Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: kirax94    31/05/2021    0 recensioni
Clare Smith, un affascinate agente del FBI, sta indagando su una potente famiglia mafiosa di Los Angeles, ma non tutto andrà come dovrebbe, perché si ritroverà a collaborare con un egocentrico affascinate proprietario di un nightclub, il Vanity, Tom Harrison. I due nonostante le continue divergenze di parere, e di stili di vita, si ritroveranno a confrontarsi con i loro segreti più nascosti.
Ma saranno davvero disposti a rimettersi in gioco e riaprire il loro cuore?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono in ospedale, dietro la porta della sala operatoria, sento dei passi, dal corridoi vedo arrivare mio padre, seguito anche da mia madre, non la vedevo da anni. Io mi alzo e gli vado in contro.

<< Dov'è? >> chiede mia madre avvicinandosi a me

<< E' dentro lo stanno operando d'urgenza... >> 

<< Che cosa ci fa faceva li con te? >> chiede con disprezzo mio padre

<< Io non ne sapevo nulla... io ho provato a fermarlo... >>

<< Se l'avessi fermato a quest'ora non sarebbe qui >> mi accusa.

Io non riesco a sostenere il suo sguardo, e lo volto verso il pavimento.

<< Adesso basta, non è il momento di discutere questo... >> interviene subito mia madre.

Sono ore che siamo qui in attesa, credo di aver percorso il perimetro della sala d'attesa un centinaio di volte.

Improvvisamente vedo la luce rossa della sala operatoria spegnersi e subito dopo si apre la porta uscendo il medico.

Tutti subito ci avviciniamo a lui, ma dal suo sguardo dispiaciuto capiamo subito l'esito dell'operazione.

<< Mi dispiace... ha perso troppo sangue andando in arresto cardiaco... >> 

Io sono paralizzato per la notizia, mi appoggio al muro e scivolo a terra.

Subito dopo il medico va via, io mi rialzo per andare in contro alla mia famiglia, ma in risposta mio padre mi sbatte al muro, urlandomi tutta la sua frustrazione

<< E'solo colpa tua! >> urla

<< Io non volevo... >>

<< Colpa tua! >>

Colpa tua...

COLPA TUA... DOVEVI MORIRE TU NO LUI... 

La sua voce entra dentro di me come un eco... e si ripete continuamente

IO NON VOLEVO... IO NON HO FATTO NULLA!

Riapro di scatto gli occhi sussurrando nuovamente la parola "NULLA". Sento subito l'odore del caffè, e dal tetto, ricordo subito che non sono a casa mia. Faccio un esame per capire se è tutto al suo posto, ma non appeno tocco lo zigomo avverto subito una nota di dolore. 

<< Fa molto male? >>

Io alzo la testa dal cuscino e vedo ai piedi del divano la stessa bambina di ieri sera. Mi rimetto subito giù, richiudendo gli occhi. Ok, non era un sogno la bambina esiste davvero. Mi rimetto seduto, e osservo meglio la ragazzina. Questa volta ha abbandonato la tenuta da pigiama ed è vestita, pronta, probabilmente, per andare a scuola. 

<< Tu sei? >>

<< Hai per caso la memoria corta? Ti ho già detto che sono Ana >>

<< Si... ho capito, ma... >>

<< Ana, forza che tra poco passa il pullman per la scuola. Sei pronta? >>

Mi voto verso l'ingresso delle scale, e vedo spuntare Clare, con un jeans nero stretto e una maglia bianca, mostrando abbastanza bene le sue forme, andare verso la ragazzina. 

<< Oh! Sei sveglio! >> afferma

Io annuisco, e la vedo andare verso la penisola della cucina. Mentre l'osservo cercando di capire i suoi movimenti, avverto la sensazione di essere osservato in modo inistente, cosa che si rivela subito vera, la faccia della marmocchia è vicina alla mia mostrandomi i suoi occhioni grandi.

