Ciao a tutti! Eccoci arrivati al capitolo finale della terza e dell’ultima
parte di questa serie che mi ha tenuta impegnata per quasi un anno…un po' mi
dispiace, ma a settembre prometto che tornerò con un racconto sempre legato a
questa, vi posso anticipare che si svolgerà nel periodo antecedente a questa
terza parte e che vedrà impegnata Marinette nell’addestramento
da Guardiana (ovviamente ci sarà anche Adrien XD).
Passiamo ai doverosi ringraziamenti: per prima cosa ringrazio chi ha letto
ed ha inserito questa serie tra le PREFERITE/SEGUITE e RICORDATE, siete in
tantissimi, non immaginavo un simile successo, e se volete potete lasciarmi una
vostra impressione, mi farebbe davvero molto piacere.
*
Summerlover: amica mia carissima, non posso che ringraziarti per essere sempre
presente in ogni mia storia e grazie per il supporto che mi dai sia qui che al
di fuori.
*
Teo5Astor: carissimo Teo! Grazie davvero per esserti letto questa
serie anche se non conoscevi i personaggi, sono contenta di essere riuscita a suscitare
interesse, e sai che ti aspetto anche su altre storie in questo fandom (se mai
vorrai, sia chiaro!!)
*
Narusaku_94: grazie mille anche a te per
seguire la storia con interesse, spero mi farai sapere che cosa ne pensi di
questo finale.
*
Ora vi lascio al capitolo. Un abbraccio a tutti
*
Il ritorno di Papillon
*
Epilogo
*A
Le voci cristalline risuonavano lungo il corridoio di
Villa Agreste.
Erano state settimane davvero difficili per tutti, in
cui ogni membro di quella famiglia si era trovato a gestire situazioni
differenti.
Il problema era uscirne indenni.
Ma con un po' di fortuna e caparbietà alla fine Lady
Bug e Chat Noir erano riusciti a portare tutto alla normalità.
E per festeggiare, Gabriel aveva riunito tutta la
famiglia attorno al tavolo lungo, anche perché non si era ancora omaggiata Marinette come meritava.
La festa per la sua premiazione si sarebbe
dovuta svolgere dopo la sfilata, ma a causa di un imprevisto, questo non era
potuto accadere.
Gabriel si era alzato dalla tavola e aveva richiamato
tutti i commensali, compresi i nipoti a fare silenzio perché aveva un annuncio
importante da fare.
Si schiarì la voce con un colpo di tosse “Sono davvero
felice che siate tutti qui, non potevo immaginare persone migliori seduti
accanto a me. Per prima cosa volevo ringraziare mia moglie Nathalie per essere
sempre al mio fianco e per aver creduto in me...” La guardò con occhi amorevoli
e lei ricambiò con un sorriso “…mio figlio e mia nuora per non aver mai mollato
e per essermi rimasto sempre accanto anche quando non c’era una via d’uscita…” anche
a loro aveva riservato una riverenza “…ai signori Dupain
per essersi occupati dei nipoti e per essere attorno al mio tavolo” Alzò il
calice di champagne in loro onore “…e i miei scriccioli, per volermi bene”.
Tutti e tre si alzarono contemporaneamente per
abbracciare il nonno.
“Siamo felici di averti qui, nonno” Gli disse la
piccola Emma, quanto le ricordava la sua amata Emilie quella bambina.
“Io direi che è il momento del dolce, che ne dite?”
Propose Tom entusiasta rovesciando il calice di bollicine.
“Ci penso io, caro.” Sabine sistemò come meglio poteva
la tovaglia bagnata mentre l’uomo si scusava per il disagio.
“Ti aiuto!” Marinette si
alzò e si diresse in cucina assieme alla madre dopo aver pregato Nathalie di
rimanere seduta, per quella serata aveva già fatto troppo, era arrivato per lei
il momento di stare tranquilla.
*
Marinette aprì il frigo e prese l’enorme torta mentre Sabine si apprestava a
prendere i piatti da dolce con annessa forchetta.
“Quanto pesa!” Sospirò la corvina poggiando il vassoio
sul piano da lavoro dov’erano ancora presenti stoviglie, cucchiai e mestoli
ancora sporchi.
Sabine non rispose e a Marinette
quel silenzio non piaceva affatto, a dire il vero era preoccupata per lei, per
tutta la serata non aveva detto una parola.
“Mamma…vuoi dirmi che cosa c’è che non va?” Le domandò
avvicinandosi a lei.
