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Autore: striscia_04    25/06/2021    0 recensioni
Seguite le avventure di Natsu ed i suoi amici, accompagnati e supportati, questa volta dai guerrieri di Dragon Ball, alla ricerca delle Sfere del Drago. Incontrerete i vecchi personaggi, in nuove e stane situazioni. Avrete a che fare con individui rissosi, perversi, e aggressivi, ma proprio per questo amati.
(Spero di avervi incuriosito e che leggerete e recensirete la storia. Questo è il mio primo crossover, quindi non so come sarà.)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bulma sorseggiava deliziata il suo caffè mattutino, mentre poggiava sulla ringhiera del balcone della Capsule Corp. Sulla sua testa un meraviglioso cielo azzurro si estendeva a perdita d’occhio. La scienziata si mise ad ammirare quella distesa turchese di spazio, attraversata da nuvolette bianche. Ingoiò un altro sorso di caffè, prima che il suo orecchio captasse uno strano rimbombo provenire dal suo giardino. Abbassò lo sguardo, che si posò su una grande navicella di forma ovale. La grande sfera riportava sul dorso la scritta “GRAVITY ROOM”, e da essa provenivano dei forti boati.
Il volto di Bulma si contrasse, infastidita dal baccano, “Ma non potrebbe allenarsi un po' più piano. Disturberà tutti i vicini.” pensò la donna, tornando a sorseggiare il suo caffè.
Stava per rientrare dentro casa, con l’intento di proseguire le sue ricerche, quando si vide venir contro due figure. Cadde all’indietro per la sorpresa e la tazza si infranse sul pavimento. Ancora sotto shock si ritrovò davanti il volto di Goku, che le sorrideva divertito da sopra la nuvola Speedy. Vicino a lui c’era uno strano ragazzo dai capelli rosa appuntiti, che fluttuava nel cielo sorretto da un gatto azzurro con le ali.
“Ciao Bulma, come te la passi?” chiese Goku, sghignazzando, “Ti sembra il modo di presentarti. Per poco non mi facevi venire un infarto!” urlò stizzita la turchina.
“Scusami non volevo spaventarti.” disse Goku, mentre Bulma si calmava, concentrando la propria attenzione sull’altro ragazzo, “Si può sapere chi è il tuo nuovo amico?” chiese indicando Natsu.
“Lui si chiama Natsu e questo è il suo gatto Happy.” rispose il moro, “Ci siamo conosciuti poco fa. Sai Bulma, Natsu è il figlio di un drago!” esclamò Goku, con una luce di eccitazione negli occhi.
“Come scusa, questo ragazzo sarebbe il figlio di un drago?! Un drago come Shenrong?”, chiese al limite della sorpresa la donna, fissando Natsu.
In effetti il suo volto somiglia a quello di una lucertola.” pensò Bulma, scrutando i grandi occhi di Natsu, dalle piccole pupille color pece, ed i lineamenti del viso spigolosi, che gli regalavano un’aria un po' tetra.
“Salve signora io sono Natsu.” disse esibendo un sorriso a trentadue denti, mostrando i canini pronunciati alla ragazza. Nonostante il suo aspetto, però, Bulma si sentiva tranquilla in sua presenza.  
Se Goku è diventato suo amico, non ho nulla da temere. Probabilmente è un mangione, maniaco dei combattimenti come lui.” pensò Bulma, mentre una gocciolina di sudore si formava sulla sua nuca.
“Allora Goku, a cosa devo il piacere di questa visita?” chiese la turchina,
“Vedi Bulma, Natsu sta cercando da molti anni suo padre Igneel, che è scomparso.” spiegò il moro, “Quando ho saputo che è un drago, ho pensato a Shenrong, e mi è venuta l’idea di cercare le Sfere del Drago, e chiedere a Shenrong dove si trova il padre di Natsu.”
“Sì, così finalmente rivedrò mio padre.” esclamò Natsu al settimo cielo,
 “Poverino mi dispiace. E dimmi Natsu da quanto tempo è che non rivedi il tuo papà?” chiese Bulma, intristita dalla disavventura del rosato.
 “Beh, ormai sono tanti anni. Ero un bambino quando è scomparso.” spiegò il Dragon Slayer, abbassando la testa.
“Non preoccuparti Natsu. Presto lo rivedrai!” esclamò Bulma, “Datemi solo un secondo, che vado a prendere il Dragon Radar nel laboratorio.”
