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Autore: cin75    20/06/2021    2 recensioni
Sarebbe davvero una bella lotta: Lightwood vs Winchester
Io ci provo!!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Gli ascoltatori tacquero per un momento, poi fu Magnus ad interrompere quella sorta di stasi.
“Forse posso aiutare!” e fece come suo solito. Schioccò le dita per attivare la sua magia e mosse le mani in modo quasi ipnotizzante. All’improvviso davanti agli occhi di tutti non vi erano più solo 5 punti rossi, ma un pentacolo illuminato di un rosso accesso.
“Perchè questo non mi sembra affatto un bel segno?!” fece Jace ricevendo uno sguardo di assenso da parte del fratello maggiore.
“Perchè non lo è!” fece Magnus. “C’è l’istituto al centro.” disse indicando la posizione dell’edificio sotto glamour, giusto al centro del simbolo illuminato.
“E’ una gigantesca trappola del diavolo!” riferì Dean.
“Una trappola del Diavolo?!” fece Simon.
“Il pentacolo ha molti usi in magia. Può essere un portale per una delle dimensioni dell’Inferno. Ma può anche essere una sorta di gabbia. Al suo interno , un demone può ben poco.” spiegò Magnus.
“Già!” fece Sam.
“Tempo fa, una cosa del genere è stata già fatta per evitare che dei demoni raggiungessero una porta dell’Inferno o che da quella porta ne uscissero. Niente di soprannaturale entra o esce dai suoi confini.” raccontò in breve Dean mentre nella sua mente brevi flash di ciò che accadde nel cimitero di Skull gli si illuminarono ben chiari.
“Vuoi dire che siamo rinchiusi in questa specie di barriera magica?” chiese Isabel.
“Non solo noi. Se quei bastardi infernali hanno agito così è perché vogliono qualcosa che è qui e si sono assicurati che nessuno disturbi i loro piani e tanto meno che nessuno possa venire in vostro aiuto. Devono volere talmente tanto quello che stanno cercando che si sono chiusi all’interno della trappola.” riferì  Sam.
“Allora mi correggo. Vuol dire che siamo chiusi con un’orda di demoni senza avere la possibilità di ricevere aiuto esterno?!” replicò la Lightwood.
“Non avrei saputo dirlo meglio.” convenne Dean.
“Ok..la questione è: che cosa avete qui che possa interessare a dei demoni fuori controllo?” chiese Sam.
“Noi non abbiamo manufatti che possano interessare loro. Non...” fece Isabel e poi fermandosi come se avesse appena realizzato.
“Cosa? Cosa c’è?” chiese Alec.
“Izzy?” si accodò Magnus.
La ragazza guardò i due e sospirò ormai consapevole. “Perchè siete qui Alec?” chiese al fratello e al cognato.
“Non capisco!” fece lo stregone.
“La vostra visita era già prevista!” comunicò Isabel.
“Beh!, sì!! stasera dovremmo avere un incontro con...” e anche lui restò fermo a metà frase e guardò il marito.
Magnus comprese.
“Ohw!” fecero entrambi. Consci dell’evidenza.
“Ehi!?” li richiamò Simon.
“Potete condividere con la classe?!” si ritrovarono a dire insieme Jace e Dean che subito dopo si guardarono seccati, tornando ad ignorarsi di nuovo.
“Io e Magnus siamo qui oggi perché avremmo dovuto avere un incontro con un potente rappresentante del mondo dei nascosti.”
“Sarebbe a dire?” fece Dean.
Alec provò a spiegare semplicemente. Di certo non poteva sapere quanto invece quei due cacciatori ne potevano già sapere.
“In questo periodo, diciamo, che ai posti di comando ci sono stati parecchi sconvolgimenti. Chi governava è stato abbattuto e chi aspirava a governare c’è riuscito o ci sta ancora provando. E un avvicendamento al potere è toccato anche all’inferno e stasera avremmo dovuto incontrare la nuova ...reggente!” scelse come  titolo dovuto.
“Oh cazzo!!” lo fermò Dean ridendo quasi nervosamente.
“Come scusa?” si stranì Jace.
“Non ci posso credere!” si accodò Sam. “Voi...voi state aspettando..”
“Rowena McLeod” finì per lui, Dean.
“Come fate a conoscere la nuova regina degli Inferi?!” si stupì Alec

“Perchè ho tirato fuori dai guai i loro bei culetti sodi da cacciatori più di una volta!!” fece la voce dal tono tipicamente inglese della “regina”