Sabine la guardò negli occhi “Lo so!” Esclamò dopo una
pausa.
“Che cosa sai?” La voce di Marinette
era tremolante e la gola le si seccò di colpo in attesa che sua madre le
rispondesse.
Che cosa aveva scoperto?
“Non mentirmi…tu sei Lady Bug?”
Marinette strabuzzò gli occhi ed iniziò a ridere istericamente “Mamma, ma…ma, cosa
dici? I-io L-lady Bug? Ma nooo! Ti sbagli”
“Una madre riconoscerebbe sua figlia ad occhi chiusi
anche se fosse in una stanza con delle copie identiche!” Lo sguardo di Sabine
era serio e richiedeva con urgenza di sapere subito la verità.
“E-cco…io…” Marinette fece un bel respiro profondo, sua madre aveva
tutto il diritto di saperlo.
“Mi basta così!” Mormorò Sabine accarezzandole il
volto delicatamente.
“Non sei arrabbiata?” Chiese con l’aria di una bambina
che aveva appena combinato una marachella.
“Grazie, per aver protetto Parigi. A tutti e due.” Non
servì dire, se non abbracciarsi per confortarsi, ma quello non era il momento
giusto per chiarirsi, lo avrebbero fatto l’indomani con calma.
“Ci conviene ritornare di là, altrimenti penseranno
che ci stiamo pappando questa meraviglia.”
*
*
Adrien e Marinette spensero
il televisore della loro camera da letto dopo aver visto la replica del
servizio di Alya Cesaire in prima serata che parlava
della cattura del vero Papillon e della scarcerazione di Gabriel Agreste.
Aveva ottenuto un posto in una emittente nazionale di
grossa importanza, ed era stata Marinette in persona
a raccomandarla.
“Tutto è bene quel che finisce bene!” Sospirò Adrien
andando sotto le coperte, nonostante non fosse tardissimo, quelle erano state
lunghe settimane di ansia e stress e il sonno con annessa stanchezza si stava
facendo sentire.
“Finalmente quella pazza è in prigione e non dovremo
più preoccuparci di nulla.” Anche Marinette raggiunse
il marito a letto, nonostante avesse del lavoro da sbrigare, non aveva voglia
di mettersi al computer a correggere i bozzetti, ci avrebbe pensato l’indomani.
“Ne sei sicura?”
“Cioè?” Nei suoi occhi lesse preoccupazione.
“Non vorrei che questa storia avesse sconvolto i
ragazzi…è da quando che mio padre è stato portato in prigione che non parlano
più molto.” Sospirò mettendosi seduto.
“Si, l’ho notato, per questo volevo portarli da Rose
domani.”
“Da una psicologa?”
“Prima di essere una psicologa è anche una cara amica,
lo sai. Ma non in studio da lei, andrò a casa sua nel pomeriggio.”
“Certo, mi sembra una buona idea!” Le sorrise e poi i
suoi occhi verdi si fermarono sulla scollatura della camicia da notte rosa
confetto di raso.
Deglutì un po' di saliva e si voltò di scatto prima
che gli balenassero per la mente strane idee.
Troppo tardi, più ci pensava e più nel basso ventre un
istinto primitivo si faceva strada in lui, e il tono seducente di sua moglie
non aiutava.
Marinette decise di giocare un po', si inginocchiò dietro di lui ed iniziò a
massaggiargli le spalle, oltre che a strusciare il seno contro la sua schiena.
“Mar…no…fa…re…così” Abbandonò la testa all’indietro
chiudendo gli occhi, era in preda al suo tocco e al suo profumo.
“Mmm…così come…” Disse con
aria da finta innocente continuando a provocargli brividi che gli stavano
mandando in pappa il cervello.
Marinette iniziò poi a baciargli il collo e ad infilare una mano dentro la maglia
toccando i suoi muscolosi pettorali.
Ma fu quando lei spostò l’elastico dei pantaloni che
Adrien perse ogni inibizione.
Con un colpo d’anca e in una frazione di secondo la
portò sotto di lei.
La osservò in tutta la sua bellezza, quelle gambe
nivee e lunghe, il ventre piatto nonostante i tre figli e il seno gonfio e
pieno che s’intravedeva dalla vestaglia corta, ora cortissima.
“Tu stai giocando con il fuoco.” Le alitò sulla
faccia.
“Lo sai che mi piace!” Marinette
si sporse un po' per catturagli le labbra e mordicchiarle.
Gli cinse poi la schiena con le braccia facendo
aderire il suo corpo a quello di lei.
