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Autore: fenris    19/06/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Harry si svegliò con un gran mal di testa. La sera precedente, dopo aver brindato al successo della missione del re, si erano aggiunti i brindisi alla memoria di Moody, a quella di Silente, al nuovo lavoro di Fred e George, e così via. In breve erano quasi tutti ubriachi marci e incapaci di parlare senza i sottotitoli.

 

Percy quindi, uno dei pochi ancora quasi sobri, l'aveva trascinato nella stanza degli ospiti. Guardando dalla finestra vide che era ancora notte e si mise sotto le coperte per riprendere sonno.

 

Si mise però a pensare agli amici in Russia e al perduto diario di Voldemort, domandandosi se gli amici e l'amato sovrano stessero bene. E chi avesse preso l'ultimo Horcrux, usato sicuramente per chissà quali loschi piani.

 

' Devo diventare ancora più forte- si disse stringendo il pugno- e confidare nelle mie decisioni.'.

In quel momento alle orecchie del moro giunse un lieve picchettio, spingendolo a guardare la finestra. Alzandosi per aprirla, si ritrovò di fronte un piccolo uccello dalle piume color rosso e oro.

 

“ Fanny?”, domandò Harry. In risposta a quella semplice parola, il volatile si trasformò in una piccola fiamma che volò fino alle pendici dell'Albero millenario. Con tutta la rapidità sviluppata in anni di allenamento e fughe dai mostri più vari, il ragazzo indossò la propria armatura e corse fuori fino all'albero, dove la fiammella si ingrandì ancora e ancora, rivelando con un boato una versione ben più possente e magnifica dell'uccellino visto poco prima.

 

Harry l'aveva già incontrata molte volte. Si trattava della fenice che aveva fatto compagnia a Silente per molti anni quando questi era ancora vivo. Potenziata come molte altre creature magiche dalla potenza delle Ley Lines, era diventata uno dei maggiori difensori di New Hogsmeade quando erano ancora inesperti di quel terribile mondo.

 

E se n'era poi andata quando Silente morì combattendo contro uno Schiavista degli Splugorth. Harry ricordava quando al funerale del vecchio preside e di Piton aveva visto quella magnifica creatura solcare i cieli decorandoli come il più bello e maliconico dei tramonti.

 

La rivide solo molti anni dopo a Loch ness, quando scese in picchiata dai cieli più maestosa che mai per abbattersi contro il leader dei Gargoyle presenti. Fu uno dei segni che convinse i soldati di Camelot a non desidestere. E francamente non si aspettava certo di reincontrarla lì in un momento così casuale. C'era solo una cosa da fare per avere spiegazioni....

“ Oh, spiriti che riposate nel mondo di chi non è più- cominciò a recitare il moro, avvolgendo il suo anello con una fievole luce nera- perdonate questo disturbo e concedete a uno di noi di raggiungervi per rispondere alle mie domande. Albus Silente, torna a me!”.

 

Davanti ad Harry si creò una fitta nube, dalla quale fuoriuscì un anziano spettro vestito con un'armatura Mega- danno e un lungo mantello. La lunga barba che l'uomo aveva portato per tanti anni era stata accorciata poco dopo il viaggio dimensionale per non ingombrarlo troppo durante gli scontri. Lo spirito diede un cenno amichevole ad Harry, che ricambiò, e rivolse poi la sua attenzione alla fenice.

 

“ Fanny, amica mia, è bello rivederti.”, disse lo spirito di Albus, posando la mano eterea sul becco della sua antica amica, che si chinò felice di rivederlo.

 

“ Professore, scusi se sono sgarbato e se interrompo la vostra riunione. Ma sa dirmi perchè Fanny mi ha svegliato nel cuore della notte? Dubito sia qui solo per reincontrarla.”, domandò nuovamente il Mago da battaglia. Silente annuì e creò un breve ma intenso contatto empatico con la fenice di fronte a lui. Ciò che scoprì lo preoccupò non poco.

