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Autore: LadyHeather83    15/06/2021    4 recensioni
Adrien e Marinette si sono sposati. Hanno una bella casa, un lavoro entrambi alla Maison Agreste e tre figli: Louis, Emma e Hugo, e anche il tanto agognato criceto.
Un equilibrio stabile, che verrà sconvolto dal ritorno di un nemico che credevano sconfitto.
Terza parte della serie ENSEMBLE CONTRE LE MONDE . Long precedenti BEST FRIENDS e LE ALI DELLA FARFALLA.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ensemble contre le monde'
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Ciao a tutti! Eccoci arrivati al capitolo finale della terza e dell’ultima parte di questa serie che mi ha tenuta impegnata per quasi un anno…un po' mi dispiace, ma a settembre prometto che tornerò con un racconto sempre legato a questa, vi posso anticipare che si svolgerà nel periodo antecedente a questa terza parte e che vedrà impegnata Marinette nell’addestramento da Guardiana (ovviamente ci sarà anche Adrien XD).

Passiamo ai doverosi ringraziamenti: per prima cosa ringrazio chi ha letto ed ha inserito questa serie tra le PREFERITE/SEGUITE e RICORDATE, siete in tantissimi, non immaginavo un simile successo, e se volete potete lasciarmi una vostra impressione, mi farebbe davvero molto piacere.

*

Summerlover: amica mia carissima, non posso che ringraziarti per essere sempre presente in ogni mia storia e grazie per il supporto che mi dai sia qui che al di fuori.

*

Teo5Astor: carissimo Teo! Grazie davvero per esserti letto questa serie anche se non conoscevi i personaggi, sono contenta di essere riuscita a suscitare interesse, e sai che ti aspetto anche su altre storie in questo fandom (se mai vorrai, sia chiaro!!)

*

Narusaku_94: grazie mille anche a te per seguire la storia con interesse, spero mi farai sapere che cosa ne pensi di questo finale.

*

Ora vi lascio al capitolo. Un abbraccio a tutti

*

Il ritorno di Papillon

*

Epilogo

*A

Le voci cristalline risuonavano lungo il corridoio di Villa Agreste.

Erano state settimane davvero difficili per tutti, in cui ogni membro di quella famiglia si era trovato a gestire situazioni differenti.

Il problema era uscirne indenni.

Ma con un po' di fortuna e caparbietà alla fine Lady Bug e Chat Noir erano riusciti a portare tutto alla normalità.

E per festeggiare, Gabriel aveva riunito tutta la famiglia attorno al tavolo lungo, anche perché non si era ancora omaggiata Marinette come meritava.

La festa per la sua premiazione si sarebbe dovuta svolgere dopo la sfilata, ma a causa di un imprevisto, questo non era potuto accadere.

Gabriel si era alzato dalla tavola e aveva richiamato tutti i commensali, compresi i nipoti a fare silenzio perché aveva un annuncio importante da fare.

Si schiarì la voce con un colpo di tosse “Sono davvero felice che siate tutti qui, non potevo immaginare persone migliori seduti accanto a me. Per prima cosa volevo ringraziare mia moglie Nathalie per essere sempre al mio fianco e per aver creduto in me...” La guardò con occhi amorevoli e lei ricambiò con un sorriso “…mio figlio e mia nuora per non aver mai mollato e per essermi rimasto sempre accanto anche quando non c’era una via d’uscita…” anche a loro aveva riservato una riverenza “…ai signori Dupain per essersi occupati dei nipoti e per essere attorno al mio tavolo” Alzò il calice di champagne in loro onore “…e i miei scriccioli, per volermi bene”.

Tutti e tre si alzarono contemporaneamente per abbracciare il nonno.

“Siamo felici di averti qui, nonno” Gli disse la piccola Emma, quanto le ricordava la sua amata Emilie quella bambina.

“Io direi che è il momento del dolce, che ne dite?” Propose Tom entusiasta rovesciando il calice di bollicine.

“Ci penso io, caro.” Sabine sistemò come meglio poteva la tovaglia bagnata mentre l’uomo si scusava per il disagio.

“Ti aiuto!” Marinette si alzò e si diresse in cucina assieme alla madre dopo aver pregato Nathalie di rimanere seduta, per quella serata aveva già fatto troppo, era arrivato per lei il momento di stare tranquilla.

*

Marinette aprì il frigo e prese l’enorme torta mentre Sabine si apprestava a prendere i piatti da dolce con annessa forchetta.