I due si sedettero su un tavolino posto sulla terrazza, in attesa del ritorno di Bulma, quando avvertirono un suono metallico. Curioso Natsu si affacciò al balcone e vide una stana sfera da cui usciva un uomo, con i capelli neri appuntiti e lo sguardo austero. Gli strani abiti indossati dall’uomo erano tutti strappati e sul suo corpo erano visibili varie ferite.
“Chi è quel tizio?” chiese Natsu, “Ah, lui è Vegeta, il marito di Bulma.” rispose Goku, sorridendo alla vista del rivale.
 “Come mai era dentro quella strana sfera?”, “Quella è la sua stanza per l’allenamento gravitazionale. Lì dentro la gravità può variare in base alle impostazioni. Così ci si può allenare meglio.” spiegò Goku.
“Wow, che figata, mi piacerebbe provarla. Chissà se li dentro posso usare la mia magia?” disse Natsu sempre più eccitato.
Udendo i suoi schiamazzi, Vegeta sollevò la testa scorgendo i due sul suo davanzale, che lo fissavano. Contorse il volto, infastidito, dalla presenza di Goku. Poi spiccò il volo è in pochi secondi fu davanti ai due.
Natsu, per lo stupore di ritrovarselo davanti, cadde con il sedere per terra, “Incredibile sai volare?!” esclamò il rosato, ma Vegeta non lo degnò neanche di uno sguardo proseguendo fino ad arrivare davanti a Goku.
“Ehi Kakaroth, si può sapere cosa ci fai a casa mia?” chiese irritato, “Sto aspettando Bulma, perché deve prestarmi il Dragon Radar.” spiegò l’altro.
“A cosa ti servono le sfere del drago?”,
“Il desiderio da esprimere non è il mio, ma quello di Natsu.” disse il moro, indicando il ragazzo, che ancora seduto squadrava, insieme ad Happy, il nuovo arrivato.
“E tu chi saresti?” chiese Vegeta.
 Forse per il tono o per l’atteggiamento, ma Natsu provò subito un senso di astio verso quel tizio, “Io sono Natsu.” disse con tono fermo.
“Cos’hai da guardare?” chiese Vegeta, rivolgendosi al gatto blu, che lo fissava con gli occhi sgranati, ancora sorpreso per averlo visto volare. “N-niente.” rispose Happy, andando a nascondersi dietro Natsu, spaventato dallo sguardo truce del moro.
“Questo tizio mi fa paura.” bisbigliò all’orecchio del compagno, sperando che il diretto interessato non lo sentisse. “A me invece dà sui nervi.” disse Natsu, sollevandosi in piedi.
Vegeta ignorò completamente i due, la loro presenza lo infastidiva, ma non sembravano affatto interessanti come avversari.
“Kakaroth perché perdi tempo con quei due? Non lamentarti quando ti supererò!”, “Guarda che non sto affatto perdendo tempo. Infatti, una volta che avremmo espresso il suo desiderio io e Natsu ci affronteremo in un combattimento.” disse Goku, sul cui volto era dipinto un sorriso di sfida.
“Mi stai dicendo che vuoi combattere contro quella mezza calzetta.” disse Vegeta, mentre il corpo del rosato iniziava già a surriscaldarsi.
 “Guarda che Natsu è forte. È un mago ed è il figlio di un drago. Usa una strana magia, che gli permette di usare la forza dei draghi.”  rispose Goku, “Sono certo che il nostro scontro sarà fantastico!”
“Se lo dici tu.” disse il principe dei Sayan per nulla convinto della cosa,
“Ehi Natsu, che ne dici di farglielo vedere.” esclamò Goku.
Il rosato non se lo fece ripetere due volte, era già intenzionato a fare a pugni con quel tizio, anche senza il permesso dell’amico. Partì alla carica, ma Vegeta era già in guardia pronto a riceverlo. Il moro, però, non si aspettava di ritrovarsi davanti un muro di fuoco, a circondare il corpo dell’avversario. Per la sorpresa abbassò la guardia, ed il Dragon Slayer, gli sferrò un pugno sul volto.
Vegeta fu spinto all’indietro, mentre i suoi stivali creavano dei solchi sul pavimento, per tentare di arrestare la spinta. Quando finalmente si fermò, si portò la mano sulla guancia dolorante, avvertendo la sua pelle indurita e calda.
Quel bastardo mi ha bruciato la faccia.” pensò il Sayan, osservando con astio il ragazzo, ancora circondato dal fuoco. “Dannato ragazzino, adesso ti distruggo!” urlò, prima che il suo corpo venisse circondato da un’aura trasparente.
