brillare per pochi attimi, di un verde intenso, i suoi occhi.
“Cazzo!!” sussurrò Sam, per poi riprendersi immediatamente – infondo di lupi mannari che ormai controllavano le loro trasformazioni con o senza luna piena , ne conoscevano - “Ok! Ci può stare, ma tu? Shadowhunter? Che cosa...”
“Fattelo bastare, amico!” rispose risoluto, Jace facendo per andarsene.
“Aspetta aspetta...perchè ti vedevo solo io?” chiese ancora Sam. Curioso come al solito.
Jace si fermò quasi di fronte alla ragazza che lo guardò dubbiosa, arcuando appena le sopracciglia. “Questa è una bella domanda!” fece lei.
Il ragazzo si voltò, scrutandoli.
“Senti..” fece , con tono stranamente calmo Dean. Il fatto che Sam solo lo avesse visto, incuriosiva, anche se in modo più ansioso, pure lui. “Mettila in questo modo: siamo in questo vicolo perché tutti noi volevamo cercare di salvare quella vita..” disse indicando il corpo straziato dietro di loro. “...siamo arrivati tutti tardi e lei...lei è sulla coscienza di ognuno di noi. Ma questo non toglie che a quanto pare combattiamo la stessa battaglia contro le stesse stronzate immonde che l’Inferno sputa fuori.”
Dopo quell’affermazione Maya si avvicinò all’amico. “Hanno ragione, Jace. Siamo arrivati tardi! Dovevamo essere più veloci.”
Jace le lanciò un’occhiata. Tentennò ancora. “Lo sai che Alec ha un incontro da noi stasera e mi ucciderà se porto altri mondani strani all’Istituto!?” confessò esasperato.
“Ha accettato Clary che è rimasta in pianta stabile, accetterà loro che sono di passaggio!” gli fece presente strozzando l’occhio. “E poi lui è ancora ad Idris!!, magari te la sbrighi prima del suo arrivo!”
“Ok! Ok! Sono curioso anche io!” e così dicendo si voltò verso i due che aspettavano ancora una risposta. “Come vi chiamate?!”
“Winchester. Dean..” fece il maggiore indicando sé stesso. “..e Sam!” indicando il fratello.
“D’accordo. Winchester. Dean e Sam!” ironizzò sulla presentazione. “Seguitemi.”
“Dove andiamo?!” chiese Sam.
“All’Istituto di New York!” rispose quasi frustrato. “Maya...ci pensi tu qui?” chiese indicando il cadavere martoriato e ricevendo un assenso in risposta.

I due fratelli stavano per chiedere altro ma il fatto che il ragazzo si stava già allontanando li fece desistere.
“Sam..perchè mi sento come se stessi per entrare nell’ufficio del preside dopo aver fatto una stronzata?” provò a scherzare Dean.
“Dean...non dovresti sentirti a disagio. Tu ci vivevi nell’ufficio del preside!” rispose Sam mentre Dean annuiva consapevole di quella verità scolastica.

   
 
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