<< Che c'è? >> chiedo cercando di allontanarmi 

<< Sei per caso il suo nuovo fidanzato? >>

<< Fidanzato? Di chi? >>

<< Di zia Clare, no? >>

<< Zia Clare? >> chiedo, tiro subito dopo un sospiro di sollievo. Ma certo è la nipote. Come ho fatto a non pensarci prima.

<< Ana, la smetti di torturare Tom? >> nel mentre si avvicina Clare con una tazza di caffè in mano, porgendomelo subito dopo

<< Stavo solo chiedendo se fosse il tuo nuovo fidanzato... >>

<< Nuovo fidanzato? >> chiedo sorseggiando il caffè caldo.

<< No... non è il mio fidanzato, ma ora fila a prendere lo zaino che tra 5 minuti passa lo scuola-bus >>

<< Si zia... >> e scappa via correndo.

<< Non sapevo avessi una nipote, ma soprattutto non sapevo avessi un fidanzato >> chiedo indagatore

<< Beh... io non ho un fidanzato sono uscita solo un paio di volte con una persona... nulla che ti debba riguardare... >>

Io la osservo poco convinto come se mi nascondesse qualcosa.

<< Perchè non mi hai detto subito che quella marmocchia era tua nipote? >>

<< Perchè mi divertiva molto vederti nel panico... >>

<< Pensavo fosse... >> mi interrompo per sorseggiare ancora il mio caffè

<< Pensavi fosse mia figlia? >> afferma stupita

<< Non vi hanno ai detto che siete identiche? >>

<< Beh lei in realtà è la figlia di mia sorella e io lei ci somigliamo molto >>

<< E lei dove? Tua sorella intendo... >>

<< Lei è dovuta partire per una conferenza, sai lei fa l'attrice... >>

<< Quindi un'altra cosa nuova di te... Hai una sorella, una nipote, un presunto fidanzato... c'è qualcos'altro che devo scoprire? Non so che hai dei super poteri o non so... >>

Lei sorride e alza gli occhi al cielo.

<< Che c'è? Trovo dannatamente affascinante scoprire ogni volta una cosa nuova di te... >>

Lei sbuffa con il naso negando con la testa e alzandosi dal divano.

<< Ana! Sbrigati lo scuola-bus arriverà a momenti! >> urla andando verso la scala

<< Arrivo! >> afferma la bambina

<< E tu vestiti, non voglio che Ana veda degli estranei in mutande >> afferma indicandomi con un dito >>

Avrei tanto voluto ribattere sulla sua affermazione, ma per una volta preferisco assecondarla, non ho molta voglia che quella nanerottola mi giri ancora in torno. Se c'è una cosa che non sopporto sono i bambini sono appiccicosi, piagnoni, viziati e combina guai.

 

Siamo in cucina, lei che prepara la colazione mentre io sono seduto ad attendere. Mi sembra quasi di vivere una scena di uno di quei film romantici. Non so perchè, ma la cosa mi fa quasi sorridere, non mi ero mai immaginato in una situazione del genere. 

<< Beh? Che cosa ti fa tanto sorridere? >> mi chiede curiosa porgendomi il piatto con la mia colazione

<< Oh nulla di particolare... >> rispondo sorridendo addentando una fetta di pane tostato

<< Deve essere qualcosa di particolare per farti sorridere così... >> afferma enigmatica sedendosi difronte a me con la sua colazione

<< In realtà è questo che mi fa sorridere... >>

<< La colazione? >>

<< No... tu... cioè noi... questo momento... >>

<< Non ti seguo... >> afferma confusa bevendo un po della sua spremuta

<< A te non sembra di vivere la scena di uno di quei film romantici, in cui lui innamorato attende la colazione, che nel mentre lei, innamorata di lui, sta preparando dopo aver passato una notte di pura passione... >>

