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Autore: cin75    12/06/2021    3 recensioni
Sarebbe davvero una bella lotta: Lightwood vs Winchester
Io ci provo!!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Ehi!! finalmente!!” fece radiosa Clary andando incontro al nuovo arrivato. “Magnus!!”
“Ciao Biscottino!” la salutò con affetto, abbracciandola.
Il nuovo arrivato era un tipo a dir poco stravagante. Anche se elegante, i suoi abiti erano decisamente fuori dall’ordinario. Uno stile tra il barocco e il punk. Fuori dall’ordinario, appunto! Per non parlare di quella sorta di cresta finta disordinata che aveva al posto dei capelli. L’eyeliner nero a sottolineare il taglio asiatico degli occhi. Anelli vistosi su quasi tutte le dita e un atteggiamento palesemente eccentrico. “Jace!!” lo salutò.
“Magnus!” ricambiò formale ma contento.
L’uomo, poi, si voltò verso Isabel. “Ola Chica!”
“Ola mi amor!!” rispose la ragazza abbracciandolo. “Mi sei mancato così tanto!”
“Non è colpa mia se qualcuno qui, senza fare nome, non riesce a delegare niente!!” riferì sapendo di attirarsi lo sguardo di rimprovero di quel “qualcuno” e mentre tra le sue mani faceva apparire due rose rosse da donare alle ragazze al suo fianco.
“Ci mancava solo …uno stregone!”
“Come scusa!?” si fece avanti Alec.
“Alexander...” lo richiamò Magnus.
“Problemi con gli stregoni?” sibilò irato Alec.
“No, assolutamente. Ma quando questo….damerino magico... avrà finito di dispensare nomignoli e fiori, potremmo capire come mai dei demoni che dovrebbero marcire all’Inferno, invece se ne vanno tranquillamente in giro per New York a massacrare gente innocente.”
A quella, che alle orecchie di Alec era arrivata come un’offesa non conoscendo il “vizio” di Dean di dare soprannomi a tutto e tutti, il giovane Inquisitore scattò.
“Ehi, cacciatore o no...” iniziò il monito.
“Alexander...” provò ancora Magnus poggiando la sua mano sul braccio di Alec che lo ignorò bellamente.
“..modera il linguaggio quando parli con...”
“..con uno stregone?!” lo provocò Dean.
“Con mio marito!” lo spiazzò Alec.
Sam alzò lo sguardo dalla mappa che stava studiando mentre quegli scambi avvenivano e la prima cosa che vide fu lo sguardo divertito degli altri e quello spiazzato di Dean. Lo vide muovere le labbra in cerca di dire qualcosa che non riusciva a dire. Il minore sghignazzò.
“Ohw!!” uscì solo dalla bocca del cacciatore.
“La cosa ti crea problemi?!”
“Assolutamente!” fece alzando le mani in segno di resa.
“Quindi possiamo fare un passo indietro e provare a presentarci come si deve?” si intromise Magnus dopo aver battuto amorevolmente la mano sulla spalla del marito come a dirgli tacitamente: “Ok, mi hai difeso. Ti amo anche io. Ora, però, rimetti a posto arco e frecce!
“Sì..sì , certo!” rispose Dean sospirando e porgendo per primo la mano. “Ascolta...scusa...La mia non voleva essere un offesa..ma eravamo venuti a New York per un weekend di tregua da un periodo di merda e ci ritroviamo immersi tra demoni, morti, voi che sembrate i Men in Black del soprannaturale.” si giustificò.
“Ti capisco e capisco il tuo stato d’animo.”
“Dean Winchester.” fece il cacciatore, stringendo la mano magica.
“Magnus Bane.” si presentò il mago ricambiando la stretta. E poi , sembrò riflettere. “Hai detto Winchester?”
“Sì!” rispose quasi intimorito Dean. “E lui è Sam. Mio fratello!”
“E di grazia ...cosa ci fanno , immagino , data la vostra età, degli eredi degli Uomini di Lettere, fuori da un bunker ?” asserì ad un Dean sempre più preso contropiede. “Da quello che so i Letterati stanno al margine della storia e non al centro della tempesta!” recitò con esagerazione come ai tempi fece anche Sinclair per spiegare il suo disappunto nei riguardi dell’agire dei Letterati e prima di prendere prigioniero Dean.
“Come fai a sapere di noi? A conoscere gli Uomini di Lettere?” chiese Sam che li aveva raggiunti quando aveva sentito nominare i Letterati.
“Ragazzi miei...sono in giro da un bel po’ di tempo e ne conosco e ne ho conosciuti di, chiamiamoli così, club segreti del libro.” e nel mentre si avvicinò a loro anche Alec.
“Me ne avevi parlato di questo...circolo. Winchester!!!….ecco perché il vostro nome non mi era nuovo.” esclamò ai due cacciatori e poi rivolto al marito. “Devi avermi fatto il loro nome...”
“Ho conosciuto un brav’uomo tra di loro. Henry?” chiese aspettando una reazione da parte dei due. “Venni a sapere che un demone aveva ucciso quasi tutti i Letterati della sede di Normal nel '58 e che di Henry non se ne seppe più nulla!” ricordò e notando lo sguardo amareggiato dei due fratelli di fronte a lui.
“E’ morto per salvarci. Era nostro nonno. Il padre di nostro padre.” riferì Sam.
“Letterato. Come il padre del padre e del padre ancora!” asserì ancora il mago. “Siete eredi, quindi!” constatò.
“Così sembra da qualche anno a questa parte!” rispose Dean. “Anche se non sempre pare essere una cosa facile da portare sulle spalle.”
“Quale eredità è facile da portare?!” convenne Magnus.
“Quella con molti zeri e nessun obbligo morale!” ironizzò Dean.
“Concordo!” lo sorprese lo stregone, facendolo sorridere. “Comunque la mia domanda iniziale non cambia!” disse ancora.
“Già!” si intromise Alec. “Che significa che tu vedi oltre il glamour e tu...”
“Siete simpatici, in gamba da quello che vedo. Ma possiamo evitare questi particolari da “segreti del cuore”?!” provò a svicolare Dean.
“No, non possiamo!” rispose autoritario l’inquisitore assumendo la sua posa tipicamente militaresca. Gambe divaricate, spalle indietro, braccia incrociate al petto.
“Ok..ok...se rispondere ci farà rimettere al lavoro, la risposta è questa: mi hanno detto un po’ di cose prima e quindi credo che io vi abbia visto subito perché ho sangue di demone dentro di me..” disse Sam e poi indicando Dean. “...e lui è stato 40 anni all’Inferno a stretto contatto con quei figli di puttana demoniaci.”
Alec era senza parole mentre Magnus sembrò averli presi a studiare.
“Tu...” fece rivolto a Sam. “...sei riuscito a trovare la forza di sopire gli effetti del sangue demoniaco. Come? Cos’è che non mi dici?”
“Io...io..non ci sono nato con quel sangue. Un demone me lo fece bere quando ero neonato…ma il potere che mi dava, quando poi sono cresciuto, mi rendeva diverso. Perdevo il controllo. Ero pericoloso. A causa di quel sangue ho commesso errori che non potrò mai perdonarmi e ho smesso di usarlo e grazie a lui...” indicando il maggiore. “...ora quel sangue è solo qualcosa di inerte che mi circola nelle vene.”
“Sì...ed è così. E’ decisamente...inerte! Presente ma inerte!” assicurò muovendo sinuosamente la mano davanti a Sam, dopo aver schioccato le dita. “E tu?”
“Sul serio?” fece sarcastico Dean.
“Assecondami!” rispose Magnus mentre Alec ascoltava attento ogni parola.
“Ok! In breve. Un bastardo alleato del demone che lo ha avvelenato con il sangue, lo ha rapito e lo ha ucciso colpendolo alle spalle. Io non l’ho accettato e ho fatto un patto con un demone degli incroci: la mia anima in cambio della sua vita.”
“Tu cosa...” esclamò colpito Alec memore dell’accordo che fece con Asmodeus quando fu costretto a rinunciare all’amore per Magnus per di ridare proprio allo stregone la magia che aveva perso. Per restituirgli quel volersi sentire completo.
Davvero l’amore, di qualsiasi genere fosse, spingeva a fare sacrifici estremi e dolorosi?
“Già!”continuò Dean. “E dopo un anno, dei graziosi segugi infernali mi hanno dato un passaggio per i piani bassi dove i demoni , uguali a quelli che si stanno dando alla pazza gioia qui a New York, non hanno bisogno di tramiti per divertirsi e che dire?? beh! Con me lo hanno fatto per 40 anni!” concluse sorridendo amaramente ad un tale passato.
Alec sospirò colpito da un simile racconto. Magnus lo scrutò con attenzione. Dean se ne rese conto.
“Cos’è?..non ti piacciono i miei vestiti?” scherzò anche se era nervosismo quello che voleva celare.
“No. Non guardavo i vestiti….Mi stavo solo chiedendo semplicemente dovi trovi la forza per restare in piedi dopo un simile trascorso o quanto forte tu debba essere per riuscire a farlo. ” e anche se articolato , sembrava un complimento. “O chi ti dia una simile forza!” precisò studiandolo.
Dean non rispose. Lanciò uno sguardo fugace al minore al suo fianco e gli vide fare un leggero sorriso. Ne conosceva il significato : “Sarò sempre la tua forza, come tu sarai sempre la mia!
“Magnus tu credi a questa storia?!” azzardò Alec.
“Senza ombra di dubbio Alexander! Il loro trascorso...la loro storia traspare in ogni scintilla della loro aura!”
“Ok! Per me va bene allora.” concluse il compagno. “Possiamo riprendere il nostro lavoro.”
A quel punto riprese la parola, Sam. “Ascoltate ...mentre Dean si metteva in ridicolo prima con Jace e poi con te...” disse guardando Alec che trattenne un sorriso.
“Grazie, fratellino!”
“Di niente!” ribattè veloce. “Dicevo...” riprese indifferente dello sguardo offeso del maggiore. “Io, Clary e Izzy ...”
“Izzy??” fece Alec
Sam capì il senso quella domanda. “ Mi ...mi ha detto lei che...che posso chiamarla così!” cercò di giustificarsi.
“Ci credo, ma tu credi a me. Il suo fidanzato...” disse indicando un giovane che era appena giunto e si era unito ai ragazzi accanto allo schermo piatto. “..è un tipo geloso che può diventare decisamente mordace...letteralmente!” lo avvisò il giovane Lightwood.
“Cos’è? un vampiro??!” scherzò ironico Dean.
Inquisitore e stregone divennero seri d’improvviso. “Oh!! allora avete già conosciuto Simon!” disse Magnus, indicandolo.
“Cosa?” sibilò Dean spostando lo sguardo verso il ragazzo indicato da Magnus e che si abbracciava a Isabel.
“Izzy...Isabel è fidanzata con un vampiro?!”
“E qualcuno vocifera perfino vicina alle nozze!” disse sottovoce lo stregone.
“Ehi..devi smetterla. E’ giovane ed è appena diventata capo dell’Istituto. Ha tempo per il resto.”
“Mi sbaglio o quando ci siamo sposati anche tu eri da poco  a capo dell’Istituto?, e  mi sembra che tu avessi la sua età quando ho fatto di te uno shadowhunter onesto e accasato.” replicò ironico il compagno.
“Sta’ zitto, Bane. È della mia sorellina che stai parlando.” lo zittì forse in imbarazzo. “Veniamo alle cose serie. Forza, Sam..che stavi dicendo?”
“Sì..sì..” si ridestò il più giovane dei Winchester. “Ma sarebbe meglio andare al tavolo.” suggerì avviandosi.
Gli altri lo seguirono con curiosità.
Non appena giunti al tavolo tecnologico su cui la mappa della città ancora brillava, Alec salutò il cognato e presentò i due ospiti.
“Dean, Sam..lui è Simon Lewis. Delegato per conto del Clave...” e dopo aver notato lo sguardo perplesso dei due, specificò: “Una sorta di ambasciatore tra il nostro governo e i clan dei vampiri di New York.” e poi: “Simon, loro sono Sam e Dean Winchester e..”
“Sì: cacciatori mondani, uomini di lettere, ex drogato di sangue demoniaco..” indicando Sam. “...ex scampato all’Inferno etc etc...” indicando Dean e poi rendendosi conto di come gli altri lo stavano fissando. “Salve! Sono Simon. Vampiro..ricordate? Super velocità? Super forza? Super udito?” fece presente.
“Super impiccione!” scherzò Magnus
“Quante volte ti ho detto che non mi va che usi i tuoi poteri, qualunque dei tuoi poteri, qui dentro?!” e guardò  con ammonimento la sorella.
“Lo so , lo so...ma di notte a volte mi viene fame e lui è così veloce ad andare in cucina a recuperare qualcosa da mangiare!” si giustificò la ragazza facendo spallucce.
“Già...in effetti è comodo! Questo posto sembra un labirinto peggio del nostro bunker.” convenne Dean, mentre Sam se la rideva con discrezione.
“Comunque...” riprese l’Inquisitore. “Sam...mostra che hai scoperto.”
“Sì!!” fece il ragazzo. “Mmh!! Clary potresti fare quella cosa per vedere i punti degli attacchi avvenuti?” chiese aiuto non sapendo utilizzare quella tecnologia e i simboli su essa applicati.
“Certo!” fece la shadowhunter. Pigiò su qualche icona e mosse le mani sul piano illuminato e un attimo dopo i punti delle aggressioni vennero evidenziati.
“Bene!” fece Sam. “Questo è l’attacco di stasera.” fece indicando il punto più alto. Poi indicò i due più esterni come quelli avvenuti ad est e ovest della città e infine i due omicidi nella periferia a sud.
“Ok. E?” fece per primo Dean che non capiva dove il fratello volesse arrivare.
“Cosa dovremmo vedere?!” fece Jace.
“Non lo vedete?” fece stranito Sam.
   
 
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