Caricò il nemico, ed in meno di mezzo secondo gli fu addosso. Questa volta il fuoco non bastò a proteggere Natsu, che ricevette un pugno in pieno volto, venendo scagliato via. Atterrò con un tonfo sordo nel giardino, creando un grande cratere.
“Natsu!” gridò Happy preoccupato dirigendosi verso il padrone,
 “Tsk, così impara a stare al suo posto.” disse il principe dei Sayan, volgendo le spalle al nemico. “Guarda meglio Vegeta.” lo ammonì Goku, con un sorriso divertito sul volto.
Il moro si girò di scatto, vedendo Natsu sollevarsi in piedi, sorretto da Happy, con un grosso livido nero sulla guancia. “Dannato bastardo, giuro che questa te la faccio pagare!” gridò contro Vegeta, con uno sguardo assettato di sangue.
“Andiamo Happy, facciamo vedere a quel tizio cosa succede a sottovalutare un mago di Fairy Tail!”, “Ayè!” rispose il gatto prima di sollevarlo per la schiena.
Il corpo di Natsu fu nuovamente circondato dalle fiamme, con sguardo furente squadrò Vegeta, e partì all’attacco. Il moro non si fece intimorire, anzi si preparò a scagliarlo via una seconda volta. I loro pugni stavano per scontrarsi, ma una voce furente si levò alle loro spalle.
“VOI DUE! COSA CAVOLO STATE FACENDO!”, entrambi si voltarono incrociando lo sguardo su Bulma, appena tornata con il radar in mano. La donna presentava un’ampia vena pulsante sulla fronte, ed il suo sguardo omicida, provocò a tutti i presenti un brivido. “MI STATE DISTRUGGENDO IL GIARDINO, RAZZA DI PAZZI SCATENATI!” continuò a gridare alludendo al grosso cratere creato da Vegeta.
“Ehi Bulma hai trovato il Radar?” chiese Goku avvicinandosi all’amica, “TU CHIUDI IL BECCO! NON POTEVI FERMARLI?” gridò di rimando la turchina. “Scusa, per quale motivo avrei dovuto fermarli, si sono scambiati a malapena un pugno.”
La risposta non piacque per nulla alla ragazza, e Goku vedendo il luccichio sinistro emanato dal suo sguardo, comprese che era meglio allontanarsi da lì. Afferrò prontamente il Radar, poi preso Natsu per la sciarpa si librò in cielo, e si allontanò velocemente dalla casa.
“TORNATE INDIETRO: PRIMA MI DISTRUGGETE IL GIARDINO E POI VE NE ANDATE COSÌ?!, sentì gridare a Bulma, e comprese di aver fatto la scelta migliore.
“Lasciali perdere.” disse Vegeta, osservando furente i due che si allontanavano, mentre con una mano si toccava una guancia. “Piuttosto, costruiscimi qualche macchinario sputa fuoco. Ho bisogno di allenarmi per resistere alle grandi temperature.” disse entrando in casa diretto verso la cucina.
Bulma sospirò rassegnata, seguendo il marito dentro casa, prima di tornare nel suo laboratorio.
Il cielo intanto aveva preso a scurirsi e fitti nuvoloni neri minacciavano pioggia. Nel centro della tempesta, si formarono delle strane scariche elettriche ed il cielo si squarciò. Dallo squarcio fuoriuscirono tre figure, che precipitarono giù dal cielo.
“Che succede?” gridò una delle tre sagome,
“Non lo so! Ma dobbiamo fermarci o ci schianteremo!”
“Presto Gajeel fa qualcosa!” gridò la figura le cui fattezze erano quelle di una giovane donna dai capelli azzurri.
“Cosa vuoi che faccia!?” urlò di rimando il diretto interessato, ovvero un uomo dai lunghi capelli neri, con il volto ricoperto di pricing.
“Ho un idea!” disse il gatto marrone, prima di afferrare la ragazza per la schiena e di spiegare le ali, “Gajeel trasformati in acciaio, questo dovrebbe attutire la caduta. Io intanto penso a Levy.”
“Ok.” urlò l’uomo tramutando il suo intero corpo in acciaio, poco prima di schiantarsi al suolo.
“Gajeel stai bene!” gridò Levy preoccupata, atterrando sul prato e avvicinandosi al compagno, “Sto benissimo gamberetto. Figurati se mi faccio male per così poco.” disse il moro uscendo dalla coltre di polvere, sollevatasi a causa dell’impatto.
Il forte boato prodotto dallo schianto aveva, invece, messo in allarme la famiglia Brief, così in meno di un minuto sulla terrazza della Capsule Corp. si erano riuniti Bulma, Vegeta ed i genitori di quest’ultima. La famiglia osservava incredula i nuovi arrivati, mentre la turchina si rammaricava per l’ulteriore danno provocato al suo giardino.