 

“ Harry, ricordi la visita di Erin Tarn alle isole britanniche?”, domandò il fantasma riavvicinandosi nuovamente al mago guerriero. Entrambi avevano un'espressione più preoccupata ora.

 

“ A grandi linee. Una volta vi ho incrociato mentre discutevate.”, rispose questi, ripensando a una scena non molto precedente all'attacco degli Splugorth. La famosa viaggiatrice e scrittrice, recatasi a New Hogsmeade per scoprire qualcosa sul mondo da cui gli altri maghi erano venuti, che beveva caffè assieme a Silente alla nuova taverna di Madama Rosmerta, ' I fumacchi di Avalon'.

 

Harry li aveva visti mentre faceva jogging mattutino assieme a Ron ed Hermione, preparandosi alla sopravvivenza fuori dalle mura. Erano molto concitati nella loro discussione, ma tutto sommato sereni. E proprio Silente aveva dato alla donna un pacco regalo durante il suo congedo. Lo spettro continuò la sua spiegazione, con un viso sempre più preoccupato.

 

“ In quell'occasionie affidai un certo oggetto a Erin, che pensavo sarebbe potuto tornarle utile durante i suoi viaggi. E soprattutto speravo che l'avrebbe tenuto al sicuro. Esso appartiene a una triade di reliquie, due delle quali sono in tuo possesso.”.

 

“ Si riferisce al mantello di mio padre e all'anello di Voldemort? Ai Doni della Morte?”, domandò il ragazzo con voce quasi spaventata e gli occhi smeraldini pieni di stupore. Aveva scoperto della natura del suo mantello e della pietra una volta che era a cena dai genitori di Luna e la conversazione si era spostata sulla reliquia di cui stava cercando di padroneggiare l'uso.

 

Xenophilius Lovegood gli aveva parlato di un'antica favola del loro universo dove tre fratelli maghi aveva ricevuto in dono dalla Morte stessa un dono a testa: una bacchetta più potente di ogni altra, una pietra capace di resuscitare i morti e un mantello dell'invisibilità privo di difetti. I primi due avevano portato alla fine prematura del loro proprietario, come ovviamente la triste mietitrice aveva pianificato, ma l'ultimo dei fratelli riuscì a nascondersi fino alla propria vecchiaia e passò il mantello al figlio per poi consegnarsi spontaneamente alla Morte come fosse la cosa più naturale del mondo.

 

Guardacaso, oltre ad avere una pietra dotata di grandi abilità necromantiche, Harry era anche in possesso di un mantello dell'invisibilità incredibilmente antico. Era una coincidenza troppo grande per essere tale, e se avevano ricevuto prove sull'esistenza degli dei e altre entità non meno potenti, nulla vietava l'esistenza di manufatti simili. Non fu però esattamente con gioia che Harry si rese conto che cosa avesse tra le mani. A volte sentiva di avere un fardello sulle spalle inferiore solo a quelli di Arthur, Merlino e Ar'tuu.

 

“ Sì. Ti risparmierò per il momento i dettagli sulla folle ambizione che ebbi da ragazzo sul raccoglierli e per la quale i miei cari pagarono caro. Riuscì effettivamente ad avere la bacchetta dopo un duro duello e la tenni per diversi anni. Ma arrivato in questo mondo il suo potere divenne troppo difficile da controllare. Così la offrì a miss Tarn, sperando che l'avrebbe aiutata durante la sua missione in Africa. Lì intendeva affrontare quattro dei più terribili mostri che calchino la Terra dei Rifts... i quattro Cavalieri dell'Apocalisse.”.

 

Un brivido passò lungo il collo di Harry nel sentire quel nome. Aveva trascorso intere notti ad ascoltare i racconti di Arthur e compagni sui pericoli affrontati in America, più che sufficienti a fargli venire gli incubi.