“Quanto pesa!” Sospirò la corvina poggiando il vassoio sul piano da lavoro dov’erano ancora presenti stoviglie, cucchiai e mestoli ancora sporchi.

Sabine non rispose e a Marinette quel silenzio non piaceva affatto, a dire il vero era preoccupata per lei, per tutta la serata non aveva detto una parola.

“Mamma…vuoi dirmi che cosa c’è che non va?” Le domandò avvicinandosi a lei.

Sabine la guardò negli occhi “Lo so!” Esclamò dopo una pausa.

“Che cosa sai?” La voce di Marinette era tremolante e la gola le si seccò di colpo in attesa che sua madre le rispondesse.

Che cosa aveva scoperto?

“Non mentirmi…tu sei Lady Bug?”

Marinette strabuzzò gli occhi ed iniziò a ridere istericamente “Mamma, ma…ma, cosa dici? I-io L-lady Bug? Ma nooo! Ti sbagli”

“Una madre riconoscerebbe sua figlia ad occhi chiusi anche se fosse in una stanza con delle copie identiche!” Lo sguardo di Sabine era serio e richiedeva con urgenza di sapere subito la verità.

“E-cco…io…” Marinette fece un bel respiro profondo, sua madre aveva tutto il diritto di saperlo.

“Mi basta così!” Mormorò Sabine accarezzandole il volto delicatamente.

“Non sei arrabbiata?” Chiese con l’aria di una bambina che aveva appena combinato una marachella.

“Grazie, per aver protetto Parigi. A tutti e due.” Non servì dire, se non abbracciarsi per confortarsi, ma quello non era il momento giusto per chiarirsi, lo avrebbero fatto l’indomani con calma.

“Ci conviene ritornare di là, altrimenti penseranno che ci stiamo pappando questa meraviglia.”

*

*

Adrien e Marinette spensero il televisore della loro camera da letto dopo aver visto la replica del servizio di Alya Cesaire in prima serata che parlava della cattura del vero Papillon e della scarcerazione di Gabriel Agreste.

Aveva ottenuto un posto in una emittente nazionale di grossa importanza, ed era stata Marinette in persona a raccomandarla.

“Tutto è bene quel che finisce bene!” Sospirò Adrien andando sotto le coperte, nonostante non fosse tardissimo, quelle erano state lunghe settimane di ansia e stress e il sonno con annessa stanchezza si stava facendo sentire.

“Finalmente quella pazza è in prigione e non dovremo più preoccuparci di nulla.” Anche Marinette raggiunse il marito a letto, nonostante avesse del lavoro da sbrigare, non aveva voglia di mettersi al computer a correggere i bozzetti, ci avrebbe pensato l’indomani.

“Ne sei sicura?”

“Cioè?” Nei suoi occhi lesse preoccupazione.

“Non vorrei che questa storia avesse sconvolto i ragazzi…è da quando che mio padre è stato portato in prigione che non parlano più molto.” Sospirò mettendosi seduto.

“Si, l’ho notato, per questo volevo portarli da Rose domani.”

“Da una psicologa?”

“Prima di essere una psicologa è anche una cara amica, lo sai. Ma non in studio da lei, andrò a casa sua nel pomeriggio.”

“Certo, mi sembra una buona idea!” Le sorrise e poi i suoi occhi verdi si fermarono sulla scollatura della camicia da notte rosa confetto di raso.

Deglutì un po' di saliva e si voltò di scatto prima che gli balenassero per la mente strane idee.

Troppo tardi, più ci pensava e più nel basso ventre un istinto primitivo si faceva strada in lui, e il tono seducente di sua moglie non aiutava.

Marinette decise di giocare un po', si inginocchiò dietro di lui ed iniziò a massaggiargli le spalle, oltre che a strusciare il seno contro la sua schiena.

“Mar…no…fa…re…così” Abbandonò la testa all’indietro chiudendo gli occhi, era in preda al suo tocco e al suo profumo.

Mmm…così come…” Disse con aria da finta innocente continuando a provocargli brividi che gli stavano mandando in pappa il cervello.

Marinette iniziò poi a baciargli il collo e ad infilare una mano dentro la maglia toccando i suoi muscolosi pettorali.

Ma fu quando lei spostò l’elastico dei pantaloni che Adrien perse ogni inibizione.

Con un colpo d’anca e in una frazione di secondo la portò sotto di lei.

La osservò in tutta la sua bellezza, quelle gambe nivee e lunghe, il ventre piatto nonostante i tre figli e il seno gonfio e pieno che s’intravedeva dalla vestaglia corta, ora cortissima.