Marinette divaricò un po' le gambe in una posizione più comoda per entrambi.
Baci, carezze e singulti si facevano sempre più
audaci.
“Ci sentiranno!” Sospirò Adrien, ma fermarsi era
praticamente impossibile giunto a quel punto.
“Ti preoccupi troppo, chaton!”
Marinette gli abbassò il pantalone di cotone, giusto
quel po' per liberarlo da quella oppressione.
Adrien le spostò le mutandine ed entrò in lei con un
colpo deciso.
Marinette soffocò un gemito sulla sua spalla e poi riprese a baciarlo mentre
sincronizzava con Adrien i movimenti che si facevano via via sempre più
intensi, fino a farli arrivare al culmine del piacere.
Quando si guardarono negli occhi ansimavano ancora.
“Ti amo, Marinette.”
“Ti amo, Adrien” Lo trasse a sé per baciarlo di nuovo
e poi Adrien posò la sua testa sul petto di Marinette,
proprio dove le batteva forte il cuore.
“Quanto mi sei mancata, milady” Sospirò mentre
ripensava all’amplesso.
“Lo stesso vale per me…però, possiamo recuperare, che
dici?”
Adrien alzò lo sguardo verso quei bellissimi occhi
azzurri pieni della voglia di sentirsi amata, ed iniziò a percorrere il suo
corpo partendo dal basso ventre camminando con le dita.
“Dico che è una splendida idea…come sempre insettina.”
La baciò di nuovo, in modo più sensuale e calmo,
questa volta si sarebbe goduto appieno il momento e non in modo rozzo e
animalesco come prima.
Toc…Toc…
Qualcuno aveva appena bussato alla loro porta
timidamente.
Si guardarono negli occhi terrorizzati con lo stesso
pensiero, forse avevano svegliato i ragazzi.
“Mamma, papà!” Era la voce di Louis che li chiamava da
dietro la porta.
Adrien si sistemò alla meno peggio e si schiarì la
voce, Marinette invece si fiondò in bagno.
“Avanti!”
Louis abbassò la maniglia ed aprì la porta, diede una
breve occhiata alla stanza e capì subito di aver interrotto qualcosa.
“E’ successo qualcosa?” Gli aveva chiesto suo padre
che se ne stava seduto a bordo del letto.
“Vi disturbo? La mamma?”
“Nessun disturbo, la mamma è andata un momento in
bagno. Stai bene figliolo?”
“Volevo parlare con voi.”
In quel momento Marinette
era uscita dal bagno e si stava legando i capelli.
“Che c’è che non va?” Gli aveva chiesto anche lei.
Adrien gli fece segno di sedersi in mezzo a loro due.
“Ecco…” Doveva dirglielo, doveva togliersi quel peso
dallo stomaco “…grazie!”
Adrien e Marinette si
guardarono in modo interrogativo.
“Per cosa?” Fu sua madre a chiederglielo.
“Per averci salvato!”
“Amore, hanno fatto tutto Lady Bug e Chat Noi…”
“Appunto!” Aveva interrotto sua madre prima che
potesse dire altro “…lo so che siete voi due.”
Adrien sogghignò “Non dire assurdità, come possiamo
essere noi?” Non poteva averlo dedotto, entrambi sono coperti dal mascheramento
quantico, quindi per lui sarebbe stato impossibile averlo scoperto.
“Che mi dite della Miracle
Box custodita nella cassaforte del tuo studio, mamma?”
Marinette strabuzzò gli occhi ed iniziò a sudare freddo e a balbettare.
“Ma…ma…io…non…non potrei…insomma…ti sembra che…io…Lady
Bug, che assurdità”
“Abbiamo parlato con Tikki e
Plagg!” Louis abbassò lo sguardo dalla vergogna, non
era solito a mentire o a ficcanasare tra le cose dei genitori, per questo
quella confessione gli faceva male.
“Abbiamo???” Chiesero all’unisono scattando
sull’attenti.
“Io ed Emma!”
Marinette si schiaffeggiò la faccia “Oddio!”
“Hai lasciato la cassaforte aperta?” Adrien lo chiese
alla moglie.
“No, io…non credo. Sto sempre attenta a chiuderla!”
“Abbiamo scoperto per caso la combinazione!”
“Lo sapevo!” Marinette si
alzò in piedi e guardò Adrien “…questa è colpa tua, perché ti dimentichi sempre
tutto!”
“Sei tu che scegli sempre password complicate!” Il
biondo incrociò le braccia in segno di offesa.