 

Ma per quanto pericoloso fosse il continente americano, almeno non era diventato la casa delle quattro entità che un giorno avrebbero potuto distruggere il mondo.

 

I quattro cavalieri descritti nel libro di San Giovanni erano infatti arrivati dopo il primo Cataclisma e da allora si erano stabiliti in Africa, cercando di ricongiungersi per formare la creatura che avrebbe dovuto cancellare dall'esistenza il loro già straziato pianeta .

 

Questo per non parlare dell'Impero della fenice, la nazione che aveva inglobato Egitto e Libia, solo per citare alcune nazioni. Il suo sovrano, Rama- Set, era un sadico che faceva quasi rimpiangere i fomori e aveva ridotto quasi tutta la popolazione umana in schiavitù.

 

“ La Morte... sconfitta da artefatti che essa... o esso, avrebbe donato a umani del nostri mondo..”, disse con un sussurro inquieto, cui Silente rispose con un cenno affermativo.

 

“ Così Erin spera. Quando le raccontai dei Doni, lei sperò che potessero essere un modo per riuscire a contrastare lui e gli altri cavalieri, ma non potevo darle l'unico ricordo rimastoti di tuo padre. Tanto più che non avevo idea dove trovare la pietra finchè tu non mi evocasti la prima volta. A quanto pare ha trovato finalmente la posizione di Morte, vicino alle piramidi, e crede che i due doni rimasti siano necessari per batterlo una volta per tutte.”.

 

Harry sbuffò e si grattò nervosamente i capelli, cercando di processare quanto aveva appena sentito. Non era certo nuovo alle novità inquietanti della Terra dei Rifts, ma contrastare quattro dei suoi abitanti più terribili non era nei suoi piani. Specie considerando che la campagna per liberare la Francia e la Cina era sempre più una certezza.

 

“ Che dovrei fare secondo lei? Sono già stato nel nostro mondo per cercare l'ultimo horcrux di Voldemort, ma qualcuno l'ha già preso. Potrebbero avere bisogno di me qui, non posso sparire in Africa, se questo è il suo suggerimento. Per importante che sia la missione.”, disse il Mago da battaglia con un sospiro. Silente si sistemò gli occhi, pensando a una risposta per il suo ex pupillo.

 

“ Non so che dirti, Harry. Secondo Fanny, molte oscure forze sono sul punto di muoversi sia in Africa che a Camelot e sebbene sono certo tu saresti un ottimo aiuto ai tuoi amici qui, può essere che il tuo ruolo debba essere giocato altrove.”.

 

“ Lei potrebbe portarmi lì?”, domandò Harry, sentendo un brivido di paura e allo stesso tempo eccitazione nel raggiungere un altro dei luoghi più misteriosi della Terra dei Rifts. Una parte di lui in effetti non poteva negare di anelare a una simile missione. Era un Mago da battaglia ed era stato cresciuto da Sirius Black d'altronde, l'avventura stessa gli scorreva nel sangue.

 

“ Non direttamente da miss Tarn. Ma può attingere dal potere di un Albero Millenario per trasportarti a un altro in Congo. Il resto del viaggio dovrà essere svolto in volo.”.

 

“ Parlerò coi miei amici. Per la gloria di Camelot e per la sopravvivenza di tutti gli abitanti di questo pianeta, decideremo se è il caso di partire.”, disse infine il ragazzo allargando le braccia. Silente sorrise e posò una delle proprie mani spettrali sulla spalla dell'allievo con un sorriso rassicurante.

 

“ Qualunque sia la vostra scelta, Harry, ognuno di noi che è ormai nel mondo di più, contuierà a vegliare su vuoi e sul nostro popolo. Decidi con serenità e possano gli dei proteggerti sulla strada che sceglierai.”.

 

“ Grazie, professore. Torni pure al suo riposo. Cercherò di non deluderla.”, disse Harry sfregando l'anello, e Silente sparì dandogli un ultimo cordiale saluto.