Il gruppo si voltò, sorpreso da quell’improvvisata.
Alec le andò incontro come figura diplomatica più alto in grado, seguito da Isabel.
“Vostra Altezza ...come mai già qui? E’ in anticipo e purtroppo l’istituto è in uno stato di allerta e potrebbe essere pericoloso per la sua incolumità.” asserì con diplomazia.
“La vostra simpaticissima Catarina Loss si stava confrontando con quella parte del mio regno che voi chiamate Labirinto a spirale , ma che io chiamo semplicemente Manicomio infernale e così ho rubato un passaggio. E poi, mio caro, credimi, molti direbbero che in mia presenza sono gli altri ad essere in pericolo. A partire da quei due gentiluomini alle tue spalle!” fece indicando Sam e Dean, che chiamati in causa si avvicinarono.
“Rowena!” fece cordiale Sam, sorridendole sinceramente.
“Mio dolce Samuel. È sempre così bello rivederti.” ricambiò lei.
“Dimmi che non ci sei tu dietro questo casino, Rossa!” si fece avanti Dean, al suo solito modo.
“Sempre così affettuoso, Winchester.” rispose piccata lei.
“Affettuoso? Con te? E poi dove starebbe il divertimento tra noi?” replicò lui ricevendo in cambio un cenno di assenso.
“Voi vi conoscete a quanto pare!” si intromise Magnus portandosi di fronte all’illustre ospite.

I due sembrarono scrutarsi, studiarsi. Magia contro magia. Enorme potere contro enorme potere.
“Sempre così troppo sopra le righe , Bane?!” alludendo lei all’aspetto estetico.
“Sempre così troppo oltre le tue competenze, Mcleod?” invece lui, al suo nuovo titolo.
Sembrava una sfida e nei loro sguardi brillava quasi la scintilla magica che da lì a poco avrebbe scatenato una battaglia che avrebbe potuto distruggere tutto quello che c’era attorno a loro.
Poi un leggero sorriso piegò le labbra di entrambi.
“Ciao Bocconcino!”
“Ciao Gattino!”
Dopo di che si abbracciarono con trasporto. Quando misero fine alla loro stretta amichevole si resero conto di essere sotto lo sguardo attonito di Alec e i due fratelli.
“Bocconcino?” replicò divertito Dean come era divertito Sam.
“Gattino?!” fece invece meno divertito Alec guardando con una certa gelosia il marito.
“Tranquillo Alexander. Tra me e questa splendida strega c’è solo una secolare amicizia. Ci siamo tirati fuori dai guai a vicenda un numero indefinito di volte!” disse a sua difesa.
“Già. Poi tra noi si è messa quella serpe di Camille.” ricordò lei fintamente offesa di quel tradimento.
“E da quello che ricordo tu spasimavi per quel ricco possidente scozzese!”
“Oh per tutti gli inferi! Non mi nominare quel farabutto!” poi un’espressione triste le si palesò sul viso. “Ma dimmi...sono vere le voci sulla dolce Dorothea? Lei è...” ma non finì.
Magnus arricciò le labbra in segno di dispiacere. “Sì, purtroppo si. Dot è morta.”
“Che peccato. Se non fosse stato per lei, il mio soggiorno a Salem sarebbe stato così noioso!” fece con amarezza per quel ricordo, mentre poggiava una mano sul braccio di Magnus, diminuendo la loro distanza.
“Ok ok..quando avete finito di ripercorrere il viale dei ricordi, che ne dite di risolvere il casino in cui ci ritroviamo tutti!?” si intromise Alec mettendosi tra lei e il marito. Lei si accorse del gesto e così prima di raggiungere i suoi due vecchi amici, lanciò la frecciatina.
“Mi era giunta voce che il mio adorato gattino ormai era diventato domestico, ma che ad addomesticarlo fosse stato un valoroso quanto geloso guerriero dal volto angelico, lo ignoravo!” e andò via strizzando l’occhio. “Ricorda il nostro giuramento di condivisione, Bane!!” lanciando uno sguardo ammiccante ad Alec.