“Ehi voi due! Si può sapere chi siete e cosa ci fate nella mia proprietà?” urlò la donna, i tre si voltarono vedendo il piccolo pubblico che li stava osservando dal balcone.
“Buon giorno a tutti.” salutò una Levy imbarazzata, mentre Gajeel distoglieva lo sguardo, infastidito dalle urla della donna ed indisposto ad aprire bocca.
“Io ed i miei amici, ci scusiamo se siamo penetrati qui senza permesso.” continuò Levy, “Se devo essere onesta non ho la più pallida idea di come sia finita qui. So solo che siamo appena precipitati dal cielo.” spiegò indicando verso l’alto con un dito.
Bulma li fissò allibita scambiandosi degli sguardi con Vegeta, che non sembrava minimamente incuriosito dalla storia di quei tre, voleva solo che sparissero dalla sua proprietà. Ancora incredula Bulma, distinse sul braccio del ragazzo uno strano simbolo, che aveva già visto dipinto sul braccio di Natsu, poco tempo prima.
“Vi dispiacerebbe raggiungerci un attimo qui!” urlò ai tre, che presero ad avvicinarsi, appena furono a pochi passi, Bulma vide che uno dei tre era un gatto marrone, molto simile ad Happy. Sempre più sicura che quei tizi ed il nuovo amico di Goku si conoscessero li fece accomodare in casa, servendo loro qualcosa da bere.
“La ringrazio infinitamente signorina Bulma.” disse Levy sorseggiando una tazza di tè, “Si grazie mille, questo succo di kiwi è delizioso.” disse il gatto con le lacrime agli occhi.
“Wow non avevo idea che ai gatti parlati piacessero i kiwi.” disse Bulma divertita, “Beh, Lily è un gatto dai gusti particolari.” spiegò Levy.
“E tu non hai sete?” chiese la turchina a Gajeel, che non aveva neanche avuto la decenza di sedersi su una poltrona, rimanendo attaccato ad un muro, mentre scrutava la stanza. “Gajeel non è proprio il tipo da tè.” rise Levy imbarazzata dal comportamento del compagno.
“Posso portarti qualcosa da mangiare?” insistette Bulma rivolta verso il moro, che ghignò prima di parlare: “Portami del ferro!” A Levy andò di traverso il tè, mentre Bulma sgranò gli occhi per la sorpresa. Poco dopo vide il moro addentare pezzi di ferro, masticarli ed ingollarli come fossero normale cibo. Per la sorpresa a sua madre cadde l’innaffiatoio di mano, perfino Vegeta rimase esterrefatto alla vista della scena.
Levy, invece, sorrise tesa ed imbarazzata, nel trovarsi tutti quegli sguardi puntati contro, mentre Gajeel troppo intento a mangiare, non ci fece minimamente caso.
“Dovete sapere,” cominciò a spiegare la ragazza, “che Gajeel è un mago molto particolare, egli utilizza la magia del Dragon Slayer, e questo gli permette di nutrirsi di acciaio.”
La risposta, però, non fece altro che confondere i presenti, alche Bulma decise di farsi avanti e chiese: “Scusate, spero di non essere inopportuna, ma il simbolo che ha sul braccio il tuo compagno credo di averlo già visto. Inoltre, proprio poche ore fa ho conosciuto un ragazzo, che affermava di essere un mago e di essere il figlio di un drago, per caso lo conoscete?”
Gajeel si arrestò sollevando lo sguardo verso Bulma, che si sentì scrutare dentro da quelle piccole pupille rosso sangue. “Hai detto un ragazzo, che afferma di essere il figlio di un drago?” chiese Levy, “Per caso questo ragazzo, aveva i capelli rosa, una sciarpa bianca legata intorno al collo e viaggiava in compagnia di un gatto blu?”
“Sì proprio lui, ha detto di chiamarsi Natsu.” esclamò Bulma, prima che un rumore metallico la facesse sussultare, voltò lo sguardo verso Gajeel, il cui volto era attraversato da un sorriso sinistro.
“Quindi quel bastardo di Salamander era qui.” disse prima di sollevarsi, “Forza Levy, andiamo a cercarli, così finalmente posso spaccare la faccia a quel rompiscatole.”
“Gajeel piantala: primo non abbiamo idea di dove ci troviamo, sarebbe meglio capirlo, secondo non sappiamo dove sia diretto Natsu, terzo potreste mettere da parte le vostre solite risse per una volta.”, “No.” rispose seccamente l’altro, incrociando le braccia.