 

Conclusa anche quell'incombenza, il ragazzo sospirò e tornò a casa. Sarebbe stata una lunga discussione la mattina successiva.

 

*****

 

Il rigido clima dell'europa nord orientale aveva lasciato per breve tempo spazio a una splendida giornata di sole. Molti abitanti della zona si stavano beando delle luci create dalla neve sciolta e ne approfittavano per svolgere i lavori più immediati.

 

Purtroppo Ar'tuu e il suo gruppo non potevano ammirare tale visione, avendo ricevuto una missione dal capoguerra Kolodendo che li aveva portati in un luogo dove i raggi solari non arrivavano. Diversi bambini erano state rapiti da una congrega di streghe e il condottiero aveva chiesto loro di salvarli in cambio di una raccomandazione per lady Romanov. Krum era dovuto però rimanere al campo come 'assicurazione' in caso i suoi compagni non tornassero.

 

I cinque avventurieri non avevano dunque esitato all'andare al soccorso delle vittime. Lasciata Morrigan e la loro guida al campo di Kolodendo dopo aver ricevuto ogni indicazione necessaria, si erano avventurati in una foresta piena di uomini impiccati, combattendo a volte qualche licantropo o demone minore fino ad arrivare al rifugio delle megere, una macabra capanna delle dimensioni di una piccola caserma.

 

Simboli demoniaci e blasfemi pendevano ovunque, mentre era possibile avvertire dall'interno un miscuglio di inquietanti canzoni e gemiti terrorizzati. Shey, a bordo del suo robot più veloce, aveva circondato l'intero edificio in cerca di un punto da cui entrare per salvare gli ostaggi.

 

“ Ho trovato una porta incustodita sul retro. Abbastanza grande perchè un uomo adulto ci passi.”, disse la voce della Tecno- fata negli auricolari dei suoi compagni di viaggio. Ar'tuu annuì e cominciò rapido a pensare a un piano d'azione.

 

“ Bene. Hermione e Ner'He, sarete i primi a procedere. Sfonderete la porta principale e darete il primo colpo alle streghe. Ron, il tuo fucile è carico?”, domandò il sovrano ai propri compagni, che stavano dando l'ultima sistemata alle loro armi.

 

“ Sì, vostra grazia.”, confermò il giovane Mistico, i cui sensi avevano avvertito già da lontano il malefico potere delle streghe. Gli ricordavano il suo vecchio incontro con Voldemort, un puro concentrato di avidità e cattiveria.

 

Se alcuni dei bambini possedevano le sue stesse abilità extrasensoriali, non voleva immaginare cosa stessero provando dopo giorni di prigionia.

 

“ Molto bene, tu agirai da cecchino per offrirci copertura e Shey sorvolerà la zona, intervenendo in caso di bisogno. Io approfitterò della distrazione dei nostri compagni per ingaggiare le streghe da dietro, dando loro il tempo di salvare gli ostaggi.”, finì di spiegare Ar'Tuu, che cominciò quindi a correre assieme ad Hermione e Ner'He, da cui si separò per dirigersi sul retro dell'edificio.

 

I bambini rapiti erano stati chiusi in un cerchio e legate da corde simili a serpenti. Ognuno di loro guardava con occhi pieni di terrore le loro carceriere. Erano la perfetta immagine delle classiche streghe. Rughose, con orribili capelli neri e un sorriso perfido a svelare i denti marci. A coprirle pochi stracci, l'unica vera difesa per i loro corpi proveniente da incantesimi protettivi.

 

Il capo della congrega iniziò la sua litania, accompagnandone le parole con smorfie che ne intensificavano la bruttezza.

