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Autore: Ahimadala    11/06/2021    1 recensioni
"Sí, so cosa starete pensando. É il solito cliché: i due ragazzi belli e impossibili che scommettono su chi riuscirà a portarsi a letto per primo la ragazzina timidina ed indifesa e blablabla.
Ma, mio caro popolo di Hogwarts, cosa direste se quei due ragazzi fossero proprio il Re e la Regina delle serpi?
E se la loro vittima fosse tutt'altro che timida ed indifesa?
Ho acceso la vostra curiosità?"
xoxo
Gossip Girl
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Sei un idiota" inveí ancora una volta Pansy contro un apparentemente ignaro ma divertito Thedore Nott. 

Anche Blaise, spaparanzato sul divano della sala comune di serpeverde, ridacchiò sotto i baffi. 

"Perché non te le prendi con lui?" sbottò Nott.

Pansy, seguendo la mano del giovane, si voltò con sguardo assassino verso Blaise. "Davvero, Zabini?" lo richiamò con le mani sui fianchi, posizione che a Draco non fece altro che ricordare una certa grifondoro che non riusciva a togliersi dalla testa. "Sapevo fossi la regina gossip, ma credevo fossimo amici".

"Ehi" scattò in piedi il ragazzo. "Credi davvero che potrei essere stato io? Non ci siamo separati un secondo da quando siamo scesi dal treno. A chi mai avrei potuto dire della vostra stupida conversazione?" dopodiché si rimise seduto. "E poi, se posso permettermi, é parecchio presuntuoso da parte vostra credere che si riferisca a voi due. Il Re e la Regina delle serpi? Davvero? Tu e Malfoy?"

Sentendosi interpellato, il biondo sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo. "Beh, si" si limitò a dire, abbassando lo sguardo un momento dopo. 

Theo scoppiò a ridere. 

Blaise scrollò le spalle. "E poi, mi spieghi perché sembra importati così tanto di ciò che si dice in giro su di te? Da nessuna parte é stata nominata la Granger, praticamente ti hanno fatto un favore" allo sguardo confuso di Pansy, si spiegò meglio: "Adesso tutta Hogwarts sa che alla Regina delle serpi- disse, gesticolando in maniera teatrale- piacciono le ragazze. Non è più semplice per te adesso?"

Pansy sembrò rifletterci per un momento, gettandosi sul divano accanto al moro. "Mmh, ha senso ciò che dici".

"Ok, se adesso avete finito di litigare, io voglio conoscere i dettagli" si intromise Theo. 

"Non condividerò con voi le mie avventure sessuali. A differenza di Zabini-" disse la ragazza, puntando lo sguardo verso il suo amico con un sopracciglio alzato "io non sento la necessità di vantarmi delle mie conquiste sessuali per alimentare il mio ego".

"Oooh-oh" esultò divertito Theo, come se stesse assistendo ad uno spettacolo. "Beh, ma se deciderai di dimostrare la tua teoria sulla Granger dovrai farlo o sbaglio?"

A sentire nominare Hermione, Draco abbassò leggermente il suo libro, focalizzando occhi e orecchie sulla conversazione in corso.  

"Certo, se la sfida è ancora aperta" tentennò la ragazza, sbattendo le ciglia in direzione del biondo. 

Si fissarono l'un l'altra per un momento: Draco conosceva bene quello sguardo. Era la stessa espressione che Pansy aveva usato, nel corso degli anni, per ottenere ciò che voleva da qualunque individuo pene-munito si fosse trovata davanti. Ma come poteva credere che quello sguardo languido potesse mai funzionare con Hermione Granger? Si rendava conto di ciò che stava dicendo?

Si sentì ancora più in competizione con quella che era, più o meno, la sua ex-ragazza.

Mise definitivamente da parte il suo libro. "Perchè non dovrebbe esserlo?" rispose, più serio che mai. Indicò una delle tante lettere firmate Gossip Girl che giaceva sul piccolo tavolino davanti al caminetto. "Per quello? Non mi spaventa uno stupido scherzo di chissà quale corvonero annoiato e impiccione".