Alec strabuzzò gli occhi e stranito quanto furente guardò il marito che sorrideva stranamente compiaciuto.
“Stai scherzando, vero? Sta scherzando!!?” esclamò quando vide Magnus non fare una piega al ricordo di quell’assurdo giuramento. “Magnus??”
Lo stregone lo afferrò per un braccio, fermandolo.
“Alexander, non esiste universo in cui io possa mai pensare di stare con qualcuno che non sia tu. Tanto meno, ne esiste uno in cui ti permetterei di stare con qualcuno che non sia io. Ci amiamo e ci apparteniamo e questo dovresti ormai saperlo da tempo.” asserì con quel tono di voce che riusciva sempre a placare l’animo dello shadowhunter, poggiandogli la mano tra guancia e collo.
Alec sospirò tranquillo perdendosi negli occhi dell’altro. “Scusami!” disse calmo compiendo lo stesso gesto del marito. “Il fatto è che questa storia mi sta confondendo. Ti rendi conto che siamo praticamente in trappola , aspettando che dei demoni ci attacchino?”
“Alexander...abbiamo affrontato cose brutte ed esseri ancora peggiori. E abbiamo sempre vinto. Affronteremo e supereremo anche questo. Insieme, lo sai, possiamo farlo.”
“Insieme!” convenne Alec.

Appena distanti dal gruppo che faceva la conoscenza di Rowena, Sam e Dean, si presero qualche minuto per loro e per fare il punto di quella situazione assurda.
“Ok! Prima di tutto...” iniziò Sam. “La prossima volta che ti dico “andiamo a casa!”, per favore ...andiamo a casa!”
“Cavolo come ti conosco!! stavo aspettando di sentirtelo dire!!” fece sarcastico il maggiore. “Ora veniamo alle cose serie: credi davvero che quei figli di puttana demoniaci siano qui per Rowena?!”
“Ascolta Dean...lo sai che non tutti all’Inferno sono stati ben lieti di vedere Rowena seduta sul trono sapendo che fino a poco prima era pappa e ciccia con noi due….quindi qualcuno potrebbe aver architettato tutto questo sapendo che lei sarebbe stata qui.” riflettè il più giovane.
“Quindi è solo un caso che noi due ci siamo finiti in mezzo?”
“Strano a dirlo, ma si. Questa volta il casino non lo abbiamo causato noi!”
“Questo non significa che ce ne possiamo fregare!” fece deciso il maggiore. “Possiamo fregarcene?!” azzardò a chiedere dubbioso.
“Mai pensato di fregarmene.” rispose Sam.
“Lo immaginavo!” convenne Dean.
“E poi...hai visto questo posto?...wow! Se all’inizio il bunker era come un luna park, questo è...” e inspirò alla ricerca del posto giusto.
“Disneyland?!” lo aiutò Dean
“Con tanto di giri bonus!!” asserì Sam entusiasta.
“D’accordo...e come li aiutiamo questi bimbi sperduti?” ironizzò Dean.
“Ok...prima cerchiamo di capire perché ce l’hanno con Rowena perché è chiaro che non può essere una coincidenza che lei sia qui e che la trappola sia stata attivata adesso con tutti i demoni bloccati all’interno diretti verso questo posto.”
“Ben detto. Cerchiamo di capire chi non è contento di gridare “Lunga vita alla regina!””
“Già!” e così, in accordo, si avvicinarono al resto della squadra, mentre Magnus e Alec erano ancora appartati a parlare.
“Ehi!! Giulietta e Romeo!! perché non vi unite alla compagnia?” li richiamò Dean attirandosi addosso uno sguardo truce da parte del ragazzo e uno divertito da parte dello stregone. E poi: “Chissà chi è Giulietta tra i due?!” sibilò tra i denti in modo che solo Sam potesse sentirlo. Il minore strabuzzò gli occhi in imbarazzo.
“Ma vuoi smetterla? Che problemi hai??” lo rimproverò.
“Nessuno. Sono solo curioso. Il damerino è uno stregone secolare chissà con quanta esperienza, lui...” ammiccando ad Alec. “..è un poppante di quanti? 20..25 anni ?”
“Per l’amor di Dio, Dean...” lo fulminò severo Sam.
In quel momento passò alle loro spalle, Simon e ghignando , con discrezione: “Credimi, amico. Ti sorprenderebbe sapere chi è Giulietta tra i due!!” e si allontanò sorridendo , lasciando capire che il suo udito da vampiro li aveva scoperti.
“Che figura!!” sussurrò frustrato  Sam, mentre Dean impertinente come non mai, posò lo sguardo sulla coppia , specie su Alec ed esclamò un almeno discreto: “Chi l’avrebbe mai detto!!”
Alec lo sentì e guardandolo stranito: “Che intendi?!”
Dean scosse la testa, arricciò le labbra e rispose semplicemente: “Niente, pensieri miei!!”

