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Autore: Mercurionos    14/06/2021    1 recensioni
ULTIMO CAPITOLO: Alba e Cenere:
E lì, nell’ombra silenziosa e fredda,
sotto lo scampanellio della pioggia,
Vegeta volse lo sguardo alle proprie spalle,
e la vide.
L'Impero Galattico di Freezer, tirannico dittatore di tutto ciò che esiste: un periodo oscuro e inenarrato. Il rinnovato nucleo dell'impero attende tre guerrieri saiyan, gli ultimi della propria specie, predestinati a mostrare il proprio valore all'Universo. A partire dagli ultimi giorni del Pianeta Vegeta, fino a quel fatidico 3 Novembre, e oltre, nel massimo rispetto del magnifico Manga di Akira Toriyama.
Parte di "Dragon Ball: Sottozero", la vita dell'eroe che non abbiamo visto crescere.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer, Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball - Sottozero'
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Scusatemi subito l'intromissione. Avrei bisogno di sentire la vostra opinione riguardo il prossimo capitolo, e per questo Vi chiedo un messaggio privato o simili, qui o altrove. Più dettagli nelle note a fine capitolo. Grazie per aver cliccato nuovamente sulla nostra storia!
 
Capitolo 22 – Atsumare! Esami World, Parte 4 – Anno 2, 34/41 Pratile
 
Pump strinse a sé la ragazzina. Premette la piccola contro il proprio corpo, come per legarla a sé in quella bolla di silenzio. Non pianse, volle farlo, ma sapeva di essere più forte delle proprie pulsioni. Dylia non fu più spaventata: i pensieri della saiyan si erano quietati, e non riuscì più a sbirciare nella sua mente a lungo agitata. Alzò le mani, non per allontanarsi dall’altra, ma per contraccambiare quel gesto. Un ricordo lontano la trascinò nel passato, sul suo pianeta. Sentì il profumo di sua madre stringerla in un forte abbraccio, solo loro due, in mezzo a quel salotto riccamente decorato. Scosse la testa, e riuscì a tornare al presente. Pump la lasciò libera dalla morbida stretta.
 
Si guardarono per un attimo. Un sorriso si fece lentamente largo sul volto della saiyan: “È complicato.”
Dylia gonfiò le guance: “A me non sembra così tanto difficile.”
Pump le passò rapidamente una mano sulla testa, scompigliandole la chioma dorata. Sorrise, ma non disse nulla. Sapeva di sbagliare, anche se non sapeva in quale misura, con il proprio comportamento isolazionista, ma il timore di poter rovinare definitivamente il rapporto che si era lentamente creato tra i tre saiyan era troppo opprimente e angosciante. Accarezzò ancora un po’ il capo di Dylia, poi si raddrizzò: “Ho studiato abbastanza, oggi.” Aprì velocemente le ante del ripostiglio all’angolo del dormitorio e vi infilò una mano. Frugò rapida, con un gesto forse troppo abituale, in una sacca posta sul ripiano di destra. I risparmi di Vegeta. Tornò da Dylia con un pacato sorriso largo sul proprio volto: “Cioccolata?” Il viso della piccola si illuminò, e lei annuì con foga. Dylia afferrò la ragazza per una mano, e la trascinò fuori da quella stanza ormai buia. La porta si chiuse, e nel dormitorio calò il silenzio tra le prime ombre della sera.
 
Il sole calò e sorse due volte, e fu il primo giorno della sessione d’esame di metà anno. L’aria raddoppiò il proprio peso all’interno delle mura dell’accademia, il mattino non si viziò dell’usuale chiacchiericcio spensierato degli studenti. Un paio di cadetti si era recato in anticipo in aula a rivedere all’ultimo minuto il programma di economia. Pian piano il chiasso aumentò, nervoso, irregolare, qualcuno tentava di distrarre sé e gli altri dall’imminente inizio della prova d’esame. Ronme e Krumbo dondolavano agitati sulle proprie sedie. Masamune aveva giunto le mani sopra al banco, e farfugliava qualche strano mantra in una lingua incomprensibile. Radish stava dormendo.
 
Entrò la professoressa Degrane. Non si prese nemmeno il tempo di controllare se tutti fossero presenti, e accese lo schermo-lavagna: “Siete pronti?”
Pump allungò una mano a sinistra e cominciò a strattonare il saiyan dormiglione. Lo chiamò bisbigliando, così Radish si svegliò, e scattò in piedi.
“LA CURVA DI DOMANDA DI NUOVI PIANETI È SEMPRE UNA RETTA!”
 
Ventitré paia di occhi si puntarono sulla testa di Radish. Il ventiquattresimo era di Pump, che si rintanò tra le proprie spalle. Tra risate sommesse e sghignazzi divertiti, Ronme scivolò dalla sedia producendo un gran fracasso, e i sogghigni divennero risate a pieni polmoni. Radish si sistemò ordinato al proprio posto e tossicchiò elegantemente, come se non fosse successo alcunché.
“Siete un branco di defiscienti! – tuonò la docente – Uno plus idiota de l’autre! Sedetevi composti, voi là dietrère! Ascendete i vostri schermi, e commencer!”
 