“Tu stai giocando con il fuoco.” Le alitò sulla faccia.

“Lo sai che mi piace!” Marinette si sporse un po' per catturagli le labbra e mordicchiarle.

Gli cinse poi la schiena con le braccia facendo aderire il suo corpo a quello di lei.

Marinette divaricò un po' le gambe in una posizione più comoda per entrambi.

Baci, carezze e singulti si facevano sempre più audaci.

“Ci sentiranno!” Sospirò Adrien, ma fermarsi era praticamente impossibile giunto a quel punto.

“Ti preoccupi troppo, chaton!” Marinette gli abbassò il pantalone di cotone, giusto quel po' per liberarlo da quella oppressione.

Adrien le spostò le mutandine ed entrò in lei con un colpo deciso.

Marinette soffocò un gemito sulla sua spalla e poi riprese a baciarlo mentre sincronizzava con Adrien i movimenti che si facevano via via sempre più intensi, fino a farli arrivare al culmine del piacere.

Quando si guardarono negli occhi ansimavano ancora.

“Ti amo, Marinette.”

“Ti amo, Adrien” Lo trasse a sé per baciarlo di nuovo e poi Adrien posò la sua testa sul petto di Marinette, proprio dove le batteva forte il cuore.

“Quanto mi sei mancata, milady” Sospirò mentre ripensava all’amplesso.

“Lo stesso vale per me…però, possiamo recuperare, che dici?”

Adrien alzò lo sguardo verso quei bellissimi occhi azzurri pieni della voglia di sentirsi amata, ed iniziò a percorrere il suo corpo partendo dal basso ventre camminando con le dita.

“Dico che è una splendida idea…come sempre insettina.”

La baciò di nuovo, in modo più sensuale e calmo, questa volta si sarebbe goduto appieno il momento e non in modo rozzo e animalesco come prima.

Toc…Toc…

Qualcuno aveva appena bussato alla loro porta timidamente.

Si guardarono negli occhi terrorizzati con lo stesso pensiero, forse avevano svegliato i ragazzi.

“Mamma, papà!” Era la voce di Louis che li chiamava da dietro la porta.

Adrien si sistemò alla meno peggio e si schiarì la voce, Marinette invece si fiondò in bagno.

“Avanti!”

Louis abbassò la maniglia ed aprì la porta, diede una breve occhiata alla stanza e capì subito di aver interrotto qualcosa.

“E’ successo qualcosa?” Gli aveva chiesto suo padre che se ne stava seduto a bordo del letto.

“Vi disturbo? La mamma?”

“Nessun disturbo, la mamma è andata un momento in bagno. Stai bene figliolo?”

“Volevo parlare con voi.”

In quel momento Marinette era uscita dal bagno e si stava legando i capelli.

“Che c’è che non va?” Gli aveva chiesto anche lei.

Adrien gli fece segno di sedersi in mezzo a loro due.

“Ecco…” Doveva dirglielo, doveva togliersi quel peso dallo stomaco “…grazie!”

Adrien e Marinette si guardarono in modo interrogativo.

“Per cosa?” Fu sua madre a chiederglielo.

“Per averci salvato!”

“Amore, hanno fatto tutto Lady Bug e Chat Noi…”

“Appunto!” Aveva interrotto sua madre prima che potesse dire altro “…lo so che siete voi due.”

Adrien sogghignò “Non dire assurdità, come possiamo essere noi?” Non poteva averlo dedotto, entrambi sono coperti dal mascheramento quantico, quindi per lui sarebbe stato impossibile averlo scoperto.

“Che mi dite della Miracle Box custodita nella cassaforte del tuo studio, mamma?”

Marinette strabuzzò gli occhi ed iniziò a sudare freddo e a balbettare.

“Ma…ma…io…non…non potrei…insomma…ti sembra che…io…Lady Bug, che assurdità”

“Abbiamo parlato con Tikki e Plagg!” Louis abbassò lo sguardo dalla vergogna, non era solito a mentire o a ficcanasare tra le cose dei genitori, per questo quella confessione gli faceva male.

“Abbiamo???” Chiesero all’unisono scattando sull’attenti.

“Io ed Emma!”

Marinette si schiaffeggiò la faccia “Oddio!”

“Hai lasciato la cassaforte aperta?” Adrien lo chiese alla moglie.

“No, io…non credo. Sto sempre attenta a chiuderla!”

“Abbiamo scoperto per caso la combinazione!”