Bulma osservò i due iniziare a bisticciare, non più sicura che quei tre fossero amici del rosato, “Scusate se mi permetto, ma voi, quindi siete amici di Natsu?” chiese titubante. “Assolutamente no!” rispose Gajeel irritato, “Per favore ignoralo. Si noi siamo amici di Natsu, più precisamente siamo compagni, che lavorano nella stessa gilda di maghi.”
“Capisco, quindi siete in buoni rapporti.” chiese Bulma, “Oh sì! Semplicemente Natsu e Gajeel non vanno molto d’accordo, ma sono ottimi amici.”, “Io e quello stupido fiammifero non siamo affatto amici.” urlò Gajeel.
Ormai sicura di potersi fidare di loro, Bulma gli raccontò del suo incontro con Natsu, del fatto che era partito con Goku alla ricerca delle Sfere del Drago, gli spiegò cosa fossero, e che Natsu voleva chiedere al drago di dirgli dove si trovasse suo padre.
“Hai sentito Gajeel! È una notizia fantastica, se Natsu scopre dove si trova Igneel, molto probabilmente troverà anche tuo padre e la madre di Wendy. Non sei felice presto rivedrai tuo padre!” esclamò Levy al colmo della gioia. L’altro però, si incupì e prosegui il suo percorso verso la porta senza degnarla di uno sguardo,
“Cosa vuoi che mi importi di quel vecchio ingrato! Che ricompaia pure in circolazione, appena lo trovo gli spacco la faccia.” disse, “Dai muoviti, dobbiamo raggiungere quel bastardo di Salamander, troverò queste sfere prima di lui.”
Levy guardò mestamente il suo compagno, sapeva che Gajeel non era il tipo, che mostrava le sue emozioni in pubblico. E che, anche se non voleva ammetterlo la lontananza dal padre per tutti quegli anni lo aveva fatto soffrire, ma non si aspettava certo quella fredda reazione.
Sentì la zampa di Lily sfiorarle la mano, e abbassando lo sguardo vide il gatto, che le sorrideva fiducioso, alche si rasserenò.
Gajeel era ormai alla porta, pronto ad uscire quando fu richiamato da una voce,
“Ehi tu, fermo dove sei.” tuonò Vegeta, dirigendosi verso il Dragon Slayer, “Toglimi una curiosità, tra te e quel Natsu, chi è il più forte?”, “Ovviamente io.” ghignò Gajeel, indicandosi con il pollice il petto.
“Bene come immaginavo, voi Dragon Slayer, non siete poi questo gran che.”, “Come scusa?” chiese Gajeel, con una vena pulsante, che gli si ingrossava al lato della testa, e uno sguardo omicida dipinto in faccia.
“Semplicemente non siete all’altezza di noi Sayan. Quando Kakaroth mi ha detto, che una volta espresso il desiderio, lui e quel Natsu si sarebbero affrontati ho creduto, che potesse essere uno scontro interessante.” spiegò sorridendo, “Ma dopo esserci scambiati qualche pugno ho capito, che non era poi così forte. E tu mi sembri altrettanto penoso, tutto qui.”
Sul volto di Gajeel si dipinse un sorriso, poi sollevò una mano e cominciò a picchiettarla sulla testa di Vegeta: “Ma bene, parli tanto per essere uno che si è scottato, con le sue fiamme.” disse alludendo alla guancia bruciacchiata del nemico, “Quindi voi Sayan, sareste più forti di noi maghi. Non so se Salamander stesse facendo sul serio, ma anche fosse io sono su tutt’altro livello. Vedi di moderare i termini.” disse continuando a ridere dando piccoli scappellotti sulla testa del Sayan.
“Gajeel adesso piant…” Levy non fece in tempo a finire la frase, dalle mani di Vegeta fuoriuscì una luce accecante e Gajeel fu spinto via attraversando i muri della casa, scomparendo all’esterno. “Vegeta, ma cosa combini!” urlò Bulma, mentre Levy correva in terrazza preoccupata per il compagno.
Gajeel sentì il petto bruciargli, mentre una strana sfera di energia lo spingeva via, poi avvertì il tremendo contrasto con il terreno e la sfera gli esplose addosso. Levy guardò inorridita il vapore fluttuare verso il cielo. Gridò il nome del compagno pronta a precipitarsi in suo soccorso, ma Lily gli si parò davanti: “Lascia stare Levy, Gajeel sa cavarsela da solo.” Infatti, poco dopo un Gajeel sporco, con un’ampia bruciatura sul ventre apparve da dietro la coltre di polvere, guardando indemoniato verso Vegeta, che stava in piedi su quello che un tempo era l’ingresso della sua casa.