“Io non scelgo password complicate, sei tu che sei
distratto e non riescono ad entrarti in testa!”
“La colpa è nostra, non litigate per favore.”
Per un attimo si erano dimenticati di non essere soli.
“Scusa…” Marinette gli
scompigliò i capelli neri “…è che non volevamo lo scopriste così, ma non
potevamo dirvelo.”
Louis sospirò “Lo so, e capisco anche perché lo avete
fatto.”
Nel frattempo una testolina bionda era sbucata e poi
scomparsa sull’uscio della porta, Adrien addolcì lo sguardo e andò a recuperare
quella grande curiosona della figlia.
“Quante volte dobbiamo dirti che non è educazione
origliare?”
Emma che era rimasta seduta con la schiena ben
attaccata alla parete bianca, avvicinò le ginocchia al petto e nello spazio
libero creato ci ficcò dentro la testa dalla vergogna.
“Su, vieni dentro” Le prese la mano e la fece sedere
sempre sul bordo del letto accanto al fratello.
Marinette si era alzata con lo sguardo duro “Che avete da dire a vostra discolpa?”
Incrociò poi le braccia sotto il seno.
Emma iniziò a singhiozzare e a puntare il dito contro
il fratello più grande “E’ stato Louis! Io non volevo…” Vuotò il sacco in
nemmeno trenta secondi di interrogatorio.
“Spia!” Berciò il più grande riservandogli una bella
linguaccia.
“E’ colpa tua se siamo in questa situazione, io non
volevo spiare dietro il quadro!”
“Però la combinazione l’hai scoperta tu!”
“Era facile…lo sai che papà dimentica tutto!”
“Eh?” Fece eco Adrien divertendo la moglie che
trattenne a stento una risata.
“I tuoi figli ti conoscono!”
Adrien indispettito incrociò le braccia e si voltò
dalla parte opposta.
“Ora basta!” Esclamò Marinette,
se avessero continuato a litigare e ad alzare la voce probabilmente avrebbero
svegliato Hugo “…andate in camera vostra, ne riparleremo domani.” Non fece però
a tempo a finire la frase che un nanerottolo era apparso sulla soglia,
assonnato mentre si stropicciava gli occhi.
In mano teneva sia il pupazzo di Lady Bug e Chat Noir.
“Che succede?” Aveva chiesto sbadigliando.
“Niente tesoro, torna a letto” Gli disse la mamma con
voce calma e amorevole.
Hugo invece andò ad abbracciarla “Non riesco a
dormire, se provo a chiudere gli occhi mi appare sempre quella strega con le
sue ali grande, io ho paura.” Affondò la testolina sul petto di Marinette “…posso dormire con voi stanotte?” Chiese con un
filo di voce.
Marinette e Adrien si scambiarono uno sguardo rassegnato e il biondo vide sfumare in
pochi secondi la possibilità di un secondo round.
“Si tesoro, certo!”
“Io me ne torno a letto” Disse Louis lasciando la
stanza dopo aver abbracciato entrambi i genitori.
Emma invece aveva voluto che ad accompagnarla nella
sua stanza fosse suo padre, non aveva dimenticato una promessa che le aveva
fatto.
“Avanti, sotto le coperte!” Le ordinò dopo averla
aiutata a sistemarsi.
Adrien le stampò poi un tenero bacio sulla fronte e
lei di tutta risposta lo abbracciò stringendolo più che poteva.
“Ho avuto paura vi accadesse qualcosa.”
“Tesoro, mai quanta ne avevamo noi.”
“Guarda che non mi sono dimenticata della promessa.”
Lui si invece, e deglutì quando ricordò in quel
momento cosa le aveva giurato: il Miraculous
dell’Ape.
“Ehm…non so se potrò tener fede a quello…la mamma non
credo sarebbe molto d’accordo.” Le accarezzò la testolina bionda.
“Ma…ma…tu mi hai detto che me lo avresti dato”
Non poteva di certo dirle che lo aveva fatto solo
perché collaborasse, e poi Adrien aveva sempre mantenuto fede ai suoi patti.
“Non possiamo dartelo ora, ma vedrai che quando
crescerai e avremo bisogno di Queen Bee sapremo a chi consegnare il pettine.”
“D’accordo!” Sospirò non molto convinta.
*
Marinette e Hugo si coricarono, e lui come era solito fare, posizionò la testa nel torace
della madre, cullato dal suo battito cardiaco, sul petto stringeva i due
pupazzi.