“Lo sapevo!” Marinette si alzò in piedi e guardò Adrien “…questa è colpa tua, perché ti dimentichi sempre tutto!”

“Sei tu che scegli sempre password complicate!” Il biondo incrociò le braccia in segno di offesa.

“Io non scelgo password complicate, sei tu che sei distratto e non riescono ad entrarti in testa!”

“La colpa è nostra, non litigate per favore.”

Per un attimo si erano dimenticati di non essere soli.

“Scusa…” Marinette gli scompigliò i capelli neri “…è che non volevamo lo scopriste così, ma non potevamo dirvelo.”

Louis sospirò “Lo so, e capisco anche perché lo avete fatto.”

Nel frattempo una testolina bionda era sbucata e poi scomparsa sull’uscio della porta, Adrien addolcì lo sguardo e andò a recuperare quella grande curiosona della figlia.

“Quante volte dobbiamo dirti che non è educazione origliare?”

Emma che era rimasta seduta con la schiena ben attaccata alla parete bianca, avvicinò le ginocchia al petto e nello spazio libero creato ci ficcò dentro la testa dalla vergogna.

“Su, vieni dentro” Le prese la mano e la fece sedere sempre sul bordo del letto accanto al fratello.

Marinette si era alzata con lo sguardo duro “Che avete da dire a vostra discolpa?” Incrociò poi le braccia sotto il seno.

Emma iniziò a singhiozzare e a puntare il dito contro il fratello più grande “E’ stato Louis! Io non volevo…” Vuotò il sacco in nemmeno trenta secondi di interrogatorio.

“Spia!” Berciò il più grande riservandogli una bella linguaccia.

“E’ colpa tua se siamo in questa situazione, io non volevo spiare dietro il quadro!”

“Però la combinazione l’hai scoperta tu!”

“Era facile…lo sai che papà dimentica tutto!”

“Eh?” Fece eco Adrien divertendo la moglie che trattenne a stento una risata.

“I tuoi figli ti conoscono!”

Adrien indispettito incrociò le braccia e si voltò dalla parte opposta.

“Ora basta!” Esclamò Marinette, se avessero continuato a litigare e ad alzare la voce probabilmente avrebbero svegliato Hugo “…andate in camera vostra, ne riparleremo domani.” Non fece però a tempo a finire la frase che un nanerottolo era apparso sulla soglia, assonnato mentre si stropicciava gli occhi.

In mano teneva sia il pupazzo di Lady Bug e Chat Noir.

“Che succede?” Aveva chiesto sbadigliando.

“Niente tesoro, torna a letto” Gli disse la mamma con voce calma e amorevole.

Hugo invece andò ad abbracciarla “Non riesco a dormire, se provo a chiudere gli occhi mi appare sempre quella strega con le sue ali grande, io ho paura.” Affondò la testolina sul petto di Marinette “…posso dormire con voi stanotte?” Chiese con un filo di voce.

Marinette e Adrien si scambiarono uno sguardo rassegnato e il biondo vide sfumare in pochi secondi la possibilità di un secondo round.

“Si tesoro, certo!”

“Io me ne torno a letto” Disse Louis lasciando la stanza dopo aver abbracciato entrambi i genitori.

Emma invece aveva voluto che ad accompagnarla nella sua stanza fosse suo padre, non aveva dimenticato una promessa che le aveva fatto.

“Avanti, sotto le coperte!” Le ordinò dopo averla aiutata a sistemarsi.

Adrien le stampò poi un tenero bacio sulla fronte e lei di tutta risposta lo abbracciò stringendolo più che poteva.

“Ho avuto paura vi accadesse qualcosa.”

“Tesoro, mai quanta ne avevamo noi.”

“Guarda che non mi sono dimenticata della promessa.”

Lui si invece, e deglutì quando ricordò in quel momento cosa le aveva giurato: il Miraculous dell’Ape.

“Ehm…non so se potrò tener fede a quello…la mamma non credo sarebbe molto d’accordo.” Le accarezzò la testolina bionda.

“Ma…ma…tu mi hai detto che me lo avresti dato”

Non poteva di certo dirle che lo aveva fatto solo perché collaborasse, e poi Adrien aveva sempre mantenuto fede ai suoi patti.

“Non possiamo dartelo ora, ma vedrai che quando crescerai e avremo bisogno di Queen Bee sapremo a chi consegnare il pettine.”

“D’accordo!” Sospirò non molto convinta.