“Dannato bastardo, ti farò pentire di aver mancato di rispetto a me il principe dei Sayan!” gridò contro il moro, “Ah sì! Avanti vostra bassezza fatevi sotto.” urlò l’altro di rimando mettendosi in guardia.
Una vena pulsante si formò sulla fronte del Sayan, che si scagliò contro l’avversario. Gajeel non lo vide nemmeno arrivare, e lo scontro si trasformò presto in un pestaggio a senso unico, con il Dragon Slayer che incassava tutti i colpi, senza però riuscire a reagire.
Vegeta sferrò un pugno all’addome del mago, quest’ultimo, stanco di subire passivamente afferrò il pugno del nemico, trattenendolo. Tramutò, poi, il suo corpo in acciaio, ed il braccio divenne un artiglio ricoperto di squame di ferro. Contrasse il volto in un ghigno e colpì l’avversario con un pugno.
Vegeta, dovette ammettere, che quell’attacco lo aveva sentito, non era certo un pugno potente come quello di Kakaroth o degli altri nemici, che aveva affrontato, ma era sicuramente doloroso. Lo costatò anche il suo naso, che iniziò a gocciolare sangue. Insoddisfatto di aver sferrato un singolo colpo, Gajeel prese a colpire il volto del nemico, mantenendo salda la presa sul suo braccio.
Vegeta si sforzò di liberarsi, e scagliando un'altra sfera di energia contro il moro, riuscì nel suo intento, per poi sollevarsi in cielo. Gajeel, ormai abituatosi ai colpi del Sayan, non prestò particolare attenzione all’ultimo ricevuto. Sollevò lo sguardo verso Vegeta, che rabbioso si stava pulendo la faccia: “Allora, che ne pensi, chi è più forte io o Salamander?”, “Tsk, adesso ti faccio vedere io.” urlò di rimando il moro, “Vediamo se resisti a questo, ammasso di ferraglia: Galick Cannon!”
Il suo corpo iniziò a brillare, circondato da una luce viola, portò le mani al lato destro del corpo, mentre puntava verso Gajeel. Il Dragon Slayer, vedendo il gigantesco attacco venirgli contro indietreggiò, “Gajeel schivalo!”, sentì gridare da Lily. Purtroppo per lui il colpo era già partito e lo investì in pieno.
Una gigantesca esplosione si protrasse per tutti i dintorni sradicando alberi, mentre una voragine si formava al centro del giardino, Levy inorridì, quando il fumo si dissolse e di Gajeel non c’era nessuna traccia. “VEGETA!” gridò furiosa Bulma, con le lacrime che minacciavano di sgorgarle dagli occhi, “COSA CAZZO HAI FATTO!”
“Rilassati Bulma, sento ancora il suo ki. È vivo e vegeto.” disse il moro non degnandola neanche di uno sguardo. “Forza cosa aspetti, stupido drago fatti vedere!” gridò, invece, con rabbia verso il terreno.
Proprio in mezzo all’immenso buco, Levy e Lily, riconobbero un’ombra familiare, che lentamente si ingrossò, fuoriuscendo dal terreno e prendendo le sembianze di Gajeel.
“Arff. Arff. Questa volta me la sono vista brutta, se non avessi attivato la Dragon Force, sarei stato disintegrato.”, “Gajeel, stai bene.”, sentì gridare Levy, e voltandosi verso di lei vide, che i suoi occhi erano rossi e gonfi. Alzò il pollice e poi tornò a concentrarsi verso l’avversario.
“Bel colpo!” gridò, “Vediamo se ti piace il mio!” disse prima di compiere un balzo verso il nemico. Vegeta lo guardò infastidito, poi gli si scagliò contro, ma il suo pugno non colpì niente, perché il corpo del nemico si dissolse in una strana sostanza nerastra.
Si sentì stingere una mano intorno al collo, costatando che il corpo del nemico era tornato solido. Poi il Dragon Slayer, fu nuovamente ricoperto da uno strano acciaio nerastro, mentre i suoi occhi divenivano grandi fessure bianche. Vegeta tentò di liberarsi dalla stretta, ma il suo pugno fu parato dall’avversario. L’uomo ingrossò le guance, poi urlò: “Ruggito del drago d’acciaio ed ombra!”, ed il Sayan fu investito da un gigantesco tornado nerastro.