Dopo qualche minuti li aveva raggiunti anche Adrien,
diede un leggero bacio sulla fronte del figlio e lo chiuse in un abbraccio.
Hugo non riuscì lo stesso a chiudere gli occhi, ma non
per paura che il ricordo di Papillon infestasse i suoi sogni, ma perché sentiva
che qualcosa era di troppo.
Prese i due pupazzi e li portò sopra la poltrona.
“Non te ne separi mai!” Gli fece notare sua madre
mentre si riposizionava.
“Non mi servono più!”
“Come mai’” Chiese Adrien.
Hugo abbracciò entrambi come poteva “Perché gli
originali in carne ed ossa sono sicuramente meglio di un pezzo di stoffa”.
*
*
Le luci del corridoio iniziarono a spegnersi una dopo
l’altra lasciando al buio le stanze chiuse ermeticamente da una porta pesante
blindata d’acciaio inossidabile.
Una guardia passava a controllare che ogni ospite
fosse già a letto e chi iniziava a fare casino con urla e schiamazzi vari, lo
sistemava con il suo manganello picchiandolo addosso alla porta per
intimorirlo.
Arrivò alla cella infondo al corridoio e trovò la sua
ospite seduta a bordo del letto con le gambe nude incrociate, addosso la
camicia di forza lercia, i capelli castani arruffati che le coprivano il volto
e che muoveva il busto avanti e indietro biascicando parole al momento
incomprendibili.
La guardia poggiò l’orecchio per ascoltare meglio.
“Sei…mio…Adrien…Agreste!”
*
FINE
*
Angolo dell’autrice: Eccoci qua per i saluti finali, purtroppo questa volta ho messo davvero
la parola FINE a questa serie, io spero vivamente che vi sia piaciuta e come
sempre vi invito a lasciarmi un commento con una vostra impressione.
Chiedo venia se
il capitolo è risultato più lungo rispetto agli altri, sono stata indecisa fino
all’ultimo se lasciarlo così o dividerlo in due.
Comunque…ancora
mille grazie a chi è arrivato sino a qui…per il momento mi fermo, anzi termino
RICORDATI DI ME e poi mi prenderò una piccola pausa fino a dopo l’estate, ho
tantissimi progetti in mente che metterò nero su bianco con calma.
Vi abbraccio uno
per uno, Erika
*
Le altre storie della serie:
+
Best Friends - Ensemble contre le monde Vol.
01
*
Marinette: divisa tra i sentimenti che prova per Adrien e
quelli che stanno nascendo per Chat Noir.
ESTRATTO CAP. 1
“Non è che sei un bell’ esempio se Lady Bug ti continua a dire di no” Lo prese
in giro divertita.
“Però ho avuto il coraggio di dichiararmi” La canzonò.
“Sei sicuro di averglielo chiesto veramente, cioè, non è che pensava che
scherzassi? Se io avessi ricevuto svariati no da una persona che mi piace,
avrei il morale a terra”
“L’importante è non darlo a vedere, prima o poi si accorgerà di me e quando
verrà il giorno, staremo insieme per sempre” Disse fiero tornando accanto a lei
con un solo balzo.
“E anche se riuscissi a farla innamorare di te? Cosa succederebbe? Hai pensato
nel caso andasse male che ne sarebbe della vostra partnership? Se si hanno dei
dissapori si rischia di non lavorare bene. Per non parlare delle vostre
identità, a quel punto dovreste svelarle, non sarebbe brutto se ti accorgessi
che non è la persona che credevi?”
Chat Noir sbuffò, Marinette aveva perfettamente
ragione, tranne per l’ultima domanda.
Pubblicata: 17/09/20 | Aggiornata: 03/12/20 | Rating:
Arancione
Genere: Angst, Fluff | Capitoli: 15 | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: Lime, What
if? | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
*
Le Ali della Farfalla - Ensemble contre le
monde Vol. 02
*
Marinette ed Adrien sono una coppia a tutti gli effetti, ma c'è
qualcosa che turba la mente della ragazza, in particolare il ricordo di Chat
Blanc, questo influirà nel loro rapporto visto che Papillon non è ancora stato
sconfitto?
E Papillon riuscirà a scoprire chi si cela dietro le maschere di LadyBug e Chat Noir?
*
Autore: LadyHeather83 |
Pubblicata: 07/12/20 | Aggiornata: 31/01/21 | Rating: Arancione
Genere: Angst, Erotico, Generale | Capitoli: 14 |
Completa
Tipo di coppia: Het | Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette
Dupain-Cheng/Ladybug