 

“ Oggi, sorelle, offriamo queste vite innocenti a lord Chernabog. Possa il signore della notte garantirci forza e protezione contro i sacrileghi che trattano le sue terre come un campo da gioco.”, disse in rumeno antico, proseguendo quindi con versi ripetuti via via dalle sue sottoposte. Una delle bambine pianse spaventata, mentre ombre presero a lambire i corpicini tremolanti. Quando un'altra strega si avvicinò loro con un coltello a spirale la porta principale venne sfondata in una tempesta di schegge, lasciando entrare Hermione e Ner'He, che rivolsero minacciosi la loro attenzione sulle streghe, dietro di loro neve e vento a enfatizzare il loro sguardo furioso.

 

“ Siamo inviati e amici del capoguerra Kolodendo. Lasciate andare i bambini e ce ne andremo senza farvi del male.”, ordinò con tono freddo la Viandante, avvolgendo le mani di energia elementale pronta a lanciare i suoi incantesimi al primo movimento di quegli esseri disgustose. Le megere sibilarono, irate da quell'intromissione nel loro sacro( o blasfemo) rito.

 

“ Mai, piccoletta, le offerte per il nostro restano qui dove sono. Puoi unirti a noi o morire coi nostri sacrifici!”, disse la capo congrega creando una serie di sfere infuocate, opportunatamente parate da Hermione con una barriera magica, mentre Ner'He accanto a lei cominciò a menare potenti colpi di mazza in modo da arrivare agli ostaggi, sfasciando più di una testa.

 

Una delle streghe provò a scagliare un arco di fulmini sul Blucie, ma potente lampo di luce le perforò il petto, anticipando l'entrata di Ar'tuu con Caliber- X carica di energia psionica, illuminando a giorno quell'orribile tugurio.

 

“ Siete liberi, scappate coi miei compagni!”, disse il Guerriero psionico ai bambini, mandando ognuno di loro con una precisa telecinesi tra le braccia di Hermione , che scappò via coperta dal corpo del compagno squamoso mentre Ar'Tuu prendeva il loro posto nel sterminare le megere.

 

La lama cianotica di Caliber- X si muoveva a una rapidità incredibile, lasciando fasci di luce e schizzi di sangue nell'aria mentre le streghe cercavano di contrastare l'abilità di Ar'Tuu e la forza dei suoi attacchi psionici, ma proiettili laser o dardi di fuoco opportunatamente sparati da Ron dal suo nascondiglio rendevano la cosa ancora più difficile.

 

In breve il re di Camelot si ritrovò solo in mezzo a rovine di quella che era stata la base della congrega. Dando un'ultimo sguardo schifato dalle megere, si sbrigò quindi a raggiungere i suoi compagni per tornare da Kolodendo, al cui campo giunsero il mattino successivo.

 

Assieme al capoguerra, un tedesco da capelli e baffi neri pesantemente vestito come un aitante cosacco dei tempi antichi dal cipiglio fiero, c'erano i genitori delle vittime, più che felici di rivedere i loro figli sani e salvi. I piccoli corsero nella neve a perdifiato, quasi inciampando prima di essere presi dalle madri.

 

“ La vostra fama non rende davvero giustizia alle vostre abilità, sire. Avete completato questo compito in metà del tempo che avrei creduto. E senza che nessuno degli ostaggi fosse ferito.”, commentò compiaciuto Kolodendo, osservando la commovente scenetta assieme ai viaggiatori di Camelot.

 

“ Risparmiate i vostri complimenti per quei bambini, capoguerra. Hanno affrontato la situazione con incredibile coraggio, facendosi forza a vicenda durante la prigionia di quelle blasfeme racchie.”, disse Ar'tuu, lieto di aver compiuto un'altra piccola impresa in quel periglioso viaggio. Gli aveva ricordato i giorni in cui ancora i territori di Camelot erano privi di un re e lui girava ovunque potesse per prestare aiuto, incappando anche nei maghi deragliati dal secondo Cataclisma.