 Venendo scagliato via dal potente colpo, Vegeta sentì che l’attacco gli procurava delle ampie lacerazioni su tutto il corpo, che sembravano scavargli fin dentro le ossa. Lottò per liberarsi da quel vortice, ma più tentava di spostarsi più i colpi si facevano fitti e pronunciati. Alla fine, il colpo lo scaraventò contro il terreno, facendolo atterrare e producendo un forte boato. Sul prato si venne a creare un altro cratere.
“Oh no Vegeta!” gridò Bulma preoccupata per il marito, “Gajeel adesso dovete piantarla!” disse Levy, guardando il compagno con sguardo furente. “Ehi non prendertela con me, ha cominciato lui. Comunque, sta tranquilla non gli ho fatto niente!” disse, mentre un sorriso frustrato gli si formava sul volto. “Piuttosto Lily vieni qua a darmi una mano. Non mi sembra leale che lui possa volare ed io no!” disse il Dragon Slayer al suo gatto, che subito lo raggiunse per dargli manforte.
Vegeta, invece, dopo essere atterrato, si sollevò lentamente, mentre le ferite subite gli bruciavano terribilmente. Osservò il nemico, ed un sorriso divertito gli si dipinse sul volto, “Forse l’ho sottovalutato.” pensò, “Non è poi così male come avversario. Ma ora lo aggiusto io!”
Si sollevò in piedi, contraendo tutti i muscoli del corpo, mentre un urlò disumano si faceva largo nella sua gola, un’aura dorata avvolse il suo corpo ed i suoi capelli divennero biondi, mentre i suoi occhi assunsero il colore del mare.
Gajeel spalancò la bocca, vedendo il suo avversario trasformarsi, ma non per questo demorse, si preparò a riceverlo, rinfrancato dal supportò di Lily. Quando il Sayan gli fu addosso, il gatto si sollevò in cielo, mettendo in salvo il suo padrone dall’attacco. Non aveva però calcolato la velocità dell’avversario, che gli fu subito addosso, colpendo Gajeel all’addome. Il Dragon Slayer si contorse dal dolore portandosi le mani sul petto. “Dannato, come ha fatto a farmi tanto male, nonostante io sia fatto di ferro.” pensò, mentre sentiva le squame della sua pelle incrinarsi e staccarsi.
Vegeta non si accontentò di ciò, e colpendolo sulla testa scagliò entrambi contro il suolo. Lily, però, fu abbastanza veloce da frenare la caduta e tornare in cielo. I due partirono all’attacco, e Gajeel sferrò un pugno in faccia al Sayan. Quest’ultimo, però, rimase impassibile, come se non sentisse alcun dolore. Afferrò, invece, il braccio del nemico e aprendogli il palmo davanti al volto gli scagliò contro un raggio di energia potentissimo. I due furono scagliati al suolo, ed il Dragon Slayer tornò normale, mentre Lily perse i sensi.
“Allora, ne vuoi ancora?” chiese Vegeta, notando che l’avversario sembrava ancora intenzionato a combattere. “Puoi giurarci! Non mi arrenderò finché non ti avrò rotto tutte le ossa.” rispose ghignando il moro, “Bene allora preparati a perdere!”
Gajeel prese un bel respiro, poi il suo corpo mutò di nuovo, sollevò un braccio in cielo e gridò: “Spada del drago d’acciaio!” il suo braccio si tramutò in una lunghissima lama, circondata da spunzoni, che scagliò contro la testa del nemico.
Vegeta rimase impassibile e con una mano bloccò la lama, sorreggendola a pochi centimetri sopra la sua testa. “Hai finito con i tuoi trucchetti?!” chiese fissando torvo il moro, che dal canto suo a mala pena si reggeva in piedi. “Bene e adesso sparisci!” disse il principe dei Sayan, prima di scagliare un ultimo gigantesco attacco contro il mago.
Quest’ultimo fu investito in pieno dall’attacco, e quando il fumo si diradò Levy e Bulma, constatarono, che era a terra sfinito.
Vegeta tornò normale e si avvicinò al nemico, che aprì gli occhi, gemendo dal dolore: “Che r-rabbia!” farfugliò, tentando di mettersi seduto, “E’ d-davvero u-umiliante farsi battere così!”, “Tranquillo Gajeel ci rifaremo la prossima volta. Basterà continuare ad allenarsi.” lo incoraggiò Lily.
“Gajeel!”, sentendo Levy chiamarlo, il mago si voltò giusto in tempo per ritrovarsela addosso, che lo stringeva forte in un abbraccio. “Ehi gamberetto, si può sapere, che stai facendo!?” disse il moro, mentre il suo volto assumeva il colore delle aragoste, “Mollami e smettila di piangermi addosso!”