Lei scoppia a ridere << Non ti facevo uno che guarda film romantici... >> 

<< Infatti io non li guardo mia cara... Però non ti nego che tutto ciò mi è nuovo... >> rispondo scocciato continuando a mangiare le mie uova

<< Non dirmi che mai nessuno ti ha preparato la colazione... >>

<< Tesoro, le donne con me non hanno il tempo di prepara la colazione... >>

<< Quante arie... >> risponde con la bocca piena

<< Perchè non hai provato... >> sorrido spavaldo

<< Si certo come no... Comunque perchè ieri sera sei piombato qui? >>

Riecco la poliziotta, non è mai troppo lontana.

<< Mi sembra di avertelo già detto, ho litigato con Jonny... >>

<< Aspetta vuoi dirmi che sei piombato in casa mia in piena notte, solo perchè hai litigato con il tuo socio, creando panico e scompiglio? >>

<< Beh mi dispiace... non so ne anche io il vero motivo per cui sono venuto qui... >>

Lei sbuffa e termina il suo pasto in silenzio. So perfettamente di non averla convinta.

<< Senti Tom, forse è meglio che tu non mi cerchi più. Almeno finché non ti deciderai di raccontarmi la verità o sarai sincero con me >>

<< In che senso non devo cercarti più? >>

<< Hai sentito bene, finché non ti deciderai che mentirmi non ti porterà a nulla e così non potrò aiutarti... quindi se hai finito, puoi anche andare... >>

Io la osservo, mentre prende i piatti vuoti per metterli in lavastoviglie. Io mi alzo prendo la mia giacca e mi diriggo verso la porta. Sto per uscire, ma mi fermo. So che lei potrebbe aiutarmi, e parlarle potrebbe essere una soluzione. Devo iniziare a fidarmi di lei, così continuando a dargli le spalle inizio

<< Ieri sera ho litigato con Jonny... perchè ho scoperto che mi stava fregando >> 

La sento fermarsi, e sento i suoi occhi su di me.

Mi volto e la osservo anche io 

<< Ho scoperto che aveva iniziato una specie di riciclaggio di denaro, da alcuni mesi... >>

<< Che cosa? Ma dai miei controlli non è risultato nulla... >>

<< A quanto pare è stato molto bravo a nascondere la cosa e a farmi il doppio gioco... >>

<< Mi dispiace... >>

<< Già... anche a me, credevo di aver trovato non solo un socio ma anche un amico... >>

<< Da quanto hai questi sospetti? >>

<< Da alcune settimane... >>

<< Perchè non me ne hai parlato? >>

<< Non volevo darti un peso? >>

<< Ti va di parlarmi di ieri sera? >>

<< Semplicemente gli ho svelato che avevo scoperto tutto e ci siamo menati... >>

<< Lo vuoi denunciare? >>

<< No... o per lo meno non ora... voglio prima capire con chi era entrato in affari, anche se una mezza idea già l'ho >>

<< Pensi che sia collegato al nostro caso? >>

<< Probabile... per lo meno con chi. Ho sempre pensato che non fosse un caso se un clan come quello dei Parker, volesse entrare a tutti i costi in affari con me >>

<< Cosa ti fa pensare che già avesse contatti con loro? >>

<< Semplicemente, perchè aveva reputato un buon affare la loro proposta... Ma io rifiutai comunque... >>

<< Che affare ti avevano proposto... >>

<< Di entrare in società con me... Erano disposti per fino di entrare in società per il 40% >>

<< Che cosa ha fatto saltare l'accordo? >>

<< L'intervento di una certa poliziotta nel mio locale... >> dico prendendola in giro per smorzare l'atmosfera.