 

I due condottieri presero dunque a passeggiare insieme lungo il campo, osservando assieme il misto di truppe e civili che svolgevano la loro routine quotidiana. Il lord protettore delle isole britanniche era alquanto interessato nel vedere le strategie dei capoguerra russi.

 

I soldati di Camelot non erano certo combattenti di scarso calibro, a qualsiasi razza appartenessero, ma a volte temeva di averli resi soprattutto un supporto per gli ufficiali dotati di magia, poteri psionici o impianti più pesanti. Le truppe russe dal canto loro, a qualsiasi capoguerra avessero prestato giuramento, erano killer temprati dal freddo e dalle mille insidie della loro terra, di cui utlizzavano ogni vantaggio che essa concedeva loro.

 

D'altronde anche la piccola banda che Ar'tuu aveva incontrato giorni prima era stata sconfitta solo grazie a un misto di lavoro di squadra e superiore potenza offensiva.

 

“ Dite bene, sire Ar'tuu. Ora, al sicuro nei loro letti, potranno riposare senza timori. Intanto ogni promessa è debito, e manderò un messaggio a lady Romanov. Non mancherà di ricevervi come meritate.”, rispose con tono cordiale il giovane Capoguerra. Ar'tuu annuì lieto.

 

“ Dite che avrà qualcosa da ridire sui miei compagni? Non vorrei capitare in eccessivi incidenti già prima di arrivare a Sovietski.”, domandò il sovrano, temendo che i suoi compagni potessero avere problemi anche giunti alla meta per la loro razza o le loro abilità. Kolodendo non perse tempo a tranquillizzarlo.

 

“ No, lady Romanov è una delle donne più ragionevoli che conosca. Finchè continuano a usare la stessa condotta degli ultimi giorni non avranno di che temere da lei. Gradite riposare qui per un po', a questo proposito?”, domandò cordialmente il capoguerra.

 

“ Grazie per l'offerta, ma no. Abbiamo già approfittato abbastanza della vostra ospitalità e la strada è lunga. Domattina ripartiremo- rispose Ar'tuu con lo stesso tono, prima di diventare improvvisamente più guardingo- Ultima cosa però. .. riguardo Orloff?”.

 

“ Orloff è un cane da combattimento per cui non esiste nient'altro che il suo disgustoso lavoro- spiegò Kolodendo a braccia incrociate, il viso una maschera di preoccupazione- teme una Russia coesa, dove non sarà più libero di spadroneggiare indisturbato. La vostra proposta a Sovietski è quanto più si avvicina a una chance per riunire il territorio e dargli una parvenza di legalità. Non vi permetterà di agire indisturbato. Per favore, non permettegli di fermarvi. ”.

 

“ Non lo farò, ve lo prometto. Sapevo già che questo viaggio non sarebbe stato facile, ma lui non è che un ostacolo tra tanti.”.

 

“ Vi auguro buona fortuna dunque, vostra maestà.”, concluse dunque Kolodendo porgendo la mano ad Ar'tuu, che ricambiò volentieri assieme a uno sguardo di profonda stima.

 

* ****

 

In una piccola radura del Minnesota stava prendendo luogo un incontro con pochi eguali. Diversi Mietitori, avvolti nei loro mantelli neri, squadravano storti i gruppi di Sunaji e demoni davanti a loro. Illuminate dalla luce lunare, le armi e gli artigli dei due gruppi scintillavano sinistri.

 

Al centro della radura i loro rispettivi signori facevano lo stesso, in attesa del minimo segno di pericolo da parte dell'altro. Merlino sembrava più nervoso che mai, e le dita gesticolavano in attesa di formulare i suoi incantesimi più distruttivi con la massima rapidità se ve ne fosse stato il bisogno.

 

Vrena dal canto suo teneva la mano sul pomo della spada, il volto putrefatto chiuso in un ghigno che nascondeva la cautela che le aveva permesso di sopravvivere tanto a lungo. Da quella discussione sarebbe valso il suo futuro nella Terra dei Rifts.