Levy si staccò, anche lei visibilmente in imbarazzo, poi il suo sguardo si fece truce, la sua espressione divenne astiosa ed i suoi occhi brillarono, in un modo che mise paura anche a Vegeta.
“Testone!” gridò prima di far apparire del ferro, che scaglio sulla testa del moro, “E’ mai possibile, che tu debba fare sempre a botte con tutti quelli che ti stanno in torno! Hai pensato a me, che ero preoccupata?”, “Oh, quindi la ragazzina vuole più considerazione.” scherzò Gajeel. Questa battutina, però lo portò a ricevere un’altra sprangata sul cranio.
“Gajeel stai bene?” chiese Bulma, arrivata solo in quel momento, “In quanto a te Vegeta, guarda cosa hai fatto: non solo attacchi e ferisci un mio ospite, ma mi radi al suolo il giardino. Quel colpo poteva distruggermi casa!” tuonò la turchina, mentre il marito la ignorava volutamente, forse intimorito dal suo sguardo.
“Comunque lasciamo perdere.” disse Bulma esasperata, “Tieni Gajeel, mangia questo Senzu, è un fagiolo magico, che guarisce il corpo dalle ferite.” Il moro prese il piccolo ortaggio e se lo sgranocchiò, in un batter d’occhio fu come prima, e le bruciature scomparvero dal suo corpo.
“Per quanto riguarda le Sfere del Drago, avevo costruito un radar d’emergenza. Velo presto, così potrete cercare le sfere, una volta trovate vi riunirete sicuramente al vostro amico.”, “Mille grazie Bulma-sama.” disse Levy stringendo le mani della scienziata.
“Per quanto riguarda il trasporto, posso prestarvi una macchina.” disse la donna, alla parola veicolo Gajeel sbiancò e cominciò a sudare terribilmente.
“Ti ringrazio molto.” disse Levy, “Ma a quello posso pensarci io!” detto questo, sollevò una mano e scrisse nel cielo: “WAGON” ed un carro provvisto di cavallo comparve dal nulla, sotto lo sguardo esterrefatto di Bulma.
“C-come hai fatto?” chiese la donna, “Be anche io sono una maga. Grazie alla magia della Solide Script posso far comparire tutto ciò che scrivo!”
“Wow voi maghi siete fantastici!” esclamò Bulma, con gli occhi che le brillavano di ammirazione, “Però siete sicuri di voler viaggiare su quel carro? Non so quanto sia sviluppata la tecnologia nel vostro mondo, ma potrei prestarvi un’automobile o un jet.”, “Non so davvero come ringraziarti, per la tua gentilezza Bulma-sama, ma preferisco viaggiare così, inoltre non so guidare.” disse Levy, salutando l’amica.
“Ehi ammasso di ferraglia!” tuonò Vegeta quando i tre furono, ormai propensi a partire, “Vedi di dare una bella lezione a quel Natsu!”, “Contaci! In quanto a te, non osare farti superare da nessuno o torno qui e ti spacco la faccia!” rispose di rimando il Dragon Slayer, i due si sorrisero, ed il carro partì.
Quando ormai fu uscito dalla Capsule Corp., per dirigersi verso i confini della città, Bulma si rivolse al marito: “Sai penso che tu e Gajeel abbiate molte cose in comune.”, “Non dire stupidaggini! Io e quell’ammasso di ferraglia non ci assomigliamo per niente. Invece di stare qui a perdere tempo, va a costruirmi, qualche marchingegno per allenarmi, e deve essere rivestito con acciaio rinforzato.” detto questo spiccò un volo e si diresse verso casa, non prima di aver mangiato un fagiolo magico, per recuperare le forze.
“Ma sentilo come ordina. Prima mi distrugge mezza casa e poi se ne va a riposarsi! Giuro che smetto di dargli da mangiare.” disse Bulma sbuffando, ma già il sorriso gli aveva circondato il volto e si stava dirigendo al laboratorio per riprendere a lavorare.
Nello stesso momento a migliaia di chilometri di distanza:
“Ehi Natsu, Goku! Guardate ho trovato la sfera!”, “Davvero, fa vedere Happy!” gridò il rosato al gatto, che gli saltò addosso mostrandogli la piccola pallina con incastonate tre stelle. “Bene ne restano solo cinque!” sentenziò Goku, mentre si rimettevano in viaggio alla ricerca della prossima sfera.
   
 
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