Lei alza gli occhi al cielo, dimostrando pienamente di non aver gradito la battuta

<< E poi non avrei mai accettato... >>

<< Senti che ne pensi se venissi in centrale a raccontare tutto? Noi possiamo aiutarti... >>

<< Ascolta i Parker sono gente che non scherza... Probabilmente se non tornerà Jonny, torneranno loro per riprendersi il denaro che gli spetta. Quindi se avete bisogno di qualche informazione vi aiuterò ma non farò altro... >>

<< Ma noi possiamo aiutarti, avviare un programma di protezione... >>

<< Senti tu mi hai chiesto cosa fosse accaduto e io l'ho fatto. Ma non chiedermi altro perchè non lo farò... Anzi è meglio che vada... >>

Prendo la giacca e vado via.

 

Dopo una doccia rigenerante, sono seduto al tavolo di un bar in centro ad attendere chi in tutti questi anni mi ha guidato.

<< In forma come sempre Tom! >> mi volto in direzione della voce, e vedo la condanna di tutti questi mie anni ma anche colui che mi ha salvato da una probabile morte certa. 

<< Paul! Anche tu non sei niente male >> alzandomi e afferrando la sua mano in una stretta amichevole seguita de un abbraccio e invitandolo a sedersi.

<< Allora a cosa devo questo tua richiesta d'incontro? >> chiede togliendosi gli occhiali da sole

<< Ho scoperto che Jonny in realtà è entrato in affari con loro... >>

 << Ci avrei giurato... Che figlio... >>

<< Ma secondo me non c'è solo questo... >>

<< Sospetti di altro? >>

Faccio occhio che sta arrivando il cameriere per prendere le ordinazioni.

<< Buongiorno signori, cosa posso portarvi? >>

<< Due spremute d'arance... >> ordino per entrambi

Paul mi guarda stranito << Da quando bevi spremute? >>

<< Da quando ho ancora in circolo i postumi di una sbornia come quella di ieri sera... >>

Lui sorride e poi continua << Comunque da questo momento in poi sarai sotto sorveglianza, dobbiamo capire e prevenire ogni loro prossimo passo... Sicuramente torneranno... >>

Si interrompe subito, rimanendo in silenzio non appena arriva il cameriere con le nostre ordinazioni, per riprendere non appena va via.

<< Terremo sotto stretto controllo anche Jonny, probabilmente cercherà dei contatti con loro per prendere tempo... >>

Io sbuffo continuando a bere la mia spremuta

<< Beh che c'è? >>

<< Mi chiedi ancora "che c'è?" Non mi farò piantonare nuovamente da uno dei vostri... ne ho le scatole piene... >>

<< Stai scherzando? >>

<< Assolutamente no. Senti avevamo un patto, dopo quello che è successo... >>

<< Dopo quello che è successo è ancora più importante tenerti d'occhio sei un testimone troppo importante per noi... >>

Troppo nervoso per continuare a discutere, mi alzo lasciandolo seduto dentro il bar.

Come può chiedermi ancora una cosa del genere. Dopo quello che è successo. 

<< Tom! Aspettami! >>

Non molla mai, mi volto e mi avvio verso il parco più vicino nella speranza che si arrenda e mi lasci stare.

<< Tom! >> sento che mi afferra il braccio per fermarmi 

<< Dannazione... non è il momento di fare il bambino...>>

<< Davvero Poul? Mi reputi un bambino, dopo tutto quello che è successo? >>

<< Non è stata colpa tua? >>

<< Si che è stata colpa mia... se io fossi stato al mio posto lui sarebbe ancora qui, a vivere la sua vita. Doveva spettare a me la sua sorte, invece no sono ancora qui... >> gli urlo contro preso dalla rabbia, attirando la curiosità di chi ci sta vicino. Io mi guardo in giro e dopo un sospiro cerco di ridarmi un contegno e mi siedo in una panchina li vicina, piegandomi su me stesso e stringendo, nonostante gli occhiali da sole, il setto nasale per il forte mal di testa.