*

Marinette e Hugo si coricarono, e lui come era solito fare, posizionò la testa nel torace della madre, cullato dal suo battito cardiaco, sul petto stringeva i due pupazzi.

Dopo qualche minuti li aveva raggiunti anche Adrien, diede un leggero bacio sulla fronte del figlio e lo chiuse in un abbraccio.

Hugo non riuscì lo stesso a chiudere gli occhi, ma non per paura che il ricordo di Papillon infestasse i suoi sogni, ma perché sentiva che qualcosa era di troppo.

Prese i due pupazzi e li portò sopra la poltrona.

“Non te ne separi mai!” Gli fece notare sua madre mentre si riposizionava.

“Non mi servono più!”

“Come mai’” Chiese Adrien.

Hugo abbracciò entrambi come poteva “Perché gli originali in carne ed ossa sono sicuramente meglio di un pezzo di stoffa”.

*

*

Le luci del corridoio iniziarono a spegnersi una dopo l’altra lasciando al buio le stanze chiuse ermeticamente da una porta pesante blindata d’acciaio inossidabile.

Una guardia passava a controllare che ogni ospite fosse già a letto e chi iniziava a fare casino con urla e schiamazzi vari, lo sistemava con il suo manganello picchiandolo addosso alla porta per intimorirlo.

Arrivò alla cella infondo al corridoio e trovò la sua ospite seduta a bordo del letto con le gambe nude incrociate, addosso la camicia di forza lercia, i capelli castani arruffati che le coprivano il volto e che muoveva il busto avanti e indietro biascicando parole al momento incomprendibili.

La guardia poggiò l’orecchio per ascoltare meglio.

“Sei…mio…Adrien…Agreste!”

*

FINE

*

Angolo dell’autrice: Eccoci qua per i saluti finali, purtroppo questa volta ho messo davvero la parola FINE a questa serie, io spero vivamente che vi sia piaciuta e come sempre vi invito a lasciarmi un commento con una vostra impressione.

Chiedo venia se il capitolo è risultato più lungo rispetto agli altri, sono stata indecisa fino all’ultimo se lasciarlo così o dividerlo in due.

Comunque…ancora mille grazie a chi è arrivato sino a qui…per il momento mi fermo, anzi termino RICORDATI DI ME e poi mi prenderò una piccola pausa fino a dopo l’estate, ho tantissimi progetti in mente che metterò nero su bianco con calma.

Vi abbraccio uno per uno, Erika

*

Le altre storie della serie:

+


Best Friends - Ensemble contre le monde Vol. 01

*

Marinette: divisa tra i sentimenti che prova per Adrien e quelli che stanno nascendo per Chat Noir.
ESTRATTO CAP. 1
“Non è che sei un bell’ esempio se Lady Bug ti continua a dire di no” Lo prese in giro divertita.
“Però ho avuto il coraggio di dichiararmi” La canzonò.
“Sei sicuro di averglielo chiesto veramente, cioè, non è che pensava che scherzassi? Se io avessi ricevuto svariati no da una persona che mi piace, avrei il morale a terra”
“L’importante è non darlo a vedere, prima o poi si accorgerà di me e quando verrà il giorno, staremo insieme per sempre” Disse fiero tornando accanto a lei con un solo balzo.
“E anche se riuscissi a farla innamorare di te? Cosa succederebbe? Hai pensato nel caso andasse male che ne sarebbe della vostra partnership? Se si hanno dei dissapori si rischia di non lavorare bene. Per non parlare delle vostre identità, a quel punto dovreste svelarle, non sarebbe brutto se ti accorgessi che non è la persona che credevi?”
Chat Noir sbuffò, Marinette aveva perfettamente ragione, tranne per l’ultima domanda.

 

Pubblicata: 17/09/20 | Aggiornata: 03/12/20 | Rating: Arancione
Genere: Angst, Fluff | Capitoli: 15 | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug

*


Le Ali della Farfalla - Ensemble contre le monde Vol. 02

*

Marinette ed Adrien sono una coppia a tutti gli effetti, ma c'è qualcosa che turba la mente della ragazza, in particolare il ricordo di Chat Blanc, questo influirà nel loro rapporto visto che Papillon non è ancora stato sconfitto?
E Papillon riuscirà a scoprire chi si cela dietro le maschere di LadyBug e Chat Noir?

*

Autore: LadyHeather83 | Pubblicata: 07/12/20 | Aggiornata: 31/01/21 | Rating: Arancione
Genere: Angst, Erotico, Generale | Capitoli: 14 | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug

 

  
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