“Ok! Finite l’evacuazione.” fece Isabel, dopo che congedò uno shadowhunter che le aveva portato un documento da firmare.  Poi : “Sappiamo che questo pentacolo tiene sia noi che questi demoni che si stanno avvicinando, all’interno. Che stanno cercando di arrivare a qualcosa, e che molto probabilmente vogliono arrivare alla regina. Ma non sappiamo il perché.”
“Esatto!” convenne Sam. “Questo ci porta ad una semplice domanda.”
“Che diamine hai combinato lì sotto, Rowena?!” si affiancò Dean.
“Che fine ha fatto il mio titolo regale?!” replicò offesa l’ex strega che in poche battute si era il persa il titolo di regina.
“Il tuo titolo te lo puoi infilare su per il….” ma venne prontamente interrotto da Alec.
“Ok..ok...il concetto è chiaro. Può bastare! Qui dentro, che siano umani o meno, diamo rispetto ad ogni titolo diplomatico.” fece e poi si rivolse alla “regina”. “A parte il modo poco educato con cui Winchester le si è rivolto, il senso della domanda rimane quello: che ha fatto per inimicarsi la sua stessa gente?”
Rowena acconsentì di rispondere e sospirò pensierosa: “Niente di che….ho ristrutturato qualche sala tortura, creato zone di svago per i miei demonietti più giovani, iniziato le pratiche per chiudere le porte dell’Inferno, fatto nuove nomine e tolto incarichi inutili...” e stava continuando con nonchalance.
“Aspetta...aspetta...che hai detto?” la bloccò Sam.
“Sì, sai com’è?! Con quello che succede quassù sarebbe inutile continuare con i corsi per i demoni degli incroci..”
“Non scherzare, Rowena!!” la richiamò Dean.
“Rowena davvero puoi chiudere le porte dell’Inferno? Di Edom e  di tutte le altre dimensioni?!” si intromise Magnus, decisamente colpito. Improvvisamente scevro da quell’atteggiamento frivolo con cui si era presentato. Sembrava quasi un altro uomo.
Rowena era abituata a vedere la serietà di Sam, la divertente ironia di Dean ma non la seria preoccupazione che vedeva ora sul volto del suo secolare amico. Quindi anche lei divenne seria.
“Voi lo sapete..” fece rivolta ai due Winchester. “..era una cosa che già il mio Fergus voleva attuare. Niente più demoni alla luce del sole. Ne avevate e ne avete già tanti dentro di voi da combattere ogni giorno. Quelli che potevano venir fuori dall’Inferno o da una delle sue tante dimensioni, sarebbero stati superflui. Così...perchè non tenerli tutti sotto controllo?”
“Non mi sembrano tutti sotto controllo!” fece Jace.
“Non ho detto di aver chiuso già le porte ma che ho iniziato.” replicò prontamente. “Il rituale di suggellamento delle porte dell’Inferno non è né facile, né breve.”
“No. Non lo è affatto!” convenne Magnus. “Ma hai il potere per farlo?”
“Di quanto potere stiamo parlando?!” intervenne Alec, decisamente allarmato nell’avere all’interno dell’istituto un essere, a quanto pareva, molto molto potente.
“Decisamente tanto. Per questo mi chiedo: puoi farlo davvero?!” domandò lo stregone alla vecchia amica.
Rowena drizzò le spalle. “Quando sono morta...definitivamente..” fece guardando Sam che , ancora in colpa, abbassò lo sguardo. “...avevo dentro di me un numero notevole di spiriti demoniaci, spettri furiosi, anime dannate. Tutto il loro oscuro potere invece di consumarmi come pensavo, è diventato parte di me e quando ho attraversato l’ingresso infernale la mia magia e quel potere sono diventati un tutt’uno rendendomi ancora più forte e potente e lo stare in quei luoghi oscuri mi ha resa potente al punto da poter intraprendere il rituale per la chiusura dei portali infernali. Cosa che a quanto pare non va’ giù a tutti i miei fedeli sudditi.” spiegò cercando così di chiarire di quanto potere stavano parlando.
“In pratica potresti radere al suolo questo posto con uno starnuto?!” fece presente Simon.
“Beh! Allora siete fortunati che non ho allergie!” ironizzò lei.
“Ma che fortuna!” sussurrò Clary.

   
 
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