<< Senti so quanto sei stato male dopo quell'episodio... Ma questa volta è la volta buona, possiamo incastrarli tutti e tu uscirne per sempre. Potresti tornare a casa, riprendere la tua vita >>

<< Chi mi dice che sarà veramente la fine questa volta? Che non saranno coinvolte altra persone? O che io debba scappare nuovamente per evitare di beccarmi una fottuta pallottola in testa... >>

<< Hai la mia parola... >> concluse allungando la mano verso di me

Io la guarda indeciso se stringerla o meno

<< Mi dasti la tua parola anche cinque anni fa e guarda come è andata a finire... >> continuo diffidente e togliendo gli occhiali per guardarlo negli occhi 

<< Questa volta sarà diverso... fidati di me... e se mai qualcosa andrà storto io mi dimetterò e lascerò il mio posto. Parola d'onore... >> conclude avvicinando la sua mano.

Io sbuffo nuovamente, e mi butto indietro verso la spalliera della banchina, guardando il cielo azzurro di fine Aprile. Volevo uscirmene e avere una vita tranquilla.

<< OK... va bene ma che sia l'ultima collaborazione! >> affermo alzando la mano in segno di avvertenza.

<< Lo giuro... >> sorride Paul avvicinando nuovamente la sua mano, che dopo averla fissata ancora per qualche secondo strinsi.

<< Bene adesso che si deve fare? >> chiedo preparandomi a quelle che saranno le mie giornate.

<< Per prima cosa mi trasferirò da te, devo tenerti d'occhio ogni secondo, sarò la tua ombra. Dopo di ciò farò montare telecamere e microfoni sia al tuo appartamento che al tuo locale >>

<< Non monterai delle telecamere in casa mia... >> ribatto

Paul mi guardo serio, facendomi capire che non si accettavano compromessi.

<< E con lei come la mettiamo? >>

<< L'agente Smith è sicuramente un ottimo poliziotto ma troppo curiosa e dobbiamo tenerla fuori il più possibile... >>

<< Vuoi coinvolgerla nella cosa? >> mi altero 

<< Non impiegherà molto tempo a capire come stanno le cose, ma prima di allora noi dobbiamo essere pronti. Ed è lì che entri in gioco tu, amico mio >>

<< Cosa dovrei fare io? >>

<< Dagli modo che lei possa fidare veramente di te. Fai modo che lei non possa più indagare su di te, non deve saltare la copertura >>

Io rimango in silenzio, come se avessi paura anche per lei

<< Nel mentre ti daremo un modo per metterti in contatto con i Parker. Diventerai il nostro infiltrato per la seconda volta. Ti farai conoscere, ti metterai a loro disposizione e al momento opportuno li prenderemo >>

<< Chi ti dice che non mi uccideranno prima? >>

<< Non lo faranno perchè tu gli riuscirai a garantire quello che gli altri non sono riusciti a garantirgli >>

Lo guardai, ma non m i sentivo più tanto convinto della scelta che avevo appena fatto. Mi chiesi se questa volta ne sarei uscito illeso, o se un nuovo dolore si sarebbe fatto padrone, per la seconda volta, nella mia vita. Oppure no, magari sarebbe stata la mia di vita a sparire. Sparire da tutto, dalla vita di chi mi circonda, dei miei amici, della mia famiglia, per quello che ne rimane, da lei... Lei che è entrata nella mia vita come un tornado, mettendo sottosopra ogni cosa. Lei che con la sua determinazione mi ricorda che nella vita c'è sempre un qualcosa per cui lottare. Lei, che fin dal primo istante mi ha fatto sentire bene con me stesso facendomi dimenticare tutto il peso del mio passato.  

Uno schioccare delle dite mi fa, immediatamente, ritornare alla realtà

<< Sei ancora dei nostri? >> mi chiede Paul

<< Si scusami mi ero perso un secondo nei mie pensieri... >>

<< Allora bello addormentato... funziona così in settimana sbrigo le ultime pratiche e da lunedì sarò ufficialmente il tuo nuovo coinquilino >>

<< In settimana? Ma oggi è giovedì >>

<< Appunto non abbiamo tempo. Comunque adesso vado... ti chiamerò in questi giorni... >> e andò via lasciandomi solo. 