“Radish.” Pump si lasciò sfuggire una rapida occhiata in direzione dell’amico. Lui si voltò. “Buona fortuna.” Disse la ragazza con un mogio sorriso disegnato sulle labbra.
È la prima volta che gli parlo da un paio di giorni.
Si accorse in quel momento del proprio esagerato isolazionismo, ma non lo diede a vedere.
Finalmente mi rivolge di nuovo la parola.
Non era l’unica ad averlo notato: Radish sollevò un pugno, la guardò dritta negli occhi neri come il carbone, e sorrise annuendo: “Buona fortuna.”
Forse inconsciamente, forse contro la propria testardaggine, Pump rispose al gesto, e le loro nocche si incontrarono. Poi allontanarono lo sguardo l’uno dall’altra, e l’esame ebbe inizio. E finì, quasi subito. Due ore passarono come secondi. Radish sbavava apatico sopra al banco, incapace di quantificare le scemenze con cui aveva compilato il compito. Si voltò verso Pump, cigolando come un ingranaggio che non era stato oliato negli ultimi sei secoli. Vide l’altra fare lo stesso, vide le sue labbra contorcersi svogliatissime in un incarto complicatissimo. Voleva porgli forse una domanda? Il ragazzo utilizzò tutte le proprie energie residue per decifrare le parole che lei non riuscì a produrre con la propria bocca: “Cosa cavolo… Cosa cavolo è il punto di pareggio nella produzione di gelato?”
Radish comprese, ma non seppe come rispondere alla domanda. Si limitò a scuotere affranto e spossato il capo, poi tornò a guardare il nulla, chino sul proprio banco.
A quella domanda non era nemmeno arrivato.
 
“Buongiorno, ragazzi!”
Ah, una voce familiare, quale gaudio inatteso ma gradito! Pump riacquistò il colore del volto, Radish si rialzò confortato. E videro il sorriso a più di ottomila denti di Nappa abbacinarli con terribile splendore. Un esame era finito, un altro stava per iniziare: etica dello sterminio. Un corso con cui i saiyan avevano parecchia dimestichezza, certo, ma un’ordalia che in quell’istante non avrebbero voluto affrontare. Passarono altre ore, l’esame terminò, poi trascorse altro tempo. I cadetti non si accorsero nemmeno di aver dormito che il sole era già sorto sul secondo giorno d’esami. Al mattino la spossata legione di studenti si lasciò trascinare dall’inerzia della massa verso le aule, dove già li aspettavano i professori: Appule salutò cordialmente i membri della 2.A.0 e subito diede inizio alla prova. La prima parte del tema di Sopravvivenza in Ostili Situazioni riguardava in qualche modo l’avvelenamento delle provviste e le principali tattiche di approvvigionamento. Cercare delle provviste era una delle specialità che i saiyan, fatto poco noto, avevano da sempre padroneggiato. Durante qualche rarissima serata trascorsa in compagnia di Radish e Pump nella stanza del dormitorio, nel corso di notti buie e tempestose, capitava che Vegeta raccontasse storie riguardo le varie specie aliene con cui aveva combattuto, i numerosi nemici che aveva sconfitto e terminato sul campo di battaglia, come anche quelli che, una volta uccisi, erano stati assaggiati di sfuggita dal principe. I rettiliani del pianeta Lénest parevano essere una vera prelibatezza. Questo particolare aneddoto, però, non fu trascritto tra le risposte del compito.
 
Il mercoledì cominciò pessimamente: pioveva a dirotto, fatto che costrinse Radish a presentarsi mezz’ora in anticipo in aula, in modo che avesse a disposizione il tempo necessario ad asciugare i propri capelli. Pump gli fece da scorta, trasportando mezza dozzina di asciugamani abilmente sottratti dalla lavanderia nel seminterrato. L’esame di tecnologie militari fu un ostacolo non troppo complesso da superare: si trattava dopotutto di un’asettica dimostrazione di memoria, solo tante formule da applicare nello stesso modo (ad esempio la famosa equazione per il “Calcolo del coefficiente elastico negli urti tra blaster e chiappe”), libretti da istruzione da leggere e nient’altro. Vegeta non era particolarmente avvezzo alle comprensioni del testo come quelle del compito: l’anticamera della sua mente gli suggeriva sempre la soluzione più semplice, rapida e dalle potenziali complicazioni molto più facili da gestire.
Mi basterebbe far saltare in aria tutto. Se miro bene contengo i danni e nessuno deve usare quegli stupidi blaster antiestetici! Ahahahahaha! Prostratevi di fronte alla magnificenza del grande Vegeta, il principe dei saiyan! potente Impero Galattico di Freezer. Yeee.
La prova di scienze sanitarie, invece…
“Come è andata?” chiese Pump al compagno.
“Medical machine. Cioè, scusa, è andato bene. E tu?”
“Medical machine anch’io.”
Fu ancora più facile del previsto.
 