 

“ Nixla. E' un piacere rivederti anche in questo piano materiale... dopo l'ultima volta che sei scappata dalle mie orde.”, disse Merlino, il tono teso come non mai mentre guardava la figura della non morta, sempre più tesa mentre ponderava una risposta che non scatenasse una battaglia.

 

“ Già, qulla volta mi avevi fatto il culo a strisce, non avevo più nessuno sul mondo che ci stavamo contendendo. Mi complimento poi per il corpo che ti sei scelto, molto... ingannevole. Quasi paterno, oserei dire. Non mi stupisce abbiano steso tante leggende su di te.”, disse con tono sardonico la donna, avvicinandosi con cautela accompagnandosi con qualche gesto della mano libera

 

L'aria era tesa e gli occhi dei Sunaji non smettevano di muoversi da una parte all'altra. Per la prima volta ebbero dubbi sulla loro alleanza, e si muovevano come inquietanti ombre in attesa di un momento per colpire il loro attuale padrone o Vrena, se fosse stato necessario.

 

“ Bando alle ciance, donna, non sono qui per parlare dei nostri attuali corpi e delle leggende che hanno ispirato o da cui noi stessi abbiamo tratto spunti. Hai detto che per te è ormai il tempo di dare il colpo di grazia per impadronirci di questo mondo e io sono d'accordo. Che hai in mente?”, domandò rudemente Merlino tagliando l'aria con un braccio. L'espressione di Nixla si fece più seria dopo quel gesto e decise di andare al sodo.

 

“ Ho saputo del tuo problemino con le Ley Line. Anche ora riesco ad avvertire la tua energia che si abbassa gradualmente nonostante il tuo accesso a esse sia più libero qui in America. Fossi umano potrei trasformarti un Mietitore e farti ricaricare con sufficienti anime, ma temo dovremmo agire direttamente sugli Alberi Millenari.”, spiegò con tono schietto. Lo sguardo di Merlino si fece interessato, ma comunque sospettoso.

 

“ Sono quasi due anni che ci provo, ma anche le mie migliori conoscenze sulla magia delle piramidi non hanno aiutato. Temo ci siano altre entità a manovrarli per impedirmi di connettermi alla mia vera forma. Forse lo stesso pantheon celtico.”, spiegò infastidito il mago, ricordando l'infinita sfilza di fallimenti collezionata negli ultimi mesi.                                                                                                                              

 

“ Fortunatamente ho preso qualcosina dagli Splugorth durante la mia ultima visita ad Atlantide- ribattè Vrena- Un certo tipo di parassita che si nutre di organismi carichi di energia magica. Loro l'hanno modificato affinchè assorbisse grandi quantità di energia magica in poco tempo prima di darla a un unico ricevitore. In questo caso te.”.

 

“ Sembra allettante... ma pericoloso, se qualcosa andasse storto. Di quanto tempo stai parlando?”, domandò di nuovo l'avatar di Zashan.

 

“ Alcune settimane, in effetti. Se decidessi di schierarti dalla mia parte, avremmo di organizzare una nuova invasione per distrarre i nostri avversari mentre ti ricarichi. Crederebbero semplicemente che demoni e dyval cerchino di nuovo alle isole con l'aiuto di un bel po' di non morti.”.

 

“ E come pensi mi dovrei tenere fuori dalla mischia? Ginevra e i cavalieri, in caso di una nuova crisi, si aspetterebbero che li aiutassi a organizzare il prima possibile le difese. La mia assenza desterebbe sospetti.”, domandò dunque il consigliere di Ar'tuu, grattandosi la barba.

 

“ Dirò di averti catturato. Annunceremo che sei stato il primo ad avvertire la mia presenza e speravi di bloccarmi senza perdite inutili. Per rendere la cosa ancora più realistica pensavo di chiedere anche un piccolo supporto a lord Ducson.”, disse la non morta, che aveva incontrato il capo della 'Vera' federazione durante i giorni in cui addestrava Voldemort. Gli aveva offerto un'aiuto nel prendere gli altri stati della Federazione e lui aveva capitolato subito.