 

*****

Distretto FBI

È sera, sono ben oltre mio turno, Bob è già andato via, ma avevo ancora troppo lavoro da terminare. Fortunatamente, Marge e la piccola Ana saranno in gita per qualche giorno, quindi non avrò nessuno ad aspettarmi. 

Mentre sono assolta da tutti questi fascicoli, sento il mio telefono vibrare. Lo guardo e non appena vedo di si tratta, senza accorgermene mi spunta un enorme sorriso.

<< Pronto? >>

<< Buona sera agente Smith! >>

<< Buona sera a te, Tom... >>

<< Disturbo? >>

<< In realtà no stavo sbrigando alcune pratiche... >>

<< a quest'ora ancora in ufficio? >>

<< Purtroppo avevo del lavoro arretrato... >>

<< Ma ti ha mai detto nessuno che sei una grande stacanovista? >>

<< Si continuamente... >> affermo ridendo

Nel mentre sento qualcuno parlare in sottofondo e lui rispondere "si due birre anche... grazie"

<< E tu? Niente feste o spogliarelliste questa sera? >> chiedo curiosa, cercando di capire cosa stia facendo

<< Non oggi... >> risponde rapido

<< Aspetta un secondo linea... Grazie >>

<< Ma cosa? Tom? >> mi ha messo in attesa, alzo nuovamente gli occhi al cielo, e mi rendo conto che con lui succede continuamente. Non ho mai trovato nessuno più esasperante di lui in tutta la mia vita...

<< Rieccomi... scusa ma avevo una chimata sotto... Comunque dicevamo? >>

<< Oh... beh che a quanto pare tu questa sera ti sia dato alla noia. Niente alcol, niente donne, niente sesso... >>

<< Beh... in realtà avrei un programma questa sera... >>

<< E sentiamo di cosa si trattata? >> chiedo curiosa

<< In tanto ho una cena prevista con una fantastica donna, per il sesso non lo so dipende se lei vorrà anche se lei è un po restia al mio fascino... >>

<< Oh il nostro caro don Giovanni è stato respinto... >>

<< Solitamente sono io a scaricare ma questa volta è stata lei a scaricare me... Curioso, non trovi? >>

<< Sai sarei proprio curiosa di conoscerla... Ma visto che ti abbia scaricato lei ha accettato un invito da parte tua? >>

<< No lei ancora non lo sa... >>

<< E cosa aspetti a chiederglielo... >> ma non appena termino la frase melo ritrovo davanti la porta del mio ufficio, in uno dei suoi completi rendendolo come ogni volta affascinante, rimanendo del tutto sbalordita, ma come diavolo ha fatto entrare?!?

<< Lo sto appena facendo... Agente Smith ti va di venire a cena con me? >> conclude alzando una busta con dell'evidente cibo dentro

Io inizio a ridere, chiudendo la chiamata, seguita a ruota da lui.

<< Scemo! >> continua ridendo 

<< Lo prendo per un si? >> 

<< Ma come hai fatto a passare i colleghi all'ingresso... >>

<< Diciamo che nessuno ha mai rifiutato una cena gratuita >> conclude poggiando il sacchetto sulla mia scrivania.

Io non posso fare a meno di essere stupita e di sorridere allo stesso tempo.

<< Tu sei totalmente pazzo... >> affermo aiutandolo a sbarazzare la scrivania dei varie fascicoli.

<< Pensa se fossi stato sano di mente non riuscirei a fare nulla di tutto quello che faccio... >> dice ridendo, sedendosi difronte a me e porgendomi un panino.