Theo sobbalzò. "Cosa ti fa credere che sia un corvonero ad averle mandate?" 

Il biondo scrollò le spalle. "Un tassorosso non minaccerebbe mai di rivelare i segreti di qualcuno in questo modo" alzò gli occhi al cielo. "I grifondoro sono attualmente troppo abbagliati dal loro stesso splendore per curarsi di qualunque cosa succeda all'esterno della loro cerchia ristretta. Potrebbe essere stato un serpeverde" riflettè, rigirandosi la carta tra le mani. "Ma dirigere una cosa del genere dai sotterranei mi sembra fin troppo complicato. La torre di corvonero, invece, è vicina alla guferia".

I tre serpeverde ascoltarono con la bocca spalancata la spiegazione del biondo, che finito il suo monologo gettò una delle tante lettere nel caminetto, rimanendo ad osservare mentre bruciava tra le fiamme rosse. "Però su una cosa ha ragione" disse Draco, rivolgendosi di nuovo verso Pansy "anche io sono piuttosto annoiato. Perciò, a meno che tu non sia così spaventata da tirarti indietro-".

La ragazza rise, lasciando ondeggiare sulle sue spalle i lucidi capelli corvini. "Nei tuoi sogni , Malfoy".

"Bene".

"Bene".

***

"Hey, Hermione" richiamò la sua attenzione Ginny. "Secondo te chi è stato?"

Infastidita dall'aver dovuto interrompere la sua lettura, Hermione sollevò malvolentieri lo sguardo verso la rossa, che impugnava una delle tante lettere firmate Gossip Girl precipitate sulla sala grande la sera precedente. Scosse la testa "qualche serpeverde con fin troppi galeoni da buttare" concluse, riportando l'attenzione al proprio libro e sperando di non esser interrotta ulteriormente.

"Ha ragione" affermò Dean, seduto poco più distante al tavolo della colazione. "Insomma, questa pergamena sarà sicuramente costosa. E poi chi diavolo sarebbero il Re e la Regina delle serpi?"

Ginny ed Harry sbuffarono contemporaneamente. 

"Parkinson e Malfoy" ovviamente, disse Harry con aria annoiata.

"Zab-" Ginny si bloccò, voltandosi verso il suo ragazzo con le sopracciglia aggrottate. "Malfoy? Davvero?"

"Beh, chi altri sennò?"

"Zabini" continuò la rossa. "É così palese..."

"Io sono d'accordo con Gin" si intromise Seamus tra un boccone e l'altro. "Insomma, gli ultimi anni non sono stati molto fortunati per i Malfoy, è chiaro che è Zabini a regnare tra le serpi adesso. Ma cosa sarà mai tutta questa storia della scommessa?"

"Beh, non è forse ovvio?" continuò Dean con sguardo ammiccante verso il suo ragazzo. "Faranno a gara per vedere chi riuscirà a portarsi a letto qualche povera e inconsapevole vittima. Povera ragazza" sospirò. 

"Aspettate" li richiamò Harry, sporgendosi in avanti e abbassando la voce. "Quindi mi state dicendo che la Parkinson è..."

"Lesbica, già" finì la frase Seamus. "Un sacco di gente ha fatto coming-out dopo la guerra" disse, stringendo la mano al ragazzo seduto accanto a lui.

"Wow" continuò Harry. "É solo che... è strano, no? In una famiglia di purosangue come la sua"

"Già, non è una cosa ben vista".

Stanca di continuare a sorbire questi inutili pettegolezzi, Hermione infilò il libro di pozioni nella sua borsa e fece per alzarsi dal tavolo. "Io vado" disse. "La mia lezione sta per cominciare". 

Harry si pulì il volto con un tavogliolo, alzandosi insieme a lei. "Aspetta, vengo con te. Anche io e Ron abbiamo lezione di pozioni questa mattina". Si guardò intorno, come se si fosse accorto solo adesso dell'assenza del rosso. "Ma dov'è Ron?" chiese infine.