 

Per sua fortuna niente continuava a essere più pericoloso e utile di uno stupido narcisista che si crede un genio.

 

“ Mhh, devo dire che gli ultimi millenni ti hanno fatto bene, Nixla. Hai giocato per bene Psyscape e tutti gli altri tuoi rivali, dovrò stare attento a non finire anch'io nella lista.”, rise dunque Merlino di gusto, avvicinandosi alla non morta per stringerle la mano. Per un breve istante, le dita rosate dell'incantatore e quelle grigiastre di Vrena si illuminarono di una luce gialla, che sancì il loro patto.

 

Si trattava del Patto infrangibile, un altro trucchetto importato dai maghi della Terra magica che permetteva di creare un patto cui entrambe le parti avrebbero dovuto tenere fede salvo conseguenze terribili.

 

“ Allora... alla conquista di Camelot e del mondo.”, disse giuliva Vrena una volta completato il rituale, materializzando un calice colmo di un puzzolente liquido nero, mentre Zashan fece apparire un bicchiere colmo di vino. I due nuovi alleati si scambiarono i bicchieri e bevvero con un sonoro cin cin, per poi scambiarsi altre strategie e tornare dai rispettivi uomini.

 

Uno dei Sunajii, lo stesso che aveva discusso con Merlino pochi giorni prima, inquieto da quanto aveva visto si avvicinò al mago.

 

“ Mio signore, è sempre convinto di aver fatto la scelta giusta?”, domandò l'ufficiale con tono quasi tremante. Cosa estremamente rara per un membro d'alto rango di uno dei corpi di assassini più letali del Megaverso.

 

“ E se anche avessi sbagliato, Mesar? E' troppo tardi per tornare indietro.”, ribattè Zashan, aprendo un portale per il suo rifugio a Camelot e sperando che quel patto scellerato gli avrebbe ridato il potere che Arthur Weasley e i suoi colleghi gli avevano tolto.

                                                                                                                                               *****

Salve a tutti, eccomi coi miei pessimi tentativi di instaurare un dialogo tra due entità lovecraftiane e il vero inizio di questa saga. Sono ancora preso da quello che spero sia il mio ultimo esame prima della tesi, quindi non so mai se vado troppo di fretta o no. Fatemi sapere, spero di tornare presto con capitoli più soddisfacenti. Intanto ecco il solito dizionario di Rifts.

                                                                                                                                       *****

I quattro cavalieri: Potentissimi demoni apparsi dopo il primo Cataclisima, quando si aprirono i Rifts. Dotati di enormi poteri magici e psionici, oltre che fedeli mostri che usano come cavalcature e potentissime armi magiche. Il loro scopo è riunirsi a Morte per fondersi in un unico potentissimo mostro.

Parassiti e mostri: organismi modificati dalla bio magia per attaccarsi a persone e donare loro particolari abilità, con cui spesso vengono anche diversi problemi( in particolare nel primo caso). Comunissimi nei mercati degli Splugorth, dove vengono anche installati in alcune armi.

Erin Tarn: Famosissima avventuriera e scrittrice i cui diari di viaggio sono stati pubblicati in varie nazioni, inclusa la quasi analfabeta Coalizione, che l'ha messa sulla propria lista di 'uccidere a vista'. Originaria di Lazlo.

Ducson: Discendente del fondatore della Federazione della Magia, attualmente divisa in vari stati indipendenti. In passato si recò dai Signori della magia, tre semidivinità che governano alcuni dei territori principali, chiedendo di diventare il capo di tutta l'alleanza. La richiesta venne ovviamente rifiutata e al momento governa su una città piena di demoni e incantatori malvagi.
 

  
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