<< Davvero... perchè fai tutto questo? >>

<< Questo cosa? >> 

<< Questo Tom, il panino, la spiaggia, il mare, il caso... Perchè fai tutto questo >> concludo serie e guardandolo negli occhi. Quei occhi che hanno tormentato spesso i miei sogni, le mie idee. Quei occhi che nascondono tanto, ma che vogliono dirmi tanto. Vedo che anche lui è serio, probabilmente sta riflettendo su quello che mi vuole dire.

<< Io... io, lo faccio solo perchè mi va... Che importanza ha il perchè io lo faccia o meno >> 

Io faccio il giro della scrivania e mi siedo vicino a lui. Credo che sia il momento di chiarire e di capire.

<< Per me è importante... >> dico avvicinandomi a lui per guardarlo meglio negli occhi.

<< Ascolta... io dovrei starti lontano... perchè, io porto solo guai a chi mi sta vicino, troppo vicino... >>

<< Se solo tu... >> lui mi prende le mani, chiuse a pugno e accarezzandomi il dorso, si avvicina a me.

<< Adesso non posso proprio spiegarti, ma prometto che un giorno ti spiegherò tutto quello che vorrai del mio passato. Ma adesso, davvero non posso... >>

<< Ma io... >>

<< Ti chiedo solo di poter continuare questa... >> lui mi guarda ancora più intensamente. Dal suo sguardo, leggo dolore ma io rimango in silenzio pendendo dalle sue labbra.

<< Questa nostra collaborazione >> termina abbassando lo sguardo, come se non avesse più coraggio di guardarmi in faccia.

Anche io abbasso lo sguardo e ricambiando la sua stretta iniziando ad annuire con la testa << Va bene... voglio darti fiducia... >> lui alza subito il suo sguardo come stupito delle mie parole.

<< Ma voglio che tu sappia che tu puoi fidarti di me, e qualsiasi cosa sia possiamo affrontarla insieme come una vera squadra... >> lui mi sorride e io ricambio il sorriso rassicurandolo.

<< Bene adesso ceniamo... >> conclude spezzando un po l'atmosfera.

 

Abbiamo appena finito di cenare, e dopo aver ripulito il tavolo gli faccio un resoconto di tutto quello che ho scoperto.

<< Harrison, dal quel giorno non ha più parlato, sappiamo che la sera stessa venne minacciata di morte anche la sorella. Abbiamo preso anche il sicario che lavoro per conto dei Parker, ma niente lui non conosceva il ragazzo... >>

<< Pensi che la morte del povero Matt sia collegato con la questione di Harrison? >>

<< Tutti si ostinano di si... Ma... >>

<< Ma? >>

<< Ma per me è impossibile... Insomma ho guardato i filmati delle telecamere del tuo locale infinite volte e nei minimi dettagli, e non è tratto mai nessuno di sospetto. Dalle liste dell'evento nessun nome era ricollegabile a Matt, nessun amico, parente o conoscente... >> 

<< Magari era già entrato... >>

<< Ma certo... era già dentro, questo vuol dire che Matt non è stato ucciso per mano di Harrison. Ma l'assassino era già dentro il locale... >>

<< Che vuoi dire? >>

<< Che chi voleva morto Matt era per un motivo completamente diverso di quello che abbiamo sempre pensato... >>

<< A chi stai pensando? >>

<< Jonny... >>

<< Senti, per quanto avessi scoperto che non fosse un santo Jonny, non lo faccio uno capace di uccidere... >>

<< E se non fosse un caso che i Parker sia venuti al tuo locale? E centrasse Jonny? >>

<< Pensi che sia collegato ai Parker? >>

<< Probabile al momento non possiamo escludere nulla... >>

<< Ok, ma perchè uccidere Matt... >>

<< Magari aveva visto qualcosa che non doveva... >>

Lo sguardo di Tom si incupisce, c'è dell'altro, ma devo dargli tempo. Devo avere solo fiducia in lui.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: kirax94