Dean e Seamus fecero spallucce. "Non é rientrato in camera questa notte".

Hermione abbassò lo sguardo, stringendo le labbra in una linea sottile e sforzandosi di ignorare il senso di fastidio che invase il suo stomaco.

Non l'avrebbe definita propriamente gelosia: Ron era libero di fare ciò che voleva, dopotutto non stavano più  insieme.
La cosa che la infastidiva tuttavia era la rapidità con cui era riuscito a rimpiazzarla, passando apparentemente di ragazza in ragazza con la stessa facilità con cui si cambiava i calzini.

Anzi, probabilmente con ben più facilità di quello. 

Lei invece aveva avuto la pessima idea di passare una notte con quell'idiota di Cormac, guadagnandone soltanto una reputazione da mangiauomini.
Non che la cosa le importasse: ciò che si diceva di lei in giro non l'aveva mai sfiorata, e negli anni precedenti ne aveva passate di peggio.

Tuttavia, se proprio doveva aver una tale reputazione, tanto valeva che riuscisse almeno a trovar qualcuno con cui divertirsi. Per Ron non sembrava essere così difficile, e a giudicare dal numero spropositato di ragazze che si erano gettate ai suoi piedi un secondo dopo la loro rottura si ritrovò quasi a chiedersi se non fosse lei il problema. 

Insomma, il sesso con lui non era male, ma mancava qualcosa: mentalmente le mancava quel coinvolgimento che le permettesse di raggiungere l'apice del piacere senza chiudere gli occhi e pensare ad altro. 

E poi c'era stato Cormac, meglio non ricordare la singola e disastrosa esperienza che aveva avuto con lui..

La prima lezione del nuovo anno iniziò con l'eccessivo e -più o meno- contagioso entusiasmo del professor Lumacorno, che si limitò ad illustrare il programma che avrebbero seguito per il semestre senza assegnare loro alcun compito. Tutti ne furono estasiati.

Tutti tranne Hermione, naturalmente. 

E fu così che si ritrovò a pranzare imbronciata davanti al suo arrosto, sfogliando le pagine del libro di pozioni che avrebbe voluto approfindre quella mattina. E la cosa peggiore, tra tutte, era che senza alcun compito da svolgere non aveva nessuna scusa per sottrarsi alla domanda che i suoi amici le avrebbero inevitabilmente fatto.

Rassegnata, si limitò dunque ad annuire. "Si, verrò ad assistere alle selezioni".

Perché, naturalmente, l'inizio del nuovo anno scolastico implicava l'inizio di un altro campionato di Quidditch. E adesso che ogni minaccia oscura era apparantemente sparita, i giocatori di tutte e quattro le squadre scendevano in campo per le selezioni con lo stesso spirito competitivo con cui veniva affrontata una finale di coppa del mondo.

Hermione si accomodò sugli spalti insieme a Luna, sperando che gli strilli delle ragazze che occupavano la prima fila non fossero così rumorosi da forarle la membrana timpanica.

Le premesse, tuttavia, non erano delle migliori.

Studenti di ogni anno e casa erano accorsi a fare il tifo per i propri compagni, e più candidati di quanti Hermione ne avesse visti in passato affollavano le file per il provino nelle rispettive squadre. 

Harry e Ginny si occupavano della selezione dei nuovi membri della squadra di grifondoro, Mcmillan era l'addetto per tassorosso, Goldestein per corvenero e, con grande sorpresa, Zabini si occupava delle selezioni per la squadra di serpeverde.

 Ripensò a ciò che aveva origliato al tavolo quella mattina nel bel mezzo della lettura: evidentemente Ginny aveva ragione, Malfoy aveva perso la propria egemonia all'interno di serpeverde.

Neville raggiunse le due ragazze, arraccando tra la folla sugli spalti e sedendosi accanto a Luna, gesto che procurò alla povera corvonero lo sguardo torvo di un gruppo di ragazzine del quinto anno sedute qualche fila più avanti.

Hermione si ritrovò così  a perdersi nei propri pensieri, osservando distrattamente le figure che volteggiavano a mezz'aria, alcune anche in maniera goffa.
Di tanto in tanto interveniva nella conversazione dei due ragazzi, sentendosi tuttavia come un terzo incomodo. 

Cormac Mclaggen sfrecciò sulla sua scopa ad un pelo dalle loro teste, facendo provare ad Hermione un po' di nostalgia per il confundus che gli aveva lanciato due anni prima.
Il ricordo la fece sorridere: non era un gesto di cui andava molto fiera, ma Ron ci teneva così tanto ad avere un posto in squadra-

 Ron.

Dove era finito? lo cercò con lo sguardo sul campo da Quidditch: non era lì. Eppure lo aveva visto in sala grande con la sua uniforme, aveva fatto il tragitto con loro fino all'esterno...

Mclaggen volò ancora una volta ad un pelo dalle loro teste. Hermione sbuffò, sforzandosi di ignorarlo e mantenere la pazienza.

"Ehi, Granger" urlò il giovane sospeso a mezz'aria, così forte che l'aspirante portiere di tassorosso si prese una pallonata in testa. Gli occhi di tutti i presenti erano adesso puntati su di loro. 

Il giovane si pavoneggiò, impennando sulla sua scopa, mentre Hermione iniziò ad avvertire lo sguardo di tutti trafiggerle la pelle. 

"Ti va un altro giro sul mio bastone?" urlò il ragazzo, volteggiando dinanzi a lei con un sorriso languido. 

La grifona guardò altrove, fissando il vuoto nello sforzo di trovare almeno tre buone ragioni per non schiantarlo seduta stante.

1. Verrei certamente messa in punizione 
2. Potrebbe procurarsi un trauma cranico cadendo da quest'altezza, diventando così ancora più stupido
3. 

"Vola via, McLaggen" intervení una voce femminile alle sue spalle. Hermione si voltò lentamente, mentre le uniche due valide ragioni che aveva con tanta fatica trovato scivolavarono via dalla sua mente.

"A meno che non vuoi che racconti cosa é successo al tuo bastone-" proseguí Pansy Parkinson sotto lo sguardo incredulo di tutti i presenti, facendo il gesto delle virgolette sull'ultima parola "quella volta in cui-".

Cormac rimase pietrificato sulla sua scopa. Poi, lentamente e senza che Pansy dicesse altro, si allontanò da loro, riprendendo il proprio posto sul campo.

La grifona incrociò gli occhi con la ragazza che l'aveva apparentemente difesa.

Pansy Parkinson.

Davvero?

Mentre il suo cervello era ancora intento a processare, accennò appena un gesto di ringraziamento col capo. 

"É solo un idiota" sospirò la serpeverde, scuotendo la testa. Dopodiché si voltò, riprendendo il suo posto in ultima fila sugli spalti. 

Hermione seguí con lo sguardo i suoi capelli corvini, finché non si sedette tra Theodore Nott e Draco Malfoy. 

Ebbe appena il tempo di notare le espressioni indecifrabili sul volto dei due. Nott aveva l'aria divertita, gli occhi di Malfoy invece raccontavano tutt'altra storia.

"Hermione" sobbalzò per lo spavento alla voce di Luna, rendendosi conto, mentre si voltava, che aveva trattenuto il respiro per quei pochi secondi. 

O almeno credeva fossero stati pochi secondi. 

"Sei piena di Nargilli" continuò la corvenero, agitando la mano sopra i suoi capelli come se li stesse spazzando via. 

Il cuore di Hermione batteva più veloce del solito. I palmi delle sue mani erano sudati e i suoi muscoli tesi.
Sospirò, sperando di non lasciar intravedere la sua improvvisa agitazione.

In quel momento, per la prima volta, desiderò che Luna avesse ragione: potevano essere i Nargilli a farle quell'effetto, no?

***

"Sul serio Pansy? McLaggen?" sbottò Draco a cena. "Ed era lo stesso periodo in cui io e te-"

"Non stavamo insieme Malfoy" proseguí indifferente la serpeverde. "E poi, in caso non si fosse capito dalla mia allusione di pomeriggio, non é successo proprio nulla tra me e lui".

Al ricordo del tanto discusso "bastone" di McLaggen Draco perse definitivamente l'appetito. Spinse via il proprio piatto.

"Oh, che uscita fantastica" borbottò Theo mentre infilzava le sue patate. "L'hai già stregata Pan".

Draco serrò i pugni sotto il tavolo. 

"No, non credo" rifletté la serpeverde, anche lei mettendo definitivamente da parte il suo piatto. Si voltò verso il tavolo dei grifondoro, ricercando la folta chioma di Hermione. "É una molto sulla difensiva, la Granger" disse, non staccando gli occhi da lei "difficile da avvicinare-"

"Certo, se l'hai sempre tormentata e insultata per anni" affermò Draco contro il suo piatto. 

"Beh se vogliamo confrontarlo con quello che hai fatto tu-"

Il biondo serrò la mandibola, trattenendo la propria rabbia dall'esplodere: Pansy si stava davvero riferendo a ciò che era successo al Manor? Alla guerra?

O a quella parola lí?

Quella parola che aveva pronunciato più e più volte, la maggior parte delle quali senza comprenderne a pieno il significato, spinto solamente dal desiderio di emulare suo padre, di ottenere la sua approvazione .

Non era fiero di se stesso, ma non aveva senso crogiolarsi su ciò che era stato in passato.
Era finita.

Non era più lo stesso prima, come non lo era nessuno di loro.

Stava per alzarsi dal tavolo e dirigersi all'esterno per una passeggiata intorno al lago prima del coprifuoco, convinto che l'aria fresca della sera avrebbe fatto sbollire la sua rabbia improvvisa.

Tuttavia, uno stormo di gufi lo costrinse a ripensarci: lo stesso identico stormo della sera prima.

"Oh, non di nuovo" sospirò Blaise con lo sguardo verso l'alto.

"Oh, sí di nuovo" esclamò Theo.

***

Miei cari lettori, spero che il primo giorno non abbia deluso le vostre aspettative. 
Le mie non di certo.

So di aver suscitato la curiosità di molti di voi, intenzionati a scoprire non solo la mia identità ma anche quella del Re e della Regina delle serpi. 

Davvero, ragazzi, mi stupite. Ma devo insegnarvi tutto io?

Non me ne voglia il bell'italiano, ma ci vuole ben più di un semplice scivolone per spodestare un Malfoy dal suo trono. 

E parlando di troni, molti si sono chiesti che fine avesse fatto il Re dei grifoni oggi, assente dal suo amato campo da quidditch. 
Possibile che Ron Weasley si sia stancato del suo storico coro? O avrà semplicemente trovato qualcosa di meglio con cui intrattenersi?

Se siete curiosi di sapere cosa possa mai appassionare il piccolo di casa Weasley più di una pluffa e una scopa, chiedetelo ad una certa Lavanda, che é stata vista sgattaiolare fuori dagli spogliatoi in compagnia del rosso nel bel mezzo delle sudate selezioni. 

Non ve ne eravate accorti, non é vero?
Sarà stata forse la scenata di un certo grifondoro a distrarvi?
O forse l'audacia di una bella serpeverde, scesa in soccorso di niente di meno che l'eroina del mondo magico?

Hermione Granger sarà forse stanca di combattere? Beh, come biasimarla.

La nostra eroina può appendere le armi al chiodo e rilassarsi, c'è più di un gentiluomo pronto a schierarsi in difesa del suo onore.

O forse dovrei dire, gentildonna?

Xoxo 
Gossip Girl

Ciao a tutti:)

Se avete letto fino a qui, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Ogni commento é ben accetto.

I nostri ragazzi iniziano a farsi delle idee su chi potrebbe essere questa "gossip girl". 
Secondo voi?

Un bacio, a presto ❤️

   
 
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