Più tardi, a pomeriggio inoltrato, Vegeta si segregò nel dormitorio. Radish e Pump furono estremamente stupiti nel vedere il loro principe così intento nello studio. Si offrirono subito di fargli compagnia durante il ripasso, ma vennero prontamente respinti: “No, sono in grado di cavarmela da solo.”
“Uuh, chiediamo scusa, vostra altezza! – esclamò Radish teatrale, mischiando gesti e gestacci dietro le spalle del compagno – Come mai tutto questo zelo improvviso?”
Vegeta grugnì scocciato: “Domani c’è l’esame di scienze militari.”
“Bella scoperta. E quindi?”
Non era sua intenzione approfondire l’argomento, ma rispose comunque: “…Voglio fare una bella impressione con quel filibustiere di Gipeto.”
 
“Perché vuoi… Aaah!” Radish, a differenza di Pump, impiegò qualche istante a comprendere appieno le intenzioni di Vegeta. Aveva sicuramente qualcosa a che fare con il club di combattimento: da mesi ormai Gipeto era solito separare il principe da Mirk, la sua abituale avversaria in duello, per combinarlo con qualche altro membro più inesperto del club. Vegeta però non usava un’espressione così pacata per riferirsi ai cadetti ai quali veniva assegnato, anzi preferiva far echeggiare attraverso il campo di battaglia complimenti del calibro di ‘inetto’, ‘incompetente’ o ‘tua mamma è Dodoria’.
“Allora, caro Vegeta, - fece Radish languido, accompagnando la canzonatura a dei pesanti colpi sulle spalle del principe, conscio di avere il ragazzo in pugno – devi proprio mettercela tutta. Vero Pump?”
Si voltò verso la ragazza, ma ella guardava altrove, fissava in silenzio il soffitto della stanza e non disse nulla. Radish strinse i denti: non aveva ancora capito fin dove avrebbe potuto spingersi con la satira.
 
“Potrei darti una mano io.”
I tre saiyan scattarono, tre sguardi dritti in direzione dell’ingresso alla stanza. Gladyolo si era appoggiato tranquillo alla cornice della porta: “Volevo riguardare il capitolo sulla gestione dei battaglioni d’invasione. Vi andrebbe di studiare insieme, stasera?”
“No.” Rispose Vegeta secco.
“Come mai così astioso?”
“Ho già il massimo dei voti con quel pennuto. Mi basta tenere alta la media.”
“Anche io, se è per questo. – Gladyolo si invitò a piccoli passi all’interno del dormitorio – Ma non ho mai partecipato all’invasione di un pianeta.”
Vegeta grugnì: “E quindi?”
“Mi farebbe piacere qualcuno con un po’ di esperienza sul campo.”
 
Note dell’autore:
Ho scritto l’ultima parte del capitolo subito dopo aver appreso della gioiosa notizia: nel 2022 uscirà un nuovo film di Dragon Ball scritto dal Maestro Toriyama in persona! Sono stracontento. Da ormai più di un anno non si sapeva più nulla riguardo Dragon Ball, e soltanto il manga pubblicitario di Toyotaro stava mandando avanti la storia… Ma finalmente accade qualcosa di bello! Cosa ne pensate? Il film sarà sicuramente fantastico, e magari scopriamo qualcosa su qualche personaggio inaspettato, forse su Yamoshi. A tal proposito, vi invito a leggere “Deum de Deo, Lumen de Lumine”, una breve storia con protagonista proprio il super saiyan god, prima che venga completamente disintegrata dal canone. Spero solo di non dover riscrivere tutta la fanfiction dopo l’uscita del film!
 
Come sempre, vi ringrazio di aver letto e se ne avete voglia, sarei molto felice di sentire la vostra opinione tramite una recensione, un messaggio privato, una mail, un messaggio su Facebook… Quello che volete. Mi sento solo!
Non perdetevi assolutamente l’ultima parte di “Atsumare! Esami World”!

No, sul serio: la curva di domanda dei pianeti è una retta.


P.S.: Ehilà! Scusatemi il disturbo. Sto ancora scrivendo il capitolo 23, e sta venendo bene (almeno spero). Però è davvero lungo, sarà il capitolo più lungo della fanfiction, fino a questo punto, e di sicuro sarà più corposo del capitolo "L'Eroe del Pianeta Brench". A tal proposito vi chiedo di intervenire: volete che pubbilchi il capitolo come un unico capitolo da almeno 8-9 parti, o preferite che venga spezzato in due? Vi anticipo che tra questo capitolo, il 22, e il prossimo non c'è uno stacco temporale per quanto riguarda la narrazione. In pratica non cambierà nulla, perché pubbilcherò comunque ogni settimana una parte come di consueto, ma vorrei sentire la vostra opinione: sentitevi pure liberi di scrivermi un messaggio qui su EFP oppure su Facebook. So di chiedere tanto, visto che l'ultima interazione sulla storia è stata una recensione sul capitoletto 60 a gennaio, una recensione da parte della grande sese_87, e da allora non ho più opnioni sulla storia. Mi farebbe molto piacere sentire di voi, se vi va possiamo anche parlare per davvero, ad esempio su Facebook. Sono tanto solo! In ogni caso, grazie per aver letto, e se deciderete di dirmi la vostra, ulteriori ringraziamenti da parte mia. Grazie ancora, e alla prossima